Descrizione
Questo libro offre una lettura sociologica dei flussi dei rifugiati verso il Libano e dell’impatto sociale degli aiuti umanitari su comunità locali e migranti. Il punto di partenza è il racconto etnografico di quattro donne reduci da violenze politiche e migrazione forzata: Souhà, Iman, ‘Alia e Amal. Analizzando lo sfollamento interno nella periferia meridionale di Beirut, causato dalla guerra del luglio 2006 tra Libano e Israele, il libro si focalizza sui residenti locali e sui rifugiati palestinesi e iracheni per poi esaminare la gestione della crisi siriana nel Libano settentrionale, dove l’ospitalità locale viene istituzionalizzata dalle agenzie umanitarie. L’autrice identifica così gli ‘specchi scomodi’, ovvero la continuità che lega indissolubilmente non solo quattro vite apparentemente scollegate l’una dall’altra e quindi quattro processi storici, ma anche le strategie quotidiane di sopravvivenza economica ed emotiva di diversi gruppi sociali.