Descrizione
Le migrazioni sono oggetto di un interesse oscillante tra drammatizzazione strumentale e riduzione ad argomento secondario, con il conseguente occultamento degli aspetti più problematici, quali l’irregolarità e lo sfruttamento lavorativo. Se sul fronte degli ingressi e dell’integrazione le politiche nazionali alternano inazione a interventi di breve respiro, le politiche confinarie europee affinano strategie e strumenti tecnologici legalmente problematici per tenere fuori migranti e rifugiati dai nostri spazi di vita. Ciò avviene sull’onda di tensioni tra Stati europei e tra componenti della società, sulla base di emotività che impediscono di guardare ai processi di integrazione come a un terreno per il pensiero critico e il cambiamento. Invece, come si è invitato a fare nei due Forum contenuti nel volume, sviluppare conoscenza e consapevolezza e riposizionare il nostro sguardo spostandolo da «Loro» a «Noi» può essere una strada per uscire dalla «gabbia» del senso comune. Compreso quello che continua a dividere «italiani» e «immigrati».