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GRIOT da E/O all'Isola Tiberina n. 3: Un continente nel continente: sentieri di lettura nigeriani

Domenica 26 luglio alle 19.00, GRIOT da E/O all’Isola Tiberina (n. 3): Un continente nel continente: sentieri di lettura nigeriani

La Nigeria non è solo il paese più popolato del continente africano, è quello che di gran lunga ha prodotto il più gran numero di talenti letterari: da Chinua Achebe a Chris Abani, passando per Wole Soyinka. Maria Antonietta Saracino anglista ed esperta di letteratura africana e caraibica insieme alla giornalista Maria Teresa Carbone propongono sentieri di lettura tutti nigeriani.

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GRIOT da E/O all'Isola Tiberina n. 2: Aspettando i Mondiali: sentieri di lettura sudafricani




Il secondo dei tre incontri sulle culture contemporanee africane a cura di GRIOT presso lo spazio E/O sull’Isola Tiberina. Domenica 19 Luglio, GRIOT presenta: Aspettando i Mondiali: sentieri di lettura sudafricani.

Alla vigilia dei Mondiali di calcio, Maria Paola Guarducci, docente di letteratura anglofona a Roma 3 dialoga con Maria Teresa Carbone, giornalista e traduttrice sulla florida letteratura dal Sud Africa, il  processo di costruzione dell’identità dalla fine dell’apartheid, delle voci che esprimono una multiculturalità di un paese più che mai sotto osservazione in quanto laboratorio di convivenza sociale.

 

Maria Paola Guarducci insegna al Dipartimento di Letterature Comparate della Facoltà di Lettere di Roma 3; ha curato l’angologia “Il vestito di velluto rosso. Racconti di Scrittrici sudafricane”, Gorée Edizioni e “Dopo l’interregno. Il romanzo sudafricano e la transizione”, Aracne Edizioni 2008.

 

Maria Teresa Carbone: giornalista alle pagine culturali de Il Manifesto, autrice e traduttrice, coordina il gruppo di lettura della Libreria GRIOT.

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GRIOT da E/O all’Isola Tiberina n. 1: Arti contemporanee in Africa, dalle Comore al Capo di Buona Speranza

Domenica 12 Luglio, la Libreria GRIOT all’Isola Tiberina presenta: Arti contemporanee in Africa, dalle Comorre al Capo di Buona Speranza, video, corti e chiacchierate con Marco Dotti e W. Paolo Tamburella.

Prende il via la serie di incontri sulle culture contemporanee africane a cura di GRIOT presso lo spazio E/O sull’Isola Tiberina. Domenica 12 luglio l’artista Paolo W. Tamburella e Marco Dotti saggista, redattore di Stampa Alternativa presentano il progetto Djahazi esposto alla 53a Biennale di Venezia

Djahazi è l’imbarcazione tradizionale delle Isole Comore. Per secoli la djahazi ha trasportato uomini e merci, collegando l’arcipelago comoriano con le vicine coste di Zanzibar, della Somalia e del Madagascar. Usate ai giorni nostri per trasferire i containers dalle navi al porto, recentemente le imbarcazioni – proprio in seguito alla “modernizzazione” del porto della capitale Moroni – sono state dichiarate “fuori legge” e di conseguenza abbandonate. Il progetto Djahazi di Paolo W. Tamburella, presentato Venezia, mira alla rivalorizzazione di un patrimonio simbolico, oltre che materiale, della cultura comoriana.  
Paolo W. Tamburella: artista italiano in movimento; la sua arte mostra dinamicità formale e creativa attraverso l’utilizzo di diversi media tra cui il video, l’installazione e la performance, crea dei documenti che indagano la globalizzazione e le dinamiche post-coloniali collegate alla modernizzazione. Artista poliedrico, scultore e videomaker, ha iniziato da grandi disegni e piccoli basso rilievi, è transitato, in the movie per luoghi pubblici e spazi aperti per installare opere site specific dalle grandi dimensioni. Nel 2008 l’artista e i docker di Moroni hanno lavorato per rimettere in funzione le Djahazi, tradizionali imbarcazioni comoriane, con lo scopo di trasportarla a Venezia e di affidarle nuovamente la possibilità di connettere le Isole Comore agli altri paesi, rappresentando la metafora di una globalizzazione ambigua, che porta con sé speranza e rassegnazione. Tra le sue mostre ricordiamo: Wonder Biennale di Singapore 2008, Inscriptions Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Guarene 2007, Post- Cards Stazione di S. Maria Novella 2006, Annina Nosei Gallery New York 2003\2001.
Marco Dotti: Docente alla facoltà di Comunicazione interculturale e dei media dell’università di Pavia. Scrive per Il Manifesto, Alias, l’Indice dei Libri e lavora per il progetto tysm.org. Ha curato e tradotto testi di Antonin Artaud, Jean Genet, Jean Cocteau, Léon-Paul Fargue, Catherine Pozzi. Il suo ultimo libro è: Luce nera. Strindberg, Paulhan, Artaud e l’esperienza della materia (Medusa, Milano 2007).



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“Antropologia delle religioni. Introduzione alla storia culturale delle religioni” di Marco Menicocci Edizioni Altravista

Sabato 27 Giugno 2009 alle ore 19.00: la libreria GRIOT presenta“Antropologia delle religioni” di Marco Menicocci Edito da Edizioni Altravista.
Una guida all’interpretazione e allo studio dei fenomeni religiosi nelle varie culture. Risultato di una lunga esperienza didattica e di ricerca, Antropologia delle Religioni offre un contributo alla comprensione dei fenomeni religiosi in un periodo nel quale tale comprensione appare determinante per orientarsi nel mondo moderno. Attraverso un percorso che dipana tutti i principali nodi concettuali della Storia delle religioni (il mito, il rito, gli dei, i re sacri, l’origine del desiderio di immortalità), il lettore è condotto a confrontarsi con usanze a volte affascinanti e lontane a volte sorprendentemente vicine, per giungere ad una continua e benefica messa in discussione di tanti pregiudizi storicamente sedimentati.
Marco Menicocci: giornalista e docente di Storia delle Religioni e Storia della Filosofia Contemporanea presso l’Istituto di Scienze Religiose “M. Centra” di Velletri (Roma), ha svolto numerose ricerche sul campo nell’ambito dei Nuovi Movimenti Religiosi. È direttore della rivista “Antrocom, Online Journal of Anthropology” e collabora con diverse riviste specializzate in Filosofia e Antropologia. Autore di numerosi articoli, ha pubblicato Simbolo, Storia e Religione (Roma – 1996).

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Domenica 21 Giugno alle 19:00: "L'esplosione della memoria. La tratta degli schiavi e l'impero britannico nei musei di Bristol" con l'autrice Giusy Muzzopappa l'autrice, Jean-Léonard Touadi e Igiaba Scego



Se al cuore delle riflessioni portate avanti dai postcolonial studies, c’è la tesi del legame tra modernità e colonialismo, che intreccia la costituzione del soggetto europeo al rapporto di dominio dispiegato dal Vecchio Continente su ampie parti del globo, l’analisi di una peculiare forma di riflessione su questo importante snodo storico, quella museale, ha rappresentato un locus d’osservazione privilegiato, per comprendere le intricate traiettorie della memoria.

Nella città inglese di Bristol, il dibattito su eventi controversi connessi al passato imperiale, declinato nei termini della raffigurazione museale e della commemorazione, ha dato spazio ad una serie di contestazioni che, in qualche modo, hanno problematizzato il tentativo di sanare antiche ferite. Lo svelamento di vicende, un tempo lasciate nella penombra dei dipartimenti accademici, si è rivelato più dinamico della monolitica narrazione museale, illuminando un aspetto, quello del discorso ufficiale sulla storia coloniale britannica, messo in discussione dal racconto di storie alternative, connesse a tematiche quali la tratta degli schiavi e l’asservimento dei popoli d’oltremare.
Saranno presenti Giusy Muzzopappa, Jean  Léonard Touadi parlamentare e scrittore e Igiaba Scego scrittrice.
Giusy Muzzopappa: laureata in Lettere a indirizzo demoetnoantropologico all’Università La Sapienza di Roma, ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze Antropologiche e Analisi dei Mutamenti Culturali all’Università L’Orientale di Napoli

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"Storia del Terzo Mondo" di Vijay Prashad, Rubbettino Editore

Domenica 14 giugno alle 19:00: la libreria GRIOT presenta “Storia del Terzo Mondo” di Vijay Prashad, Rubbettino Editore. Saranno presenti la traduttrice Giusy Muzzopappa, il giornalista Filomeno Lopes e il sociologo Mauro Valeri.

La Storia del Terzo Mondo di Vijay Prashad riporta al centro del dibattito storico e politico un soggetto che, spesso associato a immagini di catastrofi politiche, umanitarie e ambientali, è stato uno dei protagonisti della storia del Novecento.

Infuocato campo di battaglia per le due superpotenze protagoniste della Guerra Fredda, il Terzo Mondo è stato anche e soprattutto una fucina di nuove concezioni politiche, visioni di un mondo diverso forgiato dalla lotta contro le formidabili forze dispiegate dal colonialismo prima e dal neocolonialismo dopo. Attraverso una narrazione serrata e appassionante, Vijay Prashad ripercorre la storia di questo soggetto, dalla sua genesi nelle lotte anticoloniali ai fallimenti delle sue realizzazioni politiche, sociali e culturali. Un viaggio che tocca i luoghi più significativi in cui questa storia ha preso forma e restituisce indimenticabili ritratti dei suoi grandi leader, con le loro idee, le loro lotte e i loro naufragi politici. Quali siano le eredità di questo straordinario percorso politico e culturale rimane l’interrogativo finale, anche alla luce dei fallimenti, altrettanto radicali e catastrofici, del modello sovietico prima e di quello neo-liberista dopo.

Vijay Prashad: titolare della cattedra George and Martha Kellner in Storia dell’Asia meridionale e direttore del dipartimento di Studi Internazionali presso il Trinity College, Connecticut. È autore di numerosi articoli e saggi, tra i quali Keeping Up with the Dow Joneses, Karma of Brown Folks e Everybody Was Kung Fu Fighting, questi ultimi due premiati come libri dell’anno dal «Village Voice». Critico lucido dell’imperialismo americano, nei suoi lavori più recenti si è occupato della storia dei movimenti di resistenza politica e culturale dei popoli di origine africana e asiatica contro l’egemonia occidentale.


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Mali – Storia e Architettura

Circuito Archtettura Saheliana (da Novembre a Febbraio)
Terra di scambio, d’incontro tra culture, in Mali si sono succeduti nel corso della storia numerosi imperi e regni, tra cui l’impero del Songhai del XV sec. e quello Toucouleur del XIX sec. Insediati in diverse parti del grande territorio che oggi è il Mali, hanno costruito sontuosi edifici, città o villaggi disseminati per tutto il paese. Attraverso l’Architettura Sudanese, questo viaggio di 15 giorni vi porterà alla scoperta del Mali, della sua storia e della sua cultura, passando da Ségu, vecchia capitale del Regno Barbara, dalle mura di sabbia, e Djenné. Qui potrete visitare i più affascinanti esempi di Architettura Sudanese. Nominata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e detta anche la città dei 42 Marabutti, ospita la meravigliosa moschea in terra cruda. Costruita nel XIII sec in briks (mattoni) di bankò (un impasto di acqua ed argilla prelevata dal fiume Niger ed arricchito, a seconda dei luoghi d’utilizzo, da diversi elementi), con le sue due torri si erge a guardia della città. Passando per Mopti, Bandiagara e per le costruzioni troglodite in arenaria rosa dei Pays Dogon, in piroga raggiungerete la mitica Timbuktu alle porte del Deserto del Sahara. Sede di una delle più importanti Università del mondo islamico, potrete visitare l’antica biblioteca, la moschea di Sidi Yahya, eretta nel XVsec per volere di Omar, principe di Timbuktu, e la moschea di Djingareyber, realizzata da un architetto andaluso  nel 1325, per volere dell’imperatore Kankou Moussa.
Per maggiori informazioni sul programma del viaggio e i prezzi, contattateci a [email protected]

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Brindisi all'Africa pulita! GRIOT compie tre anni, serata spritz contro il razzismo.

Domenica 7 giugno alle 19:00, per il suo terzo compleanno, GRIOT festeggia con un brindisi all’AFRICA PULITA. Una Serata spritz contro il razzismo, a base di musica e letture, per festeggiare il terzo compleanno – circa 10000 testi sull’Africa venduti e oltre 200 incontri organizzati – e dire no al razzismo

 

 

Un omaggio conviviale all’Africa, alla sua cultura, ai suoi scrittori, ai suoi popoli, ai suoi paesaggi immacolati culla dell’umanità, che possono aiutarci a fortificare le nostre difese immunitarie e a depurare lo spirito dal germe dell’intolleranza.

 

La festa di GRIOT sarà introdotta da Jean Leonard Touadi. E si proseguirà fino a tarda sera al ritmo hip hop del musicista somalo K’Naan!

 

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“Autoreverse" e "Madman Bovary” interviene Stefano Gallerani, letture di Valentina Pattavina.

 Domenica 31 maggio, ore 19,00: GRIOT presenta “Autoreverse e Madman Bovary” di Leonardo Luccone e Francesco Forlani, intervengono Stefano Gallerani e Valentina Pattavina.

Romanzi che si nutrono con originalità e poesia della forza di altri romanzi. Due scrittori che raccontano attraverso altri scrittori. Gustave Flaubert e Cesare Pavese diventano così pretesti e maestri di Francesco Forlani e di Claro. Francesco Forlani, autore di Autoreverse e Leonardo Luccone editor della collana GOG di Nutrimenti, ne discutono insieme.

 

Madman Bovary Cosa accade se, per placare le pene d’amore, Madman Bovary, il protagonista di questo deformato romanzo, cerca conforto nel suo libro preferito? Beh, può succedere di tutto se il libro è il capolavoro di Flaubert. Per esempio che la realtà, il presente, cominci a intersecarsi con Madame Bovary, che una discoteca assomigli sempre di più a una sala da ballo in grande stile dell’Ottocento, che il farmacista Homais diventi il vostro miglior amico, e che il veleno d’amore s’intrufoli nelle crepe del libro in cerca di un antidoto. Felicità, passione, ebbrezza – le parole che tanto affascinavano Emma – sono il breviario per l’unica cosa che conta davvero: l’eros. Claro, con una lingua tesa, compulsiva e acrobatica, ha scritto la nuova grammatica dell’io innamorato.

Autoreverse François arriva a Torino, da Parigi. Sta cercando l’unica registrazione, forse dispersa, con la voce di Pavese. Il portiere dell’Hotel Roma e lo scrittore parlano a lungo e, come in un vecchio nastro, le loro voci si alternano e si incrociano: si raccontano dei rispettivi paesi, delle loro vite, delle occasioni avute e di quelle perse… ma i loro discorsi tornano sempre a lui, a Pavese, alla sua scrittura e ai suoi amori infelici. Come quello per Costance Dowling, l’attrice americana alla quale fu legato e la cui figura diventa per François altrettanto ossessionante della voce dello scrittore.

 
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RWANDA, 15 ANNI DOPO: VERITÀ, GIUSTIZIA, RICONCILIAZIONE: Incontro con la scrittrice ruandese Esther Mujawayo

Sabato 16 maggio alle 18.00, in occasione della commemorazione del quindicesimo anniversario del genocidio che ha sconvolto il Rwanda, l’associazione “Progetto Rwanda” e la comunità rwandese di Roma organizzano un incontro con Esther Mujaway, una delle voci più intense e autorevoli della diaspora rwandese, autrice de Il fiore di Stephanie (edito in Italia da E/O).
Partecipano: Jean Pierre Ruhigisha, della comunità rwandese di Roma e Patrizia Salierno, presidente dell’Associazione Progetto Rwanda attiva dal 1997 nel paese africano.



Sopravvissuta al genocidio del 1994, sociologa, psicoterapeuta, fondatrice dell’associazione delle vedove Avega impegnata nel sostegno alle donne sopravvissute, Esther ha scritto, in collaborazione con la giornalista di origine algerina Souad Belhaddad, “Il fiore di Stephanie”, il racconto personale del difficile, talvolta impossibile, e tuttavia inevitabile, cammino della riconciliazione.

“Non riesco bene a esprimere che cosa significhi per un sopravvissuto la riconciliazione. E’ qualcosa di molto, molto lontano, come il cielo. Prima di tutto perché ti accorgi che la persona che ti ha fatto soffrire così tanto non cede. Si rifiuta di parlare, e il dolore che provi è così profondo, impossibile da descrivere, quindi convincersi che riusciremo a riconciliarci è difficile. Tuttavia per preparare il futuro di un paese non si può continuare a vivere nella discordia, e allora, in mancanza di meglio, accettiamo di percorrere la strada più breve. Ma anche la più dura”.

Progetto Rwanda Onlus promuove da oltre un decennio progetti di sviluppo, realizzati, implementati e monitorati da personale locale, con l’obiettivo di aiutare i sopravvissuti e le categorie a rischio – orfani e ragazzi in difficoltà, donne e vedove del genocidio, adolescenti capifamiglia -, sostenere le associazioni rwandesi che operano per la pace e la riconciliazione in un paese tuttora traumatizzato dal genocidio, e rendere autonome le comunità locali nelle quali interviene.

Per saperne di più sull’Onlus Progetto Rwandawww.progettorwanda.it
Wikipedia:

Genocidio rwandese
Letteraura Rwandese (in francese)