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Per la prima volta in Italia: Warsan Shire, poeta e performer somala

Martedalle ore 19 alla Libreria Griot > per la prima volta in Italia Warsan Shire, poeta e performer somala > residente in Inghilterra > presentata da Igiaba Scego, Paola Splendore e Giulia Ferrato.“scrivo perché altrimenti non saprei cos’altro fare con le mani.ma se ci penso bene,  scrivo perché la condizione umana non è semplice, e a volte neppure bella”.Nata in Kenia nel 1988, da genitori somali in fuga dalla guerra civile, Warsan Shire è cresciuta a Londra dove i genitori si trasferiscono a pochi mesi dalla sua nascita. Oggi, a poco più di venti anni, gira il paese dando voce con i suoi testi e le sue performance  ai diseredati e  agli incompresi. Nei suoi versi si ritrovano echi della lunga ricerca di asilo, della guerra,  l’attraversamento dei confini, la perdita, la follia.In uscita in  Inghilterra la sua prima raccolta poetica con l’editore Flippedeye.“non ho mai trovato bella la bellezza, mi piace cercarla. E capisco che non tutti sono come me, non a tutti piacerà quel che scrivo.e mi sta bene così”.
Martedì alle ore 19 alla Libreria Griot > per la prima volta in Italia Warsan Shire, poeta e performer somala > residente in Inghilterra > presentata da Igiaba Scego, Paola Splendore e Giulia Ferrato.
“scrivo perché altrimenti non saprei cos’altro fare con le mani.
ma se ci penso bene,  scrivo perché la condizione umana non è semplice, e a volte neppure bella”.
Nata in Kenia nel 1988, da genitori somali in fuga dalla guerra civile, Warsan Shire è cresciuta a Londra dove i genitori si trasferiscono a pochi mesi dalla sua nascita. Oggi, a poco più di venti anni, gira il paese dando voce con i suoi testi e le sue performance  ai diseredati e  agli incompresi. Nei suoi versi si ritrovano echi della lunga ricerca di asilo, della guerra,  l’attraversamento dei confini, la perdita, la follia.
In uscita in  Inghilterra la sua prima raccolta poetica con l’editore Flippedeye.
“non ho mai trovato bella la bellezza, mi piace cercarla. E capisco che non tutti sono come me, non a tutti piacerà quel che scrivo.
e mi sta becosì”.

m_2df84b1836db4349bb79f5092912fb4eMartedì 8 giugno alle ore 19 alla Libreria GRIOT, per la prima volta in Italia, Warsan Shire, poeta e performer somala, residente in Inghilterra. Presentano: Igiaba Scego, Paola Splendore e Giulia Ferrato.
Seguirà aperitivo a cura del gruppo laboratorio *ZenzerARoma*: La lingua tra gusto e memoria: percorsi in cucina tra Somalia e Italia.
“scrivo perché altrimenti non saprei cos’altro fare con le mani.
ma se ci penso bene,  scrivo perché la condizione umana non è semplice, e a volte neppure bella”.
Nata in Kenia nel 1988, da genitori somali in fuga dalla guerra civile, Warsan Shire è cresciuta a Londra dove i genitori si trasferiscono a pochi mesi dalla sua nascita. Oggi, a poco più di venti anni, gira il paese dando voce con i suoi testi e le sue performance  ai diseredati e  agli incompresi. Nei suoi versi si ritrovano echi della lunga ricerca di asilo, della guerra,  l’attraversamento dei confini, la perdita, la follia. In uscita in Inghilterra la sua prima raccolta poetica con l’editore Flippedeye.“non ho mai trovato bella la bellezza, mi piace cercarla. E capisco che non tutti sono come me, non a tutti piacerà quel che scrivo.e mi sta bene così”.
In Italia i versi di Warsan Shire sono stati pubblicati da “Lo Straniero”, n.116, febbraio 2010, a cura di Paola Splendore.