Descrizione
Nel 2017, a Ouagadougou, il presidente Emmanuel Macron ha affermato che la Francia avrebbe restituito “temporaneamente o definitivamente, entro cinque anni, le opere africane dai musei francesi”.
Cinque anni dopo, la giornalista Taina Tervonen approfondisce la questione delle opere d’arte saccheggiate all’epoca degli imperi coloniali, in particolare attraverso la storia del Tesoro di Ségou.
Nel 1890, il colonnello francese Archinard e il suo esercito conquistano la città di Ségou, nell’attuale Mali. Sequestrano il tesoro del palazzo, che contiene gioielli e una sciabola forse appartenuta a El Hadj Oumar Tall, un dotto signore musulmano e condottiero di guerra che fondò un impero nel XIX secolo sul territorio degli attuali Senegal, Mali, Guinea e Mauritania.
Tra il “bottino” riportato in Francia da Archinard ci sono anche due bambini, uno è Abdoulaye, 10 anni, nipote di Oumar Tall.
In un momento in cui il Senegal e altri paesi africani reclamano la restituzione degli oggetti “acquisiti” dalla Francia durante la colonizzazione, l’autrice, che ha trascorso la sua infanzia in Senegal, indaga sugli oggetti rubati a Ségou e in particolare sulla sciabola di Oumar Tall, ora restituita dalla Francia ed esposta al Museo delle Civiltà Nere di Dakar.
Che fine hanno fatto gli altri oggetti, quale è stato il destino dei due bambini sottratti alle loro radici? E la sciabola in questione è davvero quella di Oumar Tall? Sfruttando tutti gli archivi e le fonti disponibili in Francia e Senegal, Taina Tervonen ripercorre gradualmente le tracce dei bambini e del bottino, e porta alla luce una parte violenta, disumana e poco conosciuta della storia coloniale francese.
Tra Storia e vite spezzate, tra presente e passato, Gli ostaggi è un meticoloso lavoro di ricerca che incoraggia la riflessione su alcuni comportamenti nati durante la colonizzazione, ma è anche un racconto sensibile che testimonia la volontà di aprire le menti, con umanità e umiltà.