Pubblicato il

9 Novembre, ore 19.30, Aperitivo-incontro con Igiaba Scego: Quando nasci è una roulette

Aperitivo-incontro con la scrittrice italo-somala Igiaba Scego sul libro "Quando nasci è una roulette. Giovani figli di migranti si raccontano".

 

 

Da GRIOT: Aperitivo-incontro con la scrittrice italo-somala Igiaba Scego intorno al suo ultimo libro, Quando nasci è una roulette. Giovani figli di migranti si raccontano.

Quando nasci è una roulette

Il 9 Novembre da GRIOT, Igiaba Scego, una delle voci più significative e originali della letteratura della migrazione in Italia, incontrerà il pubblico sull’esperienza di integrazione e il vissuto della giovane generazione di italiani di origine africana.

In questo ultimo libro, Igiaba Scego è una delle voci dei sette ragazzi e ragazze di origine africana che spiegano cosa significa essere nati a Roma da genitori stranieri (o esserci arrivati da piccoli): la scuola, il rapporto con la famiglia e con i coetanei, la religione, il razzismo, i sogni.Il futuro dell’Italia sarà sempre più disegnato da storie come quella di Adil, che vorrebbe fare il giornalista, di George e del suo gruppo rap o, ancora, come quella di Imam, attiva nell’associazione dei Giovani musulmani d’Italia.

 

Igiaba Scego è nata a Roma nel 1974 da genitori somali. È laureata in Lingue e sta svolgendo un dottorato di ricerca in Pedagogia all’università di Roma Tre. Ha pubblicato i romanzi La nomade che amava Alfred Hitchcock e Rhoda (entrambi Sinnos editrice) e due racconti nell’antologia Pecone nere (Laterza).

 

Pubblicato il

8 Novembre, ore 19.00: Le "Serate Spritz" di Sekou Diabate, Spezie e Musica!

Le Serate SpritzDa GRIOT: Aperitivi, spezie e musica africana. Le serate Spritz di Sekou Diabaté

Da GRIOT: Aperitivi, spezie e musica africana. Le “serate Spritz” di Sekou Diabaté
Si inaugura l’8 Novembre il ciclo di “serate Spritz” di Sekou Diabaté. Dee Jay, esperto di musica e cultura africana, ballerino, insegnante di danza, animatore di feste, voce di Radio Città Futura, Sekou Diabaté torna da GRIOT con un ciclo di “serate Spritz” dedicate alla cultura africana.

Ogni primo giovedì del mese alle 19,00, indossati i panni insoliti dello chef (stessa radice di Scheikh, da dove prende il nome), Sekou alternerà la guida all’ascolto della musica africana con la preparazione e la degustazione in diretta di unprodotto tipico del continente, come la noce di cola, lo zenzero, il carcadé.

Ogni incontro proporrà un tema e un abbinamento originale: si comincia giovedì 8 novembre con un omaggio al lungo canto per la libertà di Nelson Mandela, ovvero al ruolo giocato dalla musica nella liberazione del grande leader aficano, con assaggi di Touré Kounda, San Fa Thomas, Manu Dibango, Peter Gabriel, Simple Minds, abbinati alla preparazione-degustazione del succo di zenzero.

Ogni primo giovedì del mese da GRIOT, spezie e musica!

Gli appuntamenti sucessivi delle “serate Spritz”, sono previsti il:
– 13 dicembre "musica, proverbi e tè verde"
– 10 gennaio "corde, accordi e carcadè (bissap)"

Pubblicato il

Sharq/Gharb, Nasce la prima casa editrice italiana in lingua araba

 

Sharq/Gharb

Nasce la prima casa editrice italiana in lingua araba

 

1979 – Nasce a Roma la casa editrice Edizioni E/O

2005 – Nasce a New York la filiale americana Europa Editions

2007 – Nasce a Roma la filiale araba Sharq/Gharb

Tre progetti editoriali e un solo obiettivo:

creare ponti tra i popoli attraverso la letteratura.

 

Dopo quasi trent’anni di esperienza in Italia e dopo essere da poco sbarcate negli Stati Uniti con il marchio Europa Editions, continua l’avventura delle Edizioni E/O, sempre volte a creare ponti e aperture nelle frontiere letterarie per stimolare il dialogo tra le diverse culture.

 

Nasce in questi giorni Sharq/Gharb (in italiano, Est/Ovest), la prima casa editrice italiana che pubblica in arabo. Alla base di questa nuova esperienza c’è l’esigenza di stabilire un contatto diretto tra l’Europa e il mondo arabo, tra scrittori e lettori arabi ed europei, in entrambe le direzioni.

 

Troppo spesso, ancora oggi, la letteratura italiana arriva nei paesi di lingua araba attraverso traduzioni di seconda mano, che partono da versioni francesi o inglesi degli originali italiani: il caso più eclatante è forse quello dell’ultima traduzione della Divina Commedia in arabo, finanziata dall’Unesco e tradotta a partire da una versione francese.

Nel mondo arabo molti validi scrittori attendono di poter pubblicare le proprie opere in arabo e di essere tradotti senza doversi piegare alle limitazioni della censura o alle difficoltà editoriali nei loro paesi.

È per dare una risposta a queste esigenze che nasce Sharq/Gharb.

 

L’impresa è guidata da Sandro Ferri, fondatore e direttore delle Edizioni E/O e di Europa Editions, affiancato da Amara Lakhous, scrittore algerino (autore di Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio, Edizioni E/O, 2006) da oltre dieci anni in Italia. Ad Amara Lakhous spetta il prezioso compito di mediatore bilingue tra mondo italiano e mondo arabo.

L’avventura editoriale di Sharq/Gharb si apre con la traduzione in arabo dei Giorni dell’abbandono di Elena Ferrante, cui seguirà la traduzione di Un borghese piccolo piccolo di Vincenzo Cerami:

due libri di grande attualità, le cui storie metropolitane si svolgono in città italiane ma potrebbero tranquillamente avere come sfondo il Cairo, Damasco, Tunisi o Algeri.

 

Ma al centro della produzione di Sharq/Gharb non ci saranno soltanto le traduzioni dall’italiano: la casa editrice punta a portare nel mondo arabo il meglio della letteratura europea, analogamente a quanto sta già facendo Europa Editions negli Stati Uniti.

E il mercato su cui saranno posti in vendita i libri della casa editrice non sarà solo quello del mondo arabo: i titoli di Sharq/Gharb saranno distribuiti anche nelle principali città italiane ed europee.

 

La presentazione ufficiale della casa editrice avrà a luogo in due momenti e luoghi diversi, a Roma e ad Algeri.

La presentazione romana si terrà il 29 ottobre alle 18

presso Papyrus Café, in via de’ Lucchesi 28 (vicino a Fontana di Trevi).

Interverranno:

Sandro Ferri – editore Edizioni E/O, Europa Editions, Sharq/Gharb

Vincenzo Cerami – scrittore, autore di Un borghese piccolo piccolo, prossimamente tradotto in arabo

Alessandro Masi – segretario generale della Società Dante Alighieri

Chirine Haidar – traduttrice in arabo dei Giorni dell’abbandono

Amara Lakhous – direttore editoriale Sharq/Gharb

 

Ad Algeri Sharq/Gharb sarà presentata

in occasione del XII Salon International du Livre d’Alger, dal 31 ottobre al 9 novembre 2007, Palais des Expositions – Pins Maritimes. La scelta del Salone di Algeri non è casuale, perché quest’anno Algeri è la Capitale della Cultura Araba.

 

 

Per informazioni

Anita Pietra e Ester Hueting

ufficio stampa

Edizioni E/O

Via Camozzi, 1

00195 Roma

Tel. 06 3722829

Fax 06 37351096

Pubblicato il

25 Ottobre, ore 19.00: F. Gentilini, Infiniti Balcani, premio

Fernando Gentilini

Infiniti Balcani

Viaggio sentimentale da Pristina a Bruxelles

Volume vincitore del premio “Grinzane Cavour – Cesare Pavese 2007” per la sezione saggistica

Presenta la balcanista Sonia Oranges. Sarà presente l’autore
.
Nei Balcani è necessario astenersi da giudizi affrettati. Più che altrove bisogna studiare, cercare la storia dei luoghi e delle persone, cogliere i segni, annusare l’aria, sapere cosa c’era prima… [Altrimenti, se ci si fida delle prime impressioni o di quello che appare in superficie, si rischia di non capire.] Qui, più che in altri luoghi, la verità è molteplice, complessa, difficile da ricostruire. Qui, più che mai, bisogna diffidare delle spiegazioni troppo semplici, che spesso nascondono menzogne. Jugo-nostalgia, lotte identitarie, gioia di vivere, spaesamenti e desideri d’altrove: saggio-racconto sui Balcani di inizio millennio, terra da leggenda, capace di scompaginare vite e confini, che cerca di ricongiungersi all’Europa ma è ancora illuminata dalla luce riflessa d’Oriente.

Il sogno kosovaro dell’indipendenza, le esistenze turbo-folk nella Serbia del dopo-Milosevic, la resurrezione di Sarajevo, un Montenegro nuovamente sovrano, le meraviglie dell’Albania e il bisogno di identità dei macedoni sono rievocati attraverso sei anni di cabotaggio tra arcipelaghi di vite, memorie, luoghi, letture e casi disperati. E ogni approdo è come una miniatura di romanzo: con il racconto che si mischia alla politica e alla diplomazia e le cronache balcaniche che fanno da sfondo ai paesaggi interiori.

L’Europa è l’altra protagonista del libro. Appare, scompare e riappare continuamente, come un fantasma. Perché la storia recente dei Balcani evoca l’Europa delle guerre fratricide nella prima metà del Novecento. E perché sarà proprio il destino del progetto europeo a dirci se la frammentazione della ex-Jugoslavia vada considerata un residuo del passato o l’annuncio del futuro. D’altra parte chi meglio dei paesi balcanici può testimoniare che nulla è acquisito per sempre dalla storia? che un giorno qualsiasi potremmo risvegliarci tutti in un’Europa diversa da quella in cui abbiamo avuto la fortuna di crescere?

Un racconto dunque in bilico tra Balcani e sogno europeo. Pieno di colpi di scena, che sconfessa ogni cliché. Dove si scopre che nei Balcani oltre all’intolleranza, alla disperazione e alla malavita organizzata, ci sono anche speranza, desiderio, curiosità e persino poesia. E la sorpresa aumenta quando per le strade di Belgrado, Tirana e Sarajevo si incontra a passeggio la più bella gioventù del continente – elegante, visionaria, pacifica e internazionalista. Oppure scoprendo all’università di Pristina studenti che sanno un numero impressionante di cose sull’Europa. Viene allora il sospetto che nei Balcani vi sia proprio l’entusiasmo che manca all’Europa anemica di questi anni, la cui crisi da impasse costituzionale traspare persino dalla fisionomia urbana della sua capitale: una Bruxelles doppia, che esita, che ancora non riesce a scegliere tra l’Europa delle contese di campanile e quella sovra-nazionale che vuole parlare al mondo con un’unica voce.

L’autore: Fernando Gentilini è nato a Subiaco (Roma) nel 1962. Diplomatico di professione ha trascorso gli ultimi quindici anni tra il Corno d’Africa, Bruxelles e vari paesi balcanici. Già collaboratore del capo della diplomazia europea Javier Solana e suo rappresentante a Belgrado, Skopje e Pristina, è attualmente Consigliere Diplomatico Aggiunto del Presidente del Consiglio. Nel 1999 ha pubblicato In Etiopia (Campanotto Editore).

Edizioni Pendragon
Novità collana Contemporanea (aprile 2007)
www.pendragon.it
Euro 14,00

Pubblicato il

Mostre: Africa Today. A Roma, espste 450 opere dei più celebri artisti del continente

Si è inaugurata ieri a Roma, una grande mostra collettiva dei maggiori artisti contemporanei africani: "Africa Today. The Dark Side of the Art".

Inaugurata negli spazi di Vetrina Roma a Piazza dei Cinquecento "Africa today", mostra con le opere più significative dei maggiori artisti africani contemporanei. Fino al 2 dicembre, un’ampia finestra sulle tendenze creative nell’Africa d’oggi, compresa una sezione dedicata agli emergenti.

Dopo aver influenzato a lungo l’arte europea e nord americana, dall’inizio del Novecento fino alla Pop Art, da Picasso ad Andy Warhol, in questi ultimi venticinque anni l’Africa ha visto l’emergere di straordinari autori di diversa estrazione e linguaggi, mai esotici né primitivi, ma semplicemente contemporanei. Le loro opere sono state allestite in un percoso che va da Oriente verso Occident, attraversando il Continente lungo i meridiani dal’Etiopia al Senegal ed illustrano l’intera storia africana. Tra gli artisti presenti in mostra, Cheff Mwai (Kenya), che ha militato nei Mau Mau per la lotta di indipendenza del suo paese dal colonialismo inglese, autore del celebre ritratto del partigiano Jomo Kenyatta, poi Presidente della Repubblica del Kenya. E ancora George Lilanga (Tanzania), le cui pitture su tela o faesite così come le sculture Makonde di ebano dipinto sono divenute cult per collezionisti di tutto il mondo, raggiungendo da Sotheby’s valutazioni record; Tita Mbaye (Senegal), massimo rappresentante dell’Africa dell’ovest con le sue opere in materiale proveniente dalle discariche delle grandi periferie urbane, e Chéri Samba, l’artista Pop ormai in tutte le principali collezioni pubbliche occidentali e asiatiche e il già scomparso Moké, considerato il padre della pittura popolare africana.

link utili:

Il servizio di Silvia Luperini su Repubblica
Arte africana, è un boom i capolavori esposti a Roma

AFRICA REMIX
www.africaremix.org.uk

 

Pubblicato il

5 Ottobre, ore 19.30: Aperitivo-incontro con Giuseppe Carrisi sul tema dei bambini soldato

Venerdi 5 Ottobre 2007, ore 19.30

aperitivo-incontro con il giornalista Giuseppe Carrisi
 
 

 

GRIOT invita ad un incontro dibattito con Giuseppe Carrisi, giornalista a Rai International, autore di numerosi reportage da zone di guerra, come la Palestina, la Sierra Leone e l’Uganda, il Congo. Da anni si occupa delle problematiche relative ai Paesi in via di sviluppo, collaborando attivamente all’attuazione di progetti umanitari in Africa.

La storia del piccolo Kalami, un bambino del Congo coinvolto in una guerra più grande di lui, dà il titolo all’ultimo libro, di Carrisi, “Kalami va alla guerra”, Casa Editrice Ancora Libri.

L’aperitivo-dibattito organizzato da GRIOT offre l’opportunità di discutere direttamente con Carrisi sulle dimensioni di questa tragedia, le cause e le ragioni della cruda realtà che tante volte spinge i bambini stessi ad arruolarsi, e di coloro che riescono ad uscirne con successo attraverso un lento processo di reinserimento nella vita quotidiana.

 

Pubblicato il

28-29 Settembre: Convegno, Frantz Fanon e la condizione postcoloniale

Il modo con cui ci avviciniamo all’opera dei grandi autori molto spesso ci fornisce una delle migliori vie d’accesso alla lettura e alla comprensione della nostra stessa condizione. Se ogni domanda sul passato ci viene imposta da bisogni politici del presente, l’interesse per l’opera di un autore può costituire il sintomo privilegiato attraverso cui interrogare la
specificità della nostra stessa congiuntura storica.

 

È questa una delle prime lezioni da trarre dall’attuale «ripresa» del pensiero di Frantz
Fanon in diversi ambiti della teoria sociale e politica internazionale. Come non leggere questa «nuova attenzione» nei confronti dell’opera di uno dei principali teorici del pensiero postcoloniale alla luce di ciò che la guerra globale permanente ha disseminato nel mondo negli ultimi anni? O senza collocare sullo sfondo il filo spinato di Guantanamo, gli iracheni torturati ad Abu-Ghraib, i quartieri rasi al suolo dai bombardamenti israeliani su Beirut o le macchine bruciate nelle periferie francesi? Il mondo di Fanon non è più il nostro mondo, ma tutti i suoi scritti parlano anche all’attuale «condizione postcoloniale». Una «condizione» che sarebbe sbagliato interpretare come una semplice prosecuzione o
mera ripetizione del sistema coloniale del passato e che si manifesta tanto nel tragico

contenimento dell’«immigrazione clandestina» nel bacino del Mediterraneo quanto nelle rivolte, manifeste o sommerse, delle periferie di tutto il mondo. Una «condizione» che lungi dall’essere confinata nei «paesi del Sud»

Frantz Fanon nasce nelle Antille francesi nel 1925 e muore negli Stati Uniti nel 1961. Laureato in medicina e specializzato in psichiatria, è noto soprattutto per il suo impegno, politico e intellettuale, a fianco del popolo algerino in lotta contro il colonialismo francese.

Il programma è disponibile al seguente indirizzo:

http://www.villamedici.it/privato/articoli/213/italiano/Fanon.pdf

Pubblicato il

14 settembre ore 19.30: Presentazione di "Lasciando il bosco" di Susanne Portmann

GRIOT il 14 settembre ore 19.30

Presentazione di Lasciando il bosco, Edizioni Mangrovie
di Susanne Portmann

Interverrà Annalina Ferrante, giornalista e regista rai. Sarà presente l’autrice.

David, giovane ingegnere cosmopolita viene raggiunto in Uganda dalla notizia che sua sorella Anja è sparita da Roma. È un’extracomunitaria insolita: svizzera benestante con casa nel ghetto, orfana dall’adolescenza, impiegata part-time in una galleria, pittrice senza ambizioni, studentessa eterna e fidanzata inconcludente.

David snocciola la loro storia familiare, scrivendo il diario della sua ricerca sullo sfondo di una Roma discreta, invernale, alla quale si lascia andare da naufrago reduce di troppi viaggi senza meta. Raccoglie man mano i sassolini disseminati nella memoria, più inconscia che cosciente, inoltrandosi nel bosco della loro infanzia, popolato dal fantasma della strega di Hansel e Gretel.

Per lasciarselo alle spalle, definitivamente. I protagonisti, abili nel parlare le lingue quanto imbarazzati a tracciare parole, scrivono in italiano. Tributo alla tata bergamasca e a Roma: lupa generosa da sempre, di latte, per abbandonati. "Io non voglio raccontare la mia storia! La so a memoria, ma non la capisco!"

Susanne Portmann è nata a Basilea nel 1960 ed è madrelingua tedesca. Vive a Roma da oltre vent’anni.

www.mangrovie.org