Domenica 30 novembre, alle 18.30, GRIOT presenta il libro “Griot. Il maestro della parola”, di Leonardo D’Amico
Assieme all’autore, interverrà anche Alessandro Ciaccini di TP Africa. Concluderà la serata una breve performance del griot e suonatore di kora Pape Kanoute
Nel linguaggio corrente il termine griot viene tradotto come “cantastorie”. Ma il griot dell’Africa occidentale è una figura poliedrica che riassume varie sfaccettature, essendo storico orale, genealogista, cantore di lodi e musicista professionista appartenente ad una vera e propria casta che si tramanda di igenerazione in generazione quest’arte detta jeliya. Nelle società mande del Mali e della Guinea, essendo società di tradizione orale, la conservazione e la trasmissione del sapere si fonda su un patrimonio di conoscenze tramandato in forma cantata o declamata, con l’accompagnamento di strumenti musicali tradizionali, come la kora, lo ngoni e il balafon. Il depositario di questo patrimonio, che coincide con la memoria collettiva di un popolo, è proprio il griot: a lui spetta il difficile compito di tener vivo il passato per permettere agli uomini di costruire la società del presente e del futuro. Il testo di D’Amico offre un ritratto della figura del griot, dalle prime fonti documentate storicamente alla sua rappresentazione nella produzione filmica, con l’obiettivo di mettere in luce il ruolo che ha svolto nell’Africa postcoloniale e che attualmente svolge nella società contemporanea. Attraverso un solido apparato bibliografico vengono esaminati i repertori dell’arte dei griots, i generi e gli stili musicali, gli strumenti musicali tradizionali e le formazioni orchestrali statali, fino alle ibridazioni musicali che di recente hanno caratterizzato il panorama della world music.
Domenica 30 novembre, alle 18.30, GRIOT presenterà il volume di Leonardo D’Amico. Assieme a lui interverrà anche Alessandro Ciaccini di TP Africa. Concluderà la serata Pape Kanoute, griot e suonatore di kora, con una breve performance.
L’autore: Leonardo D’Amico è un etnomusicologo e operatore culturale. È direttore artistico del festival Musica dei Popoli e del Festival del Film Etnomusicale. Autore di numerosi articoli e saggi, ha insegnato Etnomusicologia alle Università di Siena e di Ferrara e attualmente è docente di Musiche Tradizionali al Conservatorio di Mantova e di Etnomusicologia al Conservatorio di Brescia.
Categoria: Eventi passati
La filosofia africana. Incontro con Benedetta Lanfranchi e Filomeno Lopes
Domenica 23 novembre, alle 18.30, GRIOT vi propone un incontro-seminario sulla filosofia africana
Interverranno Benedetta Lanfranchi, studiosa di filosofia africana alla SOAS di Londra, e Filomeno Lopes, filosofo e giornalista originario della Guinea Bissau
Cosa si intende per filosofia africana? Quali sono i pensatori più importanti che animano il dibattito filosofico nel continente africano? Quali le correnti di pensiero più diffuse o quelle più criticate? Domande alle quali i nostri studenti (e nella maggior parte dei casi anche i nostri studiosi) di filosofia difficilmente saprebbero rispondere. Perché per secoli il continente africano è stato ritenuto un immenso territorio completamente sterile alla possibilità che vi germogliasse qualcosa di anche lontanamente paragonabile alla storia del pensiero filosofico occidentale. E perché qualsiasi tradizione di studi o di pensiero ne fosse emersa, poteva essere soltanto il frutto di una “emulazione” nei confronti dell’Occidente oppure espressione di un mondo tradizionale, fatto di miti e credenze, buono per essere studiato dagli antropologi ma di sicuro non tale da essere considerato un interlocutore valido dal pensiero occidentale. Eppure il continente africano ha espresso per millenni tradizioni di studi e di pensiero che hanno proliferato all’ombra di grandi civiltà (da quella egiziana all’impero etiopico) e che non erano sconosciute a molti dei pensatori che avrebbero gettato le basi per il pensiero filosofico occidentale, a partire da quelli greci. Tradizioni oscurate e svilite da secoli di dominio coloniale, che solo nella confusa epoca postcoloniale stanno trovando un posto nel panorama degli studi filosofici.
GRIOT vuole proporvi dunque un incontro-seminario sulla filosofia africana, durante il quale si affronteranno alcune questioni cruciali, prima fra tutte quella relativa alla definizione stessa di questo ambito di pensiero. Si parlerà dei numerosi intellettuali che da decenni hanno contribuito ad animare questo dibattito, dalle accademie continentali e da quelle occidentali, e dei principali nodi teorici attorno a cui il dibattito filosofico africano si è concentrato.
Ad animare l’incontro ci saranno Benedetta Lanfranchi, studiosa e docente di filosofia africana presso la SOAS di Londra, e Filomeno Lopes, filosofo e giornalista originario della Guinea Bissau e da anni residente in Italia.
Presentazione del libro "L'interpretazione del dolore. Storie di rifugiati e interpreti", di Giusi Sammartino
Sabato 15 novembre, alle 18.30, GRIOT presenta il libro “L’interpretazione del dolore. Storie di rifugiati e interpreti”, di Giusi Sammartino
Assieme all’autrice, interverrà anche Jamil Awan, amministratore delegato della cooperativa “Synergasia” e rifugiato politico, Teodoro Ndjok Ngana, poeta e attivista camerunense, e Shadam Zadran, rifugiato politico afgano
“L’interpretazione del dolore” è quella che professionalmente e quotidianamente compiono i mediatori culturali: quegli uomini e quelle donne che ci aiutano a capire meglio i problemi, le richieste di aiuto, i bisogni dei richiedenti asilo e degli immigrati in senso più vasto. Perché parlare di questo libro, perché leggerlo? Perché sempre più persone siano informate correttamente e conoscano più da vicino chi sono i tanti che bussano alle nostre frontiere. E’ necessario e urgente “toccare” in senso le loro vite per renderceli più umani e vicini nella speranza non solo di una maggiore laica “fratellanza”, come appartenenti alla stessa umanità, ma anche per fare in modo che la data, le date, del 3 ottobre non si ripetano innumerevoli altre volte funestando con il sacrificio di tanti le acque del Mediterraneo che invece dovevano essere incontro e mediazione tra popoli.
Sabato 15 novembre, alle 18.30, da GRIOT presenteremo il libro “L’interpretazione del dolore”. Interverrà assieme all’autrice anche Jamil Awan, amministratore delegato della cooperativa “Synergasia” e rifugiato politico, Teodoro Ndjok Ngana, poeta e attivista camerunense, e Shadam Zadran, rifugiato politico afgano.
Presentazione del libro "Libano nel baratro della crisi siriana" di Matteo Bressan e Laura Tangherlini
Domenica 16 novembre, alle 18.30, GRIOT presenta il libro “Libano nel baratro della crisi siriana”, di Matteo Bressan e Laura Tangherlini
Assieme agli autori, interverranno alla presentazione anche Andrea Iacomini, portavoce di UNICEF Italia, e il cantautore romano Marco Rò
Un testo di estrema attualità che affronta le differenti emergenze e le difficoltà che attraversano il Libano, sempre più scosso dalla crisi in Siria. I due autori raggiungono Tiro, la Bekaa, Tripoli e Beirut per documentare le tensioni che paralizzano il Paese dei Cedri e dare voce, con forza e immediatezza, al dramma e alle storie dei profughi siriani. Attraverso le testimonianze di intere famiglie di profughi, i resoconti dei progetti di assistenza, l’opera sul campo delle Nazioni Unite e delle varie Ong viene documentata la difficile convivenza tra siriani e libanesi in Libano, ora che i rifugiati hanno superato il milione. Parallelamente viene svolta un’analisi su come la società libanese e i media locali commentano l’afflusso dei profughi e su come questi vengano sempre più percepiti come una minaccia per l’economia
libanese e la sicurezza interna. Accanto all’emergenza umanitaria vengono affrontate e documentate le tensioni politiche e confessionali che sfociano in veri e propri scontri armati come nella città di Tripoli. In questo scenario di schieramenti contrapposti viene ricostruita attraverso analisi e interviste la profonda spaccatura delle forze politiche libanesi e la svolta strategica di Hezbollah di intervenire militarmente in Siria, aprendo così un nuovo fronte rispetto a quello della resistenza contro Israele. Un testo che documenta senza esitazioni i rischi ai quali è esposto il Libano, ma che al tempo stesso non dimentica quanto l’Italia sia importante e svolga in questo piccolo ma strategico paese un ruolo fondamentale, a cominciare dall’Unifil e dai programmi di sviluppo e ricostruzione dalla nostra cooperazione.
Domenica 16 novembre, alle 18.30, Matteo Bressan e Laura Tangherlini saranno da GRIOT per presentare il loro libro. Assieme a loro interverrà anche Andrea Iacomini, portavoce di UNICEF Italia. Il cantautore romano Marco Rò parteciperà all’incontro con la canzone “A un passo da qui”, che ha segnato l’inizio della collaborazione tra il musicista e la giornalista Laura Tangherlini
Presentazione del libro "Il parrucchiere di Harare", di Tendai Huchu
Venerdì 7 novembre, alle 18.30, GRIOT presenta il romanzo “Il parrucchiere di Harare”, di Tendai Huchu
Assieme all’autore, che sarà presente in videoconferenza, interverrà Giulia De Martino di “Scritti d’Africa”

Venerdì 7 novembre, alle 18.30, GRIOT ospiterà la presentazione del romanzo di Tendai Huchu. L’autore sarà presente in videoconferenza, e a dialogare con lui ci sarà Giulia De Martino di “Scritti d’Africa”
Presentazione del libro "Prendi quello che vuoi, ma lasciami la mia pelle nera", di Cheikh Tidiane Gaye
Venerdì 24 ottobre, alle 18.30, GRIOT presenta “Prendi quello che vuoi, ma lasciami la mia pelle nera”, di Cheikh Tidiane Gaye
Assieme all’autore interverrà la docente universitaria Nora Moll
Nella forma di lettere all’amico Silmakha, un cittadino italo-senegalese con impiego in banca a Milano vuole trasmettere il disagio che prova nello stare in quella che potremmo chiamare la società sviluppata. Il suo non è il rifiuto di un mondo, perché in questo mondo l’autore vuole vivere: ormai è anche il suo mondo, ma da questo mondo non si sente accettato, non se ne sente parte a pieno titolo. Questa città, di cui l’autore parla perfettamente la lingua, lo vorrebbe diverso. In fondo si dovrebbe spogliare della sua pelle nera, dei suoi legami culturali, di ciò che per lui è il valer la pena, e la gioia, del vivere. L’opera è da un lato una raccomandazione al fratello e ai suoi di non spogliarsi di se stessi, dall’altro una critica interna alla società che si vuole democratica e del diritto, e di cui l’autore vuole far parte, ma a cui è costretto a porre una domanda: “Il muro è storico, ma l’esperienza è sempre profetica. Per sconfiggere l’odio e il rancore occorre maggiore giustizia. Non dobbiamo avere paura. Dove sono finiti oggi i diritti e la legalità?”. Una domanda che mette in questione un intero modo di vivere.
Venerdì 24 ottobre, alle 18.30, GRIOT ospiterà il poeta e scrittore Cheikh Tidiane Gaye per presentare il suo libro, “Prendi quello che vuoi, ma lasciami la mia pelle nera”. Interverrà all’incontro anche Nora Moll, docente universitaria.
Uno stage di carnet de voyage tra le rovine del Palatino
GRIOT vi propone un altro bellissimo laboratorio di Carnet de Voyage a cura di Stefano Faravelli della Scuola del Viaggio
Il laboratorio si svolgerà venerdì 28, sabato 29 e domenica 30 novembre a Roma
“Il mio apprendistato ‘sur le vif ‘, taccuino e acquarelli alla mano, ha avuto inizio, alla fine degli anni settanta del secolo scorso, in lunghi soggiorni romani. Il Palatino specialmente costituiva la palestra ideale per queste sedute, che cedevano allora ad un certo estetismo romantico, sebbene non privo di ironia. Il desiderio di tornare oggi, con una piccola scuola di carnet, ad aggirarmi tra acanti e frammenti di colonne, gatti e turisti trafelati, non è soltanto un nostalgico e sentimentale ritorno agli inizi. E’ piuttosto un’ occasione per indagare, con ben altra maturità, una categoria, quella del ‘pittoresco’, che il cascame kitch e l’inflazione turistica hanno svalutato e degradato. I nostri modelli saranno dunque quei poeti e pittori, architetti e antiquari che, (Fussli e Piranesi in testa, ma anche Caffi e Viollet le Duc), davanti alle rovine monumentali di Roma, sono stati sollecitati a meditazioni sulla transitorietà delle cose umane o avvinti dalla ‘Grande Bellezza’ celata nei resti di un grandioso passato. Per tacere della pura delizia di catturare le forme e i colori dell’ombra nella incomparabile luce romana”. Stefano Faravelli
Ci troveremo alla libreria GRIOT dalle 18,00 alle 20,30 di venerdì 28 novembre. Sabato 29 mattina ci troveremo alle 9, armati di taccuino, matite, pennelli, acquerelli all’ingresso del Palatino (biglietto di ingresso a carico dei partecipanti). L’incontro terminerà alle 13 e decideremo dove lavorare la mattina di domenica 30, sempre dalle ore 9 alle 13.
Si raccomandano abbigliamento comodo e caldo, per chi lo desidera sgabellino. È richiesta adattabilità e questi materiali:
- Carta, non necessariamente da acquerello, meglio se un taccuino con supporto rigido
- Una scatola di acquerelli di buona marca da almeno 12 colori
- Pennelli di martora n°1, n°3, n°6
- Un tubetto di tempera bianca
- Matite, gomme ed una lente di ingrandimento
- Eventualmente penne, pennini, forbici, gomma, temperino ecc…
Compito per i partecipanti:
Madeleine De Scudèry nel 1654 disegnò la “Carte du pays de Tendre” o “mappa del Tenero” dando forma grafica alle atmosfere dell’anima e descrivendo l’universo interiore in chiave topografica. L’esercizio preparatorio al nostro incontro è il seguente: pensatevi come una “Terra Incognita” al vostro docente. Allestite una mappa o carta psico-geografica che consenta una prima ricognizione nel vostro io. Alla stregua dell’esercizio scrittorio e di quello fotografico, questo elaborato sarà da intendere come una autopresentazione, ma in forma carto-grafica. L’immenso repertorio dell’iconografia geografica, con le sue convenzioni, dalle Mappae mundi ai portolani a Google Earth vi potrà servire di ispirazione. Dovrete autopresentare la vostra mappa nel corso del nostro incontro ed essa sarà il punto di partenza della vostra narrazione.
Il costo dello stage è di 140€ + 20€ di tessera associativa annuale Officina GRIOT (che offre uno sconto del 10% su tutti i libri in vendita presso la Libreria GRIOT). Le iscrizioni si chiuderanno il 10 novembre. Il laboratorio è a numero chiuso, verrà attivato con un minimo di 12 iscritti fino a un massimo di 17. Per maggiori informazioni: [email protected]
In collaborazione con la Scuola del Viaggio!
Presentazione del numero di ottobre di "Africa e Affari": Energia per crescere
Giovedì 23 ottobre, alle 18.30, GRIOT presenta il numero di ottobre della rivista “Africa e Affari”, dedicato all’energia e in particolare alle fonti rinnovabili
Interverranno alla presentazione i giornalisti della redazione di “Africa e Affari”
Insieme a infrastrutture e agricoltura, l’energia è uno dei principali pilastri sui quali poggia lo sviluppo e il futuro dell’Africa. La sfida di consentire a gran parte del continente di avere accesso a un’energia economica e costante può rappresentare uno dei colli di bottiglia delle rosee aspettative del continente. L’energia serve a tutti, senza alcuna distinzione, e non è un caso che proprio il settore energetico sia in cima alle priorità dell’Unione Africana sin dai primi documenti programmatici prodotti a partire dal 2002. La strategia delineata oltre dieci anni fa prevedeva la realizzazione di moderne dorsali di produzione e distribuzione di energia lungo le coste, dove si trovano la maggior parte dei grandi centri urbani, e la realizzazione di impianti ‘a isola’ nelle zone interne. Decisivo sarà lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili: su queste l’Italia potrà dire molto e sta cominciando a posizionarsi anche con piccole e medie imprese.
Questo numero sarà presentato giovedì 23 ottobre, alle 18.30, alla libreria GRIOT. Interverranno i giornalisti della redazione di “Africa e Affari” che hanno seguito anche la recente Conferenza Italia-Africa sull’energia.
Laboratorio di cultura arabo-islamica: Islamistica
Domenica 16 novembre, a partire alle 10.00, Officina GRIOT presenta il primo appuntamento del nuovo laboratorio di cultura arabo-islamica a cura di Francesca Di Fulvio
Il primo incontro sarà dedicato all’Islamistica. Il laboratorio si concentrerà sugli elementi fondanti che caratterizzano la religione islamica e avrà come obbiettivo quello di analizzare la nascita e l’evoluzione dell’Islam, la sua dottrina religiosa, politica e giuridica e le sue differenze interne.
Orario
10.00 – 13.00: la vita di Mohammed e i cinque pilastri dell’Islam
13.00- 13.30 pausa pranzo
13.30 -15.30: le fonti del diritto islamico, le quattro scuole giuridiche e la shari’a
Costo 45€
NB: Per partecipare ai corsi e ai laboratori organizzati da Officina GRIOT è necessario sottoscrivere la tessera associativa a 20€, che ha validità annuale e offre uno sconto del 10% su tutti i libri in vendita presso la Libreria GRIOT.
Il laboratorio verrà attivato con un minimo di 5 iscritti.
Per maggiori informazioni e iscrizioni: [email protected] – 06.58334116
Chi è Francesca Di Fulvio?
Appassionata di storia e filosofia dei paesi islamici, islamistica, filologia semitica, archeologia e architettura musulmana, Francesca di Fulvio frequenta attualmente un MA in Near and Middle Eastern studies presso la SOAS University (School of Oriental and African studies) di Londra. Selezionata per un laboratorio di ricerca dal Direttore dei progetti archeologici islamici del Centro Scavi dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO), Francesca Di Fulvio si è occupata della catalogazione e dello studio dei reperti archeologici risalenti al XI secolo ritrovati a Ghazni in Afghanistan e delle iscrizioni in arabo rinvenute su questi.
Presentazione del libro "La stele di Axum da bottino di guerra a patrimonio dell'umanità", di Massimiliano Santi
Venerdì 31 ottobre, alle 18.30, GRIOT presenta il libro “La stele di Axum da bottino di guerra a patrimonio dell’umanità”, di Massimiliano Santi
Assieme all’autore, interverranno la giornalista e scrittrice Ella Baffoni e Gian Paolo Calchi Novati, storico dell’Africa
Questa è la storia del monumento noto ai romani come obelisco di Axum, una stele funeraria di «granito bigio africano», dell’altezza di circa 23,5 metri e del peso di circa 152 tonnellate, proveniente dagli altipiani etiopici, o meglio dall’antica città di Axum, la «seconda Gerusalemme». Dopo la fine della guerra di occupazione italiana e la proclamazione dell’impero, il monumento, che giaceva in terra in cinque pezzi, fu prelevato e trasportato, tra grandi difficoltà, da Axum a Massaua, sul Mar Rosso, superando una distanza di circa 400 chilometri a forti dislivelli, lungo strade con curve a raggi minimi; di lì raggiunse l’Italia via mare e fu ricomposto nella Capitale, al Circo Massimo, ed inaugurato il 31 ottobre 1937, come splendida preda di guerra. Il trattato di pace del 1947 prevedeva per l’Italia l’obbligo di restituire, entro diciotto mesi, tutte le opere d’arte, gli archivi e gli oggetti di valore religioso o storico appartenenti all’Etiopia o ai suoi cittadini e portati in Italia dopo il 3 ottobre 1935, data di avvio della guerra di occupazione. La restituzione della stele di Axum, sostenuta a partire dagli anni Novanta, oltre che dalla mobilitazione etiopica, anche da una campagna internazionale, si è perfezionata il 25 aprile 2005, con un lungo e travagliato percorso diplomatico, spesso condizionato da omissioni e reticenze politiche, oltre che da vere o presunte difficoltà tecniche e finanziarie. I lavori per installarla nel sito archeologico di Axum, patrimonio culturale dell’Umanità dal 1980, sono stati coordinati dall’ UNESCO. Con la cerimonia d’inaugurazione, il 4 settembre 2008, e la fine delle celebrazioni del secondo millennio etiope, è stato sancito il pieno recupero di un simbolo dell’identità etiopica e si è definita una appassionante pagina della storia dell’archeologia e del diritto internazionale, una vicenda in cui la politica, interna ed internazionale, ha recitato, sino alla fine, la parte del protagonista. Una storia italiana.
Venerdì 31 ottobre, alle 18.30, GRIOT presenta il libro di Massimiliano Santi dedicato alla ricostruzione di questa lunga vicenda. A discuterne con lui interverranno Ella Baffoni, giornalista e scrittrice, e Gian Paolo Calchi Novati, storico e Visiting Professor presso l’Università di Addis Abeba, nonché responsabile dell’Osservatorio sull’Africa dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI)