TERRA DEL MIO SANGUE

Autrice: Krog, Antjie;
Traduzione: Saracino, M. A.
Editore: Nutrimenti
Collana: Specchi
ISBN: 9788888389608
Pubblicazione: 29/05/2006

18,00

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Descrizione

Il racconto della Commissione per la Verità e la Riconciliazione in Sud Africa. I carnefici di fronte alle vittime sopravvissute. Due anni di testimonianze crude e di confronti drammatici in un libro doloroso, intenso, bellissimo. Con la prefazione di Walter Veltroni.
Cinque anni dopo la fine dell’apartheid in Sud Africa, tra il dicembre 1995 e l’estate 1998, la Commissione per la Verità e la Riconciliazione, istituita da Nelson Mandela e presieduta da Desmond Tutu, mette i carnefici di fronte alle vittime sopravvissute. Ai primi chiede la verità sui crimini commessi, ai secondi l’autorizzazione al perdono. Con il suo operato la commissione solleva definitivamente ogni velo sulle atrocità che il regime dell’apartheid aveva perpetrato ai danni dei neri del Sud Africa per oltre cinquant’anni. Raccoglie i racconti di ventimila vittime e ottomila richieste di amnistia. Ma soprattutto permette a un intero paese di scongiurare il bagno di sangue su cui molti avrebbero giurato all’indomani del crollo del regime razzista. Per oltre due anni, davanti agli occhi del mondo, il Sud Africa mette in atto una gigantesca ricostruzione della verità, l’unica strada possibile per una effettiva riconciliazione.
Antjie Krog, giornalista bianca di ceppo afrikaner, poetessa e scrittrice, è chiamata a guidare una squadra di giornalisti e tecnici radiofonici, ai quali spetta il compito di raccogliere i racconti di vittime e carnefici per i notiziari che trasmettono i lavori della commissione. È lei che racconta in prima persona, in questo libro doloroso, ma intenso e bellissimo, due anni di testimonianze crude, di confronti drammatici. Raccontando anche quanto sia difficile dare parole al dolore, quanto arduo sia restituire alle vittime la dignità calpestata. E infine, quanto tutto questo abbia cambiato lei, gli altri membri della commissione, e forse un intero popolo. “Passo il tempo seduta”, racconta, “stordita dalla consapevolezza del prezzo che la gente ha dovuto pagare per le proprie parole. Se scrivo, sfrutto e tradisco. Se non lo faccio, muoio”