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Presentazione del libro "Riscrivere la nazione" di Caterina Romeo (Mondadori Education 2018)

Sabato 10 novembre alle 18 GRIOT presenta il libro “Riscrivere la nazione. La letteratura italiana postcoloniale” di Caterina Romeo
A discuterne assieme all’autrice ci sarà Anna Scacchi, docente di letteratura anglo-americana all’Università di Padova

Cos’è la letteratura italiana postcoloniale? In questo libro Caterina Romeo fornisce molteplici risposte a questa semplice domanda, ricostruendo ed analizzando uno dei fenomeni culturali più  rilevanti e dinamici degli ultimi decenni.
Nella letteratura italiana postcoloniale è possibile leggere l’entità dei cambiamenti sociali che hanno investito l’Italia, da quando, alla fine degli anni Ottanta, il nostro paese, da luogo di origine di imponenti flussi migratori, si è trasformato in uno dei tanti contesti di arrivo delle migrazioni globali transnazionali.

Questa letteratura, di fatto, ci spinge a mettere in discussione il concetto stesso di identità italiana, a ripensare la nostra società e a concepire le persone migranti e le generazioni seguenti di nuovi italiani in modi che vanno oltre il rifiuto e la vittimizzazione. “Riscrivere la nazione” è un tributo alla rilevanza culturale e letteraria della letteratura italiana postcoloniale e al ruolo cruciale che essa ricopre nell’ampio contesto della cultura italiana contemporanea.

Caterina Romeo è ricercatrice confermata alla Sapienza Università di Roma, dove insegna Critica letteraria e Studi di genere. È autrice di Narrative tra due sponde. Memoir di italiane d’America (Carocci, 2005) e di numerosi saggi su letteratura e cultura italoamericane, teoria e letteratura postcoloniale, costruzioni di razza nell’Italia contemporanea e critica e teoria femminista. Ha tradotto i testi di numerose autrici italoamericane, tra cui Vertigo di Louise De Salvo (2006) e La pelle che ci separa di Kym Ragusa (2008). Con Cristina Lombardi-Diop ha curato Postcolonial Italy: Challenging National Homogeneity(Palgrave Macmillan, 2012), L’Italia postcoloniale (Le Monnier Università, 2014) e un numero monografico della rivista Postcolonial Studies dal titolo Postcolonial Europe (2015).

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Presentazione del libro "Biografia Plurale. Virginia Ryan: arte, Africa e altrove" (2018, Fabrizio Fabbri Editore)

Giovedì 8 novembre, alle 19.00, GRIOT presenta il libro “Biografia Plurale. Virginia Ryan: arte, Africa e altrove” a cura di Ivan Bargna e Maurizio Coccia

A dialogare con l’artista Virginia Ryan e con il curatore del libro Ivan Bargna, ci saranno gli antropologi Mariaclaudia Cristofano e Vincenzo Padiglione

Il libro prende spunto dalla mostra di Virginia Ryan tenutasi a Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi  nel 2017 e intitolata Biografia Plurale. Virginia Ryan 2000-2016.
La pubblicazione accoglie i saggi di Maurizio Coccia e Ivan Bargna, curatori della mostra, che inquadrano dal punto di vista storico-artistico e antropologico il lavoro portato avanti dalla Ryan negli ultimi due decenni in Ghana e Costa d’Avorio. Si affiancano a questi due testi un intervento di Osei Bonsu (critico e curatore britannico-ghanese) e uno di Manuela De Leonardis (curatrice e giornalista italiana), per chiudere con una lunga intervista con Steven Feld (antropologo e sound-artist americano) e la postfazione di Silvano Manganaro (storico dell’arte ed editor del libro).
La pubblicazione rappresenta la più completa trattazione del lavoro di Virginia Ryan ma anche un’analisi della situazione artistica in Ghana e Costa d’Avorio nonché del rapporto tra sguardo occidentale e realtà africana contemporanea.
 Virginia Ryan
Virginia Ryan è un’artista australo-italiana che lavora in Italia ed in Africa Occidentale. Laureata alla National Art School di Camberra e specializzata in terapeutica artistica presso l’Università di Edimburgo, è attiva dal 1981 nel campo della pittura, della fotografia, della scultura e dell’installazione. Ha vissuto in Egitto, Brasile, Serbia, Scozia, Ghana e Costa d’Avorio e nel corso del suo lavoro ha spesso collaborato con artisti, antropologi e musicisti.
In parallelo con la sua produzione artistica, in Ghana 
(2004) ha fondato, assieme al professor Joe Nkrumah, la Foundation for Contemporary Art (FCA), di cui è stata direttrice fino al 2007; in Costa d’Avorio, ha creato, in collaborazione con giovani artisti e assistenti, la ONG “Make Art Not War” finalizzata a ricostruire i legami sociali in un’ottica di riconciliazione dopo i devastanti effetti della lunga guerra civile; in Italia, nella città di Trevi, ha dato vita ad un open art workshop con richiedenti asilo provenienti dall’Africa Occidentale denominato #MakeArtNotWalls/Italia. Nel 2008 la città di Spoleto le ha dedicato una restrospettiva nell’ambito del Festival dei Due Mondi.
Identità, terra e memoria sono i temi su cui si sono concentrate le sue opere più recenti, come dimostrano lavori di ampio respiro come “The Castaway’s Project” ed “Exposures: A White Woman in West Africa”, realizzati in collaborazione con l’antropologo  e sound-artist Steven Feld.
Ivan Bargna è professore associato di antropologia estetica e antropologia dei media presso l’Università di Milano Bicocca. Si è occupato di produzioni artistiche, cultura visuale e alimentare nei Grassfield camerunesi e del rapporto tra antropologia e arte in progetti collaborativi che hanno coinvolto numerosi artisti come Stefano Arienti, Maria Papadimitriou, Adrian Paci,  Emilio Fantin, Steve Piccolo, Paola Anziché, Leone Contini, Virginia Ryan.
Maurizio Coccia è Direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini di Trevi e docente di Storia dell’Arte Contemporanea e Storia della Critica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. È critico e curatore indipendente, consulente di numerose istituzioni per l’arte pubblica, l’architettura, la didattica museale.
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Incontro e firmacopie con lo scrittore nigeriano Igoni A. Barrett

Martedì 18 settembre alle 20 GRIOT vi invita a conoscere lo scrittore nigeriano Igoni A. Barrett. Sarà l’occasione per bere un bicchiere di vino e farsi firmare una copia di “Culo nero” (2017) e “L’amore è potere, o almeno gli somiglia molto” (2018) i suoi libri pubblicati dalla casa editrice 66th&2nd. Dialogherà con Barrett il giornalista Gabriele Santoro. 
 

“Nel 2011 mi trovavo bloccato ad Abuja: è la noiosa capitale burocratico-amministrativa della Nigeria, situata al centro della nazione, ma in quell’occasione tutto era fermo a causa di dimostrazioni contro il prezzo della benzina. Lì mi è venuta in mente l’immagine di un giovane nigeriano che diventa bianco mentre sta per recarsi a un importante colloquio di lavoro. Molto più tardi ho pensato di farne prima un racconto, poi un romanzo. Ma è solo dopo che ho cominciato a scrivere che mi è stata chiara la connessione con La metamorfosi, così sono andato a rileggere la storia di Gregor, e mi sono domandato: perché non esce di casa, perché non cerca di diventare il re degli insetti? La mia storia, comunque, voleva essere un romanzo sulla società nigeriana.” (Intervista a Igoni Barrett pubblicata su L’Indice dei libri del mese il 1 marzo 2018)

 

Igoni Barrett è nato a Port Harcourt, in Nigeria, nel 1979. Fellow, tra gli altri, del Chinua Achebe Center e del Norman Mailer Center. Nel 2005 ha esordito con la raccolta di racconti From Caves of Rotten Teeth, tra cui figura The Phoenix, premiato quello stesso anno dalla Bbc. Con la caleidoscopica raccolta di racconti L’ amore è potere, o almeno gli somiglia molto e l’irriverente romanzo Culo nero, entrambi pubblicati in Italia da 66th&2nd si è imposto prepotentemente sulla scena della letteratura nigeriana contemporanea.

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Presentazione di "Mare Nostrum" di Diego Romeo (2018, Ensemble Edizioni)

Domenica 30 settembre alle 18,30 GRIOT ospita la presentazione di “Mare Nostrum”, un romanzo di Diego Romeo. Insieme all’autore parteciperà il dottor Mario Giro, responsabile delle Relazioni Internazionali della Comunità di S. Egidio, già Viceministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale.

Giovanna è una giovane dottoressa che decide di adire come volontaria a Mare Nostrum, l’operazione di ricerca e salvataggio in mare voluta dal Governo italiano che tra il 2013 e il 2014 ha messo in salvo oltre 160.000 migranti. Catapultata subito nel mezzo di uno dei principali drammi del nostro tempo, quello delle migliaia di persone che sono costrette ad attraversare il Mediterraneo su imbarcazioni di fortuna, la ragazza farà i conti con una realtà che prima aveva solo visto nelle immagini dei telegiornali e che la sconvolgerà completamente.

Diego Romeo è nato a Napoli nel 1976. Laureato in Lettere e Filosofia, gestisce appalti pubblici presso l’Università degli Studi Roma Tre. Fa parte della Comunità di Sant’Egidio, per la quale si occupa di arte e disabilità, e di relazioni interreligiose, ed è membro del circolo culturale IPLAC dal 2013. Ha scritto numerosi libri, ricevendo l’apprezzamento di pubblico e critica.

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Presentazione di "Afrotopia" di Felwine Sarr (2018, Edizioni dell'Asino)

Giovedì 20 settembre, alle 19, GRIOT ospita Felwine Sarr per la presentazione del suo saggio “Afrotopia”, pubblicato da Edizioni dell’Asino. Parteciperanno insieme all’autore, Livia Apa (Università Orientale di Napoli),  Sandro Triulzi (Archivio delle Memorie Migranti) e Goffredo Fofi. 

 

Felwine Sarr è considerato uno dei più autorevoli intellettuali dell’Africa Francofona. “Afrotopia” è un saggio scritto nel 2016 con il quale Sarr cerca di sanare il contrasto tra l’ottimismo economico del capitalismo che negli ultimi anni ha individuato nell’Africa la terra promessa della crescita e l’eterno sospetto occidentale che il continente non sarà mai capace di acquisire standard che facciano uscire le sue popolazioni dalla povertà e dalle emergenze politiche, economiche e sociali. Sarr propone per l’Africa una terza prospettiva – una prospettiva africana – partendo dalla tradizione dei pensatori africani della decolonizzazione del pensiero e dello sguardo per approdare alla profonda critica al concetto di sviluppo.

Come scrive Livia Apa nell’introduzione del saggio “Il progetto di Felwine Sarr non è quello di promuovere un’idea di africanità da opporre astrattamente all’Occidente, ma piuttosto quello di riflettere sull’oggi, per creare una rinnovata coscienza dell’essere parte di un sistema di valori in grado di produrre una ecologia di saperi utili al progresso globale.”

Felwine Sarr è nato in Senegal nel 1972, è economista e docente all’Università Gaston Berger di Saint-Louis. Nel 2016 ha fondato con l’intellettuale camerunense Achille Mbembe “Les Ateliers de la Pensée” un laboratorio che si tiene a Dakar una volta l’anno e che raccoglie i migliori pensatori dell’Africa francofona. Sempre a Dakar ha fondato la casa editrice Jimsaan con Boubacar Boris Diop e Nafissatou Dia. E’ musicista e scrittore di saggi, romanzi e librettista dello spettacolo Kirina che aprirà il Romaeuropa Festival 2018.

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Presentazione del Romaeuropa Festival 2018 e aperitivo di fine stagione

Giovedì 26 luglio, alle 19, GRIOT vi invita a un aperitivo di fine stagione. Sarà l’occasione per presentarvi gli spettacoli del Romaeuropa Festival dedicati all’Africa e per acquistare uno speciale abbonamento creato per gli amici di GRIOT, tre spettacoli per 45 euro.

Il Romaeuropa Festival, uno dei più importanti appuntamenti europei per il teatro, la danza e la musica, quest’anno inaugura il suo programma il 19 settembre con lo spettacolo “Kirina“, un’opera per 9 danzatori, 1 attore, 4 musicisti, 2 cantanti e 40 figuranti nata dalla collaborazione tra il coreografo Serge-Aimè Coulibaly (già danzatore per Les Ballets C de la B di Alain Platel e fondatore della Faso Danse Théâtre), la cantante maliana, icona della musica mondiale, Rokia Traorè e lo studioso e scrittore Felwine Sarr (per l’occasione nelle vesti di librettista).

La scelta di aprire il Festival con una produzione originale di alcuni tra i migliori artisti e intellettuali africani si inserisce nella tradizione della manifestazione che in 33 anni ha richiamato a Roma attori, registi, musicisti, danzatori da tutto il mondo. L’edizione di quest’anno, non a caso, si intitola “Between worlds”, “tra mondi”.

A dare rilievo alle espressioni artistiche che arrivano dal continente africano, oltre allo spettacolo inaugurale del Festival, al REf18 ci saranno anche i concerti della maliana Oumou Sangaré e della super star beninese Angélique Kidjo.

Il 26 luglio da GRIOT sarà in vendita uno speciale abbonamento per questi tre spettacoli (45 euro per tutti e tre) e la possibilità di acquistare con il 10% di sconto i biglietti per tutti gli altri appuntamenti REf18. Vi presenteremo gli spettacoli e ci saluteremo per le vacanze! 

 
 

  • -10% di sconto generico su
  • Pacchetto tre spettacoli di artisti africani al prezzo speciale di € 45 (€15 a spettacolo).
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GRIOT AL TEATRO INDIA – La letteratura araba contemporanea: cosa leggere e perché!

Domenica 24 giugno alle 17,30 al Teatro India Chiara Comito di Editoriaraba ci presenta le ultime pubblicazioni di scrittori arabi e ci spiega perché dovremmo leggerle. Un nuovo incontro estivo con Editoriaraba!

 

Di cosa parliamo quando parliamo di letteratura araba? E perché noi italiani dovremmo leggere un romanzo arabo? Quali sono gli ultimi romanzi tradotti in italiano da leggere?

Questo incontro cerca di rispondere a queste e altre domande, perché la letteratura araba contemporanea è una letteratura ricchissima ma ancora poco conosciuta. Nonostante le case editrici italiane negli ultimi anni abbiano pubblicato diverse opere, la percezione generale è che i paesi arabi abbiano prodotto solo pochi grandi autori, mentre la produzione recente resta ancora poco nota al grande pubblico.

L’incontro ha come obiettivo quello di presentare le opere più significative e interessanti del panorama recente tradotte in italiano, contestualizzate nel tempo e nelle tematiche, e di sfatare anche qualche mito e pregiudizio.

Chiara Comito è arabista, laureata in Lingue, con una tesi in Lingua e letteratura araba, e in Relazioni internazionali dell’Asia e dell’Africa. Da circa 15 anni si occupa di cultura e società dei Paesi arabi e dal 2012 gestisce il blog Editoriaraba (editoriaraba.com), che promuove e diffonde la letteratura araba contemporanea. Organizza incontri ed eventi culturali sulla cultura araba e collabora con festival, librerie, case editrici e riviste.

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Presentazione di "Il bambino promesso" di Massimo Bavastro (2017, Nutrimenti)

Sabato 24 marzo, alle 18,30 GRIOT presenta “Il bambino promesso” di Massimo Bavastro (Nutrimenti edizioni). Insieme all’autore parteciperà il sociologo Mauro Valeri.
 

“Il bambino promesso” viene dal Kenya e Massimo e Barbara devono andare in Africa per conoscerlo, per iniziare un percorso che lo farà diventare il nuovo membro della loro famiglia. Il memoir di Massimo Bavastro racconta la storia di una adozione internazionale, dell’incontro con un bambino e il suo mondo, dei nove mesi passati in Kenya tra incertezze e dubbi, paure e speranze, onnipresenti animali ed altri aspiranti genitori adottivi. L’esperienza personale dell’autore diventa così un racconto delicato e sincero di un viaggio da cui una famiglia può tornare unita e felice o distrutta.

“La paura che mi ero fatto da solo raccontando le Storie Terribili di Adozione non mi era passata. Ma a quella si era mescolato un sentimento nuovo: a furia di parlarne, anche solo per dire ‘no’, mi sembrava che quel bimbo remoto in qualche modo noi l’avessimo generato. “Magari non è ancora nato. Però c’è”, dissi. “Sì. Lo sento anch’io”. Dunque eravamo d’accordo: quel bambino esisteva; e gli avevamo fatto una promessa.”

Massimo Bavastro è uno sceneggiatore, drammaturgo e scrittore italiano. Ha scritto diversi testi teatrali, sceneggiature di film tra i quali L’ultima stazione (1998) e Mi chiamo Maya (2015) e di numerose serie tv come Ris – delitti imperfettiUltimo – l’infiltrato e 48 oreIl bambino promesso (Nutrimenti 2017) è il suo primo romanzo.

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Il coro di GRIOT cerca nuove voci e nuovi amici!

Domenica 18 febbraio dalle 15 alle 18,30 torna l’appuntamento con il coro di GRIOT, laboratorio di canto e ritmi dal mondo a cura di Maria Teresa de Carolis

Nel coro si lavora con la trasmissione orale (non è quindi necessario saper leggere la musica), allo scopo di sviluppare l’ascolto e le competenze canore di ogni partecipante. Il lavoro si basa sul divertimento e sul piacere del canto corale, capace di creare naturalmente l’armonia tra le persone. Uno dei numerosi valori trasmessi da questa esperienza è quello dell’incontro attraverso l’aspetto universale della musica, un “viaggio” attraverso paesi e culture di tutto il mondo, un lavoro di ricerca e sperimentazione volto a superare i confini della parola per fare del canto uno strumento di comunicazione non mediata di emozioni e sentimenti.

Maria Teresa de Carolis, allieva di Laure Gilbert, che dal 2007 canta nel coro Zenzerei e dal 2010 la affianca per aiutare i coristi nell’interpretazione e l’affinamento delle capacità vocali, è attrice e cantante da sempre, come da sempre scrive racconti e poesie e scrive per il teatro e il cinema. “Cantare per me è vitale, canto in continuazione e cantare insieme agli altri è funzionale alla mia crescita”.
Il coro si riunirà domenica 18 febbraio dalle 15,00 alle 18.30 (con pausa di mezz’ora), presso la Libreria GRIOT (via di Santa Cecilia 1/a, Trastevere).

Iscrizioni aperte scrivendo a [email protected].

– Il costo è di 25€ a incontro.
– E’ richiesta la prenotazione: [email protected] –  06.58334116.
– Per partecipare ai corsi ed ai laboratori organizzati dall’Associazione Officina GRIOT è necessario effettuare il tesseramento annuale pari a 20€, che dà diritto allo sconto del 10% sull’acquisto dei libri presso la Libreria GRIOT per l’intero anno.

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Presentazione del libro "La religione invisibile. L'idea del divino nell'Antico Egitto" di Alfredo Luvino (2017, Yume)

Sabato 10 febbraio alle 18,00 GRIOT ospita la presentazione del saggio “La religione invisibile. L’idea del divino nell’Antico Egitto” dell’egittologo Alfredo Luvino (2017, Yume). L’autore dialogherà con Antimo Della Valle, giornalista e saggista.

“Il sacro, nell’Antico Egitto, come in altre culture, pervade ogni attimo della vita dell’uomo e caratterizza anche quel qualcosa definito aldilà, confondendosi, mimetizzandosi, con la vita quotidiana. Escluse alcune rare affermazioni di scetticismo, non esiste una dimensione che potremmo definire laica, presso gli antichi Egizi, quindi non esiste neanche un solo particolare che non sia pervaso di sacralità” (dall’introduzione di A. Luvino).

Religione e magia, aspetti della vita dell’uomo che spesso sono stati avvicinati a termini come piramidi, tombe, faraoni, mistero. Ma che cosa fu davvero l’Antico Egitto? Una terra pervasa di magia oppure una cultura che tentò di interpretare il mondo che la circondava dando vita ad una mentalità religiosa difficilmente comprensibile nella quale non esiste un divario fra sacro e profano? “La religione invisibile” è un testo che aiuta a comprendere più a fondo l’aspetto maggiormente importante di una civiltà che da sempre affascina per ciò che ha lasciato.

Alfredo Aldo Carlo Luvino, egittologo, si è laureato e specializzato con Silvio Curto. Docente di Egittologia presso l’Università Popolare di Torino e già collaboratore scientifico del Museo egizio, esperantista, è vicepresidente del Centro Italo Arabo Dar al Hikma. Direttore di case editrici di qualità è autore di numerosi articoli scientifici, di romanzi e saggi legati alla civiltà antico egiziana. Fra gli altri per questa casa editrice Erotismo e sessualità nell’Antico Egitto, Torino 2015 e La terra del Nilo, Torino 2017