Descrizione
In questo commovente memoir, per la prima volta tradotto in Italia, Maya Angelou, grande scrittrice e poeta afroamericana, racconta la sua vita attraverso la lente del suo rapporto con la madre, Vivian Baxter. Se Maya conduce una vita che sembrano cento (ragazza madre a 17 anni, cuoca, prostituta, ballerina, intellettuale e attivista per i diritti civili con Martin Luther King), la madre non è da meno. Cresciuta in un contesto violento, donna fuori dagli schemi, proprietaria di un casinò, Vivian è stata anche la prima donna nera ufficiale della Marina mercantile. Il racconto, che inizia con la ferita dell’abbandono di Maya alle cure della nonna, si evolve per raccontare una relazione tra madre e figlia basata su sorellanza, perdono e rispetto reciproco. Sullo sfondo, gli Stati Uniti del Ku klux klan, del proibizionismo e delle lotte per i diritti civili degli afroamericani.