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Presentazione di "Chi, cosa. Rifugiati Transnazionalismo e Frontiere" (2017, Mincione Edizioni)

Domenica 19 febbraio alle 18,30 GRIOT ospita la presentazione di “”Chi, cosa. Rifugiati Transnazionalismo e Frontiere” (2017, Mincione Edizioni) a cura di Osvaldo Costantini, Aurora Massa, Jvan Yazdani. 

Insieme ai curatori intervengono Claudio Paravati (Direttore della rivista Confronti) e Silvia Cristofori  (Ricercatrice di Antropologia Culturale, Link Campus University, Roma)

Il vmincioneolume propone un affresco sul tema della migrazione, con contributi di antropologi italiani e internazionali, capace di spostare lo sguardo al di fuori dei confini europei e focalizzare gli aspetti salienti del fenomeno, le sue criticità tecniche oltre a quelle politico-culturali mantenendo un’impronta divulgativa in grado di catturare l’interesse di un pubblico ampio.

Emerge così l’analisi su “l’Effetto” migratorio e le “Cause”; sul diritto internazionale e comunitario; sul conflitto tra i paesi europei intorno alla questione migratoria.
Problematica che fa da sotto testo al caso Brexit, del quale verranno presi in considerazione tanto il retroterra nel dibattito pubblico sui temi dei confini, quanto le possibili ricadute sulla questione migratoria.
Dalla Prefazione di Pino Schirripa: “Lo spostamento forzato e volontario di popolazioni è diventato in questi ultimi anni uno dei punti focali del dibattito politico, e non solo, in Occidente e in specie in Europa. L’arrivo di migranti e rifugiati, spesso mascherato da emergenza per celare l’approssimazione delle pratiche di intervento, marca in maniera netta e oppositiva visioni politiche e sociali che fanno della solidarietà, o invece della sicurezza, se non della purezza, uno dei segni di posizionamento”
Osvaldo Costantini è consulente per la raccolta dati con l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM). Oltre a vari saggi riguardanti i temi dell’Eritrea e della sua diaspora, ha da poco curato la bibliografia e la nota biobibliografica del testo di Amalia Signorelli “Ernesto De Martino: teoria antropologica e metodologia della ricerca” L’asino D’oro edizioni.
Aurora Massa è dottore di ricerca in antropologia. Si occupa di movimenti migratori nel Corno d’Africa e in Italia ed è autrice di numerosi articoli scientifici in italiano e in inglese. Ha collaborato con vari centri di accoglienza per minori stranieri e richiedenti asilo sul territorio romano e con la Cooperazione Italiana in Etiopia.
Jvan Yazdani laureato in antropologia, fa ricerca nel Causaso, in Georgia e Azerbaigian, tra popolazioni turcofone in area post-sovietica. Attualmente svolge un dottorato in Scienze storiche, Antropologiche e Storico-religiose sui percorsi migratori di popolazioni diasporiche.

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Presentazione di "Musafir" di Rosario Simone (2016, Edizioni Ad est dell'equatore)

Sabato 18 febbraio, alle 18,30 GRIOT presenta “Musafir” di Rosario Simone, 2016 Ad est dell’equatore Edizioni. Parteciperà, insieme all’autore, il presidente di Antigone Patrizio Gonnella. 

“Musafir”, in arabo, vuol dire viaggiatore e Rosario Simone è un giornalista ma soprattutto un instancabile viaggiatore con lo zaino in scopertina musafirspalla. I suoi viaggi iniziano negli anni Ottanta, in un mondo arabo molto diverso in cui era possibile viaggiare in autostop e continuano quasi fino alla fine del secolo. Dalle sponde algerine, all’Anatolia, passando per il Marocco, la Tunisia, la Libia di Gheddafi dove sono ancora evidenti le tracce della colonizzazione italiana. E poi ancora la Siria, il Kurdistan e l’Iraq, dove, prima di essere rimpatriato per la guerra del golfo con una delegazione europea, viene ingaggiato come interprete dalla “cbs news” e diventa testimone involontario del conflitto. Rosario simone non è un turista, non è un fuggitivo e nemmeno un esiliato: è un narratore che racconta con la forza del candore quello che vede e il suo è un diario capace di trasmettere immagini vivide agli occhi del lettore. Un inno al viaggio e al suo fine più profondo: la conoscenza. quella che aiuta a comprendere il mondo arabo e le radici di quanto accade oggi nel Mediterraneo.

Rosario Simone. Dal 1991 lavora presso industrie farmaceutiche occupandosi di export. Pubblica nel 1993 un reportage sulla Libia su “Il Corriere del Ticino”. Iscritto all’ordine dei giornalisti, collabora con giornali italiani, svizzeri, olandesi, statunitensi e degli Emirati Arabi. Nel 2001 riceve la menzione d’Onore dall’ICCROM nel concorso internazionale Media Save Art per un reportage apparso su “Il Corriere della Sera” sulle biblioteche della Mauritania. Nel 2013 il manoscritto Musafir  riceve la Menzione Speciale al Premio Saverio Tutino; nel 2014 riceve il secondo premio nella categoria inediti al Premio Letterario Il Molinello, Rapolano (SI).
Attualmente collabora con la redazione senese de “La Nazione” e il giornale on line di Abu Dhabi “Al Ain.net”.

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Giulio Regeni, le verità che ancora ignoriamo.

Sabato 4 febbraio, alle 18,30, il giornalista della Rai Amedeo Ricucci e Lorenzo Declich raccontano cosa è successo dopo il ritrovamento del corpo di Giulio Regeni a Il Cairo e a che punto sono le indagini. 

“Fin dal regeni25 gennaio 2016 c’è un elefante che si aggira nelle stanze della politica italiana, ma in mezzo al polverone si fa fatica a vederlo. Chi scrive è certo che anche soltanto ascoltare o leggere Giulio Regeni restituito alla sua famiglia e ai suoi amici, avrebbe aperto uno squarcio nella nebbia, avrebbe convinto tutti su chi era lui, senza il bisogno di chiedere lumi ai suoi genitori, ai suoi amici o a coloro con cui faceva ricerca, e nemmeno ai mille tromboni – più o meno ben collocati nel sistema mediatico italiano – che hanno gettato fango su di lui. Oggi, se Giulio Regeni fosse ancora vivo, chiunque intervistasse Abd al-Fattah al-Sisi di certo non potrebbe farlo spaziare in lungo e in largo, con fare da “padre di famiglia”, su teorie del complotto e notazioni minacciose sugli amichevoli e storici rapporti fra due grandi paesi. Anzi, probabilmente Abd al-Fattah al-Sisi un’intervista non la concederebbe”. (Lorenzo Declich, “Giulio Regeni, le verità ignorate” Alegre, 2016; pag. 161)

Dopo un anno il polverone non si è ancora depositato e l’elefante è sempre lì, Amedeo Ricucci e Lorenzo Declich fanno il punto sulle indagini e su quello che è successo negli ultimi 12 mesi.

Amedeo Ricucci è giornalista in Rai dal 1993, dove ha seguito come inviato speciale i principali conflitti internazionali degli ultimi 20 anni per Professione reporter, Mixer, La storia siamo noi e infine per il TG1. Attualmente è alla redazione Speciali del TG1. Ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali

Lorenzo Declich è un esperto di mondo islamico contemporaneo. Co-traduttore dall’arabo di saggi e romanzi, ha curato libri e collaborato con diverse testate giornalistiche. Le sue pubblicazioni più recenti sono L’islam nudo: le spoglie di una civiltà nel mercato globale (Jouvence, 2015), Islam in 20 parole (Laterza, 2016), Giulio Regeni, le verità ignorate (Alegre, 2016)
 
 
 

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Presentazione di "Non dirle che non è così" di Raffaella Greco Tonegutti (2016, Blonk edizioni)

Sabato 11 febbraio alle 18,30 GRIOT presenta il romanzo “Non dirle che non è così” di Raffaella Greco Tonegutti” (Blonk edizioni). Insieme all’autrice parteciperanno Ingy Mubiayi e Simona Marchetti. 

Due figlie e dNon-dirle-che-non-è-così-blonk-coverue padri ai confini del vecchio mondo e al centro della Storia. Amina e Ljuba camminano sul crinale della Storia, con i loro lunghi capelli sciolti nel vento della Goulette di Tunisi, in piena Primavera. Involontarie paladine di una rivolta che le ha travolte senza interrogarle, scoprono l’amore, la lotta contro le ingiustizie sociali, la libertà, l’appartenenza. Non dirle che non è così è una storia di frontiere: emotive, storiche, geografiche. Un intreccio di storie dentro la Storia, un ritratto visionario dei confini dell’Europa impressi negli sguardi di due giovani che si scoprono donne nel breve corso della Primavera 2011.

Raffaella Greco Tonegutti lavora per la Commissione Europea dove si occupa di politiche di integrazione, migrazione, asilo in Europa e in Africa. Ha pubblicato il romanzo “L’Espagnole” e il saggio “Silenzio su Bamako” per Editori Riuniti, con Infinito editore ha pubblicato la pièce teatrale “Racconto a due voci”.

Vi aspettiamo sabato 11 febbraio alle 18,30 con l’autrice Raffaella Greco Tonegutti, la scrittrice Ingy Mubiayi e la sociologa Sabrina Marchetti.

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Presentazione di "La rana e la pioggia" di Antonello Sacchetti (2016, Infinito edizioni)

Sabato 28 gennaio alle 18,30 presentiamo “La rana e la pioggia. L’Iran e le sfide del presente e del futuro” di Antonello Sacchetti. Insieme all’autore sarà presente Bianca Maria Filippini, docente di Lingua  Persiana e fondatrice della casa editrice Ponte33. 
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Secondo una credenza popolare del nord dell’Iran, quando tre rane cantano, vuol dire che sta per piovere. “La pioggia quando arriva?”, chiede Nima Yooshij alla rana in una sua celebre poesia del 1952: una metafora della rivoluzione, ma anche una premonizione. Di lì a poco, infatti, l’Iran avrebbe conosciuto il golpe anti-Mossadeq, la “rivoluzione bianca” voluta dallo scià per modernizzare il Paese, la rivoluzione del 1979 e la nascita della Repubblica islamica. Un Novecento vivace e drammatico ha portato nel terzo millennio un Iran con un’identità forte e apparentemente immutabile.

E oggi? All’indomani dello storico accordo sul nucleare, la Repubblica islamica sembra in procinto di entrare definitivamente nel mercato globale. Ma quali sfide e quali compromessi comporta tutto questo per la cultura e il popolo iraniano? Insomma: “La pioggia quando arriva?». La rana e la pioggia è un viaggio nell’Iran dei nostri giorni, attraverso il complesso e affascinante rapporto tra Paese e modernità.

Sacchetti offre al lettore tanti diversi frammenti. Appassionato di cultura persiana, ne ha studiato la lingua e – come gli iraniani – intercala prosa e poesia. Il risultato è una lettura scorrevole, piacevole. Con la politica a fare da filo conduttore con i suoi protagonisti”. (Farian Sabahi)

Antonello Sacchetti, giornalista, blogger, appassionato di Iran. Ha pubblicato con Infinito edizioni I ragazzi di Teheran (2006), Misteri persiani (2008), Iran. La resa dei conti (2009) e Trans-Iran (2012). Dal 2012 cura il blog Diruz. L’Iran in italiano (www. diruz.it), da lui fondato.

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Presentazione di "Arabia Saudita. Uno Stato contro le donne e i diritti" di Liisa Liimatainen (2016, Castelvecchi)

Domenica 29 gennaio, alle 18,30, la Libreria GRIOT presenta il libro di Liisa Liimatainen “Arabia Saudita. Uno stato contro le donne e i diritti”. Parteciperanno l’autrice e Deborah Scolart, docente di Diritto musulmano presso l’Università Roma Tre. 
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Liisa Liimatanein da anni studia e documenta il mondo mediorientale, in questo libro ci consegna un ritratto approfondito dell’Arabia Saudita, paese fondamentale, insieme all’Iran, per capire gli equilibri – i disequilibri – di tutto il Medioriente. L’autrice ci racconta di un paese governato da un regime assolutista e la cui vita sociale è pesantemente influenzata dalla lettura rigida dell’Islam wahhabita ma pieno di fermento sotterraneo che riesce a svilupparsi nonostante le costanti violazioni dei diritti umani più elementari. Giovani e donne sono al centro di questo fermento, ed è proprio alle donne che Liisa Liimatainen dedica una parte del libro, raccontando la lotta per ottenere il diritto di voto e per superare la subalternità sancita dalla società maschile (e maschilista) che colpisce le donne di ogni classe. In un stato enorme il cui sviluppo economico è stato velocissimo -e sostanzialmente limitato alla componente etnica araba- la libertà di espressione, di stampa, di riunione, libertà religiosa, non sono garantiti per nessuno.

Liisa Liimatainen è stata corrispondente dall’Italia per la radio e televisione finlandese YLE per quasi un quarto di secolo, e come inviata ha seguito costantemente la situazione nel mondo musulmano e in particolar modo gli eventi dell’area del Mediterraneo e del Medio Oriente a partire dagli anni ’80.

Domenica 29 gennaio vi aspettiamo alle 18,30 per incontrare l’autrice e Deborah Scolart, docente di Diritto musulmano. 
 

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Presentazione di "Esilio siriano", a cura di Marina Calculli e Shady Hamadi (2016, Guerini editore)

Sabato 21 gennaio, alle 16,30, GRIOT presenta la raccolta di saggi “Esilio siriano. Migrazioni e responsabilità politiche” curato da Marina Calculli e Shady Hamadi. Parteciperanno Marina Calculli e il professore Vittorio Emanuele Parsi. 

Il dramma del popolo siriano non è soltanto racchiuso nella guerra devastante che dal 2011 ha ucciso migliaia di persone e esilio_siriano_sitodistrutto gran parte delle infrastrutture del paese, ma si risolve soprattutto nell’esilio. L’esilio è al contempo una condizione materiale e mentale: è il trauma sentimentale della privazione e del distacco forzato dalla propria terra ma si realizza anche nell’impossibilità di essere libero in patria. L’esule si accomiata dall’esercizio della cittadinanza, perché privato del suo spazio pubblico. In questa prospettiva, Esilio siriano esalta il carattere squisitamente ed essenzialmente «politico» della condizione dell’esule – cominciato ben prima del 2011 e articolatosi attraverso vie di fuga, sopravvivenza e resistenza al regime degli Asad. Tuttavia, attraverso la rivoluzione del 2011 e la guerra che ne segue, la Siria si dissolve nei fragili equilibri geopolitici che uniscono tra loro la crisi dei confini mediorientali, la creazione del sedicente «Stato Islamico», fino a un’Europa che ha già in parte sacrificato le sue premesse liberali di fronte all’emergenza umanitaria dei rifugiati. Attraverso l’unione di competenze diverse, mutuate da un’esperienza diretta della Siria, comune a tutti gli autori di questo libro, Esilio siriano ha l’ambizione di proporre una sintesi dell’intreccio delle varie crisi politiche – nazionali, regionali e internazionali – oggi rappresentate dal dramma del popolo siriano.

Marina Calculli, studiosa di Relazioni Internazionali del Medio Oriente. Fulbright fellow presso l’Institute for Middle Eastern Studies, Elliott School of International Affairs, The George Washington University. Attualmente è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e associate research fellow presso il Middle East Centre del St. Antony’s College, University of Oxford.

Vittorio Emanuele Parsi, Direttore di ASERI (Alta Scuola di Economia e  Relazioni Internazionali) dell’Università Cattolica di Milano, insegna Relazioni Internazionali. E’ editorialista de “Il Sole 24 Ore” e ha scritto numerosi saggi di scienza politica e relazioni internazionali.

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Presentazione di "Expo Show" di Viviana Gravano (2016, Mimesis)

Sabato 21 gennaio, alle 18,30, un nuovo appuntamento con il ciclo di studi post-coloniali di GRIOT. Viviana Gravano presenta “Expo Show. Milano 2015. Una scommessa interculturale persa” (2016, Mimesis). 
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Secondo incontro del ciclo “post-colonial” di GRIOT, dopo le memorie della colonizzazione italiana in Libia, raccontate da Gabriele Proglio, si continua con il l’analisi dell’Expo di Milano dal punto di vista degli studi post-coloniali.

Le Esposizioni Universali fin dalla loro fondazione nel XIX secolo sono state fiere dove le moderne nazioni mostravano i prodotti, commerciali ma anche culturali, del capitalismo nascente. Nate nell’era moderna, figlie dell’Europa delle “nazioni”, hanno rappresentato il palcoscenico della messa in scena della superiorità del pensiero occidentale coloniale sul resto del mondo. L’Expo di Milano del 2015 non poteva contraddire questa “tradizione”. La scelta del tema “Nutrire il pianeta energia per la vita”, così urgente e politically correct, aveva fatto sperare in una Expo in grado di discutere l’impostazione coloniale ed etnocentrica del passato. L’Expo 2015 ha rinunciato alla possibilità di essere un evento interculturale, che abbattesse qualsiasi eredità egemonica, e ha invece prodotto una visione neo-coloniale e ancora universalista. Il libro partendo dall’analisi della struttura espositiva visuale e dalle scelte di allestimento, e dei testi ufficiali prodotti prima e durante l’Expo, mostra come gli immaginari prodotti sono stati il perfetto specchio di un paese, l’Italia, che non ha mai maturato una vera coscienza postcoloniale prima di tutto a livello culturale e politico.

Viviana Gravano è Curatrice di Arte Contemporanea e Docente di Storia dell’Arte Contemporanea a Milano e Roma. È direttrice della rivista on line “roots§routes. Magazine trimestrale indipendente di Cultura Visuale” (www.roots-routes.org). È Presidente di “Routes Agency. Cura of Contemporary Art”. Ha pubblicato numerosi saggi monografici e saggi in cataloghi, tra cui: L’immagine fotografica; Crossing. Progetti fotografici di confine; Paesaggi attivi Saggio contro la contemplazione/ L’attivismo paesaggistico nell’arte contemporanea.

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"Un tè con Gian Paolo". GRIOT ricorda Gian Paolo Calchi Novati

Domenica 5 febbraio alle 18, GRIOT vi aspetta per condividere un ricordo di Gian Paolo Calchi Novati. 
Ad un mese dalla scomparsa, GRIOT ricorda il professor Calchi Novati invitando i suoi amici, colleghi, studenti e lettori ad un incontro informale in cui tutti potranno condividere un ricordo di uno studioso fondamentale per gli studi storici sull’Africa e sui processi di decolonizzazione. GRIOT lo ricorda come un caro amico, sempre pronto a rispondere ai nostri inviti e a sostenere, con la sua intelligenza e le sue considerazioni, libri e iniziative.

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Docente all’Università di Pisa, di Urbino e per lungo tempo all’Università di Pavia, dove è stato direttore del Dipartimento di Studi Politici e Sociali, ha formato molte generazioni di africanisti italiani, lasciandoci un corpus di libri, articoli e contributi che continueranno ad essere fondamentali per i futuri studenti di storia dell’Africa. È stato uno dei fondatori dell’IPALMO (Istituto per le Relazioni tra l’Italia e i paesi dell’Africa, America Latina, Medio e Estremo Oriente), che ha diretto tra il 1971 e il 1987.

Vi aspettiamo per prendere un tè tutti insieme e per ricordare Gian Paolo Calchi Novati, dalle 18 in poi. 
 
 

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Presentazione di "Israele Palestina Medioriente. Una prospettiva etnostorica" (2016, Zambon Editore)

Domenica 15 gennaio alle 18,30 la Libreria GRIOT presenta la raccolta di saggi “Israele Palestina Medioriente. Una prospettiva etnostorica” (2016, Zambon Editore). Parteciperanno la curatrice del volume Susanna Sinigaglia e la ricercatrice Claudia De Martino, l’incontro sarà moderato da Vera Pegna. 

Da lungo tcsm_israele-palestina-medioriente_da94abefd1empo il nodo irrisolto intorno all’assetto definitivo dell‟area compresa fra il Mediterraneo e il Giordano continua a provocare squilibri, crisi e mostri ideologici, fra cui non ultimo il fanatismo religioso che si insinua, snaturandole, nelle ribellioni e lotte delle popolazioni.

Dopo la raccolta di saggi uscita nel 2012, “Ebrei arabi: terzo incomodo?” , la curatrice Susanna Sinigaglia vuole proseguire la riflessione su alcune tematiche chiave, già accennate nella suddetta raccolta, con il progetto editoriale “Israele Palestina Medioriente. Una prospettiva etnostorica”. In questo primo volume la studiosa presenta i saggi di Moshe Behar, Oren Yiftachel, Sandy Kedar, Yifat Bitton che collocano la questione Palestina/Israele in un contesto che, sia storicamente sia politicamente, va oltre il dibattito su soluzione a Uno stato, Due stati, Stato binazionale e sembrano particolarmente preziosi oggi, quando un nuovo tragico capitolo si è aperto nella lunga storia di dominio coloniale dei paesi nel Vicino e Medio oriente.

Vi aspettiamo domenica 15 dicembre alle 18,30!