Descrizione
Zoya Barontini è il nome scelto dal collettivo di autori per il progetto di mosaic novel curato da Jadel Andreetto (Bolzano, 1974) e illustrato da Alberto Merlin (Belluno, 1973). Gli autori che hanno partecipato: Massimo Gardella (Milano, 1973), Lorenza Ghinelli (Cesena, 1981), Sirio Lubreto (Napoli, 1973), Gaia Manzini (Milano, 1974), Michela Monferrini (Roma, 1986), Davide Morosinotto (Camposampiero, PD, 1980), Davide Orecchio (Roma, 1969), Guglielmo Pispisa (Messina, 1971), Igiaba Scego (Roma, 1974), Aldo Soliani (Sesto San Giovanni, MI, 1971), Nicoletta Vallorani (Offida, AP, 1959).
Nel 1936 l’esercito italiano conquista la capitale dell’impero etiope, Addis Abeba. Per quelle popolazioni un nuovo inizio: la ‘pace romana’, come la definì Mussolini. Il romanzo racconta questa pagina di storia d’Italia dimenticata e a lungo taciuta: l’occupazione dei territori dell’Abissinia a parte delle truppe fasciste. Il regime ambiva a farne ‘il fiore all’occhiello dell’Impero italiano’ ma si trovò a reprimere con atroce violenza la resistenza dei fieri guerriglieri arbegnuoc. Le truppe insieme alle camice nere si resero protagoniste di rastrellamenti, distruzioni e massacri di uomini, donne, bambini, dimenticando la loro umanità e pietà. O abbandonandola per sempre in quelle terre lontane da Roma. Le popolazioni locali non hanno mai dimenticato quel passato spaventoso. Questo romanzo è un’occasione anche per noi di ricordare l’orrore della guerra e delle ideologie di superiorità della razza. La storia è raccontata con ritmo avvincente e da prospettive diverse: immerge il lettore nel paesaggio africano e in momento storico del secolo scorso, come si trattasse di un videogioco o un graphic novel.