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Presentazione di “Voce di una donna Nera del Sud” di Anna Julia Cooper
21 Febbraio @ 18:00

Venerdì 21 febbraio alle 18, GRIOT ospita la presentazione di “Voce di una donna Nera del Sud” di Anna Julia Cooper, pubblicato da Vita e Pensiero. Partecipano all’incontro la co-traduttrice Gaia Benzi, la curatrice e co-traduttrice Marta Visioli e Angelica Pesarini che ha scritto la prefazione. Modera Leidy Pineda Gil, educatrice sociale e culturale e attivista.
L’incontro è organizzato nell’ambito delle attività della Rete Yekatit12-19Febbraio.
“Voce di una donna Nera del Sud” è la prima traduzione in italiano delle ‘parole potenti’ di Anna Julia Cooper, presentando i due celebri saggi “Woman versus the Indian” e “The Higher Education of Women”, pubblicati nel 1892 nella raccolta “A Voice from the South: By a Black Woman of the South”. I testi, in cui si discutono le discriminazioni subite dalle donne nere nel Sud degli Stati Uniti e il loro limitato accesso all’istruzione universitaria, rappresentano un contributo importante alla teoria femminista nera e alla Black Sociology, di cui l’autrice è fra le iniziatrici. Con un’appassionante argomentazione, Cooper rielabora testimonianze vissute, episodi osservati, esperienze di viaggio, dati raccolti di prima mano, esplicitando il proprio posizionamento di studiosa ‘donna, nera, del Sud’. Rivendica così il ruolo cruciale delle donne nere alla guida della battaglia per la libertà, a favore di tutti coloro ai quali sono negati i diritti civili: le persone nere, le donne, i nativi americani, i poveri. A distanza di oltre un secolo, i saggi di Cooper non rappresentano solo il punto di partenza per lo sviluppo delle successive teorie sociologiche su razzismo e intersezionalità, ma risultano di preoccupante attualità, richiamando all’impegno di contrastare l’esclusione delle minoranze e sensibilizzare all’uso di un lessico offensivo connesso alla violenza razziale, da non legittimare più nel presente.
Anna Julia Cooper (Raleigh, North Carolina, 1858-Washington, 1964) è considerata una delle fondatrici della sociologia. Nata schiava, nel corso della sua lunga vita, riesce ad accedere all’istruzione in seguito alla liberazione. Studentessa brillante, si laurea in matematica, diventando poi insegnante e preside di prestigiose scuole per giovani afroamericane. Intellettuale e studiosa, all’età di 67 anni consegue il dottorato in storia alla Sorbona. È anche attivista, leader e popolare public speaker: nel 1892 contribuisce a fondare a Washington la Colored Women’s League e nel 1896 costituisce la National Association of Colored Women’s Clubs, organizzazione di afroamericane tra le più antiche degli Stati Uniti.