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Piccola rassegna letteraria palestinese

Domenica 2 aprile alle 18,30 GRIOT vi invita a una “Piccola rassegna letteraria palestinese”, con l’arabista Chiara Comito. 

Nell’ambito della Settimana del libro palestinese, GRIOT presenta una “piccola rassegna letteraria”, una panoramica dei titoli più interessanti della letteratura palestinese contemporanea, dalle poesie del compianto Mahmoud Darwish alle struggenti storie dell’autrice palestinese-americana Susan Abulhawa, passando per i racconti della giovane Adania Shibli, le poesie di Ibrahim Nasrallah, il memoir di Mourid al-Barghouthi e tanti altri. La letteratura palestinese racconta di una Palestina viva, giovane, attenta e appassionata, che non ha nessuna intenzione di essere dimenticata. Ne parliamo con Chiara Comito, arabista e curatrice del blog di letteratura araba contemporanea “editoriaraba”.

Da domenica 26 marzo a domenica 2 aprile 2017 si svolge a Roma la Settimana del Libro palestinese. L’iniziativa, con il patrocinio delle Biblioteche di Roma, vuole sostenere la Palestina attraverso la conoscenza della sua letteratura. La settimana è promossa dalle organizzazioni e associazioni Rete romana per la Palestina, Gazzella Onlus, Ulaia Arte Sud Onlus, Soccorso Palestinese, Cultura e libertà, Arci e vede il coinvolgimento di 14 librerie della città.

 
 
 
 

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Presentazione del libro "Cinémas des diasporas noires: esthétiques de la reconstruction" di Daniela Ricci (L'Harmattan, 2016)

Sabato 1 aprile, alle 18.30, la Libreria GRIOT, in collaborazione con l’associazione rainbow submarine,  presenta il libro “Cinémas des diasporas noires: esthétiques de la reconstruction” di Daniela Ricci, edito da L’Harmattan France.

Insieme all’autrice parteciperà Leonardo De Franceschi, docente di Teorie e pratiche postcoloniali del cinema e dei media all’Università di Roma Tre.

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Daniela Ricci, attraverso i ritratti di cinque registi della Diaspora nera (Newton I. Aduaka, Sarah Bouyain, Haile Gerima, Alain Gomis et Balufu Bakupa-Kanyinda), racconta l’emergenza di nuove rappresentazioni dell’Africa e dell’esperienza dell’emigrazione in Europa, esplorando le modalità con cui l’ibridazione culturale di questi autori ne influenzi l’estetica e le strategie narrative.  A quale Africa fanno riferimento? Quali prospettive sul mondo d’oggi, e di domani, propongono? Come esprimono la complessità della ricostruzione identitaria che inevitabilmente accompagna l’esperienza migratoria?

L’autrice cerca di dare queste risposte con lo studio e l’analisi estetica dell’opera di questi registi, inserendoli nel loro contesto produttivo e artistico. Adottando un metodo mai usato negli studi del cinema africano, analizza alcune sequenze chiave per sottolineare le continuità e le discontinuità con i “padri fondatori” della settima arte in Africa.

Daniela Ricci, organizzatrice a Savona la rassegna di cinema internazionale “Uno sguardo all’Africa” , ha conseguito il dottorato presso l’Università Jean Moulin Lyon – co-diretto con la Howard University di Washington. La sua ricerca si concentra sui film contemporanei provenienti dall’Africa e le sue diaspore. Insegna “Studi cinematografici” presso l’Università Paris Ouest-Nanterre ed è ricercatrice associata presso il Gruppo di ricerca Marge di Lione. E’ membro della Federazione Africana dei critici cinematografici  di Dakar e ha diretto il documentario “Imaginaires en exil. Cinq cinéastes d’Afrique se racontent”.

Insieme all’autrice parteciperà Leonardo De Franceschi, docente di Teorie e pratiche postcoloniali del cinema e dei media all’Università di Roma Tre.

Vi aspettiamo sabato 1 aprile alle 18,30 da GRIOT!

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Presentazione di "Il ritorno" di Hisham Matar (2017, Einaudi)

Lunedì 20 marzo, alle 19,30 GRIOT  incontra lo scrittore Hisham Matar per l’uscita del suo memoir “Il ritorno”, pubblicato da Einaudi. Con l’autore parteciperà Gennaro Gervasio, docente all’Università di Roma Tre. Al termine dell’incontro l’autore firmerà le copie del libro.

GRIOT ospita lo scrittore di origini libiche Hisham Matar per presentare il suo nuovo libro “Il ritorno“, il cui tema centrale “è la ricerca del padre: un tema non nuovo per Matar, che lo aveva già affrontato in due romanzi precedenti (Nessuno al mondo, Einaudi 2006; Anatomia di una scomparsa, Einaudi 2011) ma che in The return diventa ancora più personale.

The return infatti non è un romanzo, anche se si legge come tale. È il racconto struggente e potente di un ritorno in patria, quello dell’autore stesso, dopo un esilio durato più di trent’anni, e della ricerca di un padre scomparso, il suo. Ma è anche un’autobiografia, un diario, una cronaca giornalistica, un giallo, un lungo poema in prosa e un volume di storia recente sulla Libia.

Ma c’è un altro motivo per cui bisogna leggere The return: protagonista di molte pagine è anche la violenza del colonialismo italiano, che arrivò in Libia nel 1911, sfiancò la resistenza, separò famiglie, deportò un’intera generazione di intellettuali, creò giganteschi campi profughi e torturò gli oppositori. C’è un capitolo importante della storia recente del nostro paese che conosciamo poco e male e che è contenuto in questo libro. Ma Matar non chiede vendetta, non invoca giustizia, non porta rancore. Ed ecco anche perché dovremmo leggerlo tutti.” Dalla recensione di Chiara Comito, su Internazionale 

Hisham Matar è nato a New York da genitori libici. Ha passato la sua infanzia a Tripoli e a Il Cairo e la maggior parte della sua vita da adulto a Londra. Il suo romanzo di debutto In the Country of Men (pubblicato da Einaudi nel 2006 con il titolo “Nessuno al mondo”) è stato selezionato per il Man Booker Prize e il Guardian First Book Award e ha vinto numerosi premi internazionali tra cui il Royal Society of Literature Ondaatje Prize, il Commonwealth First Book Award, il Premio Flaiano e il Premio Gregorvon Rezzori. Il suo secondo romanzo Anatomy of a Disappearance, pubblicato in Italia sempre da Einaudi, nel 2011, ha avuto un grande successo. Il suo memoir The Return, vincitore anche questo di premi letterari, è stato pubblicato nel 2016. I suoi lavori sono stati tradotti in 29 lingue. Vive a Londra e a New York.

Photo credits: Diana Matar 
 

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Presentazione di "Al di là del fiume" di Giulia Casentini (2015, Viella)

Sabato 18 marzo, alle ore 18, GRIOT presenta “Al di là del fiume. Storia e antropologia di un confine africano (Ghana e Togo)” di Giulia Casentini. Insieme all’autrice parteciperà il professor Mariano Pavanello, africanista. 

Come prende forma un confine africano? Cosa succede alle popolazioni divise a metà da un confine? Quali forme di cittadinanza vengono create e incorporate nelle zone di confine?

Attraverso uno studio storico e antropologico che guarda al passato coloniale e precoloniale per capire le dinamiche contemporanee di costruzione identitaria, il libro racconta il processo di costruzione, contestazione e incorporazione  del confine tra Ghana e Togo, in Africa occidentale. I conflitti sulla terra e sulla rappresentanza politica vengono visti dalla prospettiva di piccoli villaggi sui due lati settentrionali del confine, “al di là del fiume”, per tracciare l’attualità delle dinamiche locali di narrazione e interpretazione del rapporto complesso tra centro e periferia nella costruzione dello stato africano contemporaneo.
Giulia Casentini è antropologa, ha conseguito un dottorato presso l’Università di Siena e un post-doc all’Università di Pavia, Dipartimento di Studi Politici e Sociali. Attualmente insegna all’Università di Tor Vergata, Roma. Dal 2005 compie regolari ricerche in Africa occidentale su vari temi legati alla mobilità, alle migrazioni e al rapporto tra spazio e politica.
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Stefano Faravelli presenta gli editi e inediti del 2016 (e un formichiere 2015 di straforo).

Giovedì 9 marzo, alle 18,30, Stefano Faravelli, presenta da GRIOT gli editi e inediti del 2016 (e un formichiere 2015 di straforo).

In occasione dell’uscita del nuovo carnet di viaggio sul Madagascar “Verde Stupore”  (edizione edt), di cui gli amici della libreria GRIOT hanno avuto abbondanti anteprime l’anno passato, l’artista Stefano Faravelli è di nuovo nostro ospite. Ci racconterà le sue altre recenti creazioni: l’inedito taccuino “Verso Capo Horn”, carnet de voyage di una navigazione patagonica,”Alla ricerca di Don Chisciotte” scritto con Claudio Visentin (edizione Ediciclo) e “La chose la plus difficile” realizzato con la moglie Francesca, (edizione Apeiron).

Stefano Faravelli nasce nel 1959 a Torino, dove si forma come pittore. La varietà dei suoi interessi lo spinge a laurearsi in filosofia morale e a seguire studi orientalistici, mentre come pittore svolge un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero. Questa doppia vocazione di peintre-savant lo orienta verso il carnet di viaggio: del 1989 il suo primo taccuino, a cui ne sono seguiti moltissimi altri.

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Preparazione all'esame di Certificazione della Lingua Araba

La Libreria GRIOT da 10 anni offre corsi di arabo e a Roma è diventata uno dei principali centri di studio e pratica di questa lingua. Da quest’anno sarà possibile seguire i corsi e prepararsi all’esame di Certificazione della Lingua Araba – ILA dell’Istituto di Cultura e di Lingue Marcelline di Milano.
La sede di esame si svolge a Milano, a maggio e a novembre, ma da GRIOT sarà possibile prepararsi per ottenere l’unica certificazione riconosciuta per la lingua araba, seguendo un apposito percorso formativo per principianti e avanzati. A breve tutte le info complete!
 
 
 

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Presentazione di "Lo sposo africano" di Elisabetta Jankovic (2017, Cairo Editore)

Domenica 5 marzo alle 18,30 la Libreria GRIOT presenta il romanzo di Elisabetta Jankovic “Lo sposo africano”, Cairo Edizioni. Insieme all’autrice ci sarà Barbara Lomonaco, giornalista e fotografa. 

Nina è italiana, anzi milanese, anzi di origine slava. Yakhouba viene dal Senegal, ha un minuscolo diamantino all’orecchio, due pozzi neri al posto degli occhi e uno sguardo che inchioda. È amore a prima vista. Passione travolgente.

Lei ha una famiglia numerosa e poco convenzionale, lui è circondato da una vera e propria tribù, a Milano e in Africa. Lei progetta una vita con lui e i loro figli, lui sposa una cugina a cui è promesso dalla nascita. Lei insegna arte e lavora in radio, lui è un imprenditore incasinato da un’idea al giorno. Lei pensa al possibile domani, lui ai prossimi cinque minuti. Da un lato l’Occidente, le sue regole, la sua abitudine a pianificare; dall’altro l’Africa, l’improvvisazione, la fantasia, le tradizioni ancestrali.

Gli amici di Nina sono tutti diversamente scettici sulla durata della relazione, gli amici di Yakhouba non si pongono il problema.

Non mancano le emozioni forti né le delusioni e le lacrime in questa favola moderna, intensa, contrastata, piena di sorprese e colpi di scena, che si svolge nell’arco di dieci anni tra l’Italia, il Senegal e la Svizzera. Ma ogni volta che la storia d’amore sembra arrivata al capolinea, il destino sorprende e regala un’altra chance.

Elisabetta Jankovic è nata e cresciuta a Milano. Insegna storia dell’arte al liceo, collabora con la Radio Svizzera, e ha pubblicato diversi albi illustrati per bambini. Il suo racconto Un regalo per Goumba, edito da Lapis, è stato inserito nel catalogo “White Ravens” della Internationale Jugendbibliothek. Nel 2001 la sua fiaba Le quattro stagioni si è aggiudicata il prestigioso premio Hans Christian Andersen di Sestri Levante. Nell’ultimo anno ha lavorato come assistente di produzione a un documentario sulle rotte dei migranti, intitolato Wallah – je te jure, voluto dall’OIM. Lo sposo africano è il suo primo romanzo.

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"Circle Songs" con Roberta Kirn – laboratorio di improvvisazione polifonica

Domenica 26 febbraio dalle 18,00 alle 19,30 GRIOT vi aspetta con l’artista Roberta Kirn per sperimentare una “Circle Songs”!

Ideate dal cantante Bobby Mc Ferrin, uno dei principali ispiratori dell’artista Roberta Kirn, le “Circle Songs” rappresentano una forma di improvvisazione di canto corale che, utilizzando qualsiasi tipo di suono prodotto con le voci, conduce spontaneamente alla nascita di brani a cappella.
Roberta Kirn, educatrice musicale, musicista e danzatrice, ci guiderà in un’esperienza travolgente di improvvisazioni ritmico vocali, botta e risposta, ritmi globali, melodie, armonie, impennate lussureggianti, strani rumori, linguaggi inventati, silenzio, preghiera e risate!
Le “Circle Songs” sono prima di tutto un grande divertimento, ma sono anche strumenti meravigliosi che ci aiutano a sviluppare competenze essenziali nel canto d’ensemble: l’ascolto profondo, il grounding nel proprio corpo, il modo di collegarsi al ritmo proprio ed altrui, rafforzando la capacità di ancorarci al nostro ruolo restando in armonia con gli altri elementi. Dall’incastro di tutte le voci, lo sviluppo armonico crea una vera e propria “canzone”.
“This expression from Zimbabwe is one of my most favorite because it is my deeply held belief that singing, drumming and moving with others is not only fun, but profoundly healing “ Roberta Kirn (http://www.bewellsing.com/about)
Laboratorio aperto a tutti, sono benvenuti i bambini!
Quota di partecipazione 10€, tessera associativa eventi GRIOT inclusa.
Prenotazione obbligatoria scrivendo a [email protected] o chiamando lo 0658334116 tra le 15,30 e le 20,00.
 

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Presentazione di "Via della Rivoluzione" di Amir Cheheltan, (2016, Lastaria Edizioni)

Domenica 5 marzo alle 16,30 GRIOT presenta il romanzo “Via della Rivoluzione” dello scrittore iraniano Amir Cheheltan. Insieme all’autore partecipano all’incontro Fariah Sabahi e Antonello Sacchetti.
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Fatah è il proprietario di una clinica dove si effettuano interventi per eliminare le tracce di rapporti sessuali prematrimoniali, dopo aver svolto l’ennesimo intervento di imenoplastica per salvare la rispettabilità di una sua giovane e affascinante paziente, la vita di Fatah subisce uno sconvolgimento improvviso da cui scaturisce la ricerca ostinata di un amore perduto. Shahrzad vorrebbe sposarsi con un uomo impiegato presso il carcere di Teheran, dove sono rinchiusi perlopiù prigionieri politici. Mostafa, pur desiderando l’amore, trascorre la sua quotidianità e gli anni migliori della sua gioventù dentro le mura di questa prigione compiendo torture indicibili. Le loro esistenze si incrociano legandosi in un unico e inesorabile destino che sovrasta ogni personaggio di quella che può definirsi un’opera corale. In queste pagine coraggiose e intense, censurate in Iran, come altri libri di Amir Cheheltan scritti dopo la Rivoluzione iraniana, la città di Teheran è parte integrante e vivida della narrazione, in cui i temi della vita quotidiana e della sopravvivenza sono centrali mentre sullo sfondo scorre la storia del paese e l’interazione tra religione, stato e processo di modernizzazione, come racconta l’autore nell’intervista rilasciata a Farian Sabahi per Io Donna

Amir Hassan Cheheltan, ha iniziato la sua attività di scrittore alla fine degli anni ’70 e da allora ha pubblicato numerosi racconti e romanzi tradotti in molte lingue e a volte censurati in Iran. Per alcuni ha alternato la letteratura all’ingegneria elettronica, per poi dedicarsi unicamente alla scrittura. Ha vissuto in Gran Bretagna e, quando la situazione politica in Iran è diventata difficile per gli scrittori e gli artisti, in Italia, attualmente vive a Teheran.

 
 

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Presentazione di "Viaggio in bianco e nero" di Alessandra Altamura

Sabato 25 febbraio, alle 18, GRIOT ospita la presentazione del romanzo “Viaggio in bianco e nero” di Alessandra Altamura. Insieme all’autrice partecipa la scrittrice Aminata Fofana. 

Alessandra Altamura è un’insegnante e soprattutto una viaggiatrice. Dai suoi viaggi nascono storie che, come nel caso di questo romanzo, vanno lontane e arrivano alla candidatura al Premio Strega 2016 con l’autorevole supporto di Franco Cardini che così descrive il libro:

“Viaggio in biancoaltamura e nero di Alessandra Altamura è un libro atipico sia nella forma, sia nel taglio, sia nella presentazione editoriale, sia nella qualità di scrittura. L’Autrice è una giovane insegnante con qualche esperienza a suo modo giornalistico-letteraria e qui presenta un suo originale bricolage di esperienze e di riflessioni di viaggio: un po’ cronaca, un po’ indagine, un po’ testimonianza, un po’ fantasia. Siamo assediati e circondati dalla letteratura di viaggio: ma questo sorprende e avvince – specie i vecchi professori che credono di saperla lunga – soprattutto per la qualità che non ti aspetti, anzi diciamo pure che non speri. Qui ci sono belle pagine, tocchi felici di fantasie, descrizioni e metafore non banali e che si fanno ricordare. E’ un racconto pulito, un libro scritto da un’Autrice che crede ancora nei libri, che si aspetta di mettere insieme quei lettori del tipo che tutti noi che un po’ scriviamo vorremmo avere per qualcosa di quelle che ti è capitato di pubblicare. I lettori che ti leggono, che nei libri cercano una risposta alle loro domande.”

Alessandra Altamura vive a Lucca, dove insegna lettere in una scuola media. Ha pubblicato con le Edizioni Il Foglio Music club Toscana. Storie a tempo di musica (2012) e Maschio e femmina li creò (2014). Questo libro è frutto dei suoi viaggi attraverso il mondo.

Insieme all’autrice partecipa la scrittrice Aminata Fofana, autrice di La luna che mi seguiva (Einaudi, 2006).