Sabato 10 novembre alle 18 GRIOT presenta il libro “Riscrivere la nazione. La letteratura italiana postcoloniale” di Caterina Romeo
A discuterne assieme all’autrice ci sarà Anna Scacchi, docente di letteratura anglo-americana all’Università di Padova
Cos’è la letteratura italiana postcoloniale? In questo libro Caterina Romeo fornisce molteplici risposte a questa semplice domanda, ricostruendo ed analizzando uno dei fenomeni culturali più rilevanti e dinamici degli ultimi decenni.
Nella letteratura italiana postcoloniale è possibile leggere l’entità dei cambiamenti sociali che hanno investito l’Italia, da quando, alla fine degli anni Ottanta, il nostro paese, da luogo di origine di imponenti flussi migratori, si è trasformato in uno dei tanti contesti di arrivo delle migrazioni globali transnazionali.
Questa letteratura, di fatto, ci spinge a mettere in discussione il concetto stesso di identità italiana, a ripensare la nostra società e a concepire le persone migranti e le generazioni seguenti di nuovi italiani in modi che vanno oltre il rifiuto e la vittimizzazione. “Riscrivere la nazione” è un tributo alla rilevanza culturale e letteraria della letteratura italiana postcoloniale e al ruolo cruciale che essa ricopre nell’ampio contesto della cultura italiana contemporanea.
Caterina Romeo è ricercatrice confermata alla Sapienza Università di Roma, dove insegna Critica letteraria e Studi di genere. È autrice di Narrative tra due sponde. Memoir di italiane d’America (Carocci, 2005) e di numerosi saggi su letteratura e cultura italoamericane, teoria e letteratura postcoloniale, costruzioni di razza nell’Italia contemporanea e critica e teoria femminista. Ha tradotto i testi di numerose autrici italoamericane, tra cui Vertigo di Louise De Salvo (2006) e La pelle che ci separa di Kym Ragusa (2008). Con Cristina Lombardi-Diop ha curato Postcolonial Italy: Challenging National Homogeneity(Palgrave Macmillan, 2012), L’Italia postcoloniale (Le Monnier Università, 2014) e un numero monografico della rivista Postcolonial Studies dal titolo Postcolonial Europe (2015).