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La Libreria GRIOT augura buone vacanze e vi da appuntamento al 3 settembre

 La Libreria GRIOT augura buone vacanze e vi da appuntamento a settembre. Gli incontri letterari e le iscrizioni ai corsi ricominceranno il 3 settembre 2008.
 

La librairie GRIOT vous shouaite des bonnes vacances et vous donne rendez-vous à la rentrée. Le rencontres littéraires et les inscriptions aux cours vont reprendre le 3 septembre 2008.

 

The GRIOT Bookshop wishes you good summer holidays. Both our literary events and enrolements to our various courses will start again on the 3rd of September 2008.

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Presso la Libreria GRIOT sono aperte le iscrizioni ai corsi di lingua – Arabo, Wolof e Swahili ed ai laboratori di scrittura creativa a cura di Lisa Ginzburg. per saperne di piu sulla durata, gli orari e le iscrizioni…

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Giovedì 24 luglio, alle ore 21,30: Noi Rom stiamo tutti bene, un monologo di Toni Zingaro

Noi Rom stiamo tutti bene

A GRIOT VA IN SCENA

UN MONOLOGO DI TONI ZINGARO

Chi ha detto che gli zingari in Italia se la passano male? Giovedì 24 luglio, alle ore 21,30, presso la libreria Griot, Antun Blazevic, in arte Toni Zingaro, sfaterà i pregiudizi che circondano la vita dei rom nel nostro paese. Perfettamente integrato, regolarmente impiegato, punto di riferimento di tutte le persone dabbene, portavoce delle lungimiranti iniziative del ministro Maroni, Toni Zingaro ribalterà le leggende e i pregiudizi sparsi a piene mani dalla solita stampa in cerca dello scandalo. Un monologo ricco di ironia e di momenti musicali, la voce originale e preoccupata di uno dei rappresentanti più in vista della comunità Rom in Italia.


Tony Zingaro, nome d’arte di Antun Blazevic, è arrivato in Italia per fuggire dalla guerra in Bosnia. Qui ha vissuto a lungo nei campi e scoperto una vena creativa inaspettata che lo ha fatto diventare scrittore e attore. Oggi Tony ricopre un ruolo politico di responsabilità all’interno della sua comunità, si batte per fare uscire i rom dei campi, organizza spettacoli per combattere i pregiudizi verso la sua cultura di origine

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Martedi 22 Luglio, ore 19.30: Venticinque minuti una notte, di Lucia Luconi, edizioni Serarcangeli

venticinque minuti una notte
di Lucia Luconi, edizioni Serarcangeli, 2008.

 

Intervengono Paolo Modugno e l’autrice Lucia Luconi

Letture di Antonella Alessandro, Elisa di Eusanio, Alessandra Muccioli

 

La paura, lo schifo, il silenzio “complice” di chi ha sentito e non si è mosso, i volti anonimi, uguali eppur diversi, dei ragazzi perbene del branco: “Venticinque minuti una notte, autopsia di una violenza” è la cronaca dettagliata di uno stupro subito ad opera di sette “giovanotti” della Roma bene. È una donna, Lucia Luconi, a raccontare senza romanzare l’esperienza subita.

Il racconto è teso, serrato. Non uno sfogo, ma la secca descrizione della violenza in forma cinematografica – l’autrice ha lavorato per anni nel cinema. Pochi commenti, solo il fatto nella sua brutale sequenza: dall’aggancio, all’inseguimento in macchina, poi a piedi. Poi la violenza e infine l’umiliazione in questura.

Era la notte del 28 aprile del 1979. Sono passati trent’anni dal fatto. Ma le parole ci mostrano anche oggi quello che tutti sappiamo e abbiamo paura di dire: i nostri ragazzi – non quelli venuti da fuori – erano figli allora e sono padri adesso di una stessa sottocultura criminale.

Scritto subito dopo l’accadimento, il racconto è rimasto per anni nel cassetto. Un segreto partecipato alle persone più care. E proprio su loro spinta, l’autrice oggi ha deciso di pubblicarlo. Per non dimenticare, per dare coraggio a chi di fronte a un identico crimine ha avuto la propria esistenza distrutta. Per dare voce alle tante donne che non trovano le parole o che sono spaventate ancora dalla memoria.

Il ricavato della vendita sarà devoluto al Centro antiviolenza Differenza Donna

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Giovedi 17 luglio ore 19.30: LA VOCE DEL SANGUE con Pape Siriman Kanoutè

Giovedi 17 luglio ore 19.30
LA VOCE DEL SANGUE

con Badara Seck e Pape Siriman Kanoutè

 

Tre giovani studenti di cinema in giro tra Europa e Africa per girare un documentario attraverso l'itinerario invisibile che porta agli ultimi veri maestri griot. Un modo per scoprire e approfondire l'arte della parola per poi trasformarla in immagini da conservare.

Ospiti di questo incontro pubblico/set  i griot dal Senegal Badara Seck e Pape Siriman Kanoutè e gli studenti dell'Università Iulm di Milano Giuseppe Carrieri, Andrea Gianoli, Michele Marcon.

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SONO APERTE LE ISCRIZIONI ai Laboratori di scrittura creativa a cura di Lisa Ginzburg


Laboratorio di scrittura creativa a cura di Lisa Ginzburg

IN ME, OLTRE ME: DALL’AUTOBIOGRAFIA ALL’INVENZIONE


Ogni lunedi a partire dal 2 febbraio presso la Libreria GRIOT

Sfumare la proiezione autobiografica nella “oggettività” di un raccontare inventato. Liberarsi dell’immagine di se stessi per crearne tutt’altre, in quel miracolo narrativo che è la trasposizione.

Cadenzato in otto incontri, il laboratorio vuole scandagliare la possibilità di un oltrepassamento di sé, così da sviluppare più ampie capacità immaginifiche e narrative. Attraverso l’analisi di testi letterari di diversissima natura, individuando quel confine sottile e fondamentale che separa l’autobiografismo dalla capacità di riformularsi in qualcos’altro che di noi sia reinvenzione. E lungo quel crinale, incontrando la nostra più autentica dimensione creativa. Perché quanto più si è in grado di “aggirare” l’ostacolo della propria storia e della propria indole – stimoli imprescindibili certo, ma anche terribilmente ingombranti – tanto meglio possiamo raggiungere con le parole gli altri, dialogare con lettori sconosciuti, fare in modo che costoro a loro volta dialoghino con la nostra scrittura. Dimenticar-si per raccontare davvero. Una tappa fondamentale verso uno scrivere che sia autenticamente, esclusivamente proprio.

Per maggiori informazioni e iscrizioni contattare Libreria GRIOT:

email: [email protected]
tel: 06 58 33 41 16

Lisa Ginzburg vive e lavora tra Roma e Salvador de Bahia, è scrittrice e traduttrice, collabora con giornali e riviste (Il Messaggero, Repubblica, Domus) e organizzatrice di rassegne culturali tra cui "Poeti a Roma" e "ParoleNote. Letture musicate di grandi racconti" all’Auditorium. Tra i vari premi letterari, ha ricevuto il Premio Donna Argentario nel 2003 e il Premio Teramo nel 2007, con la raccolta di racconti Colpi d’ala (Feltrinelli 2006). Ha recentemente pubblicato "Malia Bahia" (Laterza 2007) e tradotto la raccolta di fiabe e storie afro-brasiliane "Orixás" (Donzelli).

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Venerdi 27 Giugno, ore 19.30: Samba, sintonie culturali e derive africane nel Nuovo Mondo

Palmetto Rockers

presenta:

 

“Samba, sintonie culturali e

derive africane nel Nuovo Mondo”

 

Ascolti musicali accompagnati e commentati da Roberto Lycke.

 

Appuntamento informale basato sul tema di come, le tradizioni, la cucina, la lingua, i ritmi e la musica abbiano viaggiato sulle rotte delle navi negriere attraverso l’Oceano Atlantico

In particolare l’incontro è frutto di un ciclo di ricerche, viaggi, incontri, e conversazioni focalizzate sulle radici del Samba e le sue evoluzioni.


Biografia: Roberto Lycke a.k.a. Palmetto Rockers

 

Nel 1989 si trasferisce dall’Italia in Inghilterra dove collabora con Raw, gruppo dell’etichetta Londinese Acid Jazz. Successivamente nel 1994 con M.Mountford e J.Casagrande  forma Surya, collettivo con il quale partecipa a numerosi festival europei, collabora ad un paio di dischi, e lascia il gruppo per dedicarsi a Homunculus-1.1, progetto che gli consente di esprimere attraverso tecniche palgiariste un suono più giocoso ed ironico. L’Homunculus diventa così nell’immaginario del proprio artefice, una specie di automa che viaggia nel tempo e nello spazio senza limiti di sorta. Durante la fine degli anni 90 insieme a Slowmotion organizza l’Halfdie Festival, appuntamento che nel tempo diventa uno degli happenings di riferimento della scena dei festivals musicali romani.
Negli ultimi anni immagina un ulteriore alterego: Mr. Django, irreale direttore di una orchestra brasiliana, la Banda da M-Dureira, dove membri del Pigneto Quartet, Fonderia, Rodion, Slowmotion ed occasionalmente altri “invitati”, confluiscono per dare vita ad assurdi live-sets. Nel 2003 Roberto Lycke, inventa Palmetto-Rockers con il quale si diletta in deliranti Dj-sets sviluppando un immaginario estetico-sonoro che, affonda le sue radici nella “Plunderphonia” più dissacrante passando attraverso una serie infinita di stili musicali che definiscono un’estetica molto personale. 
Si ringraziano per l’ispirazione ed i contributi: Rosemary de Oliveira Silva, Alessandro Ciaccini, Kristina e Birte Lycke, Madya Diabete, Agnello, Braz, Zè e Gazo, Kasse Madi, l’Halfdie Festival, O Restaurante Megachic, Antonio Queroz, Sara e Valentina, Rodion, Roberto e Lindi, Sekouba “Bambino” Diabate, Roberto Mascarenas, Zambiapunga, Rodion, la Banda Municipale di Cairu, Toumani Diabate, Bombinha, Regina, Marta, Alessia Bandoni, la famiglia di Maria, Caio, Neto, Vladimiro e Paola, Piero, la Banda da M-Dureira, Argemiro, Tony Feola, Maria e Mike Cooper, Slowmotion, Hugo Sanchez, Nko, Mojo Station & T.P. Africa, Fonderia, Sekou Diabate.


                                                                                                                                                                                                                                                                              

Contatti:
E-mail: [email protected]
Mob: 335-8214072                             
  

 

 

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Giovedi 19 Giugno, ore 19.00: "Poesie da Guantánamo. La parola ai detenuti"

AMNESTY International presenta
 
"Poesie da Guantánamo. La parola ai detenuti"
 
Letture di Carlotta Caimi e Mirella Mazzeranghi

 

In vista della Giornata internazionale per le vittime di tortura, giovedi 19 Giugno alle ore 19.00, la Libreria GRIOT propone la presentazione del libro "Poesie da Guantanmo. La parola ai detenuti", A cura di Marc Falkoff, Amnesty International, EGA Editore.

"Questo libro contiene una serie di poesie scritte, nelle circostanze più difficili e disperate, da uomini reclusi da anni nel centro di detenzione statunitense di Guantánamo Bay, a Cuba. Le loro poesie riflettono la disperazione, la rabbia e il senso d’ingiustizia provati da persone sottoposte in modo arbitrario al durissimo regime di Guantánamo. I loro testi descrivono la sofferenza cui gli autori e altri detenuti sono stati esposti e riflettono la capacità dello spirito umano di risalire la china dalle esperienze più sconvolgenti".


(dalla prefazione di Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International)

Per la prima volta, dopo sei anni, i detenuti e gli ex detenuti di Guantánamo prendono la parola, attraverso 22 poesie, scritte "da dietro le sbarre" da 17 autori, per denunciare la propria condizione, raccontare la propria sofferenza, ma anche e soprattutto per resistere e mantenere viva la propria coscienza.

Amnesty International

Poesie da Guantánamo
A cura di Marc Falkoff
EGA Editore
Torino, maggio 2008
€ 10,00, pp. 96
Prefazione di Flagg Miller
Introduzione di Ariel Dorfman
Edizione italiana curata da Riccardo Noury e Laura Renzi

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SONO APERTE LE ISCRIZIONI AI CORSI di Arabo, Wolof e Swahili

Corsi di Lingua

Arabo, Wolof e Swahili

 

Riprendono da lunedi 2 Febbraio, presso la Libreria GRIOT – i corsi di lingua: corsi di Arabo, Wolof e di Swahili, a scadenza settimanale. Tutti i corsi per principianti hanno una durata di 30 ore di insegnamento. I corsi di arabo di livello 2 e 3 hanno una durata rispettivamente di 40 e 60 ore.

Insegnanti Madrelingua. I corsi inizierannno con un minimo di 8 iscritti (fino ad un massimo di 12). 

Per maggiori informazioni sul programma dei corsi, le tariffe e gli orari, contattare:

Libreria GRIOT
Via di S. Cecilia 1/A – 00153 Roma
tel – fax. 06 58 33 41 16
[email protected]

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Giovedi 5 giugno, ore 19.00: Darfur – le origini del conflitto, la situazione attuale e le prospetti

AMNESTY INTERNATIONAL

DARFUR 

le origini del conflitto, la situazione attuale e le prospettive di pace"

Introduce Riccardo Noury, Portavoce della Sezione Italiana di Amnesty International. Relazione di Stefano Cera, autore del volume ‘Le sfide della diplomazia internazionale – Il conflitto nel Darfur’, Associazione "Italians for Darfur"

 

Come si sviluppano i conflitti nell’arena della politica internazionale? E quali sono i meccanismi e le dinamiche che determinano la loro escalation? Esistono modalità «alternative» (all’uso della forza) per la loro risoluzione? E quali spazi ci sono per l intervento della comunità internazionale? Queste sono alcune delle domande rispetto alle quali Stefano Cera cerca di fornire spunti di riflessione e risposte, attraverso la «lettura» dal punto di vista storico e la «rilettura» secondo le teorie e le tecniche della trasformazione dei conflitti, di una delle piu importanti crisi degli ultimi anni: il conflitto nel Darfur.

Il conflitto nella regione occidentale del Sudan viene conosciuto a livello internazionale solo a partire dal 2003 (è stato definito «il disastro umanitario più grave del mondo»). In realtà esso è la conseguenza di una dinamica che si protrae da molto tempo e che ancora nasconde aspetti controversi sul ruolo dei protagonisti (il governo di Khartoum, le milizie arabe dei janjaweed, i movimenti di opposizione), anche rispetto alle prospettive negoziali in vista di una soluzione alternativa.

http://www.italianblogsfordarfur.it/index.php

www.amnesty.it

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Venerdi 30 Maggio, ore 21.00: GRIOT da Intermundia: A sud di Lampedusa, Stefano Liberti e Andrea Seg

INTERMUNDIA 2008

La Libreria GRIOT presenta


A Sud di Lampedusa
Cinque anni di viaggi sulle rotte dei migranti

Come l’Europa decide chi vive o muore in AfricaCon Stefano Liberti e Andrea Segre

 

La Libreria GRIOT sarà presente alla undicesima Edizione di Intermundia, la grande festa dell’intercultura a Piazza Vittorio. Nell’ambito dello Stand ‘Le Nostre Afriche, Venerdi 30 Maggio alle ore 21.00, GRIOT presenta il Libro ‘A Sud di Lampedusa’ di Stefano Liberti, seguito dall’omonimo documentario di Andrea Segre.

A Sud di Lampedusa
«Ma voi davvero pensate che è possibile fermare una marea umana di questo tipo? Pensate davvero che riuscirete a frenarci?» L’urlo gli uscì quasi soffocato, un’imprecazione gridata dal fondo dei polmoni. L’uomo aveva una faccia stanca da pugile suonato, un sorriso greve solo leggermente addolcito da un paio di guance rotonde, che gli restituivano qualche riflesso di giovinezza. Aveva gli occhi rossi, iniettati di furore. E un senso di rivalsa che si sommava al desiderio fin troppo evidente di non mostrarsi rassegnato. Si chiamava Dauda ed era appena stato rimpatriato dalla Spagna". Si apre così il libro di Stefano Liberti "A sud di Lampedusa", un viaggio tra i protagonisti della migrazione, dal Niger fino alle coste siciliane passando per il Sahara.
Liberti è uno dei pochissimi giornalisti italiani che da anni seguono gli aspetti meno conosciuti dei movimenti migratori dall’Africa verso l’Europa: tutto ciò che accade a sud di Lampedusa. Senza fidarsi dei luoghi comuni o lasciarsi abbindolare dai proclami sull’integrazione che verrà, ha scelto di esplorare con i propri occhi la «geografia del transito» tra il Sahel e il Maghreb. Ha incontrato migranti che preferiscono chiamarsi avventurieri, politici africani sudditi dei diktat europei, indiani bloccati in mezzo al deserto e piccole città sorte dal nulla: tutta l’infinita umanità che vive attraversando o presidiando confini. Fino a trovare chi non si aspettava: se stesso. Un cittadino bianco di quella stessa Europa che, con le sue politiche, determina come si vive o si muore in Africa. Un reporter per cui il solo modo onesto di documentare è lasciarsi coinvolgere dalle storie in cui si imbatte.

 
Stefano Liberti
A sud di Lampedusa
Minimum Fax, 2008
Euro 14,00
 

Alla presentazione del libro seguirà la proiezione del film documentario A Sud di Lampedusa, girato da Andrea Segre nel deserto del Sahara, in Niger, nel maggio 2006 e realizzato in collaborazione con Stefano Liberti e Ferruccio Pastore. Produzione: Cespi-Centro Studi di Politica Internazionale e SID (www.cespi.it) – Society for International Development (www.sidint.org) produttore associato: ZaLab (www.zalab.org); 2006- durata 31′
Stefano Liberti è un giornalista del manifesto. I suoi reportage sono usciti su varie testate italiane (Geo, L’Espresso, Ventiquattro) ed estere (El País semanal, Le Monde diplomatique). Nel 2004 ha pubblicato -­ insieme a Tiziana Barrucci -­ Lo Stivale meticcio. L’immigrazione in Italia oggi (Carocci). Collabora con il programma televisivo C’era una volta ed è tra i curatori di mwinda, sito di analisi geopolitica sull’Africa (www.mwinda.it). Un suo reportage è incluso nell’antologia Il corpo e il sangue d’Italia (minimum fax 2007).
 
 
 
FESTA DELL’INTERCULTURA ROMA

Giardini “Nicola Calipari” Piazza Vittorio 28-29-30 Maggio