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Presentazione di "Io Khaled vendo uomini e sono innocente" di Francesca Mannocchi (2019, Einaudi)

Venerdì 7 giugno alle 18.30 GRIOT presenta il libro “Io Khaled vendo uomini e sono innocente” di Francesca Mannocchi (2019, Einaudi). Insieme all’autrice partecipano il giornalista e regista libico Khalifa Abo Kraisse e la giornalista di Internazionale Annalisa Camilli. 

«Ci chiamano mercanti della morte, immigrazione clandestina, la chiamano. Io sono la sola cosa legale di questo Paese. Prendo ciò che è mio, pago a tutti la loro parte. E anche il mare, anche il mare si tiene una parte della mia mercanzia. Mi chiamo Khaled, il mio nome significa immortale. Mi chiamo Khaled e sono un trafficante».

Khaled è libico, ha poco piú di trent’anni, ha partecipato alla rivoluzione per deporre Gheddafi, ma la rivoluzione lo ha tradito. Cosí lui, che voleva fare l’ingegnere e costruire uno Stato nuovo, è diventato invece un anello della catena che gestisce il traffico di persone. Organizza le traversate del Mediterraneo, smista donne, uomini e bambini dai confini del Sud fino ai centri di detenzione: le carceri legali e quelle illegali, in cui i trafficanti rinchiudono i migranti in attesa delle partenze, e li torturano, stuprano, ricattano le loro famiglie. Khaled assiste, a volte partecipa. Lo fa per soldi, eppure non si sente un criminale. Perché abita un Paese dove sembra non esserci alternativa al malaffare. Francesca Mannocchi, giornalista e documentarista che da molti anni si occupa di migrazioni e zone di conflitto, ci restituisce la sua voce. Le sue parole raccontano un mondo in cui la demarcazione tra il bene e il male si assottiglia.

Francesca Mannocchi collabora da anni con numerose testate, italiane e internazionali, e televisioni. Ha realizzato reportage da Iraq, Libia, Libano, Siria, Tunisia, Egitto, Afghanistan. Ha vinto il Premio Giustolisi con un’inchiesta sul traffico di migranti e sulle carceri libiche e il prestigioso Premiolino 2016. Ha diretto con il fotografo Alessio Romenzi il documentario Isis, Tomorrow presentato alla 75a Mostra internazionale del Cinema di Venezia. Per Einaudi ha pubblicato Io Khaled vendo uomini e sono innocente (2019).

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Kanimambo in Ghana – aperitivo di presentazione del progetto "La salute materno-infantile nel Jomoro"

Mercoledì 29 maggio alle 20 GRIOT ospita un aperitivo organizzato dall’associazione Kanimambo Roma Onlus, con selezione musicale a cura di Dj Afro e mostra fotografica di Elisa Vasconi.

Fondata nel 2004, Kanimambo promuove attività di cooperazione tra l’Italia e diversi paesi dell’Africa. Le attività dell’associazione si fondano sul confronto diretto con gli stakeholders locali e sul loro coinvolgimento diretto, nella convinzione che l’unico modo di fare cooperazione oggi sia partire da uno sguardo critico sullo “sviluppo” inteso come processo univoco ed eterodiretto e che, sia in fase progettuale che in fase applicativa, sia fondamentale rinegoziarne il significato e gli obiettivi con gli attori locali coinvolti.
La serata sarà l’occasione per presentare il progetto “La salute materno-infantile nel Jomoro”, nato in collaborazione con l’ospedale di Half Assini (Western Region, Ghana). Il progetto, basato su un’attenta ricerca etnografica e su una profonda conoscenza del contesto locale, mira a potenziare il follow-up medico in gravidanza e dopo il parto, valorizzando il pluralismo medico presente nell’area e potenziando le relazioni tra le diverse risorse di cura utilizzate dalle donne, che spaziano dalle forme di cura tradizionali a quelle ospedaliere.

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Presentazione di "La variabile africana" di Raffaele Masto (2019, Egea Editore)

Giovedì 6 giugno alle 18,30 GRIOT presenta il libro di Raffaele Masto “La variabile africana. Riserve naturali ed equilibrio geopolitico del continente” pubblicato da Egea Editore. Insieme all’autore partecipa Massimo Zaurrini, direttore di Africa e Affari. 

Tra lo stereotipo dell’Africa come continente perduto e quello dell’Africa come futuro del mondo c’è una via di mezzo: quella delle realtà differenziate e complesse di 54 stati, ognuno con le proprie storie e culture.

Raffaele Masto è un giornalista che cerca quella via di mezzo, interrogandosi, al di là di quegli stereotipi, sulle cause complesse dei fenomeni sociali e delle dinamiche economiche in Africa, senza dimenticare di raccontare l’impatto che questi eventi hanno sulla vita delle persone nei paesi che attraversa. Al centro di questa raccolta di reportage su Mozambico, Costa d’Avorio, Sierra Leone e Sud Sudan ci sono le riserve naturali africane, da sempre obiettivo di attori esterni e merce di scambio di governi che raramente valorizzano i territori che guidano preferendo guadagni immediati e spesso personali. Quello delle risorse naturali africane è però un punto di partenza per raccontarci anche di una diversa visione di futuro in cui l’Africa finalmente possa avere la giustizia che merita dopo secoli di schiavismo e colonialismo.

Raffaele Masto è scrittore, giornalista e conduttore radiofonico presso Radio Popolare. Ha lavorato come inviato soprattutto in Africa, dove da oltre vent’anni segue guerre e crisi umanitarie. L’Africa e la sua realtà sociale, politica e antropologica sono lo scenario nel quale sono ambientati tutti i suoi saggi e i suoi reportage. Tra i suoi libri più recenti: Califfato nero (2016), La rabbia e la speranza (2012), Buongiorno Africa (2011). Collabora stabilmente con la rivista Africa. Il suo blog è http://www.buongiornoafrica.it.

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Presentazione di "La storia delle sete antica" di George Salem (2019, Mreditori)

Domenica 26 maggio alle 18.30 GRIOT ospita la presentazione della raccolta di racconti “La storia della sete antica” di George Salem (2019, Mredezioni). Partecipano all’incontro Alma Salem, curatrice del libro e Antonino d’Esposito, modera la professoressa Isabella Camera d’Afflitto. 

È impossibile non scorgere nelle pagine dello scrittore siriano George Salem echi della filosofia esistenzialista europea, non a caso lo scrittore siriano fu traduttore di Camus. Tratti salienti di questa corrente di pensiero possono facilmente essere scovati nei racconti qui tradotti. Indubbiamente, il centro dell’universo di Salem è l’individuo in sé, e non certo le grandi masse, quasi del tutto assenti. Il singolo, poi, come già ricordato, nel corso delle novelle, si ritrova nel mondo e non lo riconosce, come se vi fosse stato scagliato dentro a sua insaputa. Il viaggio che si intraprende immergendosi nei racconti di George Salem somiglia purtroppo a una
traversata che si conclude qualche secondo dopo che il marinaio di guardia ha gridato: Terra! Nello stesso momento in cui sembrava profilarsi all’orizzonte la possibilità di un approdo, la sorte ci ha privato di un intellettuale che ancora molto aveva da darci. Ma forse il fascino di questi racconti ne esce rafforzato; pur non avendo avuto il tempo di fornirci una soluzione bell’e pronta, Salem ci ha indicato una probabile via da percorrere alla ricerca di un senso della vita che trascende.

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Torna il Mercatino di GRIOT!

Sabato 1 e domenica 2 giugno, dalle 12 alle 18 vi aspettiamo in libreria con il nostro tradizionale mercatino estivo. 

Torna per due giorni il mercatino di GRIOT con le stoffe, le sciarpe e i vestiti della cooperativa Wubetu (Etiopia).
Potrete trovare anche i cesti colorati, le stuoie, le latte, le borse e i pagne tissé dal Senegal, le collane, gli orecchini e i wax dal Ghana e i bellissimi veli della Mauritania. i aspettiamo per bere un bicchiere di bissap o di te etiope con Aster e GRIOT!

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Presentazione di "Africa e Mediterraneo n.89. Libri in Africa, libri d'Africa"

Sabato 25 maggio alle 19, in occasione della Giornata Mondiale dell’Africa, GRIOT vi invita a una presentazione del dossier di Africa e Mediterraneo “Libri in Africa, libri d’Africa”. Partecipano Chiara Comito (Editoriaraba), Chiarastella Campanelli (Editrice Il Sirente), Giulia Riva (Libreria GRIOT). Modera la giornalista e traduttrice Maria Teresa Carbone. 

Il numero n. 89 della rivista Africa e Mediterraneo è dedicato all’industria libraria del continente africano. Nel volume, curato dalla direttrice Sandra Federici e dal ricercatore francese Raphael Thierry, si indaga sullo stato di salute del mercato del libro in Africa, in un momento in cui l’arte, la musica africana stanno diventando sempre più mainstream. Gli articoli del dossier toccano molti argomenti e certamente non riescono ad esaurire la riflessione su un intero continente così grande e differenziato ma fissano dei punti fermi da cui partire: per la diffusione del libro africano in Africa sono fondamentali gli editori indipendenti e locali, le fiere, come quella Hargeysa in Somaliland che dal 2008 sta mutando profondamente la cultura del giovane paese, e l’aiuto della cooperazione nazionale e internazionale tra i soggetti coinvolti. Oltre a questo, non mancano articoli sul Nordafrica con il contributo di Anita Magno sull’editoria algerina e quello di Chiara Comito sulla censura in Egitto. Per ultimo un articolo di GRIOT sulla nostra esperienza e sui libri africani in Italia.

Discuteremo di tutto questo dalla prospettiva di chi in Italia traduce, pubblica, promuove e vende libri africani e nordafricani in un panorama editoriale in evoluzione e pieno di novità. 

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Presentazione di "Abbecedario della mia tribù" di Arianna Obinu (2019, Erasmo Edizioni)

Venerdì 24 maggio, alle 18.30 GRIOT ospita la presentazione del libro “Abbecedario della mia tribù. A scuola di italiano a Livorno” di Arianna Obinu. Con l’autrice parteciperanno Soumaïla Diawara, scrittore e poeta del Mali e Roberta Parravano, insegnante, artista, attivista per i diritti civili.

Arianna Obinu, dopo gli studi di arabistica all’Università Orientale di Napoli è diventata una insegnante di italiano per gli stranieri. Questo abbecedario ripercorre la sua esperienza di convivenza in una classe con i molti migranti a cui ha insegnato la nostra lingua. Dalla A di “Allora?” alla Z di “Zakarya”, ogni lettera dell’alfabeto è un ricordo, una riflessione, una storia delicata sullo scambio con i suoi studenti in Italia e in Algeria, dove ha abitato e insegnato per un periodo. In questo abbecedario sono le storie dei migranti e dei loro viaggi, le speranze per un futuro con qualche certezza in più, le differenze e le somiglianze culturali e ovviamente la storia dell’autrice e del suo impegno da Algeri a Livorno.

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Presentazione di "Si chiamava Palestina" di Cecilia Dalla Negra (2019, Aut Aut edizioni)

Domenica 12 maggio alle 18,30 GRIOT presenta “Si chiamava Palestina. Storia di un popolo dalla Nakba a oggi” di Cecilia Dalla Negra (2019, Aut Aut edizioni). Insieme all’autrice partecipa Costanza Pasquali Lasagni, esperta di questioni mediorientali.

Il 1948 è l’anno della Nakba, che vede l’espulsione di migliaia di persone dalla Palestina e la distruzione di centinaia di villaggi ad opera del nascente Stato di Israele. Cecilia Dalla Negra ricostruisce gli ultimi settanta anni di storia palestinese attraverso le principali tappe del processo di colonizzazione israeliana che ha segnato in modo indelebile il paesaggio e gli abitanti di quelle terre. Il racconto arriva fino alla “Grande Marcia del Ritorno”, con la quale i palestinesi chiedono il diritto al ritorno per i profughi che proprio nel 1948 hanno perso la loro casa e agli ultimi mesi di proteste che hanno caratterizzato l’azione dei movimenti palestinesi contro gli espropri, l’espulsione e la segregazione messi tuttora in atto da Israele.

Cecilia Dalla Negra è una giornalista esperta di Palestina. Nel 2018 ha pubblicato “Walking the Line. Palestina e Israele lungo il confine che non c’è” (con G. Cecere e C. Elia, Milieu) e ha contribuito al numero “Palestina. Femminismi e resistenza” della rivista femminista DWF. Ha co-diretto per anni il giornale online Osservatorio Iraq-Medio Oriente e Nord Africa.

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Presentazione de "L'Islam italiano" di Fabrizio Ciocca (2019, Meltemi).

Domenica 19 maggio alle 18.30 GRIOT presenta il saggio “L’Islam italiano. Un’indagine tra religione, identità e islamofobia” di Fabrizio Ciocca (2019, Meltemi editore). Insieme all’autore parteciperà Beatrice Tauro di Arabpress. 

L’Islam è la seconda religione in Italia on due milioni e mezzo di fedeli; oltre un milione di questi hanno la cittadinanza italiana perché nati o divenuti italiani per scelta. I musulmani sono quindi, nel nostro Paese, una presenza stabile eppure ancora molto frammentata e fraintesa. Il saggio di Fabrizio Ciocca attraverso i dati emersi da una ricerca su oltre 300 profili facebook e molte interviste presenta i bisogni e le problematiche della minoranza islamica italiana. “L’Islam italiano” è un’indagine puntuale, piena di dati utili per comprendere in quale modo le politiche dovrebbero affrontare il processo di “normalizzazione” dei rapporti tra lo Stato italiano e le varie comunità islamiche che vi abitano.

Fabrizio Ciocca, nato a Roma, si è laureato in Sociologia Politica a La Sapienza, ha conseguito un master in Sistemi Urbani Multietnici alla Link Campus University e frequentato diversi corsi di formazione su geopolitica, globalizzazione e diritti umani. Studioso dei fenomeni migratori, è autore di diversi articoli e saggi sulle comunità islamiche in Italia, tra cui La presenza musulmana in Italia: criticità e potenzialità (Tawasul Europe, febbraio 2018).

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Presentazione di "Magia e medicina" di Massimiliano Troiani (2018, Effatà editrice)

Venerdì 17 maggio alle 18,30 GRIOT presenta il libro fotografico di Massimiliano Troiani “Magia e medicina. Malattia, grazia e cura in Africa” (2018, Effatà editrice). Insieme all’autore partecipano Filomeno Lopes, giornalista di Radio Vaticana e P. Venanzio Milani, direttore del Museo Africano di Verona. 

Le immagini di Massimiliano Troiani ci portano lungo un sentiero a zigzag, che attraversa i diversi modi di curare la malattia presso alcune società africane. A zigzag, perché in Africa la medicina tradizionale dialoga con quella occidentale e quella cinese, di più recente importazione, spesso senza troppe barriere, dando vita a metodi sincretistici in cui religione e chimica possono stare accanto.

Queste fotografie sono appunti di viaggio tra i sentieri nel territorio della malattia, che in Africa è sospeso tra la medicina tradizionale, con i suoi riti sacri, e la medicina scientifica, con i suoi gesti laici. Una galleria di sguardi che cerca di scoprire la grazia e la bellezza (intese come forze) custodite nello sguardo del malato, che si muove in una scena di segni contrastanti: l’antibiotico e le erbe medicinali, il dispensario e la stanza degli spiriti, l’infermiera e lo sciamano” (dalla Prefazione di Marco Aime).

Massimiliano Troiani è un fotografo e documentarista. I suoi lavori raccontano, in particolare attraverso il ritratto, le periferie urbane, i villaggi rurali e i più diversi luoghi di culto, ovvero gli ambienti dove convivono gesti, atteggiamenti e «sguardi» che sembrano appartenere alle più disparate (e fragili) tradizioni culturali e ai differenti modelli economici. Ha lavorato in Africa, India e America Latina ed esposto al Palazzo di Vetro dell’ONU a New York, all’Istituto Italiano di Cultura ad Addis Abeba, al Museo d’Arte Orientale di Torino, alla FAO e al WFP. Suoi documentari sono presentati alla 62ª Mostra del Cinema a Venezia (Industry film), all’Asiatica Film Mediale di Roma, al festival di Bangalore e Karimnagar (India), al Djakarta film festival.