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"Memorie di un porcospino" di Alain Mabanckou

Domenica 21 Febbraio alle 18.30, La Libreria Caffè GRIOT presenta l’ultimo libro di Alain Mabanckou, “Memorie di un porcospino”, Morellini Editore, 2009.


2859470Una leggenda africana racconta che a ogni uomo alla nascita viene affidato un doppio nel mondo animale. Al giovane Kibandi è stato assegnato un porcospino che lo seguirà ovunque fino agli ultimi istanti di vita. Ma del porcospino Ngoumba ha solo l’aspetto esteriore: acuto e malizioso filosofo, ritiene di non aver “nulla da invidiare agli uomini”, e, facendosi “beffe della loro presunta intelligenza”, rifletterà su tutto ciò che ha fatto per compiacere Kibandi. Seguendo il racconto del piccolo porcospino, il lettore si troverà invischiato in una fitta serie di omicidi a colpi di aculei, di piccole e comiche avventure. Mentre il padrone sotto l’effetto di una bevanda psicotropa perde man mano il rapporto con la realtà, il porcospino analizza e critica la lunga scia di morti che si lasciano dietro. Ma chi è l’assassino? Il porcospino o il padrone che lo spinge a uccidere? Kibandi o il piccolo porcospino che riflette e si confessa al suo amico baobab? “Memorie di un porcospino” è il secondo romanzo della trilogia inaugurata da Verre Cassé.
Ascolta la recensione di Memorie di un Porcospono a cura della Libreria GRIOT (Maria Teresa Carbone) su Afriradio!

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"Tutto quello che dovresti sapere sull'Africa e che nessuno ti ha mai raccontato"

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Domenica 14 febbraio alle 18.30: Giuseppe Carrisi presenta “Tutto quello che dovresti sapere sull’Africa e che nessuno ti ha mai raccontato”, Newton Compton 2009.
Fin da tempi più remoti l’Africa è stata terra di conquista, e gli interessi extracontinentali ne hanno impedito il consolidamento in Stati, seminando guerre, miseria e morte su tutto il suo enorme territorio.
Oggi, agli inizi del XXI secolo, il continente nero è un luogo indifeso che, dopo anni di promesse dell’Occidente, spesso tradite dai fatti, vive ancora i retaggi del passato coloniale a cui si aggiungono le grandi contraddizioni del presente. Nonostante il suo illimitato potenziale, l’Africa infatti non è ancora riuscita a darsi un’unità politica ed economica, né ha realizzato un’equa redistribuzione delle risorse e un sistema difensivo che la metta al riparo dai potenziali razziatori delle materie prime. Inoltre, pur essendo diminuiti, i conflitti armati e i “golpe” continuano a essere la causa principale dell’instabilità politica e il terreno fertile per l’ingerenza straniera. A questo si aggiungono nuove piaghe: dal terrorismo internazionale alla droga, dalla biopirateria all’emergenza climatica.

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Palm Wine Bar@Griot: Appunti di viaggio, famiglie di Griot in Gambia e Casamance..

Sabato 27 febbraio alle ore 19.00, il Palm_Wine_Bar@GRIOT, a cura di TP Africa, vi da appuntamento per una serata “Appunti di viaggio: famiglie di griot, (fotografie, video, musica e parole”.
palmwinebar27febbraioOvunque si stabilisca, la relazione tra europei e africani fatica sempre a trovare un equilibrio, perché vacilla sotto il peso delle differenze culturali e di reddito e dell’eredità della storia. Noi racconteremo del nostro tentativo di andare oltre quelle difficoltà, a partire dal rispetto e dal desiderio di imparare. Una massima africana sostiene che se vuoi conoscere una persona devi andare a trovarla a casa sua.
Noi ci abbiamo provato. Siamo andati a casa di Madya Diebate a Daresalam, un minuscolo villaggio sulle rive del fiume Casamance, e a casa di Ibu e Omar Suso a Tambasansang, un antico villaggio sulle rive del fiume Gambia. Accompagnati dalle melodie della kora e dai canti, ciò che ci ha più colpito del nostro viaggio è lo spirito di fratellanza con cui siamo stati accolti e ospitati, e che ci ha fatto sentire parte di quelle famiglie, fratelli, genitori e figli.
Le serate, rigorosamente accompagnate da vino di palma, sono curate da TP Africa (www.tpafrica.it), un’associazione nata per diffondere la musica e la cultura africana attraverso la costruzione di ponti per accedere a una terra fremente. Il suffisso T.P. – Tout Puissant (che può tutto) – vuole evidenziare il potenziale dell’Africa, che a volte non si esprime, ma anche quando accade, come nella musica, rimane spesso poco conosciuto.


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"Il piede del cammello. L'Egitto dei deserti e del Nilo" – incontro con l'autore Luciano Anelli

Sabato 13 febbraio alle ore 18.30, la Libreria Caffè GRIOT presenta il libro “Il piede del cammello. L’Egitto dei deserti e del Nilo”, con l’autore Luciano Anelli.


cammello“Il piede del cammello” è un libro di viaggio, di molti viaggi in Egitto, e l’autore è un viaggiatore di stampo antico che percorre le strade della Terra per la  propria educazione al mondo e alla vita, muovendo verso culture, società, costumi, mentalità, esperienze artistiche differenti dalle proprie: il viaggio diviene, così, fondamentale momento di arricchimento, di esperienza, di conoscenza di sé.
Egitto è, per Luciano Anelli, nome fascinoso che richiama alla mente una civiltà antica, misteriosa ed ancora oggi in parte non disvelata, monumenti imponenti di dimensioni e perfezione incredibili, teorie di figure ieratiche che raccontano vicende di guerra, di amministrazione, di culti solenni a divinità inaccessibili. Ma Egitto è anche una miriade di siti archeologici che testimoniano la  grandezza dell’Impero Romano e il suo sgretolarsi nella polvere sottile e cangiante del deserto; è una serie di chiese e di monasteri logorati dal tempo, muti testimoni di un’antica cristianizzazione e di un fervore ancora vivo (anche se minoritario) di comunità cristiane caparbiamente sopravvissute all’uragano dell’Islam; è un fiorire di minareti “aguzzi come matite adorne di bulbi panciuti” che si levano nel cielo, alti sulle costruzioni modeste di paesi e città accanto ai più tozzi campanili delle chiese cristiane. Inoltre, nel testo si parla anche dell’Egitto dei nostri anni difficili, una terra in cui si sono succedute e mescolate differenti civiltà, tradizioni, religiosità apparentemente antitetiche; un paese che vive molteplici antinomie.
Luciano Anelli, nato a Brescia parecchi anni fa, dopo gli studi classici ed artistici (con il “Perfezionamento” universitario in entrambi) si è dedicato per anni all’insegnamento delle discipline umanistiche in varie scuole, concludendo il proprio cursus al Liceo “Calini”, prima di assumere, per nove anni, la Presidenza dell’Istituto d’Arte di Brescia. Ha infine assunto l’incarico di insegnamento di “Teoria del Restauro” e di “Storia delle Tecniche Artistiche” presso l’Università Cattolica. Ha pubblicato circa settecento articoli in giornali e riviste specializzate, prevalentemente di carattere storico-artistico, ma anche interventi di costume, curiosità e viaggi. Ha pubblicato una trentina di libri che raccolgono in monografie soggetti e pittori che prevalentemente vanno dal Tardo Cinquecento all’Ottocento, in area lombardo-veneta, con attenzione ai fatti della storia, alla mentalità e all’analisi stilistica ed iconologica dei dipinti.

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APERITIVOX: il piacere dell’aperitivo unito al gusto del racconto



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Domenica 07/02: APERITIVOX: L’aperitivo di GRIOT una volta al mese  unisce il piacere dell’aperitivo e il gusto del racconto.  Tendiamo a collegare il concetto di oralità all’Africa, ma anche da noi il gusto della narrazione c’è, benché spesso soffocato dai tempi rapidi delle nostre vite e dal flusso dei media. Domenica si inaugura una serie di serate un po’ speciali. Insieme a tradizionale aperitivo, con brik e falafel, ci sarà anche una cosa nuova, o  molto vecchia: gli avventori,  potranno – se vogliono – raccontare una storia, vissuta o  semplicemente orecchiata, allegra o saggia, breve o lunga..
Domenica 14 Marzo alle ore 18.30.
In seguito al successo esilarante del primo appuntamento pilota di Febbraio, GRIOT propone un nuovo APERITIVOX. L’aperitivo di GRIOT che, una volta al mese, unisce il piacere dell’aperitivo e il gusto del racconto. 

 Tendiamo a collegare il concetto di oralità all’Africa, ma anche da noi il gusto della narrazione c’è, benché spesso soffocato dai tempi rapidi delle nostre vite e dal flusso dei media. Domenica si inaugura una serie di serate un po’ speciali. Insieme al tradizionale aperitivo, con brik e falafel, ci sarà anche una cosa nuova, o  molto vecchia: gli avventori,  potranno – se vogliono – raccontare una storia, vissuta o  semplicemente orecchiata, allegra o saggia, breve o lunga…
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Kan ma kan, ‘c’era una volta’: Il teatro delle ombre, il riso, il comico e le feste del folklore arabo

Sabato 20 febbraio alle ore 16.00, prosegue il ciclo di Seminari su “Le Società Arabo Islamice. L’arte del racconto”, con un incontro curato dall’arabista Francesca Corrao, Professore ordinario di Lingua e letteratura araba all’Università Orientale di Napoli.

Kan ma kan, ‘c’era una volta’: Il teatro delle ombre, il riso, il comico e le feste del folklore arabo
 
Nella storia della letteratura araba di intrattenimento, la produzione popolare ha conosciuto momenti di alterna fortuna, e si è arricchita particolarmente grazie all’interazione tra la rivelazione coranica e le tradizioni letterarie e religiose di popoli e civiltà diverse. La cultura popolare dei nuovi convertiti è entrata infatti nell’orizzonte dell’immaginario islamico producendo nuove forme espressive e nuovi contenuti di cui si presenteranno le più esemplari caratteristiche tra comico, grottesco, storia e leggenda. Questo incontro permetterà di immergersi in un mondo magico abitato da saltimbanchi, imbonitori, buffoni e cantastorie che hanno percorso la cultura arabo-islamica.
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Il ciclo seminariale LE SOCIETA ARABO-ISLAMICHE, L’ARTE DEL RACCONTO si svolge presso la Libreria GRIOT dal 23 gennaio al 15 maggio. Articolato in 5 incontri a scadenza mensile (il Sabato alle 16.00 alle 19.00), il seminario propone a chi per ragioni professionali o per curiosità intellettuale, è interessato al mondo islamico un percorso di formazione accurato e originale che tocca diversi aspetti della produzione culturale arabo-islamica. Gli incontri, curati da diversi specialisti, si occuperanno della questione femminile, della funzione degli intellettuali ma soprattutto del potere e della forza della parola, proponendo a chi, per ragioni professionali o per curiosità intellettuale è interessato al mondo islamico, un percorso di formazione accurato e originale che tocca i diversi aspetti della produzione culturale arabo-islamica.
COME PARTECIPARE: E’ possibile iscriversi all’intero ciclo o partecipare ai singoli incontri, previa iscrizione. 160€ per la partecipazione a tutto il ciclo + quota associativa dell’Associazione “Officina GRIOT” 35€ per la partecipazione ad un singolo incontro più quota associativa.
Al termine di ciascun incontro verrà fornita ai partecipanti una scheda con bibliografia, sitografia, etc. Intervallo al bar della libreria dove sarà possibile ordinare caffè, té e pasticceria araba. Il calendario degli incontri
23 gennaio: La strega l’amante la sposa: immagini femminili nella letteratura araba, a cura di Oriana Capezio e Roberta Denaro
20 febbraio: Kan ma kan, ‘c’era una volta’: Il teatro delle ombre, il riso, il comico e le feste del folklore arabo, a cura di Francesca Corrao
20 marzo: Le donne, i cavalier, le armi, gli amori nell’epica araba, a cura di Giovanni Canova.
17 aprile: L’immaginario goloso: percorso tra cibi e storie dell’altra sponda del Mediterraneo accompagnato da cena araba.
15 maggio: Il peso della tradizione orale: il cinema arabo tra antichità e modernità, a cura di Tarek Ben Abdallah
Per le iscrizioni contattare: Associazione culturale Officina GRIOT Via di Santa Cecilia 1/A; 00153 Roma tel/fax. 06 58 33 41 16 email: [email protected]

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Tra fiaba e storia: il Gruppo di Lettura di GRIOT legge "la polvere dei sogni" di André Brink

Domenica 28 febbraio, alle ore 11:00, il Gruppo di lettura della Libreria GRIOT continuerà il suo viaggio letterario alla scoperta della letteratura sudafricana, immergendosi nell’atmosfera fiabesca del romanzo “la polvere dei sogni”, di André Brink.
brinkOuteniqua 1994: una città immaginaria nel Sudafrica di pochi mesi prima delle elezioni che porteranno Nelson Mandela al potere. Kristien, dopo molti anni di esilio a Londra, torna nella città dove ha trascorso la sua infanzia per vegliare la nonna, Ouma Kristina, in punto di morte, dopo che la sua casa è stata oggetto di un attentato terroristico. Ouma, ancora mentalmente vivacissima, è ossessionata dall’idea di non riuscire a trasmettere alla nipote la storia della famiglia e del Sudafrica. E le racconta tante storie affascinanti, tratte dalla realtà e dal mito.
L’autore:  André Brink è nato a Vrede in Sudafrica nel 1935. Appartiene alla generazione letteraria detta dei “Sestigers”, che hanno impresso una svolta alla storia letteraria in lingua afrikaans. Brink, infatti, iniziò scrivendo in afrikaans, e solo più tardi passò a scrivere in inglese, in parte per un rifiuto politico della cultura dell’apartheid che aveva eletto l’afrikaans a propria lingua, in parte perché l’inglese gli permetteva di parlare a un mondo più vasto. La sua attenzione si è rivolta a lungo alle tragiche fratture e divisioni che hanno segnato il suo paese e alle radici lontane, storiche e culturali, del razzismo e dell’apartheid. . Attualmente insegna letteratura moderna all’Università di Cape Town. Ha ricevuto riconoscimenti e premi letterari prestigiosi all’estero e anche nel suo paese (è stato tre volte vincitore del premio letterario sudafricano, CNA Award,è stato selezionato due volte per il Booker Prize e ha vinto il Prix Medicis in Francia),sebbene alcuni dei suoi romanzi siano stati banditi in Sudafrica per motivi politici. È autore di tredici romanzi, tradotti in ventinove lingue, tra cui “Un’arida stagione bianca” (Frassinelli 1989), da cui la regista martinicana Euzhan Palcy nel 1989 ha tratto un film dal titolo omonimo.
Non è necessario aver partecipato agli appuntamenti precedenti per partecipare all’incontro del Gruppo di Lettura. Per saperne di più sul Gruppo di Lettura, cos’è e cosa non è, clicca QUI

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“I loro occhi guardavano Dio” di di Zora Neale Hurston con Giusy Muzzopappa e Igiaba Scego

Domenica 31 gennaio alle 18.30, la Libreria Caffè GRIOT presenta “I loro occhi guardavano Dio” di di Zora Neale Hurston con con Giusy Muzzopappa e Igiaba Scego.
n276689343404_1304Le donne dimenticano tutto quello che non vogliono ricordare, e ricordano tutto quello che non vogliono dimenticare”. Comincia così, nel romanzo “I loro occhi guardavano Dio” (Cargo Edizioni), il racconto di Janie alla sua amica Phoeby. Un racconto che ha come protagonista una donna nera dai capelli stupendi, che trascorrerà tutta la vita alla ricerca di un amore sognato da adolescente all’ombra di un pero in fiore. Un destino che la porterà lontano dal suo villaggio natale, nel Sud degli Stati Uniti di inizio secolo, razzista e segregazionista, al seguito di uomini che vorranno possederla come si possiede una bestia da soma o un bel ninnolo.
L’amore finisce per addomesticare, ma Janie continuerà a ribellarsi fino alla fine, custodendo per anni dentro di sé il ricordo di quel sogno tra i fiori di un pero.
Tra le pagine del libro “I loro occhi guardavano Dio” emerge potente la personalità di Zora Neale Hurston, scrittrice e antropologa afroamericana che continuerà, in tutti i suoi libri, a interrogarsi sulla cultura nera negli Stati Uniti, sul ruolo delle donne nere in famiglia, in società, nei circoli letterari e nell’accademia. Una donna, Zora, in sospeso tra mondi diversi, quello popolare e quello intellettuale, quello artistico e quello scientifico, che tenterà per tutta la vita di conciliare le sue diverse anime e che con la sua scrittura è stata madre spirituale di tante artiste afroamericane, da Alice Walker a Toni Morrison.
Presentano il libro Giusy Muzzopappa, antropologa, che ha dedicato a Zora Neale Hurston la sua tesi di laurea, e Igiaba Scego, scrittrice, giornalista e ricercatrice.

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Presentazione del documentario: L’Islam nel cuore della Cristianità, “musulmani d’Italia”

Sabato 23 gennaio alle 19.30, presso la Libreria Caffè GRIOT: presentazione e proiezione del documentario “L’Islam nel cuore della Cristianità, musulmani d’Italia”, con la partecipazione dell’autore Jivis Tegno.

Jivis Tegno, originario del Cameroun e in Italia da 18 anni, vive attualmente a Perugia. Tegno ha lavorato alla realizzazione di questo documentario dal 2000 al 2009, visitando più di 100 luoghi di culto islamico in Italia, intervistando i migliori specialisti italiani in questioni islamiche, ma anche i più importanti leader musulmani residenti in Italia che hanno rilasciato importanti dichiarazioni. Il documentario restituisce un quadro globale ed unico nel suo genere sui musulmani d’Italia e sull’Islam in generale′. Un documentario (durata 1h57) socio-demografico, ed al contempo politico-religioso, che verrà presentato al pubblico Sabato 23 gennaio alle 19.30 presso la Libreria Caffè GRIOT:
PER SAPERNE DI PIU:  http://www.youtube.com/watch?v=2tf8aFT44MY

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Storie di extracomunitaria follia – aperitivo con la scrittrice brasiliana Claudiléia Lemes Dias

Sabato 30 gennaio alle ore 18.30, la Libreria caffè GRIOT propone un aperitivo letterario in compagnia della scrittrice Claudiléia Lemes Dias. Di origine brasiliana e residente a Roma, Claudiléia è l’autrice di “Storie di extracomunitaria follia” edito da Mangrovie.


copj13Queste Storie di Extracomunitaria Follia sono un caleidoscopio sulla vita che mette a fuoco le esistenze dei protagonisti così uniche, eppure simili, per quel farsi attraversare dal filo rosso della separazione. Qui si fa spazio un’umanità respinta e marchiata col ferro e col fuoco dello stereotipo, ma anche sapori e odori nuovi che invadono le strade, travestiti protetti da angeli custodi e bambini vivaci tenacemente innamorati della lingua italiana. Con un’ironia talvolta cruda e un’ingenuità che lambisce il politicamente scorretto, l’autrice tratteggia identità perse, rinnegate, riacquistate, dimenticate. Il ritratto che si offre al lettore è quello satirico, beffardo ma in fondo inquietante di un Paese chiuso in sé, in equilibrio precario tra ignoranza e paura, tolleranza e rispetto.
Claudiléia Lemes Dias è nata il 13 febbraio 1979 a Rio Brilhante (Brasile), paese di 27.000 anime e 225.500 bovini.  Cresciuta osservando la lotta dei “senza terra” e indagando sul taciuto genocidio culturale degli Indios , Claudiléia si interessa subito ai Diritti Umani e Civili. Si laurea in legge alla Pontificia Università Cattolica del Paranà, si specializza in Tutela dei Diritti Umani All’Università La Sapienza e in Mediazione Familiare. Attualmente è dottoranda di ricerca in Sistema Giuridico Romanistico e Integrazione delle leggi all’Università di Tor Vergata a Roma.

STORIE DI EXTRACOMUNITARIA FOLLIA di Claudiléia Lemes Dias
pp. 191
euro 12,00
Novembre 2009
Mangrovie Edizioni