Descrizione
In tempi di rafforzamento delle poliche securitarie, studiosi e attivisti delle comunità sospettate spesso cercano di allertare l’opinione pubblica sulle storie più complesse che si celano dietro i titoli dei giornali. Ma quando sollevano interrogativi sulle politiche governative, militari e di polizia, questi individui vengono sistematicamente zittiti e accusati di essere simpatizzanti del terrorismo o della cultura delle gang. In tali contesti, si avverte un’enorme pressione a condannare ciò che la società teme in generale. Questa raccolta spiega come sia emersa l’aspettativa di condanna, confrontandola con la normalizzazione del razzismo, ed esplora come gli scrittori riescano a sovvertire le aspettative nell’ambito del loro impegno antirazzista.