Sabato 28 marzo, alle ore 18.30: GRIOT presenta “Ritratto del passato”, Poiesis Editrice, dell’autore palestinese Ghassàn Zaqtàn.
Ne parlano con l’autore, le traduttrici-curatrici Lucy Ladikoff e Francesca Accarpio insieme al poeta e scrittore iracheno Jabbar Yassin Hussin.
Ritratto del Passato è un racconto che si snoda su una sequenza di ricordi, il cui oggetto è una donna tanto importante da non aver neppure bisogno di un nome: per tutto il racconto é semplicemente lei. Attorno a lei ruota tutto, tema personale e tema storico politico della Palestina, tema cultural popolare di una società araba che riflette su se stessa e sul proprio passato.
Tutto è rappresentato attraverso soliloqui introspettivi, dialoghi in cui fantasia e realtà si mischiano, emozioni del momento e nostalgia antica, solitudine individuale e dolore di un popolo abbandonato a se stesso, per il quale i ricordi degli oggetti e delle esperienze quotidiane tramandate da altri, diventano esperienza condivisa.
Il romanzo inizia con il dialogo interiore del protagonista, che è anche l’io narrante. Una riflessione per gridare la necessità del ritorno. Un ritorno a quei luoghi, a quelle espressioni di saluto, a tutto ciò che ricorda lei, deuteragonista del racconto. In questo soliloquio ad alta voce compare anche un terzo interlocutore fantastico a cui l’autore si rivolge ripetutamente nel corso del romanzo. Di primo acchito, il racconto sembra surreale, ma gradualmente ogni elemento assume una sua forma e collocazione precisa. Spesso il dialogo sembra avvenire fra tre interlocutori; in realtà il lettore avverte il colloquiare di due personaggi soltanto e si domanda se per caso il terzo si sia perduto. Attraverso un moto che a tratti sembra circolare, l’autore torna continuamente al passato per trovare il senso della presente ossessione, un continuo avanti e indietro tra passato e presente, dove c’è sempre lei. È una donna fatale, tutti coloro che l’ameranno saranno destinati alla morte: “Ti ho già raccontato, ho iniziato presto, prima del tempo, lei è la mia perdizione e lo sa, lei è quello che mi manca e sa anche questo…”.
Ghassàn Zaqtàn è nato nel 1954 a Beit Jala, un piccolo villaggio accanto a Betlemme. L’esilio lo ha portato a spostarsi in diversi luoghi: Siria, Giordania, Libano, Tunisia, lavorando come insegnante nei diversi campi profughi palestinesi di tutti questi Paesi.
Zaqtàn ha collaborato con il Movimento di Resistenza Palestinese diventando editore dal 1990 al 1994 di Al Bayàder(I campi), rivista letteraria dell’OLP. Solo nel 2004 riesce a rientrare a Ramallah in Palestina, dove tuttora vive. Oltre all’attività di scrittore egli é anche regista di documentari che descrivono le vicende attuali della Palestina. Accanto a numerose pubblicazioni e antologie, Ghassàn Zaqtàn ha pubblicato la sua prima opera narrativa nel 1995. Nel 1996 ha fondato insieme ad un gruppo di autori “La casa palestinese della poesia”; in seguito si è occupato della creazione di numerose riviste culturali e letterarie, editando la rivista trimestrale di poesie Al–Shu‘arà’ (I poeti) dal 1998 al 2003. Dal 2004 lavora al Ministero della Cultura come responsabile del settore letterario ed editoriale e dirige le pagine letterarie del quotidiano Al-Ayyàm (I giorni) a Ramallah.
Jabbar Yassin Hussin – è nato nel 1954 a Bagdad, Iraq. È il più grande scrittore iracheno vivente, in odore di premio Nobel. In esilio in Francia dal 1976, per sfuggire al regime di Saddam Hussein, è tornato a Baghdad nel maggio del 2003 dopo 27 anni. A partire dal 1984 pubblica novelle e testi di poesia su riviste francesi: Brèves, Roman, Contre Ciel, Sud, Levant, Aube… Nel 1991 pubblica “Aux rives de la Folie” (Sulle rive della follia) – l’Harmattan. Nel 1993 pubblica per la poesia “Un ciel assombri d’étoile” e “Terre d’oubli”– Edition Parole d’Aube Kichkano–Alfil Editions, “Un cielo oscuro di stelle” e “Terra dell’oblio” entrambi tradotti Italia a cura di Lucy Ladikoff, ed. Aracne, Roma, 2006… Nel 1996 ha creato un’opera teatrale con il titolo “L’Absent” (L’assente). Ha diretto dal 1990 al 1992 gli incontri poetici franco-arabi di Poitiers e l’Incontro Internazionale della Poesia a La Rochelle nel 1993–1994. Membro del comitato di redazione della rivista Qantara, dell’Istituto del Mondo Arabo, Parigi. È membro del Comitato di redazione della rivista araba Kassas di Londra. Fa parte del comitato scientifico del Laboratorio Progetto Poiesis e dei Seminari di Marzo. Numerosi suoi scritti e poesie sono pubblicati sulla rivista da Qui. Nel 2000 esce il suo maggior romanzo “Le Lecteur de Baghdad” “Il lettore di Baghdad pubblicato in Italia dalla Poiesis Editrice, Alberobello, 2008., edizione Atelier du Gué. Nel 2002 è il libro “Histoires de Jour, contes de nuit”, Atelier du Gué, tradotto in Italia con il titolo “Storie di Giorno, racconti di notte”, ed. Argo, di Lecce. Tiene conferenze in ogni parte del mondo.
Tutto è rappresentato attraverso soliloqui introspettivi, dialoghi in cui fantasia e realtà si mischiano, emozioni del momento e nostalgia antica, solitudine individuale e dolore di un popolo abbandonato a se stesso, per il quale i ricordi degli oggetti e delle esperienze quotidiane tramandate da altri, diventano esperienza condivisa.
Il romanzo inizia con il dialogo interiore del protagonista, che è anche l’io narrante. Una riflessione per gridare la necessità del ritorno. Un ritorno a quei luoghi, a quelle espressioni di saluto, a tutto ciò che ricorda lei, deuteragonista del racconto. In questo soliloquio ad alta voce compare anche un terzo interlocutore fantastico a cui l’autore si rivolge ripetutamente nel corso del romanzo. Di primo acchito, il racconto sembra surreale, ma gradualmente ogni elemento assume una sua forma e collocazione precisa. Spesso il dialogo sembra avvenire fra tre interlocutori; in realtà il lettore avverte il colloquiare di due personaggi soltanto e si domanda se per caso il terzo si sia perduto. Attraverso un moto che a tratti sembra circolare, l’autore torna continuamente al passato per trovare il senso della presente ossessione, un continuo avanti e indietro tra passato e presente, dove c’è sempre lei. È una donna fatale, tutti coloro che l’ameranno saranno destinati alla morte: “Ti ho già raccontato, ho iniziato presto, prima del tempo, lei è la mia perdizione e lo sa, lei è quello che mi manca e sa anche questo…”.
Ghassàn Zaqtàn è nato nel 1954 a Beit Jala, un piccolo villaggio accanto a Betlemme. L’esilio lo ha portato a spostarsi in diversi luoghi: Siria, Giordania, Libano, Tunisia, lavorando come insegnante nei diversi campi profughi palestinesi di tutti questi Paesi.
Zaqtàn ha collaborato con il Movimento di Resistenza Palestinese diventando editore dal 1990 al 1994 di Al Bayàder(I campi), rivista letteraria dell’OLP. Solo nel 2004 riesce a rientrare a Ramallah in Palestina, dove tuttora vive. Oltre all’attività di scrittore egli é anche regista di documentari che descrivono le vicende attuali della Palestina. Accanto a numerose pubblicazioni e antologie, Ghassàn Zaqtàn ha pubblicato la sua prima opera narrativa nel 1995. Nel 1996 ha fondato insieme ad un gruppo di autori “La casa palestinese della poesia”; in seguito si è occupato della creazione di numerose riviste culturali e letterarie, editando la rivista trimestrale di poesie Al–Shu‘arà’ (I poeti) dal 1998 al 2003. Dal 2004 lavora al Ministero della Cultura come responsabile del settore letterario ed editoriale e dirige le pagine letterarie del quotidiano Al-Ayyàm (I giorni) a Ramallah.
Jabbar Yassin Hussin – è nato nel 1954 a Bagdad, Iraq. È il più grande scrittore iracheno vivente, in odore di premio Nobel. In esilio in Francia dal 1976, per sfuggire al regime di Saddam Hussein, è tornato a Baghdad nel maggio del 2003 dopo 27 anni. A partire dal 1984 pubblica novelle e testi di poesia su riviste francesi: Brèves, Roman, Contre Ciel, Sud, Levant, Aube… Nel 1991 pubblica “Aux rives de la Folie” (Sulle rive della follia) – l’Harmattan. Nel 1993 pubblica per la poesia “Un ciel assombri d’étoile” e “Terre d’oubli”– Edition Parole d’Aube Kichkano–Alfil Editions, “Un cielo oscuro di stelle” e “Terra dell’oblio” entrambi tradotti Italia a cura di Lucy Ladikoff, ed. Aracne, Roma, 2006… Nel 1996 ha creato un’opera teatrale con il titolo “L’Absent” (L’assente). Ha diretto dal 1990 al 1992 gli incontri poetici franco-arabi di Poitiers e l’Incontro Internazionale della Poesia a La Rochelle nel 1993–1994. Membro del comitato di redazione della rivista Qantara, dell’Istituto del Mondo Arabo, Parigi. È membro del Comitato di redazione della rivista araba Kassas di Londra. Fa parte del comitato scientifico del Laboratorio Progetto Poiesis e dei Seminari di Marzo. Numerosi suoi scritti e poesie sono pubblicati sulla rivista da Qui. Nel 2000 esce il suo maggior romanzo “Le Lecteur de Baghdad” “Il lettore di Baghdad pubblicato in Italia dalla Poiesis Editrice, Alberobello, 2008., edizione Atelier du Gué. Nel 2002 è il libro “Histoires de Jour, contes de nuit”, Atelier du Gué, tradotto in Italia con il titolo “Storie di Giorno, racconti di notte”, ed. Argo, di Lecce. Tiene conferenze in ogni parte del mondo.