Descrizione
Questa potente raccolta mette in luce l’importanza delle istantanee nella vita dei neri americani: come strumenti per sfidare gli stereotipi e come modo per documentare la famiglia e la culturaIl volume, accuratamente illustrato, mette in luce una selezione di fotografie della vita familiare degli afroamericani tra gli anni Settanta e i primi anni Duemila – immagini che sono state smarrite dai proprietari originari e poi ritrovate dall’artista Zun Lee in una strada di Detroit nel 2012, segnando l’inizio della collezione Fade Resistance, composta da più di 4.000 polaroid. Lee descrive la collezione come un’importante testimonianza dell’autorappresentazione visiva dei neri e come un mezzo per “riflettere il modo in cui i neri si vedevano alle loro condizioni, senza l’intenzione di essere visti o giudicati dagli altri”. Per Lee, queste potenti fotografie sono l’espressione della “vita nera che conta”. Queste immagini vivaci raccontano tappe fondamentali come matrimoni, compleanni e lauree, ma anche tranquilli momenti quotidiani, offrendo punti di vista contemporanei a lungo ignorati o cancellati dalla cultura tradizionale. Insieme, queste opere evidenziano il ruolo che le istantanee hanno avuto nella vita dei neri, come strumenti per sfidare le rappresentazioni stereotipate e come mezzo per commemorare la famiglia, la cultura e il patrimonio. Temi come l’autorappresentazione, la storia visiva e il potere sociale delle fotografie sono affrontati in testi critici di Sophie Hackett, Stefano Harney, Zun Lee e Fred Moten, oltre a un contributo originale della celebre poetessa Dawn Lundy Martin.