Descrizione
A qualche giorno dal ritrovamento del corpo di Giulio Regeni, alcuni attivisti in Italia producono un hashtag – #veritàpergiulio – e un banner che accosta l’immagine dell’italiano a quella di Khaled Said, il ventottenne egiziano ucciso di botte dalla polizia di Alessandria il 6 giugno del 2010. Khaled Said, considerato il ‘primo martire’ della rivoluzione egiziana del 25 gennaio 2011, è uno dei simboli, forse il più forte, di una stagione di lotte che, per molti versi, non è ancora finita. Ad accumunare i due delitti c’è l’età, ma soprattutto il comune sentire delle vittime e – sono certo – la modalità dell’assassinio: la violenza cieca degli apparati di sicurezza dello Stato egiziano.