Sabato 16 settembre, alle 18:30, la Libreria GRIOT ospiterà il regista e sceneggiatore libico Khalifa Abo Kraisse in un incontro con la giornalista di Internazionale Annalisa Camilli
“L’idea di scrivere delle ‘Cartoline da Tripoli’ è di offrire ai lettori italiani una visione più ampia della Libia. Dobbiamo superare gli stereotipi, italiani e libici hanno molto in comune, ma ci concentriamo solo sulle differenze culturali”.
Così il regista e lo sceneggiatore Khalifa Abo Kraisse, noto ai lettori di Internazionale con lo pseudonimo di Kelly, spiegava un anno fa il senso delle sue Cartoline da Tripoli, una rubrica che scrive regolarmente per il sito della rivista. Squarci di vita quotidiana da una città che nel nostro immaginario non sappiamo mai bene come collocare o immaginare: è in guerra? È in pace? E i suoi abitanti, come sono? Non li conosciamo bene, eppure la sua storia riaffiora qua e là tra le pieghe di quella italiana, il nome di una strada qui, il nome di una piazza lì. E poi naturalmente c’è la quotidiana cronaca della cosiddetta “emergenza migranti”, in cui Tripoli e la Libia assumono nell’immaginario degli italiani la forma di una gigantesca banchina da cui si staccano di continuo barche e gommoni cariche dei disperati (o terroristi, dipende da chi ne scrive) che invaderanno le nostre città.
Con le sue Cartoline da Tripoli Kelly vuole lanciare dei ponti verso quest’altra sponda del Mediterraneo, raccontando una quotidianità in cui le vicende della gente comune si intrecciano sullo sfondo di eventi più grandi, che coinvolgono anche noi. Con lo stesso spirito, Kelly ha partecipato alle riprese del nuovo film di Andrea Segre, “L’ordine delle cose”, appena presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e adesso nelle sale di tutt’Italia.
Sabato 16 settembre, alle 18:30, la Libreria GRIOT ospiterà Khalifa “Kelly” Abo Khraisse in un incontro moderato dalla giornalista di Internazionale Annalisa Camilli.