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Presentazione di "L'io che guarda" di Biancamaria Bruno (2018, Edizioni Ensemble)

Mercoledì 4 luglio alle 19.00, GRIOT ospita la presentazione del libro “L’io che guarda” di Biancamaria Bruno (2018, Ensemble Edizioni). Dialogheranno con l’autrice la scrittrice Madel Crasta e Francesco Morabito, autore di saggi e narrativa, attivo nell’associazionismo culturale.

La percezione “creativa” di un luogo si ha attraverso il movimento, il viaggio, il passaggio e attraverso la lingua che si parla. È il linguaggio che ci permette di attivare le nostre esperienze, suggerendoci la necessità di avere sempre un buon punto di osservazione. L’io che guarda è un’alternanza tra considerazioni sulla lingua che parliamo, con cui costruiamo il mondo che ci circonda, e brevi reportage di viaggio; riflessioni nate nel corso degli anni grazie all’esperienza di vita e di lavoro dell’autrice.

Biancamaria Bruno: Linguista, saggista e traduttrice, si è occupata a lungo delle lingue del Corno d’Africa. È specialista del rapporto tra sistema spaziotemporale e linguaggio, di comunicazione tra le lingue, nonché di teoria della traduzione. Nel 1984 ha iniziato la collaborazione con la rivista trimestrale europea «Lettera Internazionale», nata nel 1984 grazie ai forndatori Antonin Liehm e Federico Coen, di cui è attualmente direttrice.

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GRIOT AL TEATRO INDIA – La letteratura araba contemporanea: cosa leggere e perché!

Domenica 24 giugno alle 17,30 al Teatro India Chiara Comito di Editoriaraba ci presenta le ultime pubblicazioni di scrittori arabi e ci spiega perché dovremmo leggerle. Un nuovo incontro estivo con Editoriaraba!

 

Di cosa parliamo quando parliamo di letteratura araba? E perché noi italiani dovremmo leggere un romanzo arabo? Quali sono gli ultimi romanzi tradotti in italiano da leggere?

Questo incontro cerca di rispondere a queste e altre domande, perché la letteratura araba contemporanea è una letteratura ricchissima ma ancora poco conosciuta. Nonostante le case editrici italiane negli ultimi anni abbiano pubblicato diverse opere, la percezione generale è che i paesi arabi abbiano prodotto solo pochi grandi autori, mentre la produzione recente resta ancora poco nota al grande pubblico.

L’incontro ha come obiettivo quello di presentare le opere più significative e interessanti del panorama recente tradotte in italiano, contestualizzate nel tempo e nelle tematiche, e di sfatare anche qualche mito e pregiudizio.

Chiara Comito è arabista, laureata in Lingue, con una tesi in Lingua e letteratura araba, e in Relazioni internazionali dell’Asia e dell’Africa. Da circa 15 anni si occupa di cultura e società dei Paesi arabi e dal 2012 gestisce il blog Editoriaraba (editoriaraba.com), che promuove e diffonde la letteratura araba contemporanea. Organizza incontri ed eventi culturali sulla cultura araba e collabora con festival, librerie, case editrici e riviste.

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GRIOT AL TEATRO INDIA per "Roma-città-mondo. Festa teatrale dell’intercultura"

Dal 17 al 28 giugno GRIOT avrà uno spazio nel foyer del Teatro India, in occasione di Roma-città-mondo. Festa teatrale dell’intercultura. 

Una festa per abbattere le immaginarie barriere della distanza e della diversità attraverso il teatro: linguaggi, azioni, interazioni che coniugano arte, cura e cambiamento sociale. Dieci giorni di attività per favorire snodi, punti di contatto e di incontro: zone di transito, all’interno delle quali circolino conoscenze, saperi, culture, lingue, differenze e somiglianze.
Il Teatro India si fa “villaggio” per reading, performance, laboratori, concerti e  video installazioni affinché i confini diventino una soglia, facile da oltrepassare. Ci trovate tutti i giorni nel foyer dalle 18 a fine serata.

L’intera manifestazione è a ingresso libero compresi gli spettacoli e i laboratori. Questo è il programma! 
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Presentazione di "Viaggio a Cartagine" di Carlo Ruta e Francesco Tiboni (Edizioni di Storia e Studi sociali)

Giovedì 5 luglio, alle 19, GRIOT ospita la presentazione del libro “Viaggio a Cartagine” di Carlo Ruta e Francesco Tiboni (Edizioni di Storia e Studi sociali). Partecipa insieme agli autori l’assessore della Regione Sicilia ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa. Coordinano la discussione Pippo Cappellano, giornalista, Pina d’Alatri, giornalista e Milena Romeo, presidente di Cara Beltà.

Il viaggio lungo il Mediterraneo di altre epoche continua, ancora attraverso un serrato dialogo, e stavolta, partendo dall’Oriente siro-palestinese, dove i due autori «sostano» un bel po’, alla ricerca dei caratteri di quel mondo originario, si approda Cartagine, che espande e arricchisce la civiltà fenicia in Occidente. La città dei Punici vive di un’agricoltura florida, di un ricco artigianato ed è dotata, soprattutto, di uno straordinario estro marinaro e mercantile. Per diversi secoli, prima che erompa lo scontro con Roma, essa riesce a regolare i commerci di vaste aree mediterranee. Imprime, contestualmente, svolte epocali nei processi di sviluppo delle arti e delle culture materiali. In alcune fasi è un paese in guerra, ma, come è nella propria indole, neppure in quei frangenti si sottrae allo scambio e alla contaminazione. Combatte contro Roma ma in tante cose, anche sul terreno del sacro, somiglia alla città avversaria. Sia l’una sia l’altra coltivano un ethos patriottico, fatto di eroismi civili e militari. Cartagine nel 146 a.C. viene distrutta, ma dopo qualche secolo finisce con il risorgere dalle proprie rovine per volontà di Cesare e, poi, dell’imperatore Ottaviano Augusto. Oltre la propaganda politica che a lungo le ha attribuito il ruolo di nemica, e nonostante il pregiudizio che persiste lungo i secoli, essa si consolida infine nell’immaginario attraverso il mito, e in particolare, tramite l’elaborazione virgiliana, quello della sua prima regina, Didone.

Carlo Ruta è studioso del mondo Mediterraneo e di letterature di viaggio. Si occupa inoltre di problemi dell’età contemporanea. Si è laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Messina. Si è laureato poi in Teorie della morale della conoscenza e della comunicazione all’Università degli Studi di Urbino. E’ autore di numerosi saggi, e ha diretto la rivista bibliografica Libri meridionali. Ha condotto reportage e inchieste per numerose testate, tra cui il manifesto, Narcomafie, Peacelink, Domani Arcoiris, Left Avvenimenti, Polizia e Democrazia. Ha relazionato in  numerosi convegni di studio e ha tenuto seminari universitari.

Francesco Tiboni è un archeologo navale e sottomarino, dottore di ricerca dell’Università di Marsiglia. Ha diretto più di 50 ricerche archeologiche e collaborato con numerose università, enti e centri di ricerca. Sua è la teoria che il Cavallo di Troia in realtà fosse una nave.

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Presentazione di "Colonie letterarie" di Barbara Tonzar (2017, Carocci)

Sabato 16 giugno alle ore 19, GRIOT presenta il saggio “Colonie letterarie. Immagini dall’Africa italiana dalla fine del sogno imperiale agli anni Sessanta” di Barbara Tonzar (2017, Carocci editore). Insieme all’autrice parteciperà Jiří Špička, docente di letteratura italiana all’università Palacký di Olomouc (Repubblica Ceca).

Quattro romanzi, pubblicati tra la fine dell’impero coloniale italiano e gli anni ’60, sono l’oggetto dell’analisi postcoloniale condotta da Barbara Tonzar in questo volume che indaga il racconto letterario della storia coloniale italiana in Africa. Le modalità di narrazione e contronarrazione del colonialismo emergenti dai testi oggetto dell’indagine, tra cui Mohamed divorzia (1944) di Paolo Cesarini, Tempo di uccidere (1947) di Ennio Flaiano, Il deserto della Libia (1952) di Mario Tobino e Settimana nera (1961) di Enrico Emanuelli, sono messe in relazione, da un lato, con la tradizione orientalista e l’immaginario coloniale degli italiani, persistente in forme diverse anche nel contesto postbellico, dall’altro con il mito degli “italiani brava gente” e le complesse dinamiche di rimozione e autoassoluzione caratterizzanti il discorso ufficiale dell’Italia repubblicana.

Dinamiche presenti ancora adesso nel discorso pubblico e che, grazie anche a saggi come questo, vanno decostruite per capire meglio l’attualità.

Barbara Tonzar, docente di lettere e latino, è stata per molti anni lettrice di italiano nelle Università di Szombathely, Brno, Graz e Toru. Ha conseguito un dottorato di ricerca in letterature romanze all’Università Palacký di Olomouc e pubblicato interventi e saggi su D’Arzo, Pavese e l’esistenzialismo e la letteratura coloniale.

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Presentazione di "Lascia il segno. Il piacere di scrivere a mano per sé e per gli altri", di Monica Dengo (Terre di Mezzo)

Venerdì 6 luglio, alle 18,30, l’artista Monica Dengo presenterà il suo ultimo libro “Lascia il segno. Il piacere di scrivere a mano per sé e per gli altri”, Terre di Mezzo 2017. 
Con questo manuale – un po’ guida illustrata, un po’ taccuino – possiamo scoprire qual è il potenziale creativo della scrittura a mano; quale relazione corre fra gesto, ritmo e corpo; come si libera l’espressività del segno. Si parte dalle forme dell’italico, il primo corsivo moderno, e poi ci si spinge ai limiti della leggibilità e anche oltre, per rompere tutte le regole e inventarne di nuove. Il foglio bianco diventa un territorio nuovo, tutto da esplorare.
Monica Dengo. Artista, designer, calligrafa, ha vissuto, studiato e insegnato a San Francisco dal 1993 al 2003. Oggi vive e lavora tra la Toscana e il Veneto, dove collabora con la Fondazione dei Musei Civici Veneziani e con il CIAC, Centro Internazionale Arti Calligrafiche per cui tiene un corso annuale di calligrafia a Venezia in tre livelli. E continua a viaggiare all’estero, per lavoro e per divertimento.
Monicadengo.com è il suo sito per la ricerca artistica e scritturacorsiva.it quello per l’innovazione didattica.
 

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Presentazione di "Con l'occhio del cronista" (2018, De Luca editore)

Venerdì 15 giugno, alle 19, GRIOT ospita la presentazione del libro fotografico “Con l’occhio del cronista”, curato da Pina Magnanimi (2018, De Luca editore). Parteciperanno la curatrice, l’archivista Giulia Barrera, la figlia del fotografo Silvia Magnanimi e il professore Cesare Lamberti.

L’italiano Andrea Magnanimi ha passato molti anni nel Corno d’Africa, dall’Etiopia conquistata da giovane soldato volontario, al Kenya della prigionia nei campi britannici quasi dieci anni più tardi. Con sé aveva una macchina fotografica con cui ha documentato la vita militare, la cattura e l’uccisione dei nemici, i volti degli etiopi soggiogati con la forza.

Molti anni dopo sua moglie Pina ha raccolto le tantissime foto fatte da Magnanimi nei suoi anni africani, le ha studiate, selezionate e composte per pubblicare un libro che è una testimonianza importante della vita di una persona che ha partecipato alla fallita avventura coloniale italiana. Un breve diario del militare ha consentito di seguire i suoi movimenti e la curatrice ha scelto, grazie alle annotazioni autografe sulle fotografie, di riprodurre sul libro le didascalie originali, ad ulteriore testimonianza del linguaggio e delle impressioni dell’autore.

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Presentazione de "Il silenzio del mare" di Asmae Dachan (2017, Castelvecchi)

Martedì 12 giugno alle 19.00, GRIOT ospita la presentazione del romanzo “Il silenzio del mare” di Asmae Dachan (2017, Castelvecchi editore). Con l’autrice interverrà Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. 

Due fratelli siriani, Fadi e Ryma, nel 2011 si uniscono al movimento pacifista che nasce nelle università siriane e che chiede la fine del regime di Bashar Al-Assad. Quando le manifestazioni vengono represse nel sangue e la Siria sprofonda nel caos della guerra civile e del terrorismo, i due fratelli scappano e prendono una barca dalla Libia. In Italia arriverà solo uno dei due, Fadi, che piano piano riuscirà a ricostruirsi una vita nel nostro paese aiutato da un pescatore e una dottoressa. Ognuno cerca nell’altro le risposte ai suoi perché, e mentre in Siria si continua a morire, un evento inatteso sconvolge la nuova vita di Fadi e dei suoi amici. L’amor di patria e la nostalgia, il bisogno di sentirsi riconosciuti come esseri umani, la ricerca del senso della vita e della morte, intessono la trama di questo romanzo, che si ispira a storie vere.

Asmae Dachan, è una giornalista professionista e scrittrice italo-siriana. È stata direttrice responsabile del mensile marchigiano ML – Mondo Lavoro ed è creatrice e autrice del blog Diario di Siria. Esperta di Medio Oriente, Siria, Islam, terrorismo internazionale, immigrazione e dialogo interreligioso, dal 2016 lavora come freelance per diverse testate regionali e nazionali, tra cui Avvenire, The Post Internazionale e Panorama. Ha vinto numerosi premi per la sua attività giornalistica e a favore della pace e del dialogo.

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Presentazione di "Musulmani in Italia" di Fabrizio Ciocca (2018, Meltemi)

Mercoledì 6 giugno, alle 18.30, GRIOT è lieta di ospitare la presentazione del saggio “Musulmani in Italia. Impatti urbani e sociali delle comunità islamiche a Roma” di Fabrizio Ciocca, appena uscito per Meltemi editore. Insieme all’autore parteciperà la giornalista Karima Moual (La Stampa). 

“Islam” e “musulmani” sono temi ormai sempre più attuali nei dibattiti pubblici in Europa, in grado di generare un forte impatto emotivo, anche e soprattutto in Italia. L’autore in questa ricerca propone un’analisi ragionata sull’impatto e sul significato  della presenza delle comunità islamiche nella città di Roma, cercando di rispondere ad alcune domande: da quali Paesi provengono i musulmani presenti nella Capitale? Quanti sono? Come si ridistribuiscono all’interno del territorio romano? Quale impatto socio-urbano produce la minoranza religiosa islamica sulla città?

Fabrizio Ciocca, nato a Roma, si è laureato in Sociologia Politica a La Sapienza, ha conseguito un master in Sistemi Urbani Multietnici alla Link Campus University e frequentato diversi corsi di formazione su geopolitica, globalizzazione e diritti umani. Studioso dei fenomeni migratori, è autore di diversi articoli e saggi sulle comunità islamiche in Italia, tra cui La presenza musulmana in Italia: criticità e potenzialità (Tawasul Europe, febbraio 2018).

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Presentazione di "Cronache dalle periferie dell'impero" di Antonella Selva (2018, Edizioni Nuova S1)

Venerdì 8 giugno, alle 19, GRIOT presenta il fumetto “Cronache dalle periferie dell’impero” di Antonella Selva (2018, Edizioni Nuova S1). Insieme all’autrice partecipano l’antropologa Annamaria Rivera e Marco Corirossi del CSOA eXSnia. 
 

Tre storie realmente accadute che raccontano visioni di cambiamento che da realtà periferiche possono propagarsi ovunque nel mondo. Antonella Selva, “narratrice a fumetti” (come lei stessa si definisce), disegna e racconta di uno scozzese che decide di costruire da solo una strada per aiutare la sua comunità; della rete civile di solidarietà nata dopo la rivolta dei braccianti africani di Rosarno; di un villaggio marocchino che prova a fuggire da un apparente destino di povertà ed emigrazione. 

Tre storie di resilienza e di reazione alla sensazione che nulla possa mai cambiare. Cambiamenti che non arrivano per caso, ma che scaturiscono da un ribaltamento del punto di vista, che rivela spazi di speranza dove non sembravano esistere.

Antonella Selva ha al suo attivo, per le Edizioni Nuova S1, il graphic novel Femministe, una storia di oggi (2015), e due storie brevi nei fumetti collettanei Come il Titanic (2014), e Il mio viaggio fino a te (2012), quest’ultimo frutto di un laboratorio espressivo con migranti condotto dall’associazione “Expris Comics”. Nel 2013 ha fatto parte, insieme a “Expris Comics”, del primo gruppo di autori che hanno inaugurato il progetto di contaminazione, tra fumetto e teatro, Diari da uno spettacolo. Oltre a raccontare storie attraverso i fumetti, nella sua vita è andata in cerca di quelle storie, viaggiando molto, facendo politica attiva e mettendosi al servizio di progetti di cosviluppo in Marocco e di integrazione interculturale a Bologna.