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Venerdi 26 sett, ore 18.00: Il giudice e il terrorista (Einaudi), con il magistrato Roberta Barberin

AMNESTY INTERNATIONAL sezione italiana
Il Gruppo 221 – Roma Centro,
per il progresso della pace nel mondo
e a sostegno della politica di educazione ai diritti umani

Invita alla presentazione del libro di
Roberta Barberin

Il giudice e il terrorista

Il diritto e le sfide del terrorismo globaleEINAUDI, 2008

Interverrà l’Autrice, magistrato
Introduzione di Stefano Pratesi, vicepresidente della
Sezione Italiana di Amnesty International

Cos’è il terrorismo? Qual è la differenza tra un terrorista e un combattente per la libertà? Come possiamo difenderci dalla nuova violenza fondamentalista senza rinunciare alla nostra civiltà del diritto?

Il nuovo terrorismo attraversa le frontiere nazionali e sfugge ai nostri tradizionali strumenti giuridici. Le idee di legge, diritto e libertà che la comunità internazionale ha definito nel corso del tempo non bastano ad afferrarne il profilo. Anche per questo manca nel mondo un’idea condivisa di come combatterlo, mentre si moltiplicano le risposte unilaterali. Roberta Barberini, da molti anni impegnata su questo fronte nelle istituzioni nazionali e internazionali, accompagna il lettore tra i molti interrogativi che attraversano la nostra coscienza civile e giuridica nel tempo nuovo del terrore globale.
«Terrorismo» non è un termine neutro. Per quanto si cerchi di essere distaccati, è difficile ignorare il fatto che il concetto implica un giudizio morale. Sono pochi i gruppi, le organizzazioni o gli stati che accettano volentieri l’etichetta. Ciò ha indotto molti a ritenere che la nozione di terrorismo abbia in sé un significato inevitabilmente soggettivo. In particolare, scegliere l’etichetta di «terrorista» o quella di «combattente per la libertà» dipenderebbe solo dal punto di vista e dalle simpatie politiche dell’osservatore. Se taluno condivide gli obiettivi di un individuo, costui è un combattente per la libertà, altrimenti è un terrorista. All’interno di un singolo stato è facile decidere chi è il terrorista: colui che esercita una minaccia qualificata nei confronti dello stato in quel determinato momento storico. A lungo, in Italia, gli irredentisti sudtirolesi furono qualificati come «terroristi», prima di essere soppiantati dalle Brigate Rosse.
Sul piano internazionale avviene l’opposto: non c’è accordo su chi debba considerarsi terrorista, e sembra anzi che in giro non vi sia un solo terrorista unanimamente considerato tale. È questa la ragione per cui le Nazioni Unite non sono riuscite sinora a formulare una definizione di terrorismo valida universalmente. Di tale mancanza la lotta contro il terrorismo risente pesantemente, perché nomina sunt substantia rerum. E per combattere un nemico occorre anzitutto identificarlo.

2008
Gli struzzi
EINAUDI
pp. XXII-246
16,5
ISBN 8806188577

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Ottobre Piovono Libri 2008: il calendario di GRIOT

Nell’ambito di Ottobre piovono libri 2008
la Libreria GRIOT presenta


domenica 12 ottobre, ore 19

Paola Splendore presenta “Mappe del corpo” di Ingrid De Kok (Donzelli, 2008), raccolta di testi della poetessa sudafricana emigrata in Canada, per la prima volta tradotta in italiano.
domenica 20 ottobre, ore 19

Presentazione del volume di Toni Fontana, “L’apartheid”, (Nutrimenti, 2008), prefazione di Walter Veltroni, analisi dei primi sintomi di un regime di segregazione che stanno emergendo in Italia. Saranno presenti l’autore e gli editori.


sabato 25 ottobre, ore 19

Presentazione del saggio “Una leonessa in Senegal. In viaggio nel paese dei Teranga ” (Robin, 2008), scritto da Peppe Sessa per “trasmettere le emozioni, quello stravolgimento interiore che con una semplice conversazione non mi era riuscito. Far viaggiare il lettore in un’Africa tanto vera quanto diversa da come viene presentata dai media: fame, guerra, miseria e malattie …”. Sarà presente l’autore.
domenica 26 ottobre, ore 19

Presentazione del volume di Mauro Valeri “Nero di Roma. Storia di Leone Jacovacci, l’invincibile mulatto italico” (Palombi, 2008), ricostruzione delle discriminazioni razziali subite dal pugile italiano mulatto che il 24 giugno 1928 conquistò il titolo di campione d’Italia e d’Europa dei pesi medi. Sarà presente l’autore.

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Sabato 11 Ottobre, ore 18.30: Sulla sovranità alimentare. Incontro con i leaders contadini af

Sabato 11 Ottobre, ore 18.30
Sulla sovranità alimentare.
Incontro con i leaders contadini africani.

Interverranno Nora McKeon – coordinatrice della campagna EuropAfrica), Ndigou Fall – ROPPA, Réseau des organisations paysannes et de producteurs de l’Afrique de l’Ouest e Elisabeth Atangana – Presidente del PROPAC, Piattaforma di organizzazioni contadine dell’Africa centrale, Philip Kiriro – Presidente dell’Southern African Confederation of Agricultural Unions.
In occasione del convegno internazionale organizzato da EuropAfrica su L’agricoltura familiare reagisce alla “crisi” alimentare, la Libreria GRIOT vi invita Sabato 11 Ottobre alle 18.30 ad un incontro con alcuni tra i piu importanti leaders del movimento contadino africano che si battono rispondere alla crisi alimentare tramite un’agricoltura solidare e sostenibile, cui seguirà un aperitivo a base di prodotti e vini biologici.
Ndiogou Fall, Senegal, Presidente del ROPPA (Rete di organizzazioni contadine e di produttori agricoli dell’Africa occidentale, rappresenta 45 milioni di piccoli produttori).
Elisabeth Atangana, Presidente del PROPAC (Piattaforma di organizzazioni contadine dell’Africa centrale).
Philip Kiriro, Presidente del East African Farmers’ Federation, Ishmael Sunga, Director of SACAU (Southern African Confederatin of Agricultural Unions).

Fall e Atangana sono stati chiamati alle NU dal Segretaria-Generale Ban Ki-moon per portare la voce dei piccoli produttori africani nel Evento speciale sugli Obiettivi di sviluppo del millennium del 25 settembre. Le 4 reti hanno formato a maggio scorso una piattaforma continentale per fare pesare – finalmente – gli interessi della maggioranza della popolazione africana sulle decisioni politiche che condizionano le loro vita e le loro società. Il loro obiettivo è la difesa della agricoltura familiare sostenibile, che fa vivere e mangiare la maggioranza degli africani e la “sovranità alimentare”, il diritto e dovere per ogni paesi di stabilire le misure politiche considerate più idonee per assicurare il diritto al cibo dei propri cittadini. Diritto al cibo al di sopra del libero mercato.


Segue aperitivo con prodotti e vini italiani biologici.
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L’incontro è organizzato in margine al Convegno Internazionale ’agricoltura familiare reagisce alla “crisi” alimentare. Quale appoggio da parte delle politiche agricole? Un dialogo tra attori e istituzioni.

Venerdì 10 Ottobre 2008. Città dell’Altra Economia

Largo Dino Frisullo (ex Mattatoio) – Roma

Un dialogo tra attori e istituzioni che si inserisce nell’ambito delle attività della Campagna “EuropAfrica-Terre Contadine”, e costituisce un momento di confronto sul tema delle politiche agricole, del commercio e dell’integrazione regionale, e sui modelli di produzione e sviluppo dei territori. Il congresso rappresenta un occasione per intrecciare uno scambio su queste tematiche tra rappresentanti delle organizzazioni contadine europee e africane, esponenti della società civile italiana e rappresentanti delle istituzioni africane, europee ed internazionali, ed ha l’obiettivo di promuovere un dialogo costruttivo tra tutti gli esponenti.


Il congresso si svolge a pochi giorni dalla ‘Giornata Mondiale dell’Alimentazione’ del 16 Ottobre, inserita nell’ambito della sessione del Comitato di Sicurezza Alimentare Mondiale della FAO (14-17 ottobre) che sarà focalizzata sulla ricerca di soluzioni alla crisi alimentare.

La Campagna “EuropAfrica-Terre Contadine: per un’agricoltura solidale e ostenibile nel Nord come nel Sud del mondo” nasce con lo scopo di avvicinarele organizzazioni contadine e la società civile africana ed europea in una riflessione ein un’azione comune rispetto alle grandi questioni delle politiche agroalimentari, delcommercio agricolo e della cooperazione nel Nord come nel Sud del mondo

Per saperne di più sulla Campagna EuropAfrica: www.europafrica.info

Programma del Congresso Internazionale: http://www.europafrica.info/italiano/calendario/int_congresso_prog_ita.pdf
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Mappe del Corpo. La poetessa sud africana, I. De Kok. Con Paola Splendore

Domenica 12 Ottobre, ore 18.30
Mappe del Corpo

La poetessa sud africana, Ingrid De Kok, per la prima volta tradotta in Italiano.


In occasione della pubblicazione del volume di poesie di Ingrid De Kok, Mappe del corpo (Donzelli Editore, 2008), a cura di Paola Splendore, la Libreria GRIOT invita ad una presentazione dell’opera della poetessa sudafricana, per la prima volta tradotta in italiano.

Presenta Paola Splendore, accompagnata da letture dell’attrice Tania Garribba.
L’inganno di un’infanzia all’ombra dell’apartheid, la presa di coscienza, lo strappo dell’esilio, il ritorno a casa: questa la topografia dei sentimenti delineata dalla poesia di Ingrid De Kok. Tappe di un percorso che non è solo privato, perché la storia del Sudafrica la incalza da vicino, si infila nei versi, reclama uno spazio: in tutto il suo percorso sono fitti i rimandi a eventi, luoghi e persone, del passato recente dell’estremo lembo del continente africano. Una storia violenta, fatta di dolore e morte, ma anche di lotta e speranza. Quella di De Kok è, nell’attenzione costante al dolore degli altri, una poesia che si elegge a testimonianza lirica di un paese tormentato. La poesia serve a non dimenticare, a riparare in qualche modo l’amnesia del passato, ad aiutare a ricostruire ciò che resta dell’identità, della memoria e del trauma. A parlare di un’umanità comune, ad accogliere, come in una sorta di transfert, le parole e i mondi dell’altro.
Ingrid De Kok. Nata nel 1951 nei pressi di Johannesburg, Ingrid De Kok è cresciuta in una famiglia borghese, anglofona, che la tiene al riparo dalla brutale realtà dell’apartheid. Alla fine degli anni Settanta, dopo aver lavorato attivamente nel movimento anti-apartheid, decide di emigrare in Nord America: l’unica possibilità di fronte all’alternativa rifiutata di entrare in clandestinità prendendo parte alla lotta armata. Il periodo canadese si rivela cruciale per la sua formazione artistica, ma il ritorno in Sudafrica si fa a un certo punto irrinunciabile. Se il Canada le ha dato consapevolezza di sé come poeta, il Sudafrica è l’unico posto dove sente di poter scrivere. Nel 1983, in uno dei momenti più cupi della storia del paese, rientra in Sudafrica dove tuttora dirige un programma di educazione per adulti presso l’Università di Cape Town ed è impegnata in varie attività editoriali e culturali. Quattro le raccolte poetiche principali: Familiar Ground (1988), Transfer (1997), Terrestrial Things (2002) e Seasonal Fires (2006).
Paola Splendore insegna letteratura inglese all’Università di Roma Tre. Si occupa di letterature postcoloniali e di lattura migrante; ha pubblicato saggi sull’opera di scrittrici e scrittori indiani, sudafricani e caraibici. Ha tradotto e curato opere di V. Woold, R. Williams, J.M. Coetzee, S. Bhatt e Ingrid de Kok.

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Nurridin Farah, Nodi, Frassinelli, 2008

Tornare alle origini, a volte, è l’unico modo per andare avanti. Come per la protagonista Cambara, somala di nascita ma cresciuta a Toronto, crocevia di tradizioni opposte ma destinate a convivere in lei. Il suo viaggio di ritorno a Mogadiscio è il disperato tentativo di ritrovare se stessa, rivendicando la casa di famiglia occupata dai signori della guerra. Ad aiutarla, un gruppo di attiviste somale che lavorano per portare la pace in un paese devastato dalla violenza. Negli occhi di Cambara vediamo lo sguardo saggio e cosmopolita di Farah sul mondo musulmano e sulla capitale somala, ridotta a uno stato di disperazione e violenta anarchia. Il viaggio di questa donna straordinaria è lo stesso intrapreso dall’autore che per la sua patria non ha mai smesso di lottare e, soprattutto, di sperare.