Descrizione
La poesia capoverdiana è “facile” e popolare. Circola nelle vene e affiora sulla pelle come un blues trascinato fra i cordami delle baleniere di Boston, nelle piantagioni di cacao e caffè di Sao Tomé, nei cantieri di Parigi e di Lisbona. Poiché il capoverdiano ha una storia fatta di mille partenze e pochi ritorni e la sua terra di origine non è che una scomoda culla di sale da cui si deve presto salpare: la sopravvivenza decide per lui le tappe della sua vita di corpo errante e anima all’ancora (Roberto Francavilla).