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Proiezione del documentario "Miners Shot Down", del regista Rehad Desai

Domenica 15 giugno, alle 19.00, GRIOT presenta il documentario del regista e produttore cinematografico sudafricano Rehad Desai “Miners Shot Down
Il documentario sarà preceduto da una breve introduzione di Alessandro Triulzi, docente di Storia dell’Africa all’Università “L’Orientale” di Napoli
MinersShotDown - logo high resIl 10 agosto del 2012 i minatori di una delle più grosse miniere di platino del Sudafrica, Marikana, iniziano uno sciopero a oltranza per chiedere un aumento dei salari. Sei giorni dopo la polizia interviene brutalmente per sopprimere lo sciopero, uccidendo 34 minatori e ferendone molti altri. “Miners Shot Down” ripercorre l’evolversi di questa vicenda dal punto di vista dei minatori, contro cui si schierarono non solo la compagnia mineraria Lonmin, ma anche l’African National Congress e lo stesso sindacato del settore (la National Union of Mineworkers). Il quadro che emerge mostra la collusione ai vertici e l’innescarsi della spirale della violenza, che risultano nel primo massacro del dopo apartheid.
Domenica 15 giugno, alle 19.00, GRIOT presenta questo straordinario documentario. La proiezione sarà introdotta da Alessandro Triulzi, docente di Storia dell’Africa all’Università “L’Orientale” di Napoli. “Miners Shot Down” sta per uscire nelle sale cinematografiche sudafricane ed è già vincitore di diversi premi internazionali. Su richiesta del regista, Rehad Desai, e della casa produttrice, Uhuru Productions, le proiezioni del documentario saranno anche un’occasione per far conoscere la campagna di raccolta fondi a sostegno dei minatori dell’industria del platino, di nuovo in sciopero da oltre quattro mesi. Per informazioni sul documentario e sulla campagna si può consultare il sito Miners Shot Down
Il documentario è in inglese e zulu con sottotitoli in inglese.

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Presentazione del libro "Le donne nei media arabi", a cura di Renata Pepicelli

Domenica 25 maggio, alle 18.30, GRIOT presenta il libro “Le donne nei media arabi. Tra aspettative tradite e nuove opportunità”
Saranno presenti Renata Pepicelli, curatrice del volume, Ada Barbaro, docente di Lingua e letteratura araba all’Università “La Sapienza” di Roma, e alcune autrici dei saggi
Cop_Pepicelli-204x300L’immagine della donna araba, quasi sempre velata, fa parte integrante degli stereotipi attraverso cui storicamente l’Occidente ha rappresentato l’Oriente. Come aveva dimostrato già negli anni ’70 Edward Said con il suo saggio fondamentale “Orientalismo”, la donna araba ha finito spesso per incarnare agli occhi degli occidentali l’Oriente tout court, contribuendo alla costruzione di un immaginario fatto di mistero e sensualità, ma anche e soprattutto di sottomissione e femminilizzazione. Dopo le rivolte arabe degli ultimi anni, i media occidentali hanno spesso focalizzato sulle donne arabe, velate o pasionarie delle rivolte, la loro attenzione, facendo della loro presunta “condizione” una sorta di cartina al tornasole dei livelli di democrazia conquistati dai paesi arabi in rivolta. Si tratta ancora una volta della riproposizione di stereotipi che nella maggior parte dei casi non vanno oltre l’iconografia più classica. Cosa invece è cambiato nella rappresentazione delle donne nei media arabi durante e dopo le rivolte etichettate come “primavera araba”? Come vengono presentate e come si rappresentano nei media che parlano innanzitutto al mondo arabo? Renata Pepicelli e le autrici dei saggi raccolti nel volume “Le donne nei media arabi” cercano di dare una risposta a questi interrogativi, lasciando emergere un quadro quanto mai variegato e non monolitico.
Domenica 25 maggio, alle 18.30, GRIOT presenta il saggio “Le donne nei media arabi. Tra aspettative tradite e nuove opportunità”. Oltre alla curatrice del volume, Renata Pepicelli, saranno presenti Ada Barbaro, docente di Lingua e letteratura araba all’Università “La Sapienza” di Roma, e alcune autrici dei saggi contenuti nel libro.

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Laboratorio di cultura arabo-islamica: calligrafia araba

Venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 maggio, si svolgerà il nuovo laboratorio di Francesca Di Fulvio dedicato alla calligrafia araba
640px-Learning_Arabic_calligraphyIl laboratorio propone un avvicinamento alla calligrafia araba, una delle forme d’arte di maggior rilievo e di più lunga e antica tradizione nella cultura arabo-islamica. Verranno acquisite le principali tecniche e regole di questa meravigliosa scienza. Al termine degli incontri gli studenti saranno in grado di riconoscere le lettere dell’alfabeto arabo, di collegarle tra loro e di riprodurle in uno o più possibili stili calligrafici tradizionali. Non è necessaria la conoscenza dell’alfabeto della lingua araba, poiché l’attenzione si focalizza sull’aspetto artistico della scrittura.
Materiali da portare: una matita, un pennarello nero, una riga e un compasso.
Attenzione: il primo modulo è propedeutico al secondo.
Orari
Venerdì: 18.00-19.30
Sabato: 15.30-18.00
Domenica: 10.30-13.00
NB: E’ necessario sottoscrivere la tessera annuale di Officina GRIOT a 20€, che offre uno sconto del 10% su tutti i libri in vendita presso la Libreria GRIOT. Ogni modulo/laboratorio verrà attivato con un minimo di 5 iscritti. Per maggiori informazioni e iscrizioni: [email protected] – 06.58334116
Chi è Francesca Di Fulvio?
Appassionata di storia e filosofia dei paesi islamici, islamistica, filologia semitica, archeologia e architettura musulmana, Francesca di Fulvio frequenta attualmente un MA in Near and Middle Eastern studies presso la SOAS University (School of Oriental and African studies) di Londra.
Selezionata per un laboratorio di ricerca dal Direttore dei progetti archeologici islamici del Centro Scavi dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO), Francesca Di Fulvio si è occupata della catalogazione e dello studio dei reperti archeologici risalenti al XI secolo ritrovati a Ghazni in Afghanistan e delle iscrizioni in arabo rinvenute su questi.

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Presentazione del libro "Geopolitica del collasso. Iran, Siria e Medio Oriente nel contesto della crisi globale", di Roberto Iannuzzi

Sabato 10 maggio, alle 18.30, GRIOT presenta il libro “Geopolitica del collasso. Iran, Siria e Medio Oriente nel contesto della crisi globale”, di Roberto Iannuzzi
Assieme all’autore, interverrà il giornalista Enrico Campofreda
GEOPOLITICA-DEL-COLLASSO-sitoDopo i conflitti degli ultimi decenni e le sollevazioni popolari della Primavera Araba, una regione smisurata, che va dal Maghreb all’Asia centrale, sta scivolando progressivamente verso un’instabilità caratterizzata da incertezze politiche e crescenti agitazioni sociali. In realtà, la fragilità dei regimi mediorientali, il declino americano e il tracollo economico dell’Occidente sono fenomeni legati tra loro, poiché rappresentano le diverse manifestazioni di un’unica «crisi di sistema» che riguarda tutti. In questa fase di indebolimento dell’influenza degli Stati Uniti in Medio Oriente, la guerra civile in Siria e la partita iraniana– di cui la questione nucleare costituisce solo un aspetto – emergono allora come elementi chiave di una competizione più ampia per la ridefinizione degli equilibri mondiali e l’accaparramento delle risorse del pianeta. Indagando le cause della crisi mediorientale, lo studioso Roberto Iannuzzi solleva lo sguardo a coglierne le molteplici implicazioni sul piano globale. Il suo libro, minuzioso nella raccolta e nell’analisi dei dati, è uno strumento necessario per la lettura del presente.
Sabato 10 maggio, alle 18.30, GRIOT presenta il libro “Geopolitica del collasso. Iran, Siria e Medio Oriente nel contesto della crisi globale”. Assieme all’autore, interverrà il giornalista Enrico Campofreda

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Presentazione del libro "Palestine from my eyes" di Shahd Abusalama

Domenica 4 maggio alle 18.30 GRIOT presenta il libro di Shahd Abusalama “Palestine from my eyes. Una blogger a Gaza”
Assieme all’autrice, interverranno Luigi Lo Russo, editore e traduttore del libro, Geraldina Colotti, giornalista del Manifesto e Le Monde Diplomatique, e Cecilia Dalla Negra di Osservatorio Iraq

CopPal500pxShahd Abusalama è una giovane artista palestinese di Gaza. Nata nel 1991 nel campo profughi di Jabalia nella striscia di Gaza, Palestina, è originaria del villaggio di Beit Jirja dove i suoi nonni subirono la pulizia etnica nel 1948. Cura da tre anni il blog in lingua inglese Palestine from my eyes, in cui racconta la sua vita quotidiana, la storia della sua famiglia di rifugiati, di suo padre prigioniero, la paura e la resistenza sotto gli attacchi di Israele, le lotte dei prigionieri politici palestinesi. Suo padre è stato prigioniero nelle carceri israeliane per 15 anni e questo è stato il principale motivo ispiratore per il suo lavoro contro le ingiustizie subite dal suo popolo.Una testimonianza diretta da una realtà, quella di Gaza sotto assedio, raccontata quasi sempre dall’esterno.
Domenica 4 maggio alle 18.30, GRIOT ospiterà Shahd Abusalama per presentare il libro “Palestine from my eyes. Una blogger a Gaza”. Assieme a lei, interverranno Luigi Lo Russo, editore e traduttore del testo, Geraldina Colotti, giornalista del Manifesto e Le Monde Diplomatique, e Cecilia Dalla Negra di Osservatorio Iraq
 

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Presentazione del numero di aprile di "Africa e Affari", dedicato al tema delle infrastrutture in Africa

Domenica 13 aprile, alle 18.00, GRIOT presenta il numero di aprile della rivista “Africa e Affari”, dedicato alle infrastrutture, tema cruciale della crescita del continente africano
Interverranno alla presentazione i giornalisti della redazione di “Africa e Affari”
cover_aprile_webSono le infrastrutture il cuore del futuro dell’Africa. È attraverso la sfida di dotare il continente di una rete infrastrutturale adeguata che passa la possibilità di trasformare la crescita economica degli ultimi anni di numerosi paesi africani in un fattore in grado di scatenare un vero sviluppo, aprendo per l’Africa una nuova fase di crescita. Aggrappata a una rete infrastrutturale che, quando presente, risale all’epoca coloniale e quindi destinata alle esportazioni più che allo sviluppo interno, l’Africa ha bisogno di colmare rapidamente il gap infrastrutturale che pesa come un macigno sul proprio sviluppo futuro. Secondo l’Africa Infrastructure Country Diagnostic, le spese infrastrutturali del continente dovrebbero essere intorno ai 93 miliardi di dollari l’anno, il 40% dei quali dedicati all’energia. Utilizzando le loro risorse i governi africani spendono circa 45 miliardi di dollari all’anno in infrastrutture, un terzo dei quali fornito da donatori e settore privato. Questo lascia un gap finanziario per il settore di 48 miliardi di dollari l’anno (che potrebbe essere decurtato di altri 17, secondo gli esperti, con un più efficiente uso delle infrastrutture già esistenti) e il problema di come finanziarlo. Negli ultimi anni il settore ha sperimentato un nuovo attivismo di alcuni partner internazionali del continente, che, avendo individuato nelle infrastrutture la principale necessità dei governi africani pongono spesso sul tavolo delle trattative commerciali per l’utilizzo o l’acquisto di risorse naturali (dagli idrocarburi ai minerali) l’impegno a costruire strade e porti, ferrovie e nuove centrali. È il caso della Cina, ma, in un certo senso, anche degli Stati Uniti che, nel tentativo di recuperare un certo ascendente nel continente africano, hanno recentemente lanciato l’iniziativa Power Africa, che mira a raddoppiare l’accesso all’elettricità nei prossimi anni.
Le infrastrutture sono al centro del numero di aprile di “Africa e Affari” con approfondimenti, reportage e interviste a Cesare Trevisani (amministratore delegato del gruppo Trevi) e Paolo Porcelli (amministratore delegato di Cmc Southern Africa). Il numero verrà presentato domenica 13 aprile, alle 18.00, alla libreria GRIOT. Interverranno i giornalisti della redazione di “Africa e Affari”.

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Laboratorio di cultura arabo-islamica: il Corano

Sabato 29 e domenica 30 marzo un nuovo appuntamento con il laboratorio di cultura arabo-islamica a cura di Francesca Di Fulvio
Il tema di queste due giornate sarà il Corano, il libro sacro della religione islamica
Al centro del laboratorio, la struttura del Corano, il libro sacro della religione islamica. Attraverso la lettura di alcune Sure verranno analizzati aspetti “sociali” della religione quali il matrimonio e il divorzio, le donne e l’hijab, le varie prescrizioni alimentari e così via.
Modulo I: sabato 29 marzo 15,30 – 17,30. Analisi della struttura del Corano. Letture tratte dal Corano.

Modulo II: domenica 30 marzo 11,00 – 13,00. Letture tratte dal Corano
Per maggiori informazioni e iscrizioni: [email protected] – 06.58334116

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Presentazione del numero di marzo della rivista "Africa e Affari", dedicato all'ascesa "irresistibile" di una classe media africana

Venerdì 28 marzo, alle 18.00, GRIOT presenta il numero di marzo della rivista “Africa e Affari”, dedicato all’ascesa “irresistibile” di una classe media africana
Saranno presenti i giornalisti della redazione di “Africa e Affari”
cover_marzo_webUn dato e una notizia. Sono questi i due principali indicatori dell’esistenza di una classe media in continua crescita in Africa e del conseguente sviluppo di un vasto mercato di consumi tutto ancora da costruire e raffinare. Il dato è quello diffuso dalla Banca Mondiale qualche anno fa che, a dispetto dei luoghi comuni che considerano la ricchezza del continente africano figlia delle materie prime, evidenzia come i consumi interni abbiano contribuito a circa il 60% della crescita economica del continente. La notizia è quella, dell’estate del 2011, della più grande transazione commerciale registrata finora in Africa sub-sahariana: l’acquisizione (per 2,4 miliardi di dollari) da parte del gigante statunitense della grande distribuzione WalMart del suo equivalente sudafricano Mass Mart, il gruppo che, insieme all’altra catena sudafricana Shoprite, si divide il mercato della distribuzione nell’area sub-sahariana del continente africano. Tanto il dato quanto la notizia poggiano sull’esistenza e sulla crescita di una nuova classe media africana, che negli ultimi anni ha visto il proprio potere d’acquisto aumentare rispetto al passato e che sempre più è disposta a spendere per beni e servizi che vanno oltre la propria sussistenza.
Di questo e di molto altro si parla nel numero di marzo della rivista “Africa e Affari”, che GRIOT presenterà venerdì 28 marzo alle 18.00, assieme ai giornalisti della redazione

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La casa editrice Ponte33 incontra i lettori da GRIOT

Sabato 29 marzo, alle 18.30, la casa editrice Ponte33, specializzata in letteratura contemporanea in lingua persiana, incontra i lettori da GRIOT
Parteciperanno all’incontro Bianca Maria Filippini, editore e traduttore di Ponte33, Nima Baheli, analista geopolitico specializzato nell’area mediorientale e docente di farsi presso la libreria GRIOT, e Parisa Nazari, persona-libro dell’associazione Donne di Carta
Schermata 2014-03-19 a 09.59.00La casa editrice Ponte33 si pone l’obiettivo di far conoscere in Italia la produzione letteraria più recente di paesi come l’Iran e l’Afghanistan, dei quali si parla molto ma non abbastanza in termini culturali. Ancora più del cinema, che negli anni ha saputo conquistarsi l’attenzione della critica e degli spettatori di tutto il mondo, la letteratura contemporanea dell’Iran e dell’Afghanistan offre uno “sguardo dall’interno” che permette di cogliere il cambiamento, le contraddizioni e le aspirazioni di uomini e donne impegnate in uno sforzo di rinnovamento nel rispetto, però, della propria identità. Credendo nell’importanza di leggere le opere di chi vive e lavora nel proprio paese per potervi gettare uno sguardo limpido, non filtrato da stereotipi e pregiudizi, Ponte33 ha in questi anni tradotto romanzi e raccolte di racconti di autori emergenti che, con le proprie parole, stanno riempiendo un solco scavato dalla mancanza di conoscenza e da spauracchi agitati per tanti anni, rivelando tra le specificità e le differenze quanto la letteratura aiuti a scoprirci più simili. Tra le pubblicazioni di Ponte33, “Come un uccello in volo” di Fariba Vafi (tr. Hale Nazemi e Bianca Maria Filippini), “Osso di maiale e mani di lebbroso” di Mostafa Mastur (tr. di Bianca Maria Filippini), “A quarant’anni” di Nahid Tabatabai (tr. di Camelia Rafatnejad), “I fichi rossi di Mazar-e Sharif” di Mohammad Hossein Mohammadi (tr. di Narges Samadi), “Particelle” di Soheila Beski (tr. di Mario Vitalone)
Sabato 29 marzo, alle 18.30, Ponte33 incontrerà da GRIOT quanti vorranno saperne di più di un progetto culturale unico nel suo genere, recentemente premiato dal Ministero dei Beni Culturali con il Premio Traduzione 2013. All’incontro parteciperanno Bianca Maria Filippini, editore e traduttore di Ponte33, Nima Baheli, analista geopolitico specializzato nell’area mediorientale e docente di farsi presso la libreria GRIOT, e Parisa Nazari, persona-libro dell’associazione Donne di Carta.

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Presentazione del libro "Razzismo migrante e strutture clandestine", di Maurizio Alfano

Domenica 23 marzo, alle 18.30, GRIOT presenta il libro “Razzismo migrante e strutture clandestine”, di Maurizio Alfano
826-9 copertinaPer analizzare la complessità dei razzismi possibili è necessario frugare nelle manipolazioni in atto del linguaggio per un verso, come nelle continue ecdisi che il razzismo è capace di compiere migrando nelle strutture sociali a sua difesa dall’altro. Il significato dato, per esempio, alle parole hospes e hostis, è condizione che ha fatto perdere nel tempo la curiosità di conoscere l’ospite straniero e vincere, invece, l’affermarsi della paura dello straniero-nemico. Tutto ciò ha contribuito a distorcere l’uso quotidiano di parole come “stranieri” e “clandestini” e, accettando questo campo di battaglia non solo semantico ma anche di lotta, ha reso più forte il razzismo e i suoi sofisticati meccanismi nel rappresentare i migranti come briganti, determinando il superamento di una visione dicotomica del razzismo (dominio e sterminio) per approdare ad un razzismo da convivio, democratico, liquido, quasi impercettibile che conclude e naufraga nel definirsi non sono razzista. Una precondizione che assoggetta l’altro come diverso e inferiore a noi, svelando il falso problema della regolarità o meno della loro presenza, rimandando a situazioni complesse che hanno a che fare con il nostro rapporto con l’Altro diverso da noi, sempre più, chiunque esso sia.
Il libro di Maurizio Alfano, “Razzismo migrante e strutture clandestine” vuole prendere in esame proprio questi aspetti del fenomeno duro a morire del razzismo. La Libreria GRIOT, in collaborazione con UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e con la rete NEAR, presenta questo saggio domenica 23 marzo alle 18.30. L’evento si inserisce nella Settimana d’Azione contro il Razzismo, un’iniziativa promossa da UNAR dal 17 al 23 marzo.