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Presentazione di "Arcipelago Palestina" di Olga Solombrino (2018, Mimesis Edizioni)

Sabato 16 febbraio alle 18, GRIOT ospita la presentazione del saggio “Arcipelago Palestina. Territori e narrazioni digitali” di Olga Solombrino, edito da Mimesis. Insieme all’autrice parteciperà Costanza Pasquali Lasagni, esperta di questioni mediorientali.

L’odierna configurazione geografica e politica della Palestina racconta una realtà territoriale sempre più frammentata, composta da distretti non contigui e province enclavizzate, perfettamente descritte dalla figura cartografica dell’arcipelago. Tuttavia, la Palestina esiste ancora, disseminata e riprodotta simbolicamente e culturalmente sia sul proprio territorio negato sia nei luoghi della sua diaspora. Memorie e narrazioni ricompongono così le difformi e molteplici isole dell’esilio in un unico arcipelago che parla e racconta la Palestina.

In questo libro, attraverso l’analisi della sfera digitale, intesa come un luogo dinamico di rilevante produzione culturale, i temi portanti “della narrazione della nazione” sono raccontati a partire dalla loro rielaborazione e ri-articolazione virtuale. Così, i soggetti della diaspora palestinese ricompongono la propria geografia della dispersione e riguadagnano il diritto di raccontarsi, aprendo nuovi spazi di partecipazione critica e discussione politica, e tracciando nuove poetiche dell’appartenenza.

Olga Solombrino ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Studi Culturali e Postcoloniali presso l’Università di Napoli L’Orientale, dove attualmente è membro del Centro Studi Postcoloniali e di Genere e della Technoculture Research Unit. Il suo campo di ricerca si sviluppa all’intersezione tra gli studi sull’area arabo-mediterranea, gli studi culturali e gli studi sui nuovi media; ha pubblicato contributi sulla questione palestinese in ottica postcoloniale e sui temi delle politiche di visibilità e rappresentazione della comunità palestinese.

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Presentazione di “All’ombra dell’albero delle salsicce” di Gianni Bauce (2019, Edizioni Polaris)

Domenica 10 febbraio alle 18,00 parliamo di animali, Africa e conservazione con Gianni Bauce, autore del libro “All’ombra dell’albero delle salsicce” (Edizioni Polaris 2019). 

La conservazione del patrimonio ambientale è la sfida di questo millennio e lo è più che mai in Africa. In un paese poco conosciuto come lo Zimbabwe, nonostante le avversità, uomini e donne dal coraggio e dalla determinazione indomabili hanno compiuto veri e propri miracoli per assicurare continuità e futuro alla fauna del paese.

In “All’ombra dell’albero delle salsicce”, Gianni Bauce narra la storia di queste imprese e degli uomini che le hanno compiute, volgendo anche uno sguardo verso tematiche complesse e controverse, come la caccia ai trofei, raccontate al di là dei luoghi comuni da chi, come l’autore, vive quotidianamente la realtà della conservazione della natura in Africa.

La presentazione si articola alternando interventi dell’autore a proiezione di filmati e immagini.

Gianni Bauce è una guida professionista di safari naturalistici di origine Italiana, ma residente in Zimbabwe da molti anni, dove lavora con la sua organizzazione turistica (www.african-path.com) promuovendo il turismo sostenibile nella regione attraverso safari fotografici personalizzati. Appassionato di fotografia, ha pubblicato numerosi libri sull’Africa, tra i quali “Botswana-Zimbabwe, l’ultima frontiera dell’Africa selvaggia”, “Mozambico, un nuovo antico paese”, “Sozinho, viaggio in Mozambico” e “Kilimanjaro, prima che le nevi si sciolgano” (tutti pubblicati da Polaris Editore). Ha partecipato a numerosi documentari e trasmissioni televisive, tra le quali “Timbuctù” e “Alle Falde del Kilimajaro” di RAI 3 e “Il Mondo Insieme” di TV2000.

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Presentazione di "Sguardo a Levante" di Massimiliano Santi (2018, Mimesis Edizioni)

Domenica 27 gennaio, alle 18 GRIOT ospita la presentazione del saggio “Sguardo a Levante. La politica culturale italiana sul patrimonio archeologico e monumentale del Dodecaneso 1912-1945” di Massimiliano Santi (2018, Mimesis).

Insieme all’autore partecipano Luisa Musso, Docente di Archeologia Romana e Archeologia delle Province Romane (Università Roma Tre) ed Emanuele Papi, Professore di Archeologia Classica (Università di Siena) e Direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene. 

La politica culturale italiana sul patrimonio archeologico e monumentale del Dodecaneso ebbe avvio con l’Italia liberale, tra il 1912 ed il 1913, subito dopo l’occupazione delle isole a seguito del conflitto italo-turco, proseguendo durante il fascismo e il secondo conflitto mondiale, fino alla occupazione tedesca del 1943. Questa ricerca ricostruisce i fatti che portarono all’istituzione della Missione archeologica italiana, alla realizzazione di grandi campagne di scavo e di restauro, alla creazione di musei e siti archeologici, alla nascita della Sovrintendenza di Rodi e dell’Istituto storico archeologico FERT. Interventi progressivamente segnati dalla funzionalizzazione a fini turistici e dall’utilizzo simbolico e ideologico dei monumenti per ragioni di propaganda al fine di evocare le gesta della Roma imperiale ed esaltare il regime. Dopo la presa delle isole da parte della Amministrazione militare britannica, nel 1945, e fino al passaggio di consegne con le autorità greche, in attuazione del Trattato di Pace del 1947, agli archeologi, architetti, restauratori, disegnatori, assistenti di scavo e agli altri dipendenti del servizio archeologico italiano non restò che collaborare con gli inglesi nella conta e nella parziale riparazione dei danni causati dalla guerra, prima di dover tornare definitivamente in patria, volgendo indietro lo sguardo a Levante.

Massimiliano Santi è un funzionario amministrativo, dal 1998 al 2003 ha svolto la funzione di consigliere provinciale, componente della commissione consiliare per le politiche culturali della Provincia di Roma. Nel 2014 ha pubblicato “La stele di Axum” (Mimesis edizioni).

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Presentazione del saggio "Il sultanato di Erdoğan" di Francesco Fravolini (2018, Villaggio Maori Edizioni)

Sabato 19 gennaio, alle 18 GRIOT ospita la presentazione del libro “Il sultanato di Erdoğan” di Francesco Fravolini (2018, Villaggio Maori Edizioni). Insieme all’autore parteciperà Eugenio Dacrema, esperto di Medioriente, ricercatore presso l’ISPI. 

 

Nella notte tra il 15 e il 16 luglio 2016 le telecamere di tutto il mondo sono puntate sulla Turchia. Immagini e notizie, sinistre ipotesi e smentite si avvicendano freneticamente ora dopo ora: golpe? Guerra civile? Pretesto per misure autoritarie? Seguono da parte del governo le purghe e una censura senza precedenti, la riforma costituzionale e la svolta presidenzialista, uno tra i referendum più opachi della storia contemporanea. Il tallone di ferro del presidente Erdogan era già noto alle cancellerie europee, eppure questi avvenimenti sembrano strappare il velo di ipocrisia che poggia sui rapporti tra Ue e Turchia. È una dittatura che si è instaurata? Cosa ne è dell’accordo che regola le quote di migranti? Ankara può ancora diventare membro dell’Ue? E le libertà civili? Un saggio e un appello, affinché la ragione di stato non soffochi la ragione sociale.

Francesco Fravolini, giornalista professionista, è nato a Roma il 5 aprile 1962. Studi universitari in Lettere e in Economia e Commercio all’Università di Roma “La Sapienza”. È stato collaboratore presso Paese Sera; Italia Oggi; Avvenire; I Viaggi di Repubblica, Traveller (Condé Nast Publications); Tuttolibri (La Stampa); Famiglia Cristiana, Jesus e Club3 (Periodici San Paolo). È articolista su giornali cartacei e web magazine.

 

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LIFE’S MUSIC! Diyar Üren Mehrovî & friends in concerto

Sabato 12 gennaio alle 18,30: LIFE’S MUSIC! Diyar Üren Mehrovî & friends in concerto
Tornano da GRIOT  le note travolgenti del musicista curdo Diyar Üren Mehrovî (saz and voice), accompagnato dai suoi inseparabili amici: Antonio Allegro, acoustic guitar,
Jacopo Narici, ethnic percussions, Giovanni Narici, acoustic bass
 Diyar Üren Mehrovî artista curdo, canta e suona il Saz (strumento a sette corde tipico di Kurdistan, Turchia, Iraq, Iran) in tutte le sue versioni e altri strumenti a corda. Diyar ha tenuto concerti per i rifugiati nei campi profughi UNHCR, presso la Grand Concert Hall e la YMCA di Thessaloniki, e in diversi luoghi in Iraq, Grecia, Francia, Italia.
Ingresso 10€ quale contributo a sostegno dell’organizzazione del concerto e delle tante attività culturali e artistiche proposte ai soci di Officina GRIOT (Tessera associativa eventi in omaggio).
 
Prenotazioni: [email protected]
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Mercatino etiope natalizio!

Nelle giornate di sabato 15 e domenica 16 dicembre dalle 11 alle 18 GRIOT ospiterà il mercatino di artigianato tessile etiope dell’Associazione Culturale Panafrica, con prodotti provenienti direttamente dall’Etiopia o elaborati dal laboratorio WUBETU: sciarpe, borse, portafogli, braccialetti, camicie estive, tovaglie, copriletto, gabi, cinture ricamate…

I prodotti, coloratissimi e gioiosi,  sono lavorati in modo artigianale, interamente a telaio ed utilizzando esclusivamente cotone e fibre naturali. Sarà un’occasione per incontrare Aster, l’insegnante di amarico di GRIOT, che accoglierà gli ospiti con pane, thé e caffè etiopi.

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Presentazione di "Onda e altri racconti" di Elena Rossi (2018, Cosmo Iannone editore)

Venerdì 14 dicembre alle 18, GRIOT ospita la presentazione del libro di Elena Rossi “Onda e altri racconti” (Cosmo Iannone editore). Insieme all’autrice parteciperà Loredana Cornero, saggista, esperta in comunicazione di genere. La presentazione sarà animata da “Voci di donne”, letture tratte dal libro “Onda e Altri racconti”,  a cura dell’attrice  Fatima Lucarini e della giornalista Marina Tomarro.

“Gli emozionanti e coinvolgenti racconti di Elena Rossi, sorretti da una bella scrittura, priva di enfasi, narrano di donne di paesi diversi, la cui esistenza, in alcuni casi serena, anche felice, è stata all’improvviso tragicamente segnata. Donne costrette a lasciare il proprio paese, gli affetti, affrontando drammatici viaggi, donne spesso ridotte a merci da trasporto. Ma in tanto buio brillano piccole luci, le luci dell’accoglienza, nei fortunati casi in cui si è accolti in strutture adeguate in cui si prodigano volontari, assistenti sociali, medici, mediatori culturali, strutture in cui il valore grande, prezioso, terapeutico è l’ascolto. Ed è l’ascolto che viene anche inconsciamente chiesto, se si riesce finalmente a parlare, sciogliendo l’infinito silenzio.” (dalla prefazione di Erminia Dell’oro).

La raccolta di racconti di Elena Rossi ha vinto il “Franco Cuomo International Award” come esordiente nella Sezione Letteratura lo scorso 3 dicembre. Durante la presentazione verranno letti i racconti di Elena Rossi, storie di donne tra realtà e finzione che delineano profili di Paesi diversi, dal Medio Oriente all’Africa, all’Italia.

Elena Rossi ha studiato Lingua e Letteratura Araba all’Università di Roma La Sapienza, è giornalista pubblicista ed è stata responsabile dei rapporti esterni per le Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e coordinatrice del Dipartimento Donne del Movimento Internazionale “Uniti per Unire”.  Ora collabora con l’Università Telematica  Internazionale  Uninettuno di Roma che definisce “una finestra sul mondo, una finestra che ti apre la mente”, e per la quale segue il progetto “Università per i rifugiati”.

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Presentazione del fumetto "Io sono saharaui" di Gianluca Diana e Andromalis e del disco "Displays" del collettivo musicale Desert session

Venerdì 7 dicembre alle 18, GRIOT ospita una serata sui Saharawi con la presentazione del fumetto “Io sono saharaui” (Barta Edizioni) di Gianluca Diana e Andromalis e del disco “Displays” del collettivo musicale Desert session. Parteciperanno all’incontro l’autore del fumetto Gianluca Diana, il musicista Pierluigi Bello e la giornalista di Alias Virginia Tonfoni. Parteciperà all’incontro Fatima Mahfud, rappresentante del RASD in Italia. 

Mariem Hassan, la “voz del Sahara”,  è stata la più famosa cantante saharawi e uno dei simboli della lotta del popolo del deserto per la sopravvivenza, scomparsa nel 2015 nel campo profughi di Smara.  Il fumetto “Io sono saharaui”, uscito in prima edizione in Spagna nel 2014 e pubblicato in Italia da Barta edizioni, racconta la sua rocambolesca vita durante la quale Mariem Hassan ha fatto conoscere al mondo l’haul, la musica tradizionale saharawi, partecipando ai più grandi festival di world music. E la musica sarà la vera protagonista della serata con la presentazione e l’ascolto di “Displays”, disco del collettivo musicale Desert session risultato dell’avventura di cooperazione umana e culturale vissuta da musicisti pugliesi e dai bambini sarahawi tra viaggi e residenze, insieme al compositore Aali Mohammed e ad altri Saharawi. Due opere importanti, un disco e un fumetto, per ricordare a tutti il dramma di un popolo che lotta per l’indipendenza dal 1975, costretto a vivere in condizioni disumane nei campi profughi nel deserto. 

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La letteratura araba per ragazzi: tra impegno politico e produzione artistica

Giovedì 6 dicembre alle 19 GRIOT vi racconta la letteratura araba per ragazzi con Enrica Battista (Arabook) e Chiara Comito (Editoriaraba). 

Spaziare tra le storie del mondo arabo, attraverso modalità narrative e capacità creative diversi, consente di coglierne i valori e le caratteristiche.

Un viaggio nello spazio e nel tempo in compagnia di storie, albi e illustrazioni che consentono al pubblico di scoprire la ricchezza del processo creativo che anima la letteratura araba per ragazzi.  Si partirà dal Cairo,  ci si sposterà a Beirut, Gerusalemme, Casablanca  ricostruendo una geografia degli autori e degli illustratori arabi. Il viaggio si concluderà in Italia con una panoramica dei testi tradotti in italiano. 

 

Enrica Battista, dottoranda in letteratura araba per ragazzi, da diversi anni si occupa di editoria del mondo arabo. Ha collaborato come consulente editoriale con diverse biblioteche come la biblioteca Delfini di Modena e la biblioteca Lazzerini di Prato. Amministra il sito Arabook, portale di riferimento sull’editoria araba.

Chiara Comito, laureata in Lingua e letteratura araba e in Relazioni e istituzioni dell’Asia e dell’Africa, collabora e ha collaborato con Note d’Oriente, GRIOT, Arabook, i Festival del cinema arabo Yalla Film Fest e Middle East NOW. Ha scritto per Internazionale, ResetDOC, Arab Media Report, VICE Italia, Osservatorioiraq, QCODE. Nel 2012 ha aperto il blog Editoriaraba

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Presentazione di "La mia Siria. L'umanità che resiste", di Rosanna Sirignano (2018, Villaggio Maori Edizioni)

Sabato 15 dicembre alle 18,00 GRIOT è felice di ospitare la presentazione di “La mia Siria. L’umanità che resiste”  di Rosanna Sirignano (2018, Villaggio Maori Edizioni). Dialogherà con l’autrice Riccardo Cristiano (giornalista), sarà presente e interverrà Sami Haddad (Università “L’Orientale” di Napoli).

La Siria è ormai da troppi anni teatro di sanguinosi scontri. Scontri che parlano di soppressione e libertà, di censura e di ignoranza, di dolore, separazione, perdite. Scontri di cui spesso la popolazione ne subisce soltanto le conseguenze, un popolo che sta sotto i riflettori dei media internazionali senza che mai davvero gli si dia loro modo di esprimersi.

Il libro di Rosanna Sirignano, per questo, si pone come un primo tentativo di ascoltare altri punti di vista sulla situazione siriana. Le storie raccolte dall’autrice, le testimonianze dirette di chi, come lei, ha avuto modo di vivere la Siria per una stagione o per gran parte della propria vita, sono storie diverse. Non parlano di politica, non parlano di armi: parlano di quotidianità, quelle quotidianità stravolte prima dal regime dittatoriale, poi dalla guerra. <<La Siria era perfetta!>>, dice un’intervistata, riferendosi al periodo precedente al conflitto, un momento in cui la calma apparente per parte di loro era meglio del disastro a venire. Altri, invece, non aspettavano altro che la guerra scoppiasse, manifestando, ormai lontano dalla loro terra, il proprio disagio e dissenso. Ancora, alcune interviste raccontano di persone che non hanno mai incontrato la Siria, ma che ne hanno avvertito la richiesta d’aiuto e si battono per un Paese che hanno a cuore nonostante la distanza.

Le interviste raccolte in questo libro danno voce a chi ha conosciuto e vissuto la Siria, prima e dopo lo scoppio del conflitto, ed è in grado di raccontarla da un punto di vista privilegiato: quello umano, ridando colore e togliendo ogni filtro ad un tema ormai fin troppo mediatico e banalizzato.

Rosanna Sirignano, dottoranda in Studi Islamici presso l’Università di Heidelberg e membro associato del Cluster of Excellence Asia and Europe nel Graduate Programm for Transcultural Studies della stessa università, vive attualmente ad Avellino dopo aver trascorso quattro anni in Germania. Ha studiato per brevi periodi in Tunisia, Palestina e Siria dove nel 2010 si è convertita all’Islam. È autrice del blog “La mia Siria” ed è particolarmente attiva sul territorio per promuovere il dialogo e la conoscenza reciproca. Ha organizzato diversi eventi sulla Siria e sull’Islam in Italia.