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"Mami Wata. L'inquieto spirito delle acque." Con Gigi Pezzoli e Maria Luisa Ciminelli.

Sabato 29 gennaio, alle ore 18.30, la libreria GRIOT presenta “Mama Wata. L’inquieto spirito delle acque”.

Partecipano: Gigi Pezzoli, Presidente del Centro Studi di Archeologia Africana e Maria Luisa Ciminelli dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Lungo la costa dell’Africa che si affaccia sul Golfo di Guinea, tra Togo, Bénin e Ghana, Mami Wata è considerata un vodu che vive nelle acque dell’oceano. E’ la “sirena”. Ma Mami Wata, è nomade e la si può trovare in molti altri paesi africani, nei Carabi, in Brasile e anche in Europa. Molte sono le sue identità e notevole la sua capacità di metamorfosi e adattamento: regina delle acque, dea della fertilità, avida accumulatrice di denaro, vanitosa e dispettosa despota nei confronti dei suoi adepti, sirena, incantatrice di serpenti, donna e uomo, ammaliatrice, prostituta e amante gelosa. Mami Wata è “moderna”, straniera rispetto ai luoghi che la ospitano, viaggiatrice ed esotica, promessa di una felicità ineffabile ma sempre più seducente. Mami Wata incorpora le ambiguità dell’essere umano e della società contemporanea, promessa di ricchezza e minaccia di morte. Secondo i suoi adepti, vive in una bellissima e futuribile città situata nel fondo del mare, ma accettare il suo invito ad abitare la città invisibile, significa accettare di abbandonare la propria vita, la materia della propria esistenza e venire trascinati per sempre nei neri abissi dell’oceano. Firmare un patto con lei può assicurare il successo e la ricchezza ma il prezzo da pagare può essere molto elevato.
In occasione della mostra “Nel nome di Mami Wata – ‘sirena’ del vodu” attualmente in corso a Rimini al Museo della Città (fino al 6.3.2011), il Centro Studi Archeologia Africana ha pubblicato il volume monografico “Mami Wata, l’inquieto spirito delle acque”. Il volume, a cura di Alessandra Brivio, raccoglie una serie di saggi di studiosi italiani ed internazionali su Mami Wata, dal Senegal al Congo.