Descrizione
In “The Black Shoals” Tiffany Lethabo King usa il banco di sabbia, una formazione geologica offshore che non è né terra né mare, come metafora, modalità di critica e metodologia per teorizzare l’incontro tra Black Studies e Native Studies. King concettualizza il banco di sabbia come uno spazio in cui le tradizioni letterarie, la politica, la teoria, la critica e l’arte nere e indigene si incontrano in modi produttivi, mutevoli e controversi. Queste interazioni, che spesso mettono in primo piano i discorsi neri e indigeni di conquista e le critiche all’umanesimo, offrono intuizioni alternative per comprendere come la schiavitù, l’anti-nerezza e il genocidio indigeno strutturano la supremazia bianca. Nel delineare le convergenze e le divergenze tra il pensiero e l’estetica neri e indigeni, King identifica il potenziale per creare nuove epistemologie, linee di indagine critica e pratiche creative.