Descrizione
Ismail, giunto nei Paesi Bassi come rifugiato politico dal lontano Iran, riceve un giorno un misterioso pacchetto. La busta contiene il quaderno a cui suo padre, umile annodatore di tappeti nato sordomuto tra le montagne innevate ai confini con l’ex Unione Sovietica, ha affidato i propri pensieri, scrivendoli in una lingua misteriosa: le lettere cuneiformi di un’antica iscrizione, in cui Ciro, il primo monarca persiano, aveva decretato: “Sono il re dei re”. Ismail non è in grado di decifrare la scrittura di suo padre, ma poiché, per molti anni, è stato ‘la sua bocca e le sue orecchie’, dà voce alla sua storia attingendo ai propri ricordi. E così, partendo dal punto in cui era approdato “Il viaggio delle bottiglie vuote”, Abdolah risale il fiume del suo passato, in un secondo viaggio, a ritroso nel tempo, che lo porta prima alla magica terra “da dove provengono i tappeti volanti”, poi nelle strade di Teheran, percorse dal terrore scatenato dallo scià, e successivamente, dal regime degli ayatollah. La Storia dei potenti si intreccia con la vita semplice, spesso sofferta, sempre intensa, degli umili, l’amore di Ismail, carico di nostalgia, per la patria con quello intimo e dolente per il padre, gli ideali di giustizia e libertà con l”impegno a parlare per chi non può più farlo. E ancora una volta, l’incontro tra Persia e occidente, tra impervie montagne iraniane e dune olandesi, tra poesia, icastica e lieve, e una lingua sobria ed essenziale, intesse motivi inattesi e preziosi, figure mitiche e fiabesche nella trama della nostra cultura.