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Presentazione del libro "Biografia Plurale. Virginia Ryan: arte, Africa e altrove" (2018, Fabrizio Fabbri Editore)

Giovedì 8 novembre, alle 19.00, GRIOT presenta il libro “Biografia Plurale. Virginia Ryan: arte, Africa e altrove” a cura di Ivan Bargna e Maurizio Coccia

A dialogare con l’artista Virginia Ryan e con il curatore del libro Ivan Bargna, ci saranno gli antropologi Mariaclaudia Cristofano e Vincenzo Padiglione

Il libro prende spunto dalla mostra di Virginia Ryan tenutasi a Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi  nel 2017 e intitolata Biografia Plurale. Virginia Ryan 2000-2016.
La pubblicazione accoglie i saggi di Maurizio Coccia e Ivan Bargna, curatori della mostra, che inquadrano dal punto di vista storico-artistico e antropologico il lavoro portato avanti dalla Ryan negli ultimi due decenni in Ghana e Costa d’Avorio. Si affiancano a questi due testi un intervento di Osei Bonsu (critico e curatore britannico-ghanese) e uno di Manuela De Leonardis (curatrice e giornalista italiana), per chiudere con una lunga intervista con Steven Feld (antropologo e sound-artist americano) e la postfazione di Silvano Manganaro (storico dell’arte ed editor del libro).
La pubblicazione rappresenta la più completa trattazione del lavoro di Virginia Ryan ma anche un’analisi della situazione artistica in Ghana e Costa d’Avorio nonché del rapporto tra sguardo occidentale e realtà africana contemporanea.
 Virginia Ryan
Virginia Ryan è un’artista australo-italiana che lavora in Italia ed in Africa Occidentale. Laureata alla National Art School di Camberra e specializzata in terapeutica artistica presso l’Università di Edimburgo, è attiva dal 1981 nel campo della pittura, della fotografia, della scultura e dell’installazione. Ha vissuto in Egitto, Brasile, Serbia, Scozia, Ghana e Costa d’Avorio e nel corso del suo lavoro ha spesso collaborato con artisti, antropologi e musicisti.
In parallelo con la sua produzione artistica, in Ghana 
(2004) ha fondato, assieme al professor Joe Nkrumah, la Foundation for Contemporary Art (FCA), di cui è stata direttrice fino al 2007; in Costa d’Avorio, ha creato, in collaborazione con giovani artisti e assistenti, la ONG “Make Art Not War” finalizzata a ricostruire i legami sociali in un’ottica di riconciliazione dopo i devastanti effetti della lunga guerra civile; in Italia, nella città di Trevi, ha dato vita ad un open art workshop con richiedenti asilo provenienti dall’Africa Occidentale denominato #MakeArtNotWalls/Italia. Nel 2008 la città di Spoleto le ha dedicato una restrospettiva nell’ambito del Festival dei Due Mondi.
Identità, terra e memoria sono i temi su cui si sono concentrate le sue opere più recenti, come dimostrano lavori di ampio respiro come “The Castaway’s Project” ed “Exposures: A White Woman in West Africa”, realizzati in collaborazione con l’antropologo  e sound-artist Steven Feld.
Ivan Bargna è professore associato di antropologia estetica e antropologia dei media presso l’Università di Milano Bicocca. Si è occupato di produzioni artistiche, cultura visuale e alimentare nei Grassfield camerunesi e del rapporto tra antropologia e arte in progetti collaborativi che hanno coinvolto numerosi artisti come Stefano Arienti, Maria Papadimitriou, Adrian Paci,  Emilio Fantin, Steve Piccolo, Paola Anziché, Leone Contini, Virginia Ryan.
Maurizio Coccia è Direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini di Trevi e docente di Storia dell’Arte Contemporanea e Storia della Critica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. È critico e curatore indipendente, consulente di numerose istituzioni per l’arte pubblica, l’architettura, la didattica museale.
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Presentazione del progetto fotografico "Shadows of Kurdistan" di Murat Yazar

Domenica 28 ottobre alle 18 GRIOT ospiterà il fotografo Murat Yazar, che presenterà  il suo progetto “Shadows of Kurdistan”
La traduzione sarà a cura di Marco Frongia

Tutti – afferma il fotografo Murat Yazar –  siamo nati in un posto che chiamiamo “la nostra terra”. La natura che ci circonda e le caratteristiche di quel luogo danno forma alla nostra esistenza. Con il tempo, diamo nomi e significati speciali a questi luoghi, nomi e significati che vengono dalla nostra storia e che fanno parte della nostra cultura.
Io sono nato e cresciuto in un villaggio presso la citta’ di Urfa. Sono cresciuto parlando curdo ma a scuola era proibito parlare la mia lingua, la lingua della mia gente, e quindi improvvisamente ho dovuto imparare il turco per poter proseguire i miei studi.
Nonostante le restrizioni linguistiche ho trovato il modo di continuare ad apprezzare la cultura ed esplorare la regione curda. In Turchia noi curdi siamo fantasmi, non esistiamo. Noi curdi viviamo in una regione ma non abbiamo la possibilità di spiegare la nostra cultura nella nostra lingua. Viviamo nella nostra terra come ombre. 
È con questa consapevolezza che Yazar, una volta conclusi gli studi, ha iniziato a fotografare i paesaggi del Kurdistan per cogliere con le immagini la cultura e la vita quotidiana della sua gente. Le foto che mostrerà al pubblico della libreria rappresentano la prima tappa di un progetto più ampio, che si pone come obiettivo di non limitarsi al Kurdistan turco, ma di proseguire, con lo stesso sguardo e con la stessa sensibilità, in tutte e quattro le regioni popolate dai curdi.
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Lascia il Segno. Laboratorio di scrittura a mano con Monica Dengo

LASCIA IL SEGNO. Un laboratorio per scoprire il potenziale creativo della scrittura a mano. 
Sabato 2 febbraio dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 18,00  (8 ore)
Scoprire il potenziale creativo della scrittura a mano; quale relazione corre fra gesto, ritmo e corpo; come si libera l’espressività del segno. Si parte dalle forme dell’italico, il primo corsivo moderno, e poi ci si spinge ai limiti della leggibilità e anche oltre, per rompere tutte le regole e inventarne di nuove. Il foglio bianco diventa un territorio nuovo, tutto da esplorare.
Monica Dengo. Artista, designer, calligrafa, ha vissuto, studiato e insegnato a San Francisco dal 1993 al 2003. Oggi vive e lavora tra la Toscana e il Veneto, collabora con la Fondazione dei Musei Civici Veneziani, con il Centro Internazionale Arti Calligrafiche ed è docente all’ISIA di Urbino. E continua a viaggiare all’estero, per lavoro e per divertimento. Monicadengo.com è il suo sito per la ricerca artistica e scritturacorsiva.it quello per l’innovazione didattica.
www.monicadengo.com
PROGRAMMA
Prima parte:
RITMI DI RISCALDAMENTO
Cos’è il ritmo della scrittura, perché la scrittura ha un ritmo
TRATTI, FORME, LEGATURE
La forma delle lettere secondo il modello italico. Breve introduzione storica.
Le legature e di seguito gli spazi tra le parole, tra le righe e intorno al testo. In questo modo si arriva a comprendere la struttura, l’impalcatura del testo.
VARIAZIONI DI RITMO
La scrittura elastica, variazioni di forme e legature.
MAIUSCOLE
breve introduzione alle maiuscole: forme e spaziatura.
Seconda parte:
LE TRAME DEL TESTO
cosa succede quando vengono modificati gli spazi del testo: testo come texture.
L’ESPRESSIVITA’ DEL SEGNO
Il segno che comunica: segni grossi, sottili, lenti, veloci e tanto altro …
Il corso quindi non è solo l’apprendimento di un particolare alfabeto, ma la comprensione degli elementi che fanno di un alfabeto un insieme ritmato di forme e infine una danza di segni sulla pagina. Del rapporto che la scrittura e il segno hanno col corpo e quindi del legame profondo, personale e sociale che si crea tra noi e la scrittura a mano. Si lavorerà con la scrittura italica corsiva e al corso Monica spiegherà perché ha scelto in particolare questa scrittura.
MATERIALI DA PORTARE
– un blocco di carta, tipo questo A3: https://www.mondo-artista.it/canson-xl-blocco-per-schizzi-collato.html
– un quaderno a righe, tipo quaderno di 5a elementare.
– matita 2B
– temperino
– pennarelli Tombow nero e rosso
– altri pennarelli Tombow a scelta
– una bottiglia di plastica da mezzo litro, vuota.
– due contenitori di vetro (tipo barattolo di marmellata o yogurt), con il coperchio.
– un paio di forbici
– nastro adesivo di carta
Contributo di partecipazione al workshop: €100 (più, per chi non è già socio, 20€ di tessera associativa annuale GRIOT. La tessera dà diritto al 10% di sconto sull’acquisto di libri).
Per l’iscrizione è richiesto un acconto di 50€ da versare con bonifico bancario, entro l’11 gennaio. Per informazioni e iscrizioni – [email protected]
Il corso è a numero chiuso (max 20 partecipanti) e viene attivato al raggiungimento di 12 iscritti.
* in caso di mancata frequenza per motivi non imputabili a Officina GRIOT non è prevista la restituzione della quota di acconto/iscrizione. La quota verrà invece interamente restituita nel caso di annullamento del laboratorio per il non raggiungimento del numero minimo di iscrizioni.

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L’ESPERIENZA ARMONICA/OvertoneMethod – seminario di Roberto Laneri

Seminario di canto armonico condotto da Roberto Laneri – Libreria GRIOT, 24-25 NOVEMBRE 2018

Il canto armonico è un corpus di tecniche vocali che hanno in comune la peculiarità di rendere chiaramente percepibili gli armonici di un suono fondamentale. Le tecniche più note provengono dall’Asia centrale, ma si ha ragione di ritenere che esse fossero diffuse in tutto il mondo, e che anzi possano essere state la prima “musica” dell’umanità.

Usate in contesti rituali sciamanici e di autorealizzazione, sono state riscoperte e diffuse in occidente da musicisti contemporanei a partire dalla fine degli anni ’60, riaprendo le porte di un mondo una volta rigorosamente iniziatico nel quale valenze acustiche, geometriche, matematiche e filosofiche si intrecciano fluidamente in forma sonora.

L’O.M. è una via di autorealizzazione mediante il suono. E’ l’antica esperienza dell’O.M., vibrazione universale accessibile a tutti attraverso tecniche vocali (mantra, canto mongolo e tibetano) che non richiedono preparazione musicale specifica. La pratica dell’O.M. facilita il contatto con livelli sottili di coscienza e può essere utilizzata a scopo di espansione della propria sfera sensoriale, meditazione, canto di gruppo, esplorazione di stati di coscienza, autoconoscenza.

I partecipanti, ai quali non è richiesta alcuna conoscenza o esperienza musicale specifica, apprenderanno le tecniche principali del canto armonico e il loro uso in vari contesti, oltre alle linee generali del pensiero armonicale da Pitagora ai nostri giorni.

Requisiti essenziali: curiosità per il mondo del suono e della vibrazione, e disponibilità a compiere un percorso usando la propria voce come accesso a stati di coscienza profondi. Sono previsti ampi tempi di pratica, per cui si consiglia di vestire comodamente e di portare un cuscino o una coperta da ripiegare.

Roberto Laneri, compositore e polistrumentista (clarinetto, sax, didjeridoo, specialista di canto armonico), formatosi negli Stati Uniti (Ph.D., Università di California). Dal ’72 inizia lo studio delle culture musicali extra-europee ed il lavoro sulle tecniche vocali: nel ’73 fonda il gruppo PRIMA MATERIA, che partecipa ad eventi prestigiosi, tra cui: Evenings on the Roof (Los Angeles); Evenings for New Music (New York); Metamusik-Festival (Berlino); Pro Musica Nova (Brema); Musik der Zeit (Colonia); Zagreb Biennale; Festival d’Automne (Parigi); Autunno Musicale (Como); Nuova Consonanza, Musica Verticale, Opening Concerts, Teatro Musica, Progetto Musica (Roma); Holland Festival; Milano Estate; BRT (Bruxelles); Biennale di Venezia; East-West Music Encounter e Jazz Yatra (India); Time Zones (Bari); Rumori Mediterranei (Roccella Jonica); Festival dei Due Mondi (Spoleto); Talos Festival (Ruvo di Puglia); Ambient Music (Bologna); la Fondazione Scelsi (Roma); Asti Musica; Torino Spiritualità.

Parallelamente sviluppa un percorso discografico di spessore con progetti personali (Two Views; Anadyomene; Memories of the Rain-Forest; PRIMA MATERIA; Sentimental Journey; Escher; Breath; Winds of Change). Autore dei libri LA VOCE DELL’ARCOBALENO NEL CIELO DI INDRA.
 Membro del Club di Budapest, ha insegnato fino al 2011 al Conservatorio Cherubini di Firenze – http://www.robertolaneri.net

Seminario  introduttivo e intensivo,  che si svolge nell’arco di un weekend dalle ore 10,00 alle ore 17,30 di sabato 24 novembre e dalle 10,00 alle 13,30 di domenica 25 novembre.

Contributo: €130 (contributo istituzionale per coprire le spese dell’associazione, tessera associativa annuale GRIOT inclusa per chi non è già socio. La tessera dà diritto al 10% di sconto sull’acquisto di libri).

Per l’iscrizione è richiesto un acconto di 50€ da versare con bonifico bancario, entro l’11 novembre. Per informazioni e iscrizioni – [email protected]
Il corso è a numero chiuso (max 20 partecipanti) e viene attivato al raggiungimento di 10 iscritti.
* in caso di mancata frequenza per motivi non imputabili a Officina GRIOT non è prevista la restituzione della quota di acconto/iscrizione. La quota verrà invece interamente restituita nel caso di annullamento del seminario per il non raggiungimento del numero minimo di iscrizioni.

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Incontro con la fumettista camerunense Elyon's

Sabato 27 ottobre alle 18.00 GRIOT incontra la fumettista del Camerun Elyon’s. Partecipano alla serata Laura Scarpa, fumettista e illustratrice, e Chiarastella Campanelli della casa editrice Il Sirente. 

Joelle Ebongue, in arte Elyon’s, è un’autrice di fumetti, nata a Bafoussam (Camerun), ha studiato Lettere moderne e Arti grafiche alla Scuola Saint-Luc a Bruxelles. I suoi lavori sono stati pubblicati in alcuni lavori collettivi (Trait Noir, Ndolè, K-mer comix), libanesi (Samandal series), algerini (La BD conte l’Afrique), brasiliani (La bouche du monde) e nel supplemento «Zamzam hebdo» del n° 3565 del giornale Spirou. LVDD – La vie d’Ébène Duta, il suo primo fumetto, è nato come opera virtuale pubblicata su facebook. In seguito alle richieste dei suoi fan e grazie a un crowdfounding ha pubblicato a sue spese una versione stampata di “LVDD – La vie d’Ébène Duta”. Elyon’s conduce dei laboratori di fumetto in Camerun e all’estero e lavora per la promozione di questa forma di scrittura e arte nel suo paese.

L’incontro è organizzato in collaborazione con il Festival Nues – fumetti e cartoni nel Mediterraneo che si terrà in Sardegna a novembre.

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Contaminazioni da GRIOT – Kora, sax, arpa celtica e percussioni: Madya Diebate incontra Giulio Caré e Pietro Petrosini

Domenica 14 ottobre alle 19,00 GRIOT ospita una serata di contaminazioni musicali animata da Madya Diebate, Giulio Caré e Pietro Petrosini
Madya Diebate con la sua kora, arpa tradizionale mandinka a 21 corde, libera una musica straordinaria in cui le cascate senza fine di note che si rincorrono l’un l’altra, i motivi ricorsivi e le infinite variazioni ritmiche e armoniche sui semplici temi di base trasmettono pace, freschezza e spiritualità ed elevano l’ascoltatore ad uno stato di virtuosismo meditativo.
 
 
Giulio Carè al sax e arpa celtica. Musicista per passione, Giulio suona strumenti diversi (pianoforte, saxofono, arpa celtica) ed in vari generi (pop, rock, fusion, new age): un amante della sperimentazione, pronto a tutto, pur di emozionarsi ed emozionare.
 
 
 
Pietro Petrosini, percussionista strappato alla legge. Avvocato di professione, suona percussioni provenienti dall’Africa e dal sud America. Alla ricerca di una musicalità comune e della versatilità, ha spaziato in vari generi, dall’etno, al rock fino al jazz.
Vi aspettiamo domenica 14 ottobre alle 19,00 con Madya, Giulio e Pietro per una serata di note scatenate!
 
 

L’ingresso è riservato ai soci (tessera eventi 5€) – Contributo libero per musicisti e aperitivo

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Proiezione di “Immaginari in esilio. Cinque registi d’Africa si raccontano” di Daniela Ricci

Sabato 29 settembre alle 18.30, GRIOT ospita la proiezione del documentario di Daniela Ricci “Immaginari in esilio. Cinque registi d’Africa si raccontano”. Insieme all’autrice partecipa Leonardo De Franceschi, docente di  Teorie e pratiche postcoloniali del cinema e dei media all’Università di Roma Tre.

Daniela Ricci, studiosa di cinema africano e della diaspora, torna da GRIOT per presentare il suo documentario su cinque registi di origine africana. Newton Aduaka, John Akomfrah, Haile Gerima, Dani Kouyaté e Jean Odoutan: i loro percorsi artistici e personali da Parigi a Washington, da Ouagadougou a Londra, passando per Uppsala e Ouidah. Le loro lotte e il loro quotidiano risuonano con le sequenze dei loro film, i cui personaggi e situazioni sono l’espressione delle loro identità complesse. Attraverso lo sguardo di questi cinque cineasti, costantemente alla ricerca di un equilibrio tra le diverse culture, le maschere cadono e i miti si fracassano!

Il documentario dura 53 minuti ed è in francese e inglese con sottotitoli in italiano.

Daniela Ricciorganizzatrice a Savona la rassegna di cinema internazionale “Uno sguardo all’Africa” , ha conseguito il dottorato presso l’Università Jean Moulin Lyon – co-diretto con la Howard University di Washington. La sua ricerca si concentra sui film contemporanei provenienti dall’Africa e le sue diaspore. Insegna “Studi cinematografici” presso l’Università Paris Ouest-Nanterre ed è ricercatrice associata presso il Gruppo di ricerca Marge di Lione. E’ membro della Federazione Africana dei critici cinematografici  di Dakar. E’ autrice del libro “Cinémas des diasporas noires : esthétique de la reconstruction” (L’Harmattan, 2016)

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Presentazione de "I noti ospiti" di Giuseppe Mistretta e Giuliano Fragnito (2018, Greco & Greco)

Sabato 6 ottobre, alle 18.30, GRIOT presenta il libro “I noti ospiti” di Giuseppe Mistretta e Giuliano Fragnito, pubblicato da Greco & Greco Editori. Insieme agli autori partecipa Mario Raffaelli, presidente di Amref Italia. Modera l’incontro la giornalista di Repubblica Raffaella Scuderi.

Nel 1991, all’indomani della caduta del Colonnello Menghistu, alcuni tra i più importanti gerarchi del regime etiope si presentano all’Ambasciata d’Italia ad Addis Abeba cercando rifugio dalle possibili epurazioni del nuovo governo di Meles Zenawi. Da lì inizia la storia de “I noti ospiti”, una storia lunga 27 anni durante i quali due di questi gerarchi si sono installati in una villetta del parco dell’Ambasciata nonostante i numerosi tentativi di mediazione condotti dalle autorità diplomatiche italiane e un lungo processo condotto in contumacia. I due, l’ex-capo di Stato Maggiore Addis Tedla e l’ex ministro degli Esteri Berhanu Bayeh sono ancora lì, in attesa di una quasi impossibile amnistia che li potrebbe liberare da una condizione di cattività durante la quale lo scenario politico internazionale ed etiope è molto cambiato.  Giuseppe Mistretta, Ambasciatore in Etiopia tra il 2011 e il 2014, Giuliano Fragnito, Primo Segretario nella stessa sede diplomatica, ricostruiscono in modo rigoroso la storia dei “noti ospiti” mettendo in risalto il valore umanitario della scelta italiana di accogliere i fuggitivi e, allo stesso tempo, cercando di comprendere le ragioni del governo etiope che ne chiedeva la consegna alle autorità. 

Il Ministro Plenipotenziario Giuseppe Mistretta, Direttore per i Paesi dell’Africa Subsahariana al MAECI, è stato Ambasciatore in Etiopia e in Angola. Ha pubblicato numerosi saggi e romanzi e collabora con molte testate giornalistiche.

Giuliano Fragnito, diplomatico dal 2009, ha lavorato al MAECI nella Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo e presso la Direzione Generale Mondializzazione e Questioni globali. Dal 2013 al 2017 è stato Primo Segretario Presso l’Ambasciata di Addis Abeba; attualmente è Primo Segretario presso la Rappresentanza italiana a Bruxelles. 

 
 

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Incontro e firmacopie con lo scrittore nigeriano Igoni A. Barrett

Martedì 18 settembre alle 20 GRIOT vi invita a conoscere lo scrittore nigeriano Igoni A. Barrett. Sarà l’occasione per bere un bicchiere di vino e farsi firmare una copia di “Culo nero” (2017) e “L’amore è potere, o almeno gli somiglia molto” (2018) i suoi libri pubblicati dalla casa editrice 66th&2nd. Dialogherà con Barrett il giornalista Gabriele Santoro. 
 

“Nel 2011 mi trovavo bloccato ad Abuja: è la noiosa capitale burocratico-amministrativa della Nigeria, situata al centro della nazione, ma in quell’occasione tutto era fermo a causa di dimostrazioni contro il prezzo della benzina. Lì mi è venuta in mente l’immagine di un giovane nigeriano che diventa bianco mentre sta per recarsi a un importante colloquio di lavoro. Molto più tardi ho pensato di farne prima un racconto, poi un romanzo. Ma è solo dopo che ho cominciato a scrivere che mi è stata chiara la connessione con La metamorfosi, così sono andato a rileggere la storia di Gregor, e mi sono domandato: perché non esce di casa, perché non cerca di diventare il re degli insetti? La mia storia, comunque, voleva essere un romanzo sulla società nigeriana.” (Intervista a Igoni Barrett pubblicata su L’Indice dei libri del mese il 1 marzo 2018)

 

Igoni Barrett è nato a Port Harcourt, in Nigeria, nel 1979. Fellow, tra gli altri, del Chinua Achebe Center e del Norman Mailer Center. Nel 2005 ha esordito con la raccolta di racconti From Caves of Rotten Teeth, tra cui figura The Phoenix, premiato quello stesso anno dalla Bbc. Con la caleidoscopica raccolta di racconti L’ amore è potere, o almeno gli somiglia molto e l’irriverente romanzo Culo nero, entrambi pubblicati in Italia da 66th&2nd si è imposto prepotentemente sulla scena della letteratura nigeriana contemporanea.

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Presentazione di "Mare Nostrum" di Diego Romeo (2018, Ensemble Edizioni)

Domenica 30 settembre alle 18,30 GRIOT ospita la presentazione di “Mare Nostrum”, un romanzo di Diego Romeo. Insieme all’autore parteciperà il dottor Mario Giro, responsabile delle Relazioni Internazionali della Comunità di S. Egidio, già Viceministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale.

Giovanna è una giovane dottoressa che decide di adire come volontaria a Mare Nostrum, l’operazione di ricerca e salvataggio in mare voluta dal Governo italiano che tra il 2013 e il 2014 ha messo in salvo oltre 160.000 migranti. Catapultata subito nel mezzo di uno dei principali drammi del nostro tempo, quello delle migliaia di persone che sono costrette ad attraversare il Mediterraneo su imbarcazioni di fortuna, la ragazza farà i conti con una realtà che prima aveva solo visto nelle immagini dei telegiornali e che la sconvolgerà completamente.

Diego Romeo è nato a Napoli nel 1976. Laureato in Lettere e Filosofia, gestisce appalti pubblici presso l’Università degli Studi Roma Tre. Fa parte della Comunità di Sant’Egidio, per la quale si occupa di arte e disabilità, e di relazioni interreligiose, ed è membro del circolo culturale IPLAC dal 2013. Ha scritto numerosi libri, ricevendo l’apprezzamento di pubblico e critica.