Descrizione
Il libro racconta la storia e il pensiero di Papa Élie Hien, uno sciamano appartenente alla tribù Dagara (Burkina Faso), un uomo che abitava tutte le dimensioni; il suo canto antico, il sussurro del tamburo e i suoi occhi da veggente abitavano tanti mondi. Vissuta la colonizzazione e lo strapotere dei bianchi, con orgoglio e spirito libero, ci obbliga a riflettere sui punti più spinosi delle possibilità di un dialogo interculturale, sulle differenze e i punti d’incontro di due diverse civiltà. Per lui tutti i continenti erano la sua casa, tutte le persone erano suoi fratelli, tutti avevamo la stessa matrice e nessuno poteva dirsi migliore di un altro. Quanto sosteneva, era fondato su un diritto che ci proveniva dalla natura, per il fatto di essere nati tutti nello stesso modo, da un padre e da una madre che attraverso il miracolo della nascita, avevano rinnovato la vita, Vita che derivava dall’unica imprescindibile sorgente, la natura. Madre Natura ci aveva scaldati col sacro Fuoco, ci aveva cibati con i suoi frutti, ci aveva fatti crescere nella gioia della scoperta e ci aveva resi fratelli nel nostro percorso, obbligandoci a cercare il sostegno e la compagnia degli altri.