Descrizione
Il libro indaga le dinamiche relative alla diffusione della religione pentecostale all’interno dei gruppi di immigrati etiopici ed eritrei a Roma. In particolare, l’attenzione è posta sulla creazione di uno spazio sociale religioso relativamente libero dalla politica e dalle identità nazionali, uno spazio in cui assorbire le vecchie conflittualità. Il metodo etnografico è lo strumento con cui si studiano gli eventuali rischi, collettivi e politici da un lato, individuali ed esistenziali dall’altro, che una tale creazione porta con sé. Il volume analizza la tensione tra le religioni protestanti in Eritrei ed Etiopici anche in prospettiva storica, attraverso la ricostruzione dei conflitti derivanti dall’arrivo dei missionari cattolici o protestanti in un’area dove, nonostante la convivenza tra musulmani e cristiani ortodossi, questi ultimi sono storicamente legati al potere centrale. L’etnografia rileva infine tutte le pratiche e i discorsi volti a operare una condanna della partecipazione politica, in chiave religiosa attraverso metafore e costruzioni simboliche contenute nelle profezie e nelle predicazioni.