Descrizione
Nella prima metà del Settecento, il capo africano Osei Tutu riesce a riunificare diverse tribù presenti nella regione centrale del Ghana in una confederazione che sarebbe diventata popolo, il popolo Ashanti. Si tratta di un gruppo sociale prospero, regolato da un sistema di discendenza matrilineare. Tra le numerose guerre inter-africane che ritmano le relazioni di tribù limitrofe, quella che ha dato origine alla leggenda della Regina Poku è una leggenda ‘storica’, giacché Poku è citata nei libri di storia: coinvolta in una guerra di successione, avrebbe guidato una parte del suo popolo verso Ovest, inseguita da tribù nemiche, aldilà del fiume Comoè, e fondato la Costa d’Avorio. Stretti tra il nemico alle spalle e le acque impetuose di fronte, senza altra scelta che la morte, i dignitari di corte si rivolgono ad Abraha Poku, nipote del grande Osei Tutu. La principessa accetta di sacrificare il suo unico figlio affinchè il popolo viva, la vita di un bimbo per placare le ire degli dei perennemente insoddisfatti, costantemente coinvolti in crudeli trattative con gli uomini. Il popolo Baulé ha trovato nell’origine mitica e nel sacrificio fondatore la legittimità del possesso di una terra che ha fatto propria: Baulé da ‘ba-ou-li’ ovvero ‘il bimbo è morto’.