Sabato 13 dicembre, alle 18.30, GRIOT presenta il libro “Passare ponte. Trastevere e il senso del luogo”
Oltre ai curatori del volume, Federico Scarpelli e Caterina Cingolani, interverranno alla presentazione gli antropologi Fabio Dei (Università di Pisa) e Pino Schirripa (Università “La Sapienza” di Roma)
Che i vecchi trasteverini raramente passassero ponte si è sempre detto. Come se Trastevere fosse un’isola all’interno della grande città. Oggi si dice che vi rimanga qualcosa dell’atmosfera e dello spirito della vecchia vita popolare romana; o, al contrario, si afferma che è snaturato, gentrificato, trasformato in un quartiere per ricchi e una trappola per turisti. Diagnosi opposte, che echeggiano grandi contrapposizioni fra tradizionale e moderno, paese e città, autentico e inautentico, ma che si rivelano entrambe inadeguate. L’immagine di Trastevere rappresenta bene le trasformazioni in corso nei centri storici di molte metropoli contemporanee, perché enfatizza questi elementi contrastanti, rendendoli, per molti versi, qualcosa di nuovo. Questa ricerca di antropologia urbana – una “monografia a più mani” che moltiplica le voci e i punti di vista – cerca di comprendere dall’interno cosa significhi, oggi, abitare in un rione “vero” proprio perché “inventato”, dove la gentrification non è incompatibile con il senso del luogo e la tradizionalità è rigiocata come stile di vita.
Sabato 13 dicembre, alle 18.30, GRIOT ospiterà i curatori del libro “Passare ponte. Trastevere e il senso del luogo” (Carocci), Federico Scarpelli e Caterina Cingolani. Interverranno alla presentazione Fabio Dei, docente di antropologia all’Università di Pisa, e Pino Schirripa, docente di antropologia all’Università “La Sapienza” di Roma.