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25 Ottobre, ore 19.00: F. Gentilini, Infiniti Balcani, premio

Fernando Gentilini

Infiniti Balcani

Viaggio sentimentale da Pristina a Bruxelles

Volume vincitore del premio “Grinzane Cavour – Cesare Pavese 2007” per la sezione saggistica

Presenta la balcanista Sonia Oranges. Sarà presente l’autore
.
Nei Balcani è necessario astenersi da giudizi affrettati. Più che altrove bisogna studiare, cercare la storia dei luoghi e delle persone, cogliere i segni, annusare l’aria, sapere cosa c’era prima… [Altrimenti, se ci si fida delle prime impressioni o di quello che appare in superficie, si rischia di non capire.] Qui, più che in altri luoghi, la verità è molteplice, complessa, difficile da ricostruire. Qui, più che mai, bisogna diffidare delle spiegazioni troppo semplici, che spesso nascondono menzogne. Jugo-nostalgia, lotte identitarie, gioia di vivere, spaesamenti e desideri d’altrove: saggio-racconto sui Balcani di inizio millennio, terra da leggenda, capace di scompaginare vite e confini, che cerca di ricongiungersi all’Europa ma è ancora illuminata dalla luce riflessa d’Oriente.

Il sogno kosovaro dell’indipendenza, le esistenze turbo-folk nella Serbia del dopo-Milosevic, la resurrezione di Sarajevo, un Montenegro nuovamente sovrano, le meraviglie dell’Albania e il bisogno di identità dei macedoni sono rievocati attraverso sei anni di cabotaggio tra arcipelaghi di vite, memorie, luoghi, letture e casi disperati. E ogni approdo è come una miniatura di romanzo: con il racconto che si mischia alla politica e alla diplomazia e le cronache balcaniche che fanno da sfondo ai paesaggi interiori.

L’Europa è l’altra protagonista del libro. Appare, scompare e riappare continuamente, come un fantasma. Perché la storia recente dei Balcani evoca l’Europa delle guerre fratricide nella prima metà del Novecento. E perché sarà proprio il destino del progetto europeo a dirci se la frammentazione della ex-Jugoslavia vada considerata un residuo del passato o l’annuncio del futuro. D’altra parte chi meglio dei paesi balcanici può testimoniare che nulla è acquisito per sempre dalla storia? che un giorno qualsiasi potremmo risvegliarci tutti in un’Europa diversa da quella in cui abbiamo avuto la fortuna di crescere?

Un racconto dunque in bilico tra Balcani e sogno europeo. Pieno di colpi di scena, che sconfessa ogni cliché. Dove si scopre che nei Balcani oltre all’intolleranza, alla disperazione e alla malavita organizzata, ci sono anche speranza, desiderio, curiosità e persino poesia. E la sorpresa aumenta quando per le strade di Belgrado, Tirana e Sarajevo si incontra a passeggio la più bella gioventù del continente – elegante, visionaria, pacifica e internazionalista. Oppure scoprendo all’università di Pristina studenti che sanno un numero impressionante di cose sull’Europa. Viene allora il sospetto che nei Balcani vi sia proprio l’entusiasmo che manca all’Europa anemica di questi anni, la cui crisi da impasse costituzionale traspare persino dalla fisionomia urbana della sua capitale: una Bruxelles doppia, che esita, che ancora non riesce a scegliere tra l’Europa delle contese di campanile e quella sovra-nazionale che vuole parlare al mondo con un’unica voce.

L’autore: Fernando Gentilini è nato a Subiaco (Roma) nel 1962. Diplomatico di professione ha trascorso gli ultimi quindici anni tra il Corno d’Africa, Bruxelles e vari paesi balcanici. Già collaboratore del capo della diplomazia europea Javier Solana e suo rappresentante a Belgrado, Skopje e Pristina, è attualmente Consigliere Diplomatico Aggiunto del Presidente del Consiglio. Nel 1999 ha pubblicato In Etiopia (Campanotto Editore).

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