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I gioielli di Josephine De in mostra da GRIOT

Domenica 2 ottobre, a partire dalle ore 17, GRIOT ospiterà una mostra-mercato dedicata ai gioielli dell’artista francese Josephine De
L’artista sarà presente alla mostra
Josephine De è una giovane artista francese che da cinque anni ha scelto di vivere nella lontana e bellissima Nuova Caledonia. Questa perla incastonata nel Pacifico è diventata la principale fonte di ispirazione dei suoi gioielli, vere e proprie piccole opere d’arte che riescono a fondere in pezzi unici elementi naturali e estro artistico.
I suoi gioielli traggono dal contesto naturale e culturale delle isole la loro materia prima: pietre laviche, semi, conchiglie, piume di uccelli, fibre di lino si intrecciano e si legano agli strumenti usati dai pescatori, in un abbraccio armonioso e sorprendente.
I gioielli di Josephine De sono tutti pezzi unici, irripetibili e frutto di un momento o una suggestione particolare. Sarà possibile ammirarli e acquistarli domenica 1 ottobre, a partire dalle 17, negli spazi della Libreria GRIOT. L’artista sarà con noi tutto il pomeriggio, pronta a raccontare la sua esperienza artistica e i segreti delle sue creazioni.
Vi aspettiamo!
 

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Incontro con Mario d'Offizi, autore di "Bless Me Father"

Martedì 4 ottobre, alle ore 18.30, Mario d’Offizi, autore del libro “Bless Me Father”, incontrerà i lettori da GRIOT
Assieme all’autore, interverrà il traduttore Raphael d’Abdon e Silvia De Marchi per la casa editrice Compagnia delle Lettere 
Come spesso accade, a scoperchiare il vaso di Pandora su un’esistenza condensando in scrittura ricordi ed esperienze di un vissuto complesso e doloroso è un viaggio. Il viaggio che Mario d’Offizi, poeta e scrittore sudafricano di origine italo-irlandese, decide di intraprendere all’età di 57 anni nella Repubblica del Congo. Accompagnato dal giornalista Matt O’Brien, il suo obbiettivo è realizzare un documentario su una delle più potenti chiese del paese centrafricano. Mario D’Offizi affida alle svolte e alle pieghe di questo viaggio il compito di fare da contrappunto ai frammenti della sua vita che emergono dolorosamente e si condensano in una narrazione dura e sconfinata, che non può non lasciare il segno. Tra le pagine di “Bless Me Father” d’Offizi rivive i traumi di un’infanzia segnata dalle violenze di un padre alcolista e dalle molestie subite in diversi istituti religiosi, i ricordi della sua famiglia e delle traversie che l’hanno colpita, le esperienze dell’età adulta, dalla ristorazione che lo porta a riscoprire le sue radici italiane all’attività di pubblicitario e di poeta. Un’autobiografia che è viaggio, intimo e nel mondo, dalla penna di uno scrittore assolutamente originale nel panorama della ricchissima letteratura sudafricana.
Mario d’Offizi incontrerà i lettori da GRIOT martedì 4 ottobre alle ore 18.30. Assieme a lui sarà presente il traduttore Raphael d’Abdon che proporrà delle letture di brani e di poesie di d’Offizi. Coordinerà l’incontro Silvia De Marchi, per la casa editrice Compagnia delle Lettere.
L’autore: Mario d’Offizi, di origini irlandesi e italiane, è nato a Bloemfontein (Sudafrica) nel 1946 e attualmente vive a Cape Town. Dall’età di 16 anni ha iniziato a pubblicare soprattutto poesie, ottenendo riconoscimenti di stampa e di critica. Tre dei suoi componimenti sono inclusi nell’antologia “I nostri semi – Peo tsa rona. Poeti sudafricani del post-apartheid” curata da Raphael d’Abdon per la casa editrice Compagnia delle Lettere.
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Presentazione del laboratorio di scrittura "Parole d'inchiostro", con Cristina Biasini

Venerdì 23 settembre, alle ore 18.30, sarà presentato il laboratorio di scrittura “Parole d’inchiostro”

Sarà presente Cristina Biasini, curatrice del laboratorio

Scrivere non è soltanto uno straordinario mezzo di comunicazione che consente agli esseri umani di trasmettere pensieri e idee a distanza – di tempo e spazio – ma può anche essere un vero piacere, un atto che consente all’immaginazione di prendere letteralmente forma. Spesso però, il risultato dell’impulso a mettere su carta (o, più spesso, su computer) un’idea, un pensiero, una storia, un ricordo delude l’aspirante scrittore o scrittrice, e non tanto per le sue carenze formali, ma perché distante o estraneo a ciò che inizialmente ci si era riproposti di narrare. Il laboratorio organizzato da Officina GRIOT e a cura di Cristina Biasini, “Parole d’inchiostro”, vuole tentare di offrire dei percorsi di “pratica” della scrittura: una pratica che passa sicuramente attraverso la padronanza di strumenti tecnici, ma anche dalla capacità di ascoltarsi e capire cosa davvero si ha da dire e si vuole dire.
Un percorso lungo il quale gli amanti della scrittura si imbatteranno dunque non solo negli strumenti necessari a raccontare una storia, ma anche nei metodi per alimentare e rendere produttiva la propria creatività.
Durante la presentazione, Cristina Biasini sarà felice non solo di raccontare qualcosa di più di se stessa e del laboratorio che intende svolgere, ma soprattutto di rispondere alle domande di quanti fossero interessati o anche semplicemente incuriositi dal laboratorio. L’incontro sarà seguito da un piccolo aperitivo di benvenuto.
Nota: L’immagine è utilizzata secondo i termini Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license. Foto: Heyman Dullaert 
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"Le voci del silenzio. Scene dal cinema dei cantastorie africani", con l'autore Giuseppe Carrieri e il curatore Roberto Donati

Sabato 17 settembre, alle ore 19, GRIOT presenta il libro di Giuseppe Carrieri “Le voci del silenzio. Scene dal cinema dei cantastorie africani”
Assieme all’autore, Giuseppe Carrieri, interverrà anche Roberto Donati, curatore della collana Bietti Heterotopia

Quella del griot è una figura centrale nella cultura di molte aree dell’Africa, soprattutto occidentale. Definirlo solo cantastorie è riduttivo: a lui è infatti affidato il compito di conservare, tramandare e riattualizzare la memoria storica del villaggio, della famiglia, del clan, di un intero paese. E’ il depositario di una storia che segue dinamiche e direzioni alternative rispetto alla storiografia occidentale, e che si nutre non solo di fatti raccontati e miti ricordati, ma anche e soprattutto di arte. L’arte della parola, prima di tutto. Ma anche l’arte della poesia, della musica, della performance a tutto tondo. Questa figura è centrale nelle narrazioni africane, si tratti di romanzi, di canzoni o di film. Proprio a quest’ultima forma di espressione e al ruolo che nella cinematografia africana occupa il griot è dedicato il libro di Giuseppe Carrieri, “Le voci del silenzio”. Un viaggio in un cinema che non privilegia soltanto l’aspetto visuale, ma che mira a penetrare al cuore dello spettatore, costruendo attorno alla visione un mondo in cui tutti i sensi sono stimolati. A presentare il libro, assieme all’autore, interverrà Roberto Donati, curatore della collana “Bietti Heterotopia”.
L’autore: Giuseppe Carrieri si è laureato in Televisione, Cinema e Produzione Multimediale, e attualmente sta svolgendo un dottorato in Comunicazione e Nuove Tecnologie presso l’Università Iulm di Milano. Oltre ai griot africani, si è interessato anche dei bambini-arcobaleno di Calcutta.
Nota: L’immagine è utilizzata secondo i termini Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license. Foto Bibliothèque nationale de France
 


		
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