Sabato 23 novembre alle 18.30 GRIOT ospita la presentazione del libro “In Ghana. Etnografie dallo Nzema” a cura di Matteo Aria, Pino Schirripa e Elisa Vasconi
A dialogare con i curatori ci sarà Susanna Panitti (Editions Mincione)

“In Ghana” raccoglie le più recenti ricerche etnografiche condotte dagli antropologi della Missione Etnologica Italiana in Ghana(MEIG) e mira a riflettere non solo sulle prospettive scientifiche adottate, ma anche sulle implicazioni di un campo condiviso e sulle modalità con cui si strutturano le etnografie in un terreno di lunga durata. In particolare, l’obiettivo del volume è quello di presentare gli attuali lavori che testimoniano un periodo di passaggio della Missione e soprattutto un profondo cambiamento del campo di ricerca. Gli antropologi italiani, che svolgono le proprie indagini in uno specifico tratto costiero di quella che fu la Costa d’oro, denominato area nzema, si trovano oggi dinanzi a rilevanti trasformazioni sociali, ambientali, economiche e politiche causate prevalentemente dalla scoperta di preziose risorse naturali e dagli interessi che ruotano attorno a esse. I saggi qui raccolti si presentano, dunque, come uno stato dell’arte delle etnografie della Missione che, dinanzi a un terreno in profondo mutamento, vede i propri ricercatori indagare su nuovi argomenti e interpretare i propri oggetti di studio attraverso innovativi orizzonti interpretativi.
Matteo Aria insegna antropologia economica, della cultura popolare e dell’Oceania alla Sapienza, Università di Roma. Ha condotto ricerche in Ghana sulla pesca e sui processi di patrimonializzazione, in Polinesia Francese e in Nuova Caledonia sui temi della memoria, della terra, del patrimonio e dei passeurs culturels, e in Italia sulla donazione del sangue e sulla cultura materiale e gli oggetti domestici.
Pino Schirripa è professore associato di discipline demo-etno-antropologiche presso la Sapienza, Università di Roma. Da più di venti anni svolge ricerche sul campo in Ghana ed Etiopia e attualmente dirige la Missione Etnologica Italiana in Ghana e la Missione Etnologica Italiana in Tigray – Etiopia. Si occupa prevalentemente di antropologia medica, antropologia religiosa e migrazioni.
Elisa Vasconi ha conseguito il dottorato di ricerca in antropologia medica presso l’Università di Siena. Dal 2005 svolge ricerca in Ghana e ha condotto diverse ricerche etnografiche in Uganda e in Niger. Ha insegnato Antropologia dello sviluppo al corso di laurea triennale nella scuola di Economia e Management dell’Università di Firenze e ha tenuto il corso di Antropologia culturale e Antropologia Medica presso la Makerere University di Kampala, Uganda.

 “Ogni pagina di Silenced by sound contiene almeno una rara perla di saggezza: sfide allarmanti, osservazioni profonde e taglienti, riflessioni storiche unite a dettagli personali intensi e sorprendenti. È come ascoltare una musica pura, stimolante e sconosciuta per la prima volta in assoluto.” —David Harrington (Kronos Quartet)
“Ogni pagina di Silenced by sound contiene almeno una rara perla di saggezza: sfide allarmanti, osservazioni profonde e taglienti, riflessioni storiche unite a dettagli personali intensi e sorprendenti. È come ascoltare una musica pura, stimolante e sconosciuta per la prima volta in assoluto.” —David Harrington (Kronos Quartet)
 Un laboratorio di canto, ritmi e musica araba del Mediterraneo che volge uno sguardo al passato e uno al presente, perché il musicista Hafid Moussaoui è convinto che il linguaggio musicale sia una forma di interculturalità positiva, creativa e pacifica.
Un laboratorio di canto, ritmi e musica araba del Mediterraneo che volge uno sguardo al passato e uno al presente, perché il musicista Hafid Moussaoui è convinto che il linguaggio musicale sia una forma di interculturalità positiva, creativa e pacifica.
 Ambientato a Gaza dagli anni Ottanta ai nostri giorni, il romanzo di Ahmed Madoud racconta l’affannosa ricerca da parte di Omar Ouda del padre Mustafa, scomparso una notte dalla casa di famiglia. Cosa è successo? E’ stato rapito dalle forze di occupazione israeliane o è una vittima delle lotte intestine tra gruppi palestinesi rivali? Oppure partito improvvisamente per motivi familiari? Con la sua ricerca, in cui è sostenuto dal fedele amico Ahmed, Omar attira però l’attenzione delle forze militari israeliane che lo costringono a scegliere tra la sua famiglia e la comunità, e a prendere decisioni che nessun ragazzino dovrebbe mai trovarsi a considerare.
Ambientato a Gaza dagli anni Ottanta ai nostri giorni, il romanzo di Ahmed Madoud racconta l’affannosa ricerca da parte di Omar Ouda del padre Mustafa, scomparso una notte dalla casa di famiglia. Cosa è successo? E’ stato rapito dalle forze di occupazione israeliane o è una vittima delle lotte intestine tra gruppi palestinesi rivali? Oppure partito improvvisamente per motivi familiari? Con la sua ricerca, in cui è sostenuto dal fedele amico Ahmed, Omar attira però l’attenzione delle forze militari israeliane che lo costringono a scegliere tra la sua famiglia e la comunità, e a prendere decisioni che nessun ragazzino dovrebbe mai trovarsi a considerare. Il griot Pape Siriman Kanoute, dopo tanti concerti e tanti dischi, questa volta affida alla parola scritta una storia che inizia in Senegal e prosegue nella  “terra delle meraviglie”, in arabo Ard-Al-Agiaeb. Per chi – come Bala Mussa e Maudo – ha conosciuto la povertà e i soprusi del Darra, una scuola di insegnamento coranico che in realtà reclutava giovani da mandare a mendicare per la città, Ard-Al-Agiaeb significa speranza di una vita nuova e coincide inevitabilmente con quella parte di mondo che vive al di là del Mar Mediterraneo. Entrambi, in momenti diversi e con varie vicissitudini, dal Senegal approderanno in questa “terra delle meraviglie” che non sempre si rivelerà però all’altezza delle promesse di cui è investita; ambedue intraprenderanno un percorso di integrazione che significa innanzitutto arricchimento della propria identità e dono agli altri della propria esperienza.
Il griot Pape Siriman Kanoute, dopo tanti concerti e tanti dischi, questa volta affida alla parola scritta una storia che inizia in Senegal e prosegue nella  “terra delle meraviglie”, in arabo Ard-Al-Agiaeb. Per chi – come Bala Mussa e Maudo – ha conosciuto la povertà e i soprusi del Darra, una scuola di insegnamento coranico che in realtà reclutava giovani da mandare a mendicare per la città, Ard-Al-Agiaeb significa speranza di una vita nuova e coincide inevitabilmente con quella parte di mondo che vive al di là del Mar Mediterraneo. Entrambi, in momenti diversi e con varie vicissitudini, dal Senegal approderanno in questa “terra delle meraviglie” che non sempre si rivelerà però all’altezza delle promesse di cui è investita; ambedue intraprenderanno un percorso di integrazione che significa innanzitutto arricchimento della propria identità e dono agli altri della propria esperienza. Sullo sfondo di un paese in guerra, l’Eritrea, si consuma il dramma di Selam,  la “Mother Eritrea” del titolo, una madre coraggio costretta a crescere da sola due figli mulatti facendo di tutto affinché sopravvivano. La vicenda è ambientata nella città di Asmara, oppressa dal feroce controllo  del colonnello etiope Menghistu Hailemariam. I fratellini Yonas e Sami crescono circondati da un gruppo di donne sole che usano i melodrammi indiani come panacea alla loro misera vita, combattendo quotidianamente contro uomini violenti. Attraverso i flashback dei protagonisti e il racconto delle loro peripezie l’autore ricostruisce il periodo drammatico della guerra di indipendenza eritrea visto dal punto di vista infantile e ingenuo di chi ha come unico scopo quello di trovare qualcosa da mangiare e sopravvivere giorno dopo giorno.
Sullo sfondo di un paese in guerra, l’Eritrea, si consuma il dramma di Selam,  la “Mother Eritrea” del titolo, una madre coraggio costretta a crescere da sola due figli mulatti facendo di tutto affinché sopravvivano. La vicenda è ambientata nella città di Asmara, oppressa dal feroce controllo  del colonnello etiope Menghistu Hailemariam. I fratellini Yonas e Sami crescono circondati da un gruppo di donne sole che usano i melodrammi indiani come panacea alla loro misera vita, combattendo quotidianamente contro uomini violenti. Attraverso i flashback dei protagonisti e il racconto delle loro peripezie l’autore ricostruisce il periodo drammatico della guerra di indipendenza eritrea visto dal punto di vista infantile e ingenuo di chi ha come unico scopo quello di trovare qualcosa da mangiare e sopravvivere giorno dopo giorno. Dieci reportage. Dieci storie di sopravvivenza, prevaricazioni, violenza, speranza. Sono storie vissute, viste, ascoltate in prima persona nei viaggi di Luca Salvatore Pistone al centro delle zone calde del mondo dal 2012 in poi. Dall’Africa (Gambia, RCD, Repubblica Centrafricana, Niger) al Sud est Asiatico (Cambogia, Filippine), passando per Mosul: paesi molto diversi ma con la caratteristica comune di essere terreno di conflitti più o meno riconosciuti dalla comunità internazionale. “Dalla guerra” è un viaggio all’interno della cronaca raccontata con uno stile asciutto, a volte obbligatoriamente duro, senza autocompiacimento né pietismo per vittime coinvolte.
Dieci reportage. Dieci storie di sopravvivenza, prevaricazioni, violenza, speranza. Sono storie vissute, viste, ascoltate in prima persona nei viaggi di Luca Salvatore Pistone al centro delle zone calde del mondo dal 2012 in poi. Dall’Africa (Gambia, RCD, Repubblica Centrafricana, Niger) al Sud est Asiatico (Cambogia, Filippine), passando per Mosul: paesi molto diversi ma con la caratteristica comune di essere terreno di conflitti più o meno riconosciuti dalla comunità internazionale. “Dalla guerra” è un viaggio all’interno della cronaca raccontata con uno stile asciutto, a volte obbligatoriamente duro, senza autocompiacimento né pietismo per vittime coinvolte.  

