Sabato 9 novembre alle 18.30 GRIOT ospita la presentazione di “#tellusyourstory. Racconti di violenza e discriminazione. Lo storytelling come strumento per il cambiamento sociale” di Aglaya Jiménez Turati.
Ne discute assieme all’autrice Laura Pensini, psicologa.

“#tellusyourstory” è prima di tutto il nome di un progetto di storytelling terapeutico sui temi della violenza di genere e della discriminazione razziale. L’obiettivo dell’iniziativa era permettere a chiunque volesse di immedesimarsi, attraverso la narrazione in prima persona, nel vissuto dei partecipanti.
Il libro è uno dei frutti di questo progetto: una pubblicazione divulgativa e accessibile a tutti che descrive in dettaglio lo strumento dello storytelling e presenta, suddivise per tematiche, le prime dieci storie emerse all’interno del progetto.
La psicologa Laura Pensini e il giornalista Filomeno Lopes, entrambi sostenitori del progetto, hanno curato rispettivamente l’introduzione e la postfazione che corredano il testo.
Aglaya Jiménez Turati è traduttrice, interprete e consulente linguistica. Dal 2015, inoltre, è la presidente dell’associazione Peace Words, promotrice di numerosi progetti di sensibilizzazione, tra cui #tellusyourstory e una serie di altre iniziative incentrate sullo strumento dello storytelling.

Un laboratorio di canto, ritmi e musica araba del Mediterraneo che volge uno sguardo al passato e uno al presente, perché il musicista Hafid Moussaoui è convinto che il linguaggio musicale sia una forma di interculturalità positiva, creativa e pacifica.
Autunno 1935. All’inizio di ottobre Benito Mussolini ha uniteralmente dichiarato guerra all’Etiopia. Vittorio, un meccanico di Vicenza, una camicia nera, s’imbarca sul piroscafo Principessa Maria, volontario per l’Africa Orientale. Raggiunge l’Eritrea, gli altopiani etiopici del Semièn, Góndar e il Lago Tana. Vive gli orrori della guerra, ma anche le bellezze di Asmara della fine degli anni ‘30; i suoi sentimenti devono però fare i conti con assurde leggi razziali e al suo ritorno in patria, con un’Italia violenta, travolta dal crollo del fascismo. Molti anni dopo un medico milanese cercherà di scoprire i misteri della vita e della scomparsa di questo legionario, dimenticato dalla storia. Una ricerca drammatica, in un’Eritrea travolta da guerre e rivoluzioni, ma anche in un’Italia che ha sepolto ogni ricordo assieme a una parte della sua identità.
Ambientato a Gaza dagli anni Ottanta ai nostri giorni, il romanzo di Ahmed Madoud racconta l’affannosa ricerca da parte di Omar Ouda del padre Mustafa, scomparso una notte dalla casa di famiglia. Cosa è successo? E’ stato rapito dalle forze di occupazione israeliane o è una vittima delle lotte intestine tra gruppi palestinesi rivali? Oppure partito improvvisamente per motivi familiari? Con la sua ricerca, in cui è sostenuto dal fedele amico Ahmed, Omar attira però l’attenzione delle forze militari israeliane che lo costringono a scegliere tra la sua famiglia e la comunità, e a prendere decisioni che nessun ragazzino dovrebbe mai trovarsi a considerare.
Il griot Pape Siriman Kanoute, dopo tanti concerti e tanti dischi, questa volta affida alla parola scritta una storia che inizia in Senegal e prosegue nella “terra delle meraviglie”, in arabo Ard-Al-Agiaeb. Per chi – come Bala Mussa e Maudo – ha conosciuto la povertà e i soprusi del Darra, una scuola di insegnamento coranico che in realtà reclutava giovani da mandare a mendicare per la città, Ard-Al-Agiaeb significa speranza di una vita nuova e coincide inevitabilmente con quella parte di mondo che vive al di là del Mar Mediterraneo. Entrambi, in momenti diversi e con varie vicissitudini, dal Senegal approderanno in questa “terra delle meraviglie” che non sempre si rivelerà però all’altezza delle promesse di cui è investita; ambedue intraprenderanno un percorso di integrazione che significa innanzitutto arricchimento della propria identità e dono agli altri della propria esperienza.
Sullo sfondo di un paese in guerra, l’Eritrea, si consuma il dramma di Selam, la “Mother Eritrea” del titolo, una madre coraggio costretta a crescere da sola due figli mulatti facendo di tutto affinché sopravvivano. La vicenda è ambientata nella città di Asmara, oppressa dal feroce controllo del colonnello etiope Menghistu Hailemariam. I fratellini Yonas e Sami crescono circondati da un gruppo di donne sole che usano i melodrammi indiani come panacea alla loro misera vita, combattendo quotidianamente contro uomini violenti. Attraverso i flashback dei protagonisti e il racconto delle loro peripezie l’autore ricostruisce il periodo drammatico della guerra di indipendenza eritrea visto dal punto di vista infantile e ingenuo di chi ha come unico scopo quello di trovare qualcosa da mangiare e sopravvivere giorno dopo giorno.
Primo appuntamento introduttivo con il circolo del libro di editoriaraba dedicato alla lettura collettiva del romanzo
Dieci reportage. Dieci storie di sopravvivenza, prevaricazioni, violenza, speranza. Sono storie vissute, viste, ascoltate in prima persona nei viaggi di Luca Salvatore Pistone al centro delle zone calde del mondo dal 2012 in poi. Dall’Africa (Gambia, RCD, Repubblica Centrafricana, Niger) al Sud est Asiatico (Cambogia, Filippine), passando per Mosul: paesi molto diversi ma con la caratteristica comune di essere terreno di conflitti più o meno riconosciuti dalla comunità internazionale. “Dalla guerra” è un viaggio all’interno della cronaca raccontata con uno stile asciutto, a volte obbligatoriamente duro, senza autocompiacimento né pietismo per vittime coinvolte.