Descrizione
L’autobiografia del primo non palestinese membro della resistenza detenuto nelle prigioni israeliane. Militante ticinese del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp), Bruno Breguet ha appena vent’anni quando, nel 1970, viene arrestato ad Haifa dalle autorità israeliane. Accusato di svolgere attività terroristica per conte del Fronte, Breguet viene percosso e torturato a lungo prima di essere trasferito nel carcere di Ramleh dove, per ben sette anni, rimarrà a disposizione dei suoi aguzzini che, nel tentativo di spezzare la resistenza palestinese, riservano ai prigionieri politici i trattamenti più duri, senza effettivamente riuscire ad avere la meglio sulla determinazione con cui i militanti riescono a lottare perfino dietro le sbarre di una cella di sicurezza. Nella prigione, dove le guardie hanno potere di vita e di morte sui detenuti e dove nessuna sevizia è risparmiata ai ribelli, Breguet continuerà la sua personale battaglia antisionista, rifiutando di scendere a patti con i servizi segreti e, in seguito, organizzando sommosse, preparando piani di evasione e tentando sempre e comunque, attraverso lo studio e il racconto sofferto delle esperienze personali, di comprendere i mostri generati da una società divisa in classi nel contesto della guerra di conquista condotta ai danni della Palestina dall’imperialismo israeliano.
