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Mercatino etiope natalizio!

Nelle giornate di sabato 15 e domenica 16 dicembre dalle 11 alle 18 GRIOT ospiterà il mercatino di artigianato tessile etiope dell’Associazione Culturale Panafrica, con prodotti provenienti direttamente dall’Etiopia o elaborati dal laboratorio WUBETU: sciarpe, borse, portafogli, braccialetti, camicie estive, tovaglie, copriletto, gabi, cinture ricamate…

I prodotti, coloratissimi e gioiosi,  sono lavorati in modo artigianale, interamente a telaio ed utilizzando esclusivamente cotone e fibre naturali. Sarà un’occasione per incontrare Aster, l’insegnante di amarico di GRIOT, che accoglierà gli ospiti con pane, thé e caffè etiopi.

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Presentazione di "Onda e altri racconti" di Elena Rossi (2018, Cosmo Iannone editore)

Venerdì 14 dicembre alle 18, GRIOT ospita la presentazione del libro di Elena Rossi “Onda e altri racconti” (Cosmo Iannone editore). Insieme all’autrice parteciperà Loredana Cornero, saggista, esperta in comunicazione di genere. La presentazione sarà animata da “Voci di donne”, letture tratte dal libro “Onda e Altri racconti”,  a cura dell’attrice  Fatima Lucarini e della giornalista Marina Tomarro.

“Gli emozionanti e coinvolgenti racconti di Elena Rossi, sorretti da una bella scrittura, priva di enfasi, narrano di donne di paesi diversi, la cui esistenza, in alcuni casi serena, anche felice, è stata all’improvviso tragicamente segnata. Donne costrette a lasciare il proprio paese, gli affetti, affrontando drammatici viaggi, donne spesso ridotte a merci da trasporto. Ma in tanto buio brillano piccole luci, le luci dell’accoglienza, nei fortunati casi in cui si è accolti in strutture adeguate in cui si prodigano volontari, assistenti sociali, medici, mediatori culturali, strutture in cui il valore grande, prezioso, terapeutico è l’ascolto. Ed è l’ascolto che viene anche inconsciamente chiesto, se si riesce finalmente a parlare, sciogliendo l’infinito silenzio.” (dalla prefazione di Erminia Dell’oro).

La raccolta di racconti di Elena Rossi ha vinto il “Franco Cuomo International Award” come esordiente nella Sezione Letteratura lo scorso 3 dicembre. Durante la presentazione verranno letti i racconti di Elena Rossi, storie di donne tra realtà e finzione che delineano profili di Paesi diversi, dal Medio Oriente all’Africa, all’Italia.

Elena Rossi ha studiato Lingua e Letteratura Araba all’Università di Roma La Sapienza, è giornalista pubblicista ed è stata responsabile dei rapporti esterni per le Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e coordinatrice del Dipartimento Donne del Movimento Internazionale “Uniti per Unire”.  Ora collabora con l’Università Telematica  Internazionale  Uninettuno di Roma che definisce “una finestra sul mondo, una finestra che ti apre la mente”, e per la quale segue il progetto “Università per i rifugiati”.

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Presentazione del fumetto "Io sono saharaui" di Gianluca Diana e Andromalis e del disco "Displays" del collettivo musicale Desert session

Venerdì 7 dicembre alle 18, GRIOT ospita una serata sui Saharawi con la presentazione del fumetto “Io sono saharaui” (Barta Edizioni) di Gianluca Diana e Andromalis e del disco “Displays” del collettivo musicale Desert session. Parteciperanno all’incontro l’autore del fumetto Gianluca Diana, il musicista Pierluigi Bello e la giornalista di Alias Virginia Tonfoni. Parteciperà all’incontro Fatima Mahfud, rappresentante del RASD in Italia. 

Mariem Hassan, la “voz del Sahara”,  è stata la più famosa cantante saharawi e uno dei simboli della lotta del popolo del deserto per la sopravvivenza, scomparsa nel 2015 nel campo profughi di Smara.  Il fumetto “Io sono saharaui”, uscito in prima edizione in Spagna nel 2014 e pubblicato in Italia da Barta edizioni, racconta la sua rocambolesca vita durante la quale Mariem Hassan ha fatto conoscere al mondo l’haul, la musica tradizionale saharawi, partecipando ai più grandi festival di world music. E la musica sarà la vera protagonista della serata con la presentazione e l’ascolto di “Displays”, disco del collettivo musicale Desert session risultato dell’avventura di cooperazione umana e culturale vissuta da musicisti pugliesi e dai bambini sarahawi tra viaggi e residenze, insieme al compositore Aali Mohammed e ad altri Saharawi. Due opere importanti, un disco e un fumetto, per ricordare a tutti il dramma di un popolo che lotta per l’indipendenza dal 1975, costretto a vivere in condizioni disumane nei campi profughi nel deserto. 

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La letteratura araba per ragazzi: tra impegno politico e produzione artistica

Giovedì 6 dicembre alle 19 GRIOT vi racconta la letteratura araba per ragazzi con Enrica Battista (Arabook) e Chiara Comito (Editoriaraba). 

Spaziare tra le storie del mondo arabo, attraverso modalità narrative e capacità creative diversi, consente di coglierne i valori e le caratteristiche.

Un viaggio nello spazio e nel tempo in compagnia di storie, albi e illustrazioni che consentono al pubblico di scoprire la ricchezza del processo creativo che anima la letteratura araba per ragazzi.  Si partirà dal Cairo,  ci si sposterà a Beirut, Gerusalemme, Casablanca  ricostruendo una geografia degli autori e degli illustratori arabi. Il viaggio si concluderà in Italia con una panoramica dei testi tradotti in italiano. 

 

Enrica Battista, dottoranda in letteratura araba per ragazzi, da diversi anni si occupa di editoria del mondo arabo. Ha collaborato come consulente editoriale con diverse biblioteche come la biblioteca Delfini di Modena e la biblioteca Lazzerini di Prato. Amministra il sito Arabook, portale di riferimento sull’editoria araba.

Chiara Comito, laureata in Lingua e letteratura araba e in Relazioni e istituzioni dell’Asia e dell’Africa, collabora e ha collaborato con Note d’Oriente, GRIOT, Arabook, i Festival del cinema arabo Yalla Film Fest e Middle East NOW. Ha scritto per Internazionale, ResetDOC, Arab Media Report, VICE Italia, Osservatorioiraq, QCODE. Nel 2012 ha aperto il blog Editoriaraba

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Presentazione di "La mia Siria. L'umanità che resiste", di Rosanna Sirignano (2018, Villaggio Maori Edizioni)

Sabato 15 dicembre alle 18,00 GRIOT è felice di ospitare la presentazione di “La mia Siria. L’umanità che resiste”  di Rosanna Sirignano (2018, Villaggio Maori Edizioni). Dialogherà con l’autrice Riccardo Cristiano (giornalista), sarà presente e interverrà Sami Haddad (Università “L’Orientale” di Napoli).

La Siria è ormai da troppi anni teatro di sanguinosi scontri. Scontri che parlano di soppressione e libertà, di censura e di ignoranza, di dolore, separazione, perdite. Scontri di cui spesso la popolazione ne subisce soltanto le conseguenze, un popolo che sta sotto i riflettori dei media internazionali senza che mai davvero gli si dia loro modo di esprimersi.

Il libro di Rosanna Sirignano, per questo, si pone come un primo tentativo di ascoltare altri punti di vista sulla situazione siriana. Le storie raccolte dall’autrice, le testimonianze dirette di chi, come lei, ha avuto modo di vivere la Siria per una stagione o per gran parte della propria vita, sono storie diverse. Non parlano di politica, non parlano di armi: parlano di quotidianità, quelle quotidianità stravolte prima dal regime dittatoriale, poi dalla guerra. <<La Siria era perfetta!>>, dice un’intervistata, riferendosi al periodo precedente al conflitto, un momento in cui la calma apparente per parte di loro era meglio del disastro a venire. Altri, invece, non aspettavano altro che la guerra scoppiasse, manifestando, ormai lontano dalla loro terra, il proprio disagio e dissenso. Ancora, alcune interviste raccontano di persone che non hanno mai incontrato la Siria, ma che ne hanno avvertito la richiesta d’aiuto e si battono per un Paese che hanno a cuore nonostante la distanza.

Le interviste raccolte in questo libro danno voce a chi ha conosciuto e vissuto la Siria, prima e dopo lo scoppio del conflitto, ed è in grado di raccontarla da un punto di vista privilegiato: quello umano, ridando colore e togliendo ogni filtro ad un tema ormai fin troppo mediatico e banalizzato.

Rosanna Sirignano, dottoranda in Studi Islamici presso l’Università di Heidelberg e membro associato del Cluster of Excellence Asia and Europe nel Graduate Programm for Transcultural Studies della stessa università, vive attualmente ad Avellino dopo aver trascorso quattro anni in Germania. Ha studiato per brevi periodi in Tunisia, Palestina e Siria dove nel 2010 si è convertita all’Islam. È autrice del blog “La mia Siria” ed è particolarmente attiva sul territorio per promuovere il dialogo e la conoscenza reciproca. Ha organizzato diversi eventi sulla Siria e sull’Islam in Italia.

 
 

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Performance poétique: Marc Alexandre Oho Bambe, poeta « slameur » e Pape Kanouté, griot, al sassofono e kora

Domenica 16 dicembre alle 18,30 GRIOT ospita la “performance poétique” di Marc Alexandre Oho Bambe, poeta « slameur » e Pape Kanouté, griot, al sassofono e kora.

Si tratta della prima “performance poétique” in Italia di Marc Alexandre Oho Bambe, detto Capitaine Alexandre, in questa occasione accompagnato dal celebre musicista griot Pape Kanouté.
Poeta slameur, Marc Alexandre Oho Bambe, semina note e parole di resistenza e di pace, di memoria e speranza. Scrittore al ritmo del cuore,  Capitaine Alexandre recita i suoi testi e canta i “possibili” sui palchi del mondo intero. La sua poesia canta il possibile, il dono di se, l’amore e la rivolta, la ricerca dell’umano, “niente altro che l’umano” e il rifiuto radicale di vivere “a braccia incrociate da sterile spettatore”. Membro fondatore del “ Collectif On A Slamé Sur La Lune”, Capitaine Alexandre è anche cronista (Africultures, Mediapart, Le Nouveau Magazine Littéraire) e molto attivo nell’ambiente scolastico e universitario al fine di propagare tra i giovani il rispetto e il senso, “l’essenza”, di una vita curiosa dell’ “Altro” e dell’esistenza libera, affrancata da dogmi ed estremismi.
Marc Alexandre Oho Bambe ha pubblicato 6 libri: ADN (Afriques Diasporas Négritude),  Le Chant des possibles (vincitore del  Prix Fetkann de poésie e del prix  Paul Verlaine de Poésie de l’Académie Française, nel 2015), Résidents de la République (saggio scritto in uno « stato d’urgenza » nel 2016) Edizioni La Cheminante, e De terre, de mer, d’amour et de feu (nel 2017) edizioni  Mémoire d’Encrier. Il suo primo romanzo, Diên Biên Phù (vincitore del premio Louis Guilloux 2018) è stato pubblicato nel marzo 2018 da Sabine Wespieser éditeur, contemporaneamente alla sua nuova raccolta Ci-gît mon coeur (Ed. La Cheminante).
Marc Alexandre Oho Bambe è stato nominato “Chevalier de l’Ordre National du Mérite” per decreto presidenziale francese del 2 maggio 2017.
www.capitainealexandre.com 
https://www.youtube.com/watch?v=xGlxpWLUr74&feature=youtu.be  (Instants suspendus)


Pape Kanouté nasce da una grande famiglia mandinga di griot, dove è stato iniziato ed educato ai rituali tradizionali. Dopo anni di studi superiori, si è diplomato e ha insegnato all’”Ecole Nationale des Arts du Sénégal” (ENAS). Come sassofonista e chitarrista è stato inserito nell’Orchestra nazionale senegalese e ha suonato con grandi artisti nazionali e internazionali come Africando, Youssou N’dour, Ismael, Harry Bellafonte, Dizzy Gillespie, Burning Spear, Jimmy Owen, Kenny Clark, Manu Dibango. Oltre ad essere cantante, Pape ha voluto abbracciare l’arpa che ha ereditato dalla sua discendenza, “la Kora” (strumento a corda a 21 o 25 corde oggi), per farne uno strumento magico e misterioso, il suo compagno di battaglia, con il quale ha girato il mondo.
 
Ingresso: 10€ quale quota associativa e sostegno all’organizzazione della performance e delle tante attività culturali e artistiche proposte ai soci di Officina GRIOT. 
E’ necessaria la prenotazione scrivendo a: [email protected]
 

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Il mercatino di Natale di GRIOT!

Da domenica 2 dicembre, ogni weekend dalle 12 alle 20, GRIOT vi invita a visitare il nostro tradizionale mercatino di Natale

Ci saranno tanti nuovi oggetti appena arrivati dall’Africa Occidentale: veli, stoffe, stuoie e ceste colorate, vassoi di latta, sgabelli, pupazzi in wax per bambini, gioielli, saponi e prodotti per il corpo realizzati in Mauritania e Burkina Faso e tanto tanto altro…
Sarà l’occasione per sostenere le attività della libreria, curiosare tra i nostri libri e scambiarci gli auguri!
Chi verrà a trovarci potrà ristorarsi con una bella tazza di tè o bissap…che aspettate?
Ci vediamo da GRIOT da domenica 2 dicembre!

 

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Presentazione di "Storia dei Mediterranei" (2018, Edizioni di storia e studi sociali)

Sabato 1 dicembre alle 18.00, GRIOT è felice di ospitare la presentazione di “Storia dei Mediterranei. Popoli, culture materiali e immaginario dall’età antica al Medioevo”, pubblicato da Edizioni di storia e studi sociali. Partecipano all’incontro i coautori del volume Flavio Enei, direttore del Museo della Navigazione antica di Santa Severa, e Carlo Ruta, saggista e storico del Mediterraneo, e l’archeologa Elisabetta Mangani, già operante al Museo Pigorini di Roma

 

Un progetto di ricognizione storica, sul Mediterraneo, perlustrato con strumenti analitici mirati, allo scopo di coglierne in maniera nuova le ricche pluralità, le differenze, il policentrismo etnico e culturale, e sottolinearne tuttavia, oltre le parzialità degli approcci eurocentrici, le comunanze, le contaminazioni e i fondamentali punti di contatto e di confluenza. È questo il senso che definisce la “Storia dei Mediterranei”, cui hanno lavorato, ognuno da una particolare prospettiva, tredici studiosi di alto profilo, italiani ed esteri: Franco Cardini, Massimo Cultraro, Flavio Enei, Massimo Frasca, Jean Guilaine, Stefano Medas, Antonio Musarra, Patrice Pomey, Carlo Ruta, Alberto Salas Romero, Laura Sanna, Francesco Tiboni, Alessandro Vanoli.

L’esito è quello di un’indagine plurale e sfaccettata ma allo stesso tempo coesa che ripercorre, attraverso un ordito che è stato voluto multidisciplinare, le fasi più emblematiche di una vicenda lunga, dalla protostoria al Medioevo, con l’adozione di metodologie affinate e innovative, allo scopo di identificare le ragioni e i progetti di vita sociale e civile di un Mediterraneo che è la somma sorprendente di tanti Mediterranei, di un mondo che è in realtà un insieme di mondi, ognuno con propri caratteri ma tutti portatori di una naturale disposizione a relazionarsi.
Si tratta allora di tante storie, che però finiscono inevitabilmente con il convergere e l’intrecciarsi. È la storia, ad esempio, di un Oriente che in alcuni tratti nodali riesce a supportare le trame civili dell’Occidente. È la vicenda di un Nord che finisce con il condividere i propri destini con quelli del Sud, ancora attraverso contagi, materiali e culturali. È la storia, ancora, del sacro, lacerato e attraversato da chiusure identitarie, e che tuttavia, in maniera sorprendente, si ritrova a dialogare e a coesistere, nel concreto della vita materiale e nelle vicissitudini intellettuali. È la storia, in definitiva, di popoli distanti che, indotti dal bisogno e dalle ricorrenti migrazioni, finiscono però con il ritrovarsi, su piani fondamentali, in un ethos accomunante, fatto di tradizioni, conoscenze e tecniche condivise, di leggi del mare, di contagi artistici, cultuali e culturali. È la storia, anche, di conflitti accesi e devastanti, che non frustrano tuttavia la volontà dei popoli che circondano il Mediterraneo, da nord a sud, da oriente a occidente, nella ricerca, in realtà inesauribile, del contatto.

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Presentazione di "Iran, 1979. La Rivoluzione, la Repubblica islamica, la guerra con l’Iraq" di Antonello Sacchetti (2018, Infinito Edizioni)

Domenica 25 novembre alle 18,00 GRIOT ospita la presentazione di “Iran, 1979. La Rivoluzione, la Repubblica islamica, la guerra con l’Iraq” di Antonello Sacchetti (2018, Infinito Edizioni). Insieme all’autore ci saranno Gaudia Sciacca, bibliotecaria e Abolhassan Hatami, architetto, traduttore e promotore di Ihsan, think thank musulmano.

La storia dell’Iran non comincia certo nel 1979, ma la rivoluzione, con il suo prezzo altissimo di sangue e di verità, con le lacerazioni insanabili e con le ferite solo in parte ricomposte, è ormai una parte fondamentale, imprescindibile della storia e dell’identità del Paese. Non può e non deve essere assolutamente considerata una “parentesi storica” (come Benedetto Croce definisce il fascismo per l’Italia), o un “incidente di percorso” lungo la strada che porterà forse un giorno a una democrazia liberale di stampo occidentale.

La rivoluzione, oltre a segnare la storia dell’Iran e di tutto il Medio Oriente, ha toccato la vita di milioni di iraniani: ha diviso e lacerato famiglie, distrutto vite e carriere, dato speranze illusorie e liberato energie insospettabili, affossato e realizzato sogni, segnando profondamente l’esistenza sia di chi quegli eventi storici li ha vissuti sia di chi è nato dopo e ne ha toccato con mano e ne subisce tuttora le conseguenze. Ripercorrerne le origini, anche attraverso le testimonianze dirette di chi l’ha vissuta, è un esercizio fondamentale. La rivoluzione, come diceva Mao Tse Tung, non è un pranzo di gala. Nemmeno quarant’anni dopo.

“Ho letto queste pagine con lo stesso ritmo frenetico con il quale sono accaduti i fatti raccontati con passione e precisione da Sacchetti, impressionata, ancora una volta, dalla violenza che sconvolse l’Iran di quegli anni, dal caos e dal terrore come uniche leggi, ma anche dalle tante e complesse ragioni storiche che portarono allo sconvolgimento di quell’area geografica, la cui onda lunga lambisce e condanna ancora oggi tanti Paesi a scenari di guerra e di morte” (dalla prefazione di Chiara Mezzalama).

Antonello Sacchetti (1971) è giornalista, blogger e appassionato di Iran. Dal 2012 cura il blog Diruz. L’Iran in italiano (www.diruz.it), da lui fondato. Con la nostra casa editrice ha pubblicato I ragazzi di Teheran (2006), Misteri persiani (2008), Iran. La resa dei conti (2009), Trans-Iran (2012), La rana e la pioggia (2016).

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Presentazione di "Walking the line" di G. Cecere, C. Dalla Negra e C. Elia (2018, Milieu edizioni)

Sabato 24 novembre, alle 18 GRIOT presenta il libro “Walking the line. Palestina e Israele lungo il confine che non c’è” di Gianluca Cecere, Cecilia Dalla Negra e Christian Elia (Milieu edizioni). Insieme a Cecilia Dalla Negra e Christian Elia parteciperà Chiara Comito di Editoriaraba.

Walking the line è un progetto multimediale dei giornalisti Cecilia Dalla Negra e Christian Elia che insieme al fotografo Gianluca Cecere hanno esplorato i territori intorno alla “Linea Verde”, il confine tra Palestina e Israele precedente alla guerra del 1967. Da questa esplorazione, sostenuta con un crowdfounding da moltissime persone e in collaborazione con Q Code Magazine e Osservatorio Iraq – Medio Oriente e Nord Africa, è nato un libro che racconta con testi e immagini quello che rimane di quel vecchio confine, cancellato da 50 anni di occupazione, colonizzazione e separazione.

“La crescita costante delle colonie illegali, il muro di separazione costruito da Israele che annette ampie porzioni di territorio palestinese, così come il controllo di ogni aspetto della vita della popolazione occupata e di ogni risorsa naturale disponibile: questa è oggi l’essenza di un’occupazione iniziata nel 1967, ma che nel corso di questi 50 anni è mutata profondamente. Camminare lungo quella Linea – fisica, ma anche concettuale e simbolica – raccontandone incontri e scontri, confronti e sogni, memorie e storie. Questo è stato ed è l’obiettivo del nostro viaggio. Che ha la Linea come punto di partenza, per raccontare l’occupazione andando oltre l’occupazione, perché non sia cancellata la memoria di ciò che è stato in passato, ma soprattutto le aspirazioni, i sogni e le speranze per il futuro. Lungo il cammino, le persone e i temi chiave: l’acqua e il muro di separazione, l’espropriazione della terra e delle risorse, la questione delle identità, la resistenza popolare. E ancora, la cancellazione della memoria, la militarizzazione del territorio, l’imposizione di una narrazione egemonica e dominante da parte dell’occupante sull’occupato.” (dal sito walking the line)

Christian Elia, condirettore di Q Code, a raccontato più di 40 paesi per più di 20 testate, per anni con PeaceReporter ed E il mensile. Si occupa di Mediterraneo, Medio Oriente e Balcani. E’ autore di libri, teatro, documentari e radio.
Cecilia Dalla Negra è autrice, ricercatrice e giornalista indipendente, vice-direttore di Osservatorio Iraq. Da anni attraversa la Palestina e la racconta, con uno sguardo attento ai movimenti politici e sociali giovanili e femminili. Si occupa di dinamiche di genere in Medio Oriente e Nord Africa.