Descrizione
Una raccolta di saggi tempestiva e risonante della collaboratrice del Guardian e della BBC Emma Dabiri, che esplora i modi in cui i capelli dei neri sono stati stigmatizzati nel corso della storia, con riflessioni sulle politiche del corpo, sulla razza, sulla cultura pop e sul suo personale viaggio.
Emma Dabiri racconta della prima volta che si è stirata chimicamente i capelli, descrive l’odore, l’atmosfera del salone e il suo mix di emozioni quando ha visto le sue trecce normalmente crespe che le cadevano sulle spalle. Da quando Emma riesce a ricordare, i suoi capelli sono stati fonte di insicurezza, vergogna e, sia da parte di estranei che della famiglia, discriminazione. E lei non è sola.
Nonostante le visioni del mondo sempre più liberal, i capelli afro continuano a essere cancellati, appropriati e stigmatizzati fino al punto di essere un tabù. Attraverso il suo viaggio personale e storico, Dabiri raccoglie informazioni sul modo in cui il razzismo è codificato nella percezione della società dei capelli afro e su come viene spesso vengono usati come mezzo di discriminazione. Dabiri ci porta dall’Africa precoloniale, attraverso l’Harlem Renaissance e nell’odierno Natural Hair Movement, esplorando di tutto, dalla solidarietà e all’amicizia delle donne, dalla criminalizzazione dei dreadlocks, alla dubbia provenienza delle trecce di Kim Kardashian.
Attraverso la lente dei capelli, Dabiri ci conduce in un’indagine storica e culturale sulla storia globale del razzismo – e sul suo viaggio personale di amor proprio e, infine, di accettazione.
Profondamente ricercato e potentemente risonante, Twisted dimostra che, lungi dall’essere solo capelli, la cultura dell’acconciatura nera può essere intesa come un’allegoria dell’oppressione nera e, in definitiva, della liberazione.