Descrizione
Nel corso del 2024, Samar Yazbek ha incontrato centinaia di sopravvissuti di Gaza ponendo una domanda singolare e toccante: «Cosa stavi facendo il 7 ottobre 2023?», interrogandoli su come la loro vita sia cambiata da quella data cruciale.
Nei mesi successivi ha selezionato ventisette di questi racconti da condividere con il mondo.
Alla fine dell’ottobre 2023, prima di iniziare a bombardare la Striscia di Gaza, l’esercito israeliano diffonde un avvertimento attraverso cellulari e volantini: «Abitanti di Gaza, la vostra presenza è un pericolo per le vostre vite». È un monito e una minaccia, un messaggio in cui si annida un paradosso inquietante: per non morire bisogna scomparire, con l’accusa implicita di una colpa, quella di esistere, e di esistere in quel luogo specifico. Un ordine impietoso a farsi da parte, a fuggire, a dissolversi abbandonando tutto il più rapidamente possibile. Da questo messaggio nasce il titolo di un libro durissimo e folgorante.
Nel corso del 2024, Samar Yazbek, scrittrice e giornalista siriana, ha incontrato centinaia di sopravvissuti di Gaza e li ha incoraggiati a testimoniare. Ha chiesto loro di condividere l’inenarrabile, la distruzione di un mondo, la trasformazione profonda delle loro esistenze dopo il 7 ottobre 2023, giorno del violentissimo attacco terroristico contro Israele. Nei mesi successivi ha selezionato ventisette di questi racconti per consegnarli «nelle mani della Storia».
Scritte nella prima persona di chi ha offerto la propria esperienza, le testimonianze catturano i crudi resoconti della brutale reazione di Israele. Sono racconti di donne e uomini palestinesi, dai tredici ai sessantacinque anni, che hanno assistito a quella che la storia futura ricorderà come una delle offensive militari più feroci dei nostri tempi. Ne emerge una cronaca sconcertante, in cui chi sopravvive porta dentro di sé perdite inimmaginabili: la rimozione del passato, la distruzione della propria casa e di ogni spazio pubblico, la profanazione degli ospedali che diventano simbolo dell’inferno vissuto dalle vittime, la scomparsa delle persone care, le mutilazioni del corpo e della mente, la cancellazione di un popolo.
Eppure i sopravvissuti incontrati da Yazbek sono determinati ad andare avanti, a raccontare le proprie storie, aggrappandosi alla speranza che le loro voci possano avere un’eco, una risonanza, fino a raggiungere qualcuno che voglia mettersi in ascolto.





