Domenica 24 maggio, alle 18.30, GRIOT presenta il romanzo “La vita è brutale e poi muori”, di Emilio Ernesto Manfredi
Assieme all’autore, interverrà il giornalista e documentarista Stefano Liberti
Da più di dieci anni Valerio Montale vive in Africa. Dopo aver tentato i lavori più strani ha capito che spacciando droga si vive meglio che facendo il giornalista free-lance. Per questo ogni due o tre mesi vola in Guinea Bissau a fare un carico di cocaina, da trattare in Costa d’Avorio, dove abita, per poi rivenderla a diplomatici e operatori umanitari dall’altra parte del continente, a Addis Abeba. Una vita senza patria, nomade, priva di veri punti di riferimento. Con una sola eccezione: la figlia Malaika, una bambina di sei anni che, da quando la madre è morta, Valerio ha affidato alle cure della tata Melat e con cui non riesce davvero a rapportarsi, a fare il padre. Con la forza e l’energia espressiva di chi conosce e vive un luogo sulla propria pelle, Emilio Ernesto Manfredi scrive un libro che è al tempo stesso un noir violento e spietato e il racconto più fedele e sconvolgente di quello che è l’Africa di oggi, al di là di banalità e luoghi comuni. Un romanzo appassionante che sfata molti dei pregiudizi eurocentrici, e che partendo da suggestioni autobiografiche spiega con dura chiarezza quello che sta accadendo in Africa. E mostra perché il futuro dell’Occidente potrebbe davvero dipendere da quello che succede nel “continente nero”.
Domenica 24 maggio, alle 18.30, GRIOT presenta il romanzo “La vita è brutale e poi muori”. Assieme all’autore, interverrà il giornalista e documentarista Stefano Liberti.