Descrizione
Abdelmalek Sayad (1935-1998), sociologo algerino, allievo, amico e collega di Pierre Bourdieu, è l’autore di una teoria delle migrazioni originale e, come è stato detto, l’analista forse più raffinato della condizione migrante. Il presente contributo analizza il rapporto tra le pratiche dei migranti e il pensiero di Stato che Sayad pose al centro della propria ricerca negli anni Novanta del Novecento. Partendo da questa relazione, costitutiva dei termini che la compongono, è possibile formulare l’ipotesi che la ‘sociologia delle migrazioni’ di Sayad contenga in nuce anche una ‘teoria dello Stato’, utile nel momento in cui le migrazioni transnazionali, da qualche tempo al centro del dibattito globale, sono uno dei processi principali attraverso cui si produce la politica contemporanea. Lo Stato, sebbene in crisi per alcuni aspetti, è uno dei protagonisti di questa storia e i processi migratori aiutano a comprenderne la natura, la funzione e le potenzialità: per ripensarlo e migliorarlo oppure per metterlo, più o meno radicalmente, in discussione.