Domenica 3 febbraio, alle 18, GRIOT ospiterà un incontro dedicato al conflitto in Mali
Parteciperanno il professor Gian Paolo Calchi Novati, storico dell’Africa, Francesca Sibani, responsabile della sezione Africa e Medio Oriente della rivista Internazionale, e Marco Guadagnino, operatore di Save the Children
Fino a qualche mese fa fiore all’occhiello della democrazia in Africa, il Mali si trova oggi sconvolto da un conflitto civile dai contorni complessi e dalle conseguenze drammatiche. Un conflitto in cui tensioni interne, che oppongono storicamente i tuareg del nord – e la leggendaria città di Timbuctu – al governo centrale, a sua volta rovesciato nel marzo dello scorso anno da un colpo di stato militare, si intersecano con le attività di svariati gruppi di islamisti radicali che si muovono nell’orbita di Al Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi). Una situazione alla quale per qualche mese la comunità internazionale ha guardato con distacco, fino all’intervento militare deciso qualche settimana fa dalla Francia, ex potenza colonizzatrice.
Qual è la genesi dell’intricata guerra in Mali? Quali sono gli attori in campo, e quali gli interessi in gioco? Il paese rischia davvero di diventare un nuovo santuario del terrore, un nuovo Afghanistan alle porte del Mediterraneo? Di tutto questo si parlerà da GRIOT domenica 3 febbraio, alle 18. All’incontro interverranno il professor Gian Paolo Calchi Novati, storico dell’Africa, Francesca Sibani, responsabile della sezione Africa e Medio Oriente della rivista Internazionale, e Marco Guadagnino, operatore di Save the Children appena rientrato dal paese.