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Presentazione di "La luce assoluta dell'Etiopia" di Marco Saverio Loperfido (2019, Lorusso editore)

Sabato 18 maggio alle 18.30 GRIOT ospita la presentazione di “La luce assoluta dell’Etiopia – Esperienze di montagnaterapia” di Marco Saverio Loperfido, pubblicato da Lorusso editore. Insieme all’autore ci sarà Marco Bartolomucci, videomaker e autore dell’introduzione del libro.

Marco Saverio Loperfido, cameraman, guida escursionistica, ricercatore sociale, autore di libri e documentari di viaggi e cammini, partecipa da oltre dieci anni a trekking con gruppi di persone con disagio mentale, l’ultimo svolto in Etiopia nel 2018.
Nel libro “La luce assoluta dell’Etiopia – Esperienze di montagnaterapia” attraverso diari, fotografie, riflessioni, ricordi ci restituisce un’esperienza umana ricca e affascinante, in uno dei paesaggi più antichi del mondo, ritornando alle origini dell’umanità con lo strumento primordiale: il cammino.
“La mia mente era anchilosata, ferma, girava a vuoto in se stessa. L’aria sapeva di muffa, nulla si muoveva più come una volta. Ma la vita è pur sempre movimento e allora la mente, inquieta, prendeva a girare nella stanza vuota, come una mosca destinata a spegnersi angosciata sul davanzale.
E io mi sono messo in cammino, non metaforicamente, sul serio. Ho preso lo zaino e ci ha messo dentro poche cose. Poi ho dato una direzione alla mia persona, ho trovato un senso di marcia. Adesso mi oriento, so dove sto andando, con chi e perché, almeno per oggi”.

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Presentazione di "Fuga dalla piccola Roma" di Haji Jabir (2018, Editrice L'Arcolaio)

Domenica 5 maggio alle 18.30 GRIOT ospita lo scrittore eritreo Haji Jabir per la presentazione del suo romanzo “Fuga dalla piccola Roma”, pubblicato dall’Editrice L’arcolaio. Insieme all’autore parteciperanno Gassid Mohammed – scrittore e poeta e traduttore, Università di Bologna e Alessandro Triulzi – storico, esperto di storia dell’Africa.


L’esilio, la migrazione e la lotta contro la dittatura sono i temi principali delle opere di Haji Jabir, riconosciuto autore eritreo che scrive in lingua araba per la prima volta tradotto in italiano da Gassid Mohamed. “Fuga dalla piccola Roma” è un romanzo che parla d’amore e della ricerca della donna amata dal protagonista, un ragazzo che dalle campagne dell’Eritrea di trasferisce ad Asmara. Salma scompare dalla città e l’uomo inizierà un viaggio che lo porterà in un campo profughi in Sudan e che lo costringerà ad affrontare anche i trafficanti di uomini che speculano sulla disperazione della popolazione eritrea in fuga da un regime oppressivo e criminale.

Haji Jabir, è nato a Massaua durante la guerra tra Eritrea e Etiopia, costretto ad emigrare con la famiglia a Gedda, in Arabia Saudita, attualmente vive a Doha, in Qatar. L’esilio è la sua musa ispiratrice, sia nel giornalismo che nei romanzi: Samraweit (2012), vincitore del premio Sharjah; Marsa Fatima (2012), titolo originale dell’opera qui tradotta; Il gioco del fuso (2015), potente critica verso la dittatura eritrea; Chioma nera (2018), storia degli Ebrei Falasha in Israele. Questo ultimo romanzo, ancora inedito in italiano è stato candidato al  International Prize for Arabic Fiction del 2019.

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Presentazione di "Maestre Montessori in Rwanda" a cura di tenera mente-onlus

Sabato 4 maggio alle 18 presentiamo “Maestre Montessori in Rwanda. Risultati del progetto Diventare grandi in Rwanda“. Partecipano Enrica Baldi, formatrice e presidente di tenera mente-onlus, Anita Barruchello, psicologa e psicoterapeuta, Micaela Valentino, esperta di comunicazione e Maria Grazia Rando, esperta di cooperazione internazionale e coordinatrice dei progetti di tenera mente – onlus. 

Il 7 aprile 1994 in Rwanda avvenne il genocidio dei Tutsi con modalità che non hanno uguali nella storia. È stata gente comune  – e non soldati – a massacrare i propri vicini – quelli con cui si erano festeggiati battesimi, comunioni, matrimoni, e con cui si era pianto ai funerali. Un massacro a colpi di machete che ha inondato di sangue non solo cortili e giardini ma le stesse strade di Kigali. Nei 25 anni che ci separano dal genocidio, in Rwanda è stato compiuto un radicale percorso di riconciliazione che ha coinvolto tutta la popolazione. È in questo percorso di pace che si è inserita l’attività di tenera mente – onlus, attraverso una formazione Montessori effettuata nell’arco di tre anni nelle scuole “Amahoro” e “Apacope”. Il libro “Maestre Montessori in Rwanda. Risultati del progetto Diventare grandi in Rwanda” racconta questa esperienza con maestre, bambini e genitori rwandesi attraverso l’analisi dei disegni dei bimbi coinvolti e il racconto di un progetto importante per la ri-costruzione di una comunità.

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Cena siriana con HummusTown

Domenica 23 giugno dalle 20 alle 22 GRIOT vi invita al nuovo appuntamento in sostegno di HummusTown: venite a mangiare con noi! 

Hummustown da due anni offre a rifugiati siriani l’opportunità di cucinare e distribuire cibo delizioso in tutta Roma. Grazie alla forza di volontà della sua fondatrice, Shaza Saker, da piccolo esperimento nato dalla frustrazione di vedere tanti siriani senza un lavoro e quindi senza prospettive, adesso è una realtà viva e in espansione. Sin dall’inizio dell’iniziativa HummusTown ha aiutato più di dieci rifugiati a diventare economicamente più indipendenti e, di riflesso, più integrati nella vita romana. Attualmente ci sono sei rifugiati che lavorano come parte della squadra.

L’obiettivo è aiutarli a raggiungere la massima indipendenza, essere in grado non solo di sopravvivere a Roma, ma di prosperare, crescere ed essere in grado di inviare denaro alle loro famiglie nel paese d’origine.

GRIOT vuole sostenere e aiutare il progetto di HummusTown e dei suoi cuochi inaugurando un appuntamento serale due volte al mese su prenotazione per mangiare in libreria falafel, mutabbal, shamandar e, ovviamente, hummus!

La cena è su prenotazione (entro il 21 giugno) e costa 15 euro, insieme alla cena vi offriremo acqua, tè  tisane, il vino invece è a parte!

Per prenotare scrivete a [email protected] o chiamate al 0658334116 

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Presentazione di "Storia della schiavitù in Africa" di Paul E. Lovejoy (a cura di M. Pavanello, Bompiani 2019)

Mercoledì 8 maggio alle 18 GRIOT ospita la presentazione del libro “Storia della schiavitù in Africa” di Paul. E. Lovejoy, a cura di Mariano Pavanello.
A dialogare con il curatore ci sarà l’antropologo Stefano Maltese.

“Un tempo dominava il pregiudizio dell’Africa continente senza storia. La conoscenza etnografica e storiografica, di cui il libro di Lovejoy è una preziosa e fondamentale testimonianza, ha fatto giustizia di questa idea insieme ingenua e arrogante”, afferma Mariano Pavanello nell’introduzione a questo testo divenuto un classico per gli studi di settore. Paul E. Lovejoy conduce il lettore dalle origini delle tratte della schiavitù in Africa nel XV secolo fino alle sue ultime forme globali nel XX secolo, all’epoca della decolonizzazione. Il libro segue le trasformazioni di un fenomeno strettamente legato alle forme di produzione, correggendo interpretazioni storiografiche fuorvianti come quella secondo cui l’Africa avrebbe passivamente subito la tragedia della tratta schiavista, o l’altra per cui i flussi di schiavi verso l’Europa e l’America avrebbero facilitato l’integrazione nelle comunità di arrivo. In questa edizione originale il pubblico italiano troverà per la prima volta tutto il materiale statistico sulla demografia del commercio degli schiavi, i risultati di ricerche recenti e una bibliografia aggiornata.

Paul E. Lovejoy è uno storico canadese specializzato in Storia dell’Africa e della diaspora delle popolazioni africane. È Distinguished Research Professor presso il Dipartimento di Storia dell’Università di York, Toronto.

Mariano Pavanello è un antropologo africanista. Ha insegnato a lungo all’Università di Pisa e all’Università di Roma La Sapienza, dove è stato direttore del Dipartimento di Storia Culture Religioni.

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Il senso del viaggio. Laboratorio itinerante di scrittura con Guido Bosticco

Sabato 25 maggio dalle 10 alle 17 vi proponiamo un laboratorio di scrittura, condotto da Guido Bosticco, giornalista di viaggio, docente di scrittura all’Università di Pavia e alla Scuola del Viaggio.

Foto di Vince Cammarata (Scuola del Viaggio)

Fra le vie di Trastevere, un gruppo di (aspiranti) scrittori e un compagno di viaggio come suggeritore: istruzioni per perdersi e per ritrovarsi nella scrittura, attraverso l’affinamento dei sensi, l’ascolto delle percezioni e la trasformazione in parole. Cammineremo, osserveremo, scriveremo, parleremo.

La teoria 

Che cosa è il genius loci? (Ovvero: percepire i luoghi, trasformarli in testo)

Parlare di noi o parlare del mondo? (Ovvero: la relazione fra noi e le cose come oggetto della narrazione)

Non so come dirlo (Ovvero: se non hai la parola non hai il concetto)

La pratica

Raccontare un luogo con i dialoghi

Descrivere una piazza senza vederla

Raccontare le cose in movimento

Raccontare la vita degli oggetti

Si raccomandano scarpe comode.

Costo e modalità iscrizione:

Costo €80 (più, per chi non è già socio, 20€ di tessera associativa annuale GRIOT. La tessera dà diritto al 10% di sconto sull’acquisto di libri). Per l’iscrizione è richiesto un acconto di 50€* da versare entro il 6 maggio.

Per prenotazioni e informazioni – [email protected]

Il corso è a numero chiuso (max 20 partecipanti) e viene attivato al raggiungimento di 9 iscritti.

in caso di mancata frequenza per motivi non imputabili a Officina GRIOT non è prevista la restituzione della quota di acconto/iscrizione. La quota verrà invece interamente restituita nel caso di annullamento del laboratorio per il non raggiungimento del numero minimo di iscrizioni.

In collaborazione con la


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Presentazione del saggio "Cine-Ethiopia: The History and Politics of Film in the Horn of Africa" di Jedlowski, Thomas, Ashagrie.

Venerdì 12 aprile alle 18, GRIOT presenta il volume “Cine-Ethiopia: The History and Politics of Film in the Horn of Africa” a cura di A. Jedlowski, M. W. Thomas e A. Ashagrie, pubblicato da Michigan State University Press. Partecipano Alessandro Triulzi (AMM e Università di Napoli L’Orientale), i curatori del libro Alessandro Jedlowski (Université Libre de Bruxelles) e Michael W. Thomas (SOAS), e Aurora Massa, autrice di uno dei saggi (Università di Trento).

Da ormai una quindicina di anni, il cinema etiope è in pieno “boom”. I muri di Addis Abeba sono tappezzati di poster cinematografici, e la pubblicità degli ultimi film in uscita si affaccia dalle vetrine dei negozi e dalla carrozzeria degli autobus. Nei sempre più numerosi e affollati cinema multisala -simbolo di una prosperità di cui i giovani etiopi sono affamati- la produzione locale ha sbaragliato la concorrenza di Hollywood e Bollywood. Nonostante la sua crescita dirompente, questo fenomeno è stato ampiamente trascurato dagli studiosi di film e media africani. Cine-Ethiopia: The History and Politics of Film in the Horn of Africa rappresenta il primo volume interamente dedicato allo studio della storia e degli sviluppi recenti del cinema etiope. Nel corso di questo incontro, uno dei curatori del libro, Alessandro Jedlowski, e gli autori di uno dei capitoli inclusi nella raccolta, Aurora Massa e Osvaldo Costantini, discuteranno i contenuti del libro e delle loro più recenti ricerche nel Corno d’Africa insieme ad Alessandro Triulzi, presidente dell’Archivio delle Memorie Migranti e professore di Storia dell’Africa.

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Presentazione "Specchi scomodi" di Estella Carpi (2018, Mimesis)

Domenica 14 aprile alle 18, GRIOT presenta “Specchi scomodi. Etnografia delle migrazioni forzate nel Libano contemporaneo” di Estella Carpi (2018, Mimesis). Insieme all’autrice ci saranno l’islamista Lorenzo Declich e Gennaro Gervasio, docente di storia dei Paesi islamici all’Università di Roma Tre

Questo libro offre una lettura sociologica dei flussi dei rifugiati verso il Libano e dell’impatto sociale degli aiuti umanitari su comunità locali e migranti. Il punto di partenza è il racconto etnografico di quattro donne reduci da violenze politiche e migrazione forzata: Souhà, Iman, ‘Alia e Amal. Analizzando lo sfollamento interno nella periferia meridionale di Beirut, causato dalla guerra del luglio 2006 tra Libano e Israele, il libro si focalizza sui residenti locali e sui rifugiati palestinesi e iracheni per poi esaminare la gestione della crisi siriana nel Libano settentrionale, dove l’ospitalità locale viene istituzionalizzata dalle agenzie umanitarie. L’autrice identifica così gli “specchi scomodi”, ovvero la continuità che lega indissolubilmente non solo quattro vite apparentemente scollegate l’una dall’altra e quindi quattro processi storici, ma anche le strategie quotidiane di sopravvivenza economica ed emotiva di diversi gruppi sociali. 

Estella Carpi è un’antropologa sociale che si occupa di migrazione forzata, assistenza umanitaria e politiche dell’identità nel Levante arabo e, più recentemente, in Turchia. Attualmente è ricercatrice presso lo University College London. Ha ottenuto un dottorato di ricerca sulle crisi di emergenza nel Libano contemporaneo presso la University of Sydney in Australia. In passato, ha lavorato come ricercatrice in Egitto, Libano ed Emirati Arabi Uniti. Ha studiato arabo all’Università di Milano e Damasco.

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Presentazione di "Ritornerai a Isfahan" di Mostafa Ensafi (2019, Ponte33)

Sabato 13 aprile alle 18, GRIOT ospita lo scrittore iraniano Mostafa Ensafi per la presentazione del suo romanzo “Ritornerai a Isfahan”, pubblicato da Ponte33. Insieme all’autore parteciperanno la giornalista Marina Forti e Parisa Nazari, interprete e promotrice culturale.

Shamim Shamse, affermato professore di letteratura persiana dell’Università di Tehran, si sta affacciando alla soglia dei quarant’anni quando il passato riemerge nella sua vita.: una studentessa polacca, Eliza, si presenta nel suo studio senza preavviso. E’ la figlia di Adri, la ragazza che Shamim aveva amato da giovane e che gli aveva spezzato il cuore con una partenza inspiegabile e definitiva. Adesso Eliza è arrivata da Varsavia carica di notizie e determinata a far luce sul vissuto di sua madre e della nonna, Barbara, che durante la Seconda guerra mondiale aveva trovato rifugio nella città di Isfahan dopo essere approdata in Iran insieme ad altre migliaia di profughi polacchi reduci dai gulag sovietici.
Nonostante la moglie e la figlia insistano per lasciare l’Iran, Shamim decide di rimanere e incoraggiato dall’amico Taher, accetta di aiutare Eliza nelle sue ricerche, anche nella speranza di dare finalmente un senso all’abisso di domande che Adri aveva lasciato dietro di sé.

Mostafa Ensafi è nato nel 1987 a Tehran, città in cui vive. Svolge la professione di ingegnere civile, ma ha sempre coltivato la sua vera passione, la scrittura. Ha pubblicato racconti su giornali e riviste ed è stato a lungo editor del blog letterario “51”. Ritornerai a Isfahan, il suo primo romanzo, è uscito in Iran nel 2016 e ha catturato da subito l’attenzione di pubblico e critica, collezionando numerose ristampe in breve tempo.

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Presentazione di "La fine del colonialismo italiano" di Antonio M. Morone (2019, Le Monnier)

Domenica 7 aprile, alle 18, presentiamo “La fine del colonialismo italiano”, raccolta di saggi curata da Antonio M. Morone (2019, Le Monnier editore). Insieme al curatore parteciperanno Donatella Strangio, docente di Storia economica all’Università La Sapienza e Luca Puddu, docente di Storia e Istituzioni dell’Africa presso lo stesso Ateneo.  

La ricerca storica degli ultimi anni si è finalmente confrontata con il colonialismo italiano in Africa mettendo in crisi l’idea degli “italiani brava gente” portatori di civiltà agli africani. Ma cosa è successo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’inizio della Repubblica Italiana? Il diritto di autodeterminazione delle popolazioni colonizzate dall’Italia venne riconosciuto solo nel 1949 ma i rapporti personali, lavorativi, militari e istituzionali con gli ex-colonizzatori continuarono in modo più o meno faticoso e conflittuale per decenni. Questa raccolta di saggi affronta in particolare tre nodi tematici all’interno di questi rapporti: la rinnovata politica coloniale dell’Italia repubblicana nel secondo dopoguerra; il mutare dei rapporti politici e sociali tra colonizzatori e colonizzati nella lunga transizione all’indipendenza delle colonie; e infine la dimensione delle memorie e delle rappresentazioni del passato coloniale. Tre temi che vengono declinati partendo da diverse discipline, argomenti e casi studio che hanno lo scopo di rispondere alla domanda: Quando e come è finito il colonialismo italiano in Africa?