Descrizione
Leggere Colette Guillaumin permette di vedere al di là delle evidenze del senso comune. Ne L’ideologia razzista, la sociologa francese ricostruisce l’origine del sistema percettivo che caratterizza le società industriali e riguarda ciò che tali società pensano come “l’altro da sé”. Il volume nostra come la “razza” sia diventata la categoria di percezione condivisa dell’intera cultura occidentale nel momento in cui l’industrializzazione e la colonizzazione sono divenute sistemi globali. La razza non rimanda ad un “fatto biologico” che interverrebbe come causa del razzismo, ma è una categoria storica che ne è l’effetto. In tale ottica, non è il colore della pelle che spiega l’inferiorizzazione o la messa in schiavitù di date popolazioni, ma il rapporto sociale di appropriazione che ha reso il colore della pelle di tali popolazioni socialmente significante. L’esito dell’analisi di Guillaumin è senza appello: ben più vasta delle teorie razziste, che ne esprimono unicamente la parte esplicita e conscia, l’ideologia razzista non lascia niente e nessuno indenne, si incista nelle istituzioni, nel linguaggio e nelle categorie, nelle teste e nei corpi. La presa di coscienza dell’estensione del razzismo è il primo passo per poter cominciare a sradicarlo.
