Circolo del Libro

Nell’autunno del 2019 è nato il Circolo del Libro di GRIOT e di Editoriaraba!

E’ un appuntamento mensile (più o meno!) per parlare di libri e letterature dell’Africa, del Medioriente e della Diaspora nera. Per partecipare non c’è bisogno di nulla, solo la voglia di condividere le riflessioni sui libri letti! Ad ogni incontro la Libreria GRIOT proporranno un nuovo libro da leggere (ma ascolteranno anche i consigli dei partecipanti).

Per avere aggiornamenti sul Circolo e sugli appuntamenti potete iscrivervi al gruppo facebook oppure scriverci a [email protected].

2024

A ottobre leggiamo “Amici di una vita”, l’ultimo romanzo di uno degli scrittori preferiti di GRIOT Hisham Matar. Pubblicato da Einaudi, è stato tradotto da Anna Nadotti. 

Studenti libici in Gran Bretagna, con l’ardore e l’incoscienza dei ragazzi, nel 1984 Khaled e Mustafa decidono di partire per Londra e partecipare alla manifestazione anti-Gheddafi organizzata davanti all’ambasciata libica. Ma proprio dalla finestra di quell’ambasciata parte una raffica che uccide una poliziotta e ferisce altre persone. È la fine della vita conosciuta, con i suoi legami, le sue certezze e i suoi progetti, e l’inizio di una nuova vita di vetro: non c’è luogo dove non ci si senta visibili e dunque in pericolo, non c’è momento in cui non si tema di andare in frantumi. Impossibile parlare con chicchessia dell’accaduto, impensabile tornare a casa, impervio andare avanti. Solo chi ha conosciuto la medesima lacerazione può comprendere. Ma ciò che lega tanto strettamente può con facilità soffocare. Vent’anni dopo, alla vigilia della Primavera araba, la Storia presenta il suo conto, e il diverso modo dei tre amici di affrontare l’esilio, la perdita, la paura, l’amore e l’amicizia esplode in tutta la sua evidenza. 

Ne parliamo all’inizio di novembre (TBC), per acquistare il libro senza spese di spedizione ecco il link

A luglio e agosto il circolo del libro legge “I cinque dolorosi misteri di Andy Africa” dello scrittore nigeriano Stephen Buoro, pubblicato da Blu Atlantide.

Kontagora, Nigeria. Le giornate del quindicenne Andrew Aziza sono scandite dalle canzoni stonate della madre Gloria, dai vagabondaggi con i suoi amici, uniti dal sogno condiviso di creare una lega di supereroi africani, dalle conversazioni con l’insegnante Zahrah, che l’ha ribattezzato Andy Africa, a proposito di teoremi matematici, poesia e afrofuturismo. Ma tra scuola, chiesa e il continuo fantasticare su un futuro lontano e migliore, un pensiero fisso si insinua in lui insieme alla pubertà: la passione sfrenata per le ragazze bionde, che lo rende cieco alle avances della sua amica Fatima e gli fa quasi dimenticare gli interrogativi sul padre che non ha mai conosciuto. Così, sarà inevitabile per Andy innamorarsi all’istante della prima ragazza bianca su cui posa gli occhi: la biondissima e inglesissima Eileen, nipote del parroco locale, giunta in visita a Kontagora. Ne parliamo a settembre.

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Il libro di giugno è “I domani di ieri” dello scrittore tunisino Ali Bécheur, pubblicato da Francesco Brioschi. Ne parliamo il 3 luglio alle 18.30 in libreria e online. 

Sin da piccolo Ali è abituato allo sguardo severo del padre, una lama incombente capace di farlo sentire sempre inadeguato. Figura enigmatica e rigorosa, Omar può fregiarsi di una storia personale piena di glorie, scandita dalle battaglie della Tunisia verso la libertà e l’indipendenza: il riscatto dalle umili origini grazie all’eccellente educazione al collège Sadiki, le contestazioni del primo Novecento contro il protettorato francese, una carriera forense spesa in difesa dei compatrioti insorti contro i colonizzatori. Ma la sua intransigenza ha segnato il figlio per tutta la vita: come si può esistere di fronte a un padre così monumentale? E come lo si può ricostruire una volta scomparso? Ali Bécheur tratteggia il rapporto per eccellenza, quello che lega un figlio al proprio padre, un uomo a un ‘assente sempre presente’ con cui, prima o poi, si devono fare i conti. Con cui, prima o poi, ci si deve riappacificare.

Ad aprile Il Circolo legge “Sdraiati in affari” di Alain Mabanckou, pubblicato da 66th&2nd e tradotto da Marco Lapenna. 

Pointe-Noire, Repubblica del Congo. Il giovane Liwa Ekimakingaï celebra la festa dell’Indipendenza in discoteca e lì incontra la ragazza dei suoi sogni. Ma ecco che, qualche giorno dopo, si sente un tremore fragoroso del terreno e Liwa si risveglia all’improvviso accanto a una lapide, la sua! È diventato un inquilino del Frère-Lachaise, dove sono sepolti i poveracci, quelli che non possono permettersi un posto al «Cimitero dei Ricchi». Come ci è finito lì? In mezzo a ricordi e incontri con altri defunti, Liwa si sforza di adattarsi a questa nuova realtà. Tra aneddoti e flashback, rimette insieme i pezzi della sua esistenza terrena: l’infanzia e la giovinezza vissute con la nonna Mâ Lembé, il lavoro come cuoco all’hotel Victory Palace, la serata in discoteca che segna il suo tragico destino. Oltre alla sua storia, emergono anche quelle di altri personaggi, e tutte formano un ritratto lucido e irriverente della società pontenegrina. 

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Ne parliamo insieme l’11 maggio alle 18. Per collegarsi da remoto https://meet.goto.com/178955789

La prima lettura del 2024 è “I drusi di Belgrado”, dello scrittore libanese Rabee Jaber, tradotto da Elisabetta Bartuli e pubblicato da Crocetti.

Beirut, una mattina presto nella primavera del 1860. La città portuale è irriconoscibile, invasa dai profughi cristiani maroniti sopravvissuti al massacro perpetrato dai drusi. Per rappresaglia, i leader drusi vengono mandati in esilio nei Balcani e, tra loro, per un caso sfortunato capiterà anche un cristiano, il venditore di uova Hanna Ya‘qub, che verrà gettato nella stiva della nave. Inizia così l’esilio di quest’uomo punito dal destino per essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Chi è Hanna Ya‘qub? Perché gli accade ciò che gli accade? Dov’è la giustizia? In un mondo così violento, ieri come oggi, quanto può sopportare un essere umano? Passeranno dodici anni prima che Hanna Ya‘qub riesca a ritrovare la via del ritorno, dove lo aspettano l’amata moglie Hilana e la figlia Barbara. Tra carceri e lavori forzati, in Serbia, Kosovo, Albania e Montenegro, la sua è la storia, ironica e fatalista, di un Giobbe, o di un capro espiatorio, libanese, sullo sfondo del groviglio etnico-religioso dell’Impero Ottomano del XIX secolo. 

Ne parliamo il 16 marzo alle 18. 

2023

Ottobre e novembre sono dedicati alla lettura de “L’impostore” di Zadie Smith, pubblicato da Mondadori.

E’ una trama intricata quella tessuta dalla scrittrice Anglo-Giamaicana Zadie Smith per il suo primo romanzo storico. Ambientato in Gran Bretagna nella seconda metà dell’800. “L’impostore” segue le vicende di Eliza, governante in casa del cugino famoso scrittore, che si appassiona a un eclatante processo che deve stabilire quale sia l’erede della fortuna dei Tichborne, ricchissima famiglia con proprietà in Giamaica. “L’impostore è un romanzo, basato su eventi reali, che affronta oltre ai temi classici di Smith quello della verità e della menzogna, della dissimulazione e della realtà. 

Ne parliamo a il 27 gennaio 2024. Per acquistare il libro senza spese di spedizione, ecco il link 

Questa estate leggiamo “Come dividere una pesca” della scrittrice egiziana Noor Naga, pubblicato da Feltrinelli editore.

Lei è un’americana laureata alla Columbia, lui un egiziano nato in un villaggio. Si incontrano al Cairo in una stagione segnata dall’incertezza per il futuro, sei anni dopo la rivoluzione del 2011 e a partire da quel momento la loro vita non sarà più la stessa. La ragazza, figlia di egiziani benestanti emigrati negli USA, se ne va in giro senza velo, attirando la curiosità e la riprovazione della gente. Il ragazzo, povero e orgoglioso, ha documentato la rivoluzione con la sua macchina fotografica e quando tutto è crollato, e gli stranieri se ne sono andati abbandonando il paese al suo destino, è precipitato in una spirale di apatia, complice l’abuso di sostanze.
Con una scrittura immaginifica e sensuale, Naga ci porta nella tragedia di due mondi che si scontrano, una storia fatta più di domande che di risposte, dove la lingua, l’identità e la ricerca di un senso di appartenenza sono sempre in primo piano.

A maggio leggiamo “Sotto gli alberi di udala” della scrittrice nigeriana Chinelo Okparanta, tradotto da Tiziana Lo Porto e pubblicato da edizioni e/o.

La scrittrice nigeriano-americana Chinelo Okparanta ci racconta una storia unica e commovente sul paradosso dell’amore che evidenzia, ancora una volta, che i sentimenti forti resistono su tutto. Protagonista di questa storia è la giovanissima Ijeoma rimasta orfana di padre durante la guerra civile nigeriana negli anni Sessanta. La madre decide di affidare la figlia a una coppia di amici di famiglia disposta a pagarle gli studi in cambio di un aiuto nei lavori di casa. Ijeoma inizia una nuova vita fatta di scoperte e cresce lontana dalla madre molto religiosa. Diventata adulta scopre la propria identità sessuale e si innamora di una ragazza. Costretta a sposarsi con un un uomo, sarà sua figlia a darle la forza di difendere con coraggio la propria identità e a lottare per un futuro migliore per se stessa e per la sua bambina. “Sotto gli alberi di Udala” è un libro eccezionale che tratta con onestà temi delicati quali la femminilità, la nazionalità e la sessualità. 

Ne parliamo il 17 giugno. Fino a quella data il libro è acquistabile sul nostro sito senza spese di spedizione

Ad aprile leggiamo “La casa dei notabili” della scrittrice tunisina Amira Ghenim, tradotto da Barbara Teresi e pubblicato da edizioni e/o.

Tunisia, anni ’30. Sullo sfondo di un paese in fermento, alla ricerca della propria identità, si intrecciano le vite e i destini dei membri di due importanti famiglie dell’alta borghesia di Tunisi: la famiglia en-Neifer, dalla rigida mentalità conservatrice e patriarcale, e la famiglia ar-Rassa’, liberale e progressista. Il nucleo attorno al quale ruotano le vicende narrate nel romanzo è una terribile notte di dicembre del 1935, quando la vita in casa en-Neifer è stata sconvolta da un evento che ha condannato per sempre all’infelicità Zubaida ar-Rassa’, la giovane moglie di Mohsen en-Neifer, sospettata di aver avuto una storia d’amore clandestina con Taher al-Haddad, intellettuale di umili origini noto per il suo attivismo in ambito sindacale e in favore dei diritti delle donne. Come in un gioco di scatole cinesi, ogni storia ne contiene altre, e al lettore spetta il compito di mettere insieme i tasselli e ricostruire l’intera vicenda nel tentativo di scoprire cosa è accaduto a Zubaida e come sono andate veramente le cose.

Ne parliamo il 6 maggio insieme alla traduttrice Barbara Teresi.

A febbraio leggiamo “Fantasmi di famiglia” della scrittrice giamaicana Maisy Card, tradotto da Clara Nubile e pubblicato da Tlon. 

Per trent’anni Abel Paisley ha vissuto nei panni di un altro uomo, Stanford Solomon. E ora che si trova alla fine della sua vita, sta per rivelare il suo segreto. Fantasmi di famiglia ruota attorno alle conseguenze di questa decisione, e racconta una saga familiare che si dipana dalla Giamaica coloniale alla Harlem dei giorni nostri. Maisy Card compie un viaggio attraverso il tempo e i corpi, in cui i personaggi fanno i conti con gli spettri di una vita passata e con le difficoltà di un’esistenza da ricostruire.

Un romanzo su quanto sia difficile forgiare un’identità al di fuori delle proprie origini, del proprio trauma e del proprio privilegio. Il ritratto avvincente di una famiglia che si trova assediata dalla storia, dalla schiavitù, dalla migrazione, dal razzismo; e dai drammi privati dell’infedeltà, dell’amore perduto e del rimpianto. Luminoso ed elettrico, Fantasmi di famiglia è l’esordio di un nuovo talento americano.

Ci vediamo il 4 marzo 2023 per parlarne!

A gennaio abbiamo letto “Taji, una donna ribelle” della scrittrice irachena Inaam Kachachi, tradotto da Elisabetta Bartuli e pubblicato da Francesco Brioschi editore.

Nell’ospedale militare di Val de Gross, a Parigi, è ricoverata Taji al-Mulik, una donna di novant’anni con una vita tumultuosa alle spalle. Nonostante si sia stabilita a Parigi da tempo, la sua mente è sempre rivolta alla sua vita passata trascorsa a Baghdad, un periodo di cui conserva gelosamente i ricordi. Negli anni Quaranta Taji era una donna colta, bella e sicura di sé, una brillante giornalista abituata a muoversi nella migliore società irachena. Frequentava circoli di artisti liberali e feste diplomatiche, personalità di spicco del governo e gruppi comunisti.
Dopo aver preso parte alle proteste anticoloniali, Taji è costretta a lasciare l’Iraq. Dopo un lungo viaggio tra Iran e Pakistan dove lavora come annunciatrice radiofonica, conosce il palestinese Mansour. Tra di loro nasce un amore che nessuno dei due è in grado di confessare. Conclude infine il suo peregrinare a Parigi, dove decide di stabilirsi. Lì l’incontro con Widyan, un’altra giovane compatriota in fuga, farà riaffiorare i ricordi di una vita intera. 

Ne parliamo il 20 gennaio alle 18.

2022

A novembre leggiamo “La più recondita memoria degli uomini” di di Mohamed Mbougar Sarr. Ne parliamo venerdì 2 dicembre!

Nel 2018 Diégane Latyr Faye, giovane scrittore senegalese, scopre a Parigi un libro mitico uscito nel 1938, Il Labirinto del disumano. Dopo lo scandalo seguito alla sua pubblicazione si sono perse le tracce dell’autore, definito all’epoca il “Rimbaud negro”. Affascinato dal testo, Diégane si lancia allora sulla pista del misterioso T.C. Elimane confrontandosi con grandi tragedie come il colonialismo o la Shoah. Dal Senegal alla Francia passando per l’Argentina, quale verità lo aspetta al centro del labirinto?Senza mai perdere il filo di una ricerca che lo monopolizza, Diégane frequenta a Parigi un gruppo di giovani autori africani che si osservano, discutono, bevono, fanno molto l’amore e si interrogano sulla necessità di creare in condizioni di esilio. Si attaccherà soprattutto a due donne, la diabolica Siga, detentrice di segreti, e la sfuggente fotoreporter Aida…
Dotato di un’inarrestabile inventiva, La più recondita memoria degli uomini è un romanzo che stordisce, dominato dall’esigenza della scelta tra la scrittura e la vita e dal desiderio di andare oltre la questione del faccia a faccia tra l’Africa e l’Occidente. Più di tutto è un canto d’amore alla letteratura e al suo potere senza tempo.

Ci vediamo venerdì 2 dicembre alle 18 per parlarne in libreria o da remoto. Per partecipare da remoto usa questo link: https://meet.goto.com/884650277.

Estate 2022: il Circolo di lettura legge “Printed in Beirut” di Jabbour Douaihy. Ne parliamo l’8 ottobre! 

Un’afosa mattina d’estate, Farid Abu Chaar arriva a Beirut in cerca di un editore per il suo manoscritto. Uno dopo l’altro, tutti lo rifiutano: “nessuno legge più”, si giustificano. E così si vede costretto ad accettare un lavoro come revisore di bozze presso la storica tipografia Karam Bros, il limite del paradosso per un aspirante scrittore. Finché un giorno il manoscritto scompare, per poi riemergere preziosamente stampato. Farid non impiega molto a rendersi conto che dietro l’operazione c’è la moglie dell’editore, con cui inizia una relazione segreta quanto pericolosa. E non impiega molto a capire che la carta usata per la stampa è la stessa con cui l’azienda produce banconote false. Farid si ritrova così coinvolto in un intrigo internazionale su cui la polizia di Beirut indaga da molto tempo. E che sottende crimini, inganni e un gioco di false apparenze.  Ne parliamo l’8 ottobre alle 18, in libreria o da remoto. Per partecipare da remoto usa questo link https://meet.goto.com/873699445

A giugno leggiamo “Paradiso” di Abdulrazak Gurnah. 

Africa Orientale, alla vigilia della prima guerra mondiale. Yusuf ha solo dodici anni quando suo padre lo affida allo Zio Aziz, un ricco mercante. Vicino a Mombasa, nella bottega di Aziz, il ragazzo scopre che non si tratta di suo zio, ma del suo padrone. Venduto per pagare i debiti del padre, è costretto a lavorare duramente. Poi un giorno Aziz decide di portarlo con sé per un lungo viaggio all’interno del continente africano. Yusuf conosce la morte e la violenza e impara le difficili regole di convivenza di un mondo sull’orlo del conflitto, dove musulmani, missionari cristiani e indiani coesistono in un fragile equilibrio. Al ritorno Yusuf è un altro: un giovane robusto e avvenente. È ancora schiavo, ma a dargli la libertà del cuore c’è l’amore, quello per la giovane ancella della padrona, Amina. Ma la ragazza cela un terribile segreto e, mentre il colonialismo europeo stringerà le sue maglie sul continente africano, Yusuf capirà il cammino che dovrà intraprendere. 

Dal Premio Nobel per la Letteratura 2021, un bellissimo e appassionante romanzo di formazione.

Ad aprile il Circolo del libro legge “Altri americani” di Laila Lalami. Ci vediamo online e in presenza il 14 maggio.

È una tranquilla sera di primavera a Desert Hot Springs, nel deserto californiano del Mojave. Driss Guerraoui, sessantenne immigrato marocchino di prima generazione, abbassa la serranda del suo ristorante e si incammina verso casa quando un’auto in corsa lo investe, uccidendolo. Una morte occasionale, una morte come tante .Eppure Nora, la figlia prediletta di Driss, ne è certa: non è stato un incidente. Nora convince la detective Coleman a non chiudere il caso, ma la comunità non aiuta, e l’unico testimone dell’incidente è un irregolare messicano, Efraín, che non intende parlare per paura di essere rimpatriato. Non sostengono Nora neppure sua madre Maryam e sua sorella Selma: la ragazza si ritrova sola a sciogliere molti nodi che pensava di essersi lasciata alle spalle. E così una cittadina di provincia si confronta con le sue ipocrisie, la famiglia di Driss si ritrova faccia a faccia con i suoi segreti, e l’amore, caotico e imprevedibile, attecchisce e rinasce. Con una rara capacità di parlarci di noi e dell’oggi, Gli altri americani è allo stesso tempo una saga familiare, un noir mozzafiato, un romanzo di grande valore politico, una memorabile storia d’amore.

A febbraio e marzo il Circolo del Libro legge “Dimora di ruggine” di Khadija Abdalla Bajaber, 66th & 2nd.

La giovane Aisha vive a Mombasa insieme alla nonna e al padre, un pescatore di origini Hadrami. Quando l’uomo scompare durante una delle sue temerarie spedizioni, Aisha salpa su una barca incantata fatta di ossa per provare a rintracciarlo. Come guida potrà contare solo su Hamza, un gatto erudito venuto dalla «Dimora di Ruggine», un luogo fiabesco e irraggiungibile, mai avvistato dai naviganti. Durante il viaggio la ragazza dovrà superare tre spaventosi mostri marini, prima di riuscire a trarre in salvo il padre e riprendere la sua vita da dove l’aveva lasciata. Invece, una volta tornata a casa, tutto sembrerà solo più bizzarro di prima, tra corvi parlanti, caproni e altri animali ficcanaso. L’esordiente Khadija Abdalla Bajaber scrive un magnifico romanzo di formazione, pieno di avventure, episodi stupefacenti e svolte improvvise, impreziosito dal piglio femminista della sua eroina e dal ricco patrimonio di leggende custodito dalla sua gente

Ne parliamo con la traduttrice Alessandra Castellazzi sabato 26 marzo.

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A gennaio leggiamo “Corpi celesti” di Jokha Alharthi, tradotto da Giacomo Longhi e pubblicato da Bompiani.

Nel piccolo paese di ‘Awafi, in Oman, vivono tre sorelle. Mayya, la maggiore, sposa ‘Abdallah, figlio di un ricco mercante di schiavi, dopo aver sofferto patimenti d’amore. Insieme saranno felici, e la loro unica figlia femmina, London, diventerà medico e sarà una donna forte ed emancipata. Asma’, appassionata di letteratura e romantica sognatrice, si sposa per puro senso del dovere. Khawla, la più bella, rifiuta tutti i pretendenti e resta in attesa del suo grande amore, emigrato in Canada. Intrecciando le vicende di ‘Abdallah, il cuore del romanzo, che riflette sulla sua vita mentre si trova in volo verso Francoforte, a quelle delle tre sorelle e dei loro figli, Jokha Alharthi tratteggia un vivido affresco dell’Oman di oggi, con le luci e le ombre che lo contraddistinguono. Grazie alla sapiente alternanza tra passato e presente, la narrazione scorre come un fiume in piena, animata dal desiderio di confrontarsi con antiche regole e infine sovvertirle. Nel 2019 Corpi celesti ha vinto il Man Booker International Prize.
Ne parliamo il 12 febbraio dalle 18. 

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2021

A ottobre leggiamo “Allah 99” dello scrittore iracheno Hassan Blasim

Hassan, scrittore iracheno rifugiatosi in Finlandia, è un uomo dissoluto e cinico che ha consacrato la vita all’alcol e al sesso. Il nome del suo blog è un riferimento ai 99 appellativi, che il Corano attribuisce alla divinità. Nel blog sta raccogliendo novantanove interviste a persone segnate dalla violenza del terrorismo, dalla guerra civile e dall’emigrazione clandestina. Storie di razzismo, di attentati, di sesso, vita notturna e sbornie nei bar di Helsinki, di ordinaria vita irachena durante gli anni dell’embargo economico e dopo la caduta di Saddam Hussein. Alle interviste del blog si intreccia la corrispondenza epistolare che un’enigmatica traduttrice intrattiene con Hassan. Le lettere veicolano profonde riflessioni di natura filosofica sulla vita e la morte, l’arte, la letteratura e un Iraq devastato dal fanatismo e dalle lotte intestine.

Vi aspettiamo sabato 6 novembre per parlarne insieme, online o in libreria!

L’estate 2021 è dedicata a “Capelli, lacrime e zanzare” di Namwali Serpell

1904. Sulle rive del fiume Zambezi, a pochi chilometri dalle maestose Cascate Vittoria, c’è un insediamento coloniale. In una stanza fumosa dell’hotel dall’altra parte del fiume, un esploratore di nome Percy M. Clark, annebbiato dalla febbre, commette un errore che fa sì che il destino di un albergatore italiano si intrecci con quello di un garzone locale. A partire da questo momento si innesca un ciclo di eventi che travolge tre famiglie dello Zambia (una nera, una bianca, una mista) i cui membri si scontrano e s’incontrano nel corso del secolo, nel presente e oltre. Con il susseguirsi delle generazioni, le vicende di queste famiglie, i loro trionfi, i loro errori, le perdite e le speranze, emergono sullo sfondo di un panorama di fiaba, romanticismo e fantascienza.  

Vi aspettiamo l’11 settembre per parlarne insieme! 

A giugno torna la letteratura araba e leggiamo insieme “La libreria della rue Charras” dell’algerina Kaouther Adimi.

Il Circolo di lettura si sposta in Algeria per leggere la storia ispirata all’editore Edmond Charlot che negli anni 30 fonda una libreria e una casa editrice che per prima pubblicherà Albert Camus e che sarà frequentata dai grandi della letteratura algerina e francese. Scritto dalla giovane Kaouther Adimi è un libro per appassionati di storia algerina e storia francese.

Ad aprile a maggio leggiamo “Il re ombra di Maaza Mengiste” (Einaudi)

Il circolo del Libro di GRIOT e Editoriaraba incontra la traduttrice Anna Nadotti per parlare de Il Re ombra. Mengiste porta il lettore nel cuore della guerra tra gli etiopi e gli italiani, ai giorni dell’occupazione voluta da Mussolini nel 1935 e portata avanti con inaudita violenza malgrado i richiami della Società delle nazioni. Candidato al Booker Prize 2020, il romanzo di Maaza Mengiste è una pietra miliare della recente letteratura africana, la cui importanza deve essere evidenziata ancora di più in Italia, co-protagonista dalla memoria reticente della vicenda narrata.

Nuovo appuntamento con la letteratura araba, a marzo leggiamo “Il giorno del giudizio” di Rasha al-Amir (2021, La Tartaruga). 

Nato in un paesino di montagna, il quarantenne protagonista di questo romanzo ha compiuto gli studi tradizionali degli uomini di religione. Quando si trasferisce nella capitale per diventare imam di una importante moschea, l’incontro con una giovane donna cambia radicalmente la sua vita. Con una scrittura di rara bellezza, brulicante di riferimenti religiosi, politici e letterari, questo romanzo è un inno all’amore e un appello vibrante a un Islam liberato dalle scorie che lo deturpano. Ci vediamo il 27 marzo alle 18 per parlare su Gotomeeting!

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Iniziamo il nuovo anno con la lettura collettiva di “Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea” di Suad Amiry.

La scrittrice palestinese Suad Amiry ci porta a Giaffa nel 1947 per raccontarci la storia di Subhi, giovane palestinese dalle belle speranze in una città prospera e affollata. La sua storia, e quella della sua amata Shams, cambierà con la Nakba quando Giaffa nel 1948 sarà bombardata per tre giorni dagli israeliani e i suoi abitanti uccisi o dispersi, divenuti profughi nel paesi vicini. Suad Amiry come sempre riesce a conciliare la leggerezza della sua scrittura con le difficili storie del suo paese e la memoria necessaria dei palestinesi. Ne parliamo il 20 febbraio alle 18 su Gotomeeting.

2020

A dicembre e gennaio leggiamo “Ragazza, donna, altro” di Bernardine Evaristo. 

Vincitore ex-equo del Booker Prize 2019, è stato uno dei casi letterari dell’anno in Gran Bretagna. Il romanzo della scrittrice anglo-nigeriana Bernardine Evaristo, è un mosaico di ritratti di dodici donne. Con un vero e proprio approccio intersezionale, Evaristo parla di razzismo, di sessualità, di maternità, di amicizia, di arte, esplorando i legami delle protagoniste e le sfaccettature delle loro personalità. Un romanzo scritto con uno stile solo apparentemente difficile che ti acchiappa e non ti lascia fino alla fine. 

L’appuntamento per discuterne insieme è il 16 gennaio alle 18, a dialogare con noi ci sarà anche la traduttrice Martina Testa.

 

A ottobre leggiamo “La vecchia signora del riad” di Fouad Laroui.

Una coppia francese decide di trasferirsi a Marrakech per comprare un riad e stabilirsi in Marocco. Completamente impreparati per una tale scelta di vita, si ritroveranno immersi in una storia incredibile di cui non riusciranno a capire del tutto le implicazioni. Laroui, marocchino e francese, compone un romanzo divertente e tenero che partendo dallo scontro tra due culture ci porta nei momenti salienti della storia marocchina del ‘900, con un linguaggio brillante, scherzoso ma sempre rispettoso delle due culture di appartenenza dell’autore.  

Ne parliamo online sabato 21 novembre alle 18, parteciperà anche la traduttrice Cristina Vezzaro.

A settembre e ottobre leggiamo “Ladri di denti” di Djarah Kan. 

Questo autunno leggiamo una raccolta di racconti scritta da una giovane scrittrice italo-ghanese, Djarah Kan che con una prosa diretta affronta di petto la condizione esistenziale dell’essere una donna nera in Italia. Non è un’autobiografia ma una esplorazione in chiave narrativa delle sfaccettature del razzismo di cui i neri italiani fanno esperienza ogni giorno. Una voce importante che inaugura una serie di letture di libri delle scrittrici e degli scrittori della Diaspora africana.

Ne parliamo online sabato 17 ottobre alle 18, ci sarà anche l’autrice!

Questa estate leggiamo “Contro un mondo senza amore” di Susan Abulhawa.

La scrittrice americana di origine palestinese ci porta nel mondo di Nahr, donna dai molti nomi e dalle molte personalità. Rinchiusa in un bunker di massima sicurezza per anni, Abulhawa ripercorre la sua storia di presa di coscienza politica e femminista peregrinando dal Kuwait dell’infanzia, alla Palestina, alla Giordania. Un romanzo pieno di memorie e amore per la terra e il popolo di origine della scrittrice, con un ritratto di donna sorprendente. 

Ci vediamo in libreria e online domenica 13 settembre 2020 dalle ore 18:30

Durante la primavera del 2020 Il Circolo legge il libro di Léonora Miano “La stagione dell’ombra”.

Dodici giovani sono spariti dal villaggio dei mulongo, creando grande inquietudine nel clan. Tre persone del loro villaggio partono per cercarli senza sapere che fuori dalla loro foresta tutto sta cambiando irreversibilmente. Il libro di Léonora Miano racconta il drammatico momento di rottura dell’inizio dello schiavismo, quando gli africani hanno iniziato a sparire dai loro villaggi per essere venduti e caricati sulle navi negriere dirette in America. Lo racconta però dal punto di vista di chi è rimasto nei villaggi a combattere contro nemici interni ed esterni tentando di preservare la vita e la cultura così come erano conosciute fino a quel momento.

Ne parliamo online il 7 luglio alle 18.30

A febbraio 2020 leggiamo “Una birra al circolo del biliardo” dello scrittore egiziano Waguih Ghali.

Una birra al circolo del biliardo è un cult della letteratura egiziana moderna, pubblicato nel 1964 in inglese e ambientato al tempo della crisi di Suez. Il protagonista è un giovane e ricco dandy del Cairo, che passa le sue serate a bere e giocare in un club notturno, disgustato dalla guerra, affascinato ma allo stesso tempo deluso dall’Occidente, amareggiato dal suo paese che però ama profondamente. Un romanzo che i giovani egiziani hanno riscoperto nel momento rivoluzionario post 2011, riconoscendosi nei turbamenti e nelle delusioni del protagonista, e che da allora è diventato un vero e proprio bestseller.

L’appuntamento per parlarne è il 14 marzo 2020 alle 18.

2019

A dicembre 2019 e gennaio 2020 leggiamo “Kintu” (66th&2nd) di Jennifer Nansubuga Makumbi.

Pubblicato a novembre 2019 da 66th&2nd, “Kintu” di Jennifer Nansubuga Makumbi, racconta la storia di Kintu, governatore di una provincia del Regno di Buganda alla metà del XVIII secolo, e di cinque dei suoi discendenti che dovranno affrontare le conseguenze di una maledizione scagliata contro il loro avo. “Kintu” è un romanzo che attraverso il racconto storico affronta temi come la mascolinità, l’omosessualità, la famiglia, la costruzione di un’identità nazionale, la malattia mentale.

L’appuntamento per parlarne è il 2 febbraio 2020 alle 18.

Nell’autunno 2019 leggiamo: “Una piccola morte” di Mohamed H. Alwan (2019, Edizioni e/o)

Primo libro del circolo di lettura, proposto da Editoriaraba e le Edizioni e/o, è la storia romanzata di Ibn Arabi, pensatore e filosofo sufi vissuto nell’Andalusia araba del 1100. Una piccola morte racconta la vita, romanzandola, del grande mastro del sufismo islamico Ibn Arabi dall’infanzia fino alla morte. Una piccola morte è una grande ed epica avventura nel Medioevo islamico, a cavallo tra Andalusia, Maghreb e Medio Oriente narrata da Alwan con eleganza e dovizia di particolari.

Il Circolo si riunirà per parlarne il 15 dicembre 2019 alle 18. Partecipate!